Arcana: Musica
Madonna. Un'icona di musica, moda, arte, stile, cinema e cultura popolare
Massimiliano Stramaglia
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 143
Il fenomeno Madonna investe molteplici ambiti della cultura contemporanea: il sistema della musica pop (o commerciale), con le sue forme subculturali di matrice rock, punk e underground; il sistema della moda, che include il transito dallo street style sino al culto delle griffe e del glamour più eccentrico e smodato; il sistema socio-politico, con una chiara inclinazione alla lotta contro il patriarcato, il sessismo, l’ageismo e l’esaltazione dei temi del post-femminismo e della solidarietà fra popoli e nazioni. Non da ultima, la cultura universitaria, dal momento che gli intellettuali scrivono di Madonna almeno dal 1992 e la riflessione critico-accademico-giornalistica sul suo personaggio non si è mai arrestata, includendo analisi di tipo sociologico, psicologico, economico-aziendale e, infine, pedagogico. Questo libro propone una chiave di lettura nuova e insolita dell’icona del pop più amata degli ultimi decenni: l’approccio transdisciplinare prescelto conduce a delle griglie di interpretazione suggestive e altamente attendibili, quali la teoria dei codici affettivi, quella linguistica, socio-linguistica e della comunicazione, e la teoria sociologica pura, all’interno di una cornice di indubbia marca pedagogica. Il risultato complessivo non è solo di rilievo scientifico, ma pure, in parte, cronachistico: il lettore scoprirà, infine, il segreto di Madame X. Quello che, forse, nemmeno Madonna stessa avrebbe potuto mai raccontare, perché nel segno di una maternità tanto amata, quanto verginale. Prefazione di Vanni Codeluppi.
Alfio Antico. Il dio tamburo. Storia di un pastore entrato nell’Olimpo della musica
Giuseppe Attardi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 175
Non è un romanzo, né una favola. Non è una biografia, nemmeno un’auto-biografia. È, forse, tutte e quattro queste cose. O, piuttosto, non è niente di tutto questo. È, soprattutto, una storia. Quella di Alfio Antico, “u picuraro” diventato il dio del tamburo. «Alfio Antico è un patrimonio dell’umanità, dovrebbe essere riconosciuto dall’Unesco», diceva Carmen Consoli. Perché il musicista lentinese non è un semplice ricercatore, né soltanto l’ultimo aedo di una cultura popolare. Alfio Antico è la “radica” di una cultura ancestrale. È anche il ta-ta-boum del “Don Raffaè” di Fabrizio De André. La sua vita sembra un romanzo verista di Verga, ma al contrario dei personaggi dello scrittore di Vizzini, Alfio non è un vinto. Un’infanzia povera, dura, di un ragazzo costretto a crescere in fretta per dare una mano alla famiglia a causa di un padre malato. L’asprezza di un’adolescenza solitaria, trascorsa sulle montagne, ad ascoltare il vento, il suono della pioggia o delle campane del suo gregge. Per rifugiarsi nello scialle della nonna che con il suo magico tamburello scacciava i mostri della solitudine e della paura. Quei tamburi sarebbero diventati i suoi burattini. Perché Alfio Antico è il Mastro Geppetto della world music. I suoi strumenti parlano. Dalle transumanze sui monti ai grandi teatri con Maurizio Scaparro e Peppe Barra; dall’Olimpo della musica con Eugenio Bennato, De André, Dalla, Branduardi, Arbore, Capossela, Carmen Consoli, Colapesce, Cesare Basile, sino alla cucina dello chef Carmelo Chiaramonte e al cinema di Pasquale Scimeca.
La musica in grigio e rosa. La produzione discografica dei Caravan 1968-1982
Lelio Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 208
I Caravan sono, insieme ai Soft Machine, uno dei principali gruppi di quella che comunemente viene chiamata scena o scuola di Canterbury, dato che il nucleo germinale di questi due gruppi e delle successive ramificazioni nasce nella città inglese. Lo stile dei Caravan è una miscela di ballate, lunghe suite articolate, elementi della tradizione psichedelica; una combinazione fra scrittura e improvvisazione con un’impronta tipicamente inglese dovuta alle voci di Pye Hastings e, soprattutto, Richard Sinclair. Il sound dei Caravan, dominato inizialmente dalle tastiere, si amplia aggiungendo agli strumenti tradizionali del quartetto rock quelli a fiato, come flauto e sassofono, e, nella produzione dal 1973 in poi, la viola, strumento raramente impiegato in questo genere musicale. Il libro contestualizza i Caravan all’interno della scena del rock progressivo e ripercorre la loro produzione discografica dall’inizio all’ultimo disco con la formazione originaria, nel 1982, seguendo le varie mutazioni della formazione strumentale. Per ciascun album viene analizzato il brano ritenuto più significativo, a eccezione dell’album in the land of grey and pink che viene esaminato completamente.
