Aletti editore: I diamanti

L'opera monografica custodisce un sottile lavoro di scandaglio. È un itinerario di indagine emozionale, turbamento, trepidazione, infatuazione della vita. L'autrice incontra altre parti di realtà e di sé mentre ascolta il rumore e accoglie il silenzio. Santa Sidoti vive di semplici cose. Scopre vigore e sorprendente capacità di accedere al nutrimento che energie sottili ed elementi della natura le offrono. E nonostante le difficoltà, si nutre di luce."

Sebastiano Bucolo e Alessia Sanavio autori della raccolta “Emozioni nel terzo millennio” come degli archeologi della sfera affettiva delimitano il loro raggio d’azione provando perimetrare l’autenticità e le connessioni profonde tra essere umani. In un mondo dominato dalla comunicazione veloce, quasi abbozzata, spesso permeata da superficialità, i due autori si pongono come obbligo quello di ridare valore alle parole, poiché in poesia il contenuto e il contenitore si equivalgono, e grazie al linguaggio utilizzato nella raccolta l’idioma torna a essere evocativo a comunicare per immagini e a volte per analogie, come nella migliore tradizione letteraria italiana.

Una raccolta di poesie che vuole riportare il lettore a un'epoca passata, che forse nemmeno è mai esistita ma si può avvicinare alle vite di anonimi che hanno dato o perso tutto nella vita e non hanno mai potuto o voluto dare voce a quelle sofferenze o vittorie. “Canti di un mondo antico” non vuole essere una semplice raccolta ma uno strumento per far emozionare e forse ispirare a vedere la vita con occhi diversi. Il mondo antico apre le porte a un luogo in cui rifugiarsi quando si ha più bisogno di riportare il cuore a una profondità che raramente si incontra nel quotidiano.

Raccolta di poesie.

"Chi sono io? Una domanda più che lecita… un ragazzo che adora la vita a sinonimo di poesia? Forse il contrario, perché amo dipingere su quella tela che chiamiamo "esistenza" le dolci sfumature della letteratura.

"La produzione poetica di Sebastiana Ardizzone scaturisce da un intreccio indissolubile che ha come elementi protagonisti la natura e la forza creatrice della poetessa. I due elementi che costituiscono la vera essenza della sua matrice poetica sono legati dal ricorso a scenari paesaggistici, a suggestioni, ad emozioni ed a profonde riflessioni di un animo sempre rivolto alla ricerca di una espressione pura ed essenziale, ma capace di sopire le più profonde inquietudini. Queste ultime riescono a placarsi solo nella rievocazione di antichi miti e nella visione degli elementi primordiali considerati come ispiratori di sentimenti contrastanti di gioie e di dolori. Il linguaggio è comprensibile ma non artefatto, il lessico ricercato ma mai costruito, il verso non è legato da vincoli metrici ma mantiene ugualmente il ritmo poetico attraverso l'uso sapiente di alcune figure di suono. La lettura delle sue liriche, che richiamano al lettore gli antichi poeti, risulta pertanto piacevole e ricca di spunti riflessivi sul significato della vita, del suo fluire e dell'esistenza umana."

Un viaggio tra parole e ricordi, emozioni e paesaggi, che Maria Lo Re attraversa cinquant’anni di vita e di esperienze. Maria Lo Re racconta, in versi, il suo cammino dall’entusiasmo giovanile alla consapevolezza della maturità, intrecciando memorie, passioni, incontri e solitudini. Dalla Pisa degli anni universitari, tra impegno sociale e fermento culturale, fino alle rive del Messico, dove la giungla e i colori vibranti hanno risvegliato nuove ispirazioni, le sue poesie diventano frammenti di un diario esistenziale. "Versi e capoversi di una vita" raccoglie emozioni profonde e immagini suggestive, dando voce a un’anima inquieta e curiosa, sempre alla ricerca di bellezza e significato.

Grembo Paterno è un viaggio poetico e filosofico attraverso le profondità dell’anima, dell’amore e della spiritualità. Con versi intensi e riflessioni profonde, Mirko Polato esplora il legame tra l’essere umano e il divino, la ricerca della verità e il senso della vita oltre la materia. In un intreccio di immagini evocative e pensieri illuminanti, il libro invita il lettore a riscoprire la bellezza nascosta nelle pieghe del quotidiano, a contemplare l’amore in tutte le sue sfumature e a lasciarsi guidare dalla luce interiore verso una consapevolezza più alta. Un’opera che è al tempo stesso una preghiera e una dichiarazione d’amore per la vita, un canto rivolto all’eternità che si cela negli sguardi, nei silenzi e nelle emozioni più autentiche.

"Un percorso pensato per riscoprire i propri sogni e liberarsi dalle pressioni quotidiane. Le poesie, che spaziano tra passato e presente, seguono l'ordine cronologico della loro scrittura e riscoperta. L'ultima nasce dai titoli dell'indice, a suggellare un viaggio creativo unico. I componimenti esplorano esperienze universali, invitando ogni lettore a identificarsi nei racconti, sia dal punto di vista di chi ferisce che di chi soffre. È un invito a riflettere sulla forza e sulla vulnerabilità, elementi preziosi per abbracciare la complessità dell'animo umano.

Una forma, emozioni in parole. La vita è una continua ricerca di senso degli eventi. In questa epoca difficile approdano alla luce questi versi, quando la comunicazione sembra essere sempre più ardua, misteriosamente complicata da interferenze estranee e involontarie. Il mio modo per condividere con voi in quel meraviglioso scambio silenzioso di emozioni che legano scrittore e lettore in un magico incontro che comunica su frequenze diverse da quelle verbali.

Approcciarsi a una nuova opera di Biancamaria Valeri è come rinnovare una emozione primigenia che sfida la clessidra che custodisce il nostro tempo terreno. Lo stile solido che distende parole sulla pagina bianca accentua la musicalità dei versi, donando alla metrica la possibilità di far emergere con maggiore forza le feritoie da cui sporge l’occhio dell’autrice. “Provvisorio” indaga la nostra finitudine, cercando di cogliere l’istante attraverso la scrittura, la Valeri si sottrae dal conteggio del nostro scorrere entrando in una dimensione “sospesa”, in cui non c’è passato e non si attende il futuro, ma possiamo incontrare l’arcobaleno sentimentale senza urgenze. L’uomo comune si considera immortale finché è in vita, il poeta invece si fa compagnia con questa sottile inquietudine, perché rammenta che il cerchio prima o poi incontrerà l’ultimo arco che lo chiuderà.

La raccolta nasce da una parola giapponese “komorebi” che sta ad indicare la luce che filtra tra gli alberi. Il titolo Riverberi traduce questo significato. Le poesie all'interno della raccolta vogliono essere proprio quella sensazione di raggi e pulviscolo che penetrano nel fitto della boscaglia disperdendo le ombre degli alberi. Le poesie di Riverberi sono rapide immagini, sorte di flash nella mente, piccoli punti luminosi che tentano di squarciare il cupo, l'oscuro della vita.