Rock hits. Eventi, album e canzoni che hanno fatto la storia
Marco Di Pasquale
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 352
“Rock Hits” si propone di raccontare i momenti più importanti della storia del rock, tramite focus narrativi o analitici che illustrino per quali motivi un dato momento sia più importante di altri, svelando retroscena, curiosità ma soprattutto i significati sociali e filosofici. Album e canzoni, ma anche concerti e festival, nonché scioglimenti e reunion, perdite incolmabili e nascite artistiche, fino a videoclip e pellicole emozionanti, gesti eclatanti e momenti imbarazzanti: insomma, tutto ciò che è entrato nell’immaginario collettivo oppure che ha un valore artistico sublime. Una storia raccontata per tappe fondamentali, contornate da item in successione cronologica che contestualizzano e descrivono quello che accade attorno ai momenti che hanno fatto la storia del genere. Ciò che di completamente innovativo possiede l’opera è lo sguardo rivolto anche alle realtà non anglofone, al rock prodotto quindi non solo dai protagonisti noti, ma anche da artisti che riescono a raggiungere momenti di gloria o di alta composizione fuori dai canali del mainstream. Dalla svolta elettrica di Bob Dylan a ok computer dei Radiohead, dal primo concerto dei Led Zeppelin a Starlight dei Muse, dai Beatles all’Ed Sullivan Show al film Bohemian Rhapsody sulla storia dei Queen: i focus scelti cercano di mantenere un equilibrio tra professionalità storica e appetibilità di lettura. Così gli item servono a colmare i nessi logici tra i vari momenti che hanno fatto la storia del rock, i vari Rock Hits.
Pick & rock. Quando la musica va a canestro
Giuseppe Catani
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 144
Il playmaker palleggia, il pivot sale all’altezza della lunetta e piazza un blocco il più possibile granitico per poi introdursi nell’area dei tre secondi, in attesa di ricevere un passaggio che lo porterà, almeno in teoria, a insaccare un canestro facile facile. Lezione tecnica, per forza di cose coincisa e grossolana anzichenò, per spiegare ai non edotti di questioni cestistiche il Pick & Roll. Uno schema offensivo usato con frequenza durante le partite di basket, forse non troppo divertente ma senza dubbio efficace. Il libro che avete tra le mani, invece, esce con il titolo di “Pick & Rock”. Un richiamo alla pallacanestro e uno alla musica. Semplice, no? Come ogni internauta attento saprà, “Pick & Rock” ha un’origine che si perde tra i meandri della Rete. Il progetto parte nell’aprile del 2014 con una rubrica (provate a indovinarne il titolo…), ospitata da dailybasket.it, uno dei siti web più popolari e seguiti da chi ama la spicchia. Una rubrica animata da un’idea anch’essa piuttosto semplice: recensire tutte le canzoni, belle o brutte poco conta, che, in un modo o in un altro, hanno inserito nel loro immaginario il basket e tutto ciò che gli gira attorno. Ne è uscito fuori uno spaccato all’interno del quale convivono insospettabili cantautori, band di fama planetaria e band che non si è filato nessuno o quasi, portatori sani di trash music, gruppi beat, rapper di ogni ordine e grado, allenatori e giocatori che, a un certo punto della loro esistenza votata alla palla a spicchi, hanno deciso di piazzarsi di fronte a un microfono. Anche quando non era strettamente necessario.
Kiss. Cerone, costumi e un pugno di sogni
Gian Paolo Bissolino, Marco Gamba, Enrico Sturaro
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 224
Mascherati e mondani. Irriverenti e patriottici. Ambiziosi e popolari. Distinti e lussuriosi. Gli eccessi e le contraddizioni nella lunga saga dei Kiss non mancano e non sono mai mancati. Dagli scarsi successi dei pittoreschi esordi al fanatismo isterico di milioni di appassionati, non c’è mai stato un momento di mediocrità nella storia di questi mostri sacri del rock. Le gesta dei loro personaggi hanno entusiasmato generazioni di ragazzi, le loro canzoni hanno deliziato milioni di fan, le loro esibizioni hanno incendiato tutti... Kiss – Cerone, costumi e un pugno di sogni è il racconto di quasi cinquant’anni di musica attraverso gli occhi di tre esploratori attenti del pianeta Kiss e analizza la storia della band newyorkese soffermandosi su tutti i momenti significativi dell’evoluzione dell’iconico gruppo, guidato dalle sapienti e sagaci menti di Paul Stanley e Gene Simmons. Contrasti, contratti, compromessi e imprevedibili retromarce: non c’è mai stato tempo di rilassarsi per il demone, il figlio delle stelle, il gatto e l’uomo dello spazio. Ma non ci sono solo i personaggi che hanno calcato i palchi di tutto il mondo: tra le righe del libro scopriamo i profili degli uomini che hanno vestito quelle maschere, le loro fragilità, le distrazioni, i talenti e i tratti eroici. Una miscela esplosiva fatta di grande musica, sfrontato marketing, allusioni sessuali a iosa e repentini cambi di rotta! I Kiss non sono mai stati una band come le altre. Ogni addio ha avuto il sapore di un arrivederci, da ogni scelta irreversibile si è sempre potuto tornare indietro. Se questa volta la fine della strada fosse davvero vicina… non fatevi trovare impreparati!
Cose dell'altro suono. Avventure musicali in Italia ’50-’90
Giordano Casiraghi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 336
Avvenimenti e personaggi in Italia. Un percorso che inizia negli anni Cinquanta e si conclude nei Novanta. con contributi di oltre 100 protagonisti. Fotografie di Fabio Emilio Simion, Fabio Treves, Fabio Minotti, Germano Casone, Livio Macchia, Attilio Tripodi. 1952 Anteprima Jazz con la Milan College Jazz Society. 1957 Nasce il rock italiano; 1965 I favolosi Beatles in Italia; 1968 Il marziano Jimi Hendrix arriva in Italia; 1971 Il volo magico di Claudio Rocchi; 1977 Avanguardia e provocazione. L’arte di John Cage; 1979 Demetrio Stratos. Un Ribelle a tre voci; 1981 Alla ricerca della luce, Karlheinz Stockhausen; 1987 Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti. Lo dice Freak Antoni; 1998 Gli altri suoni di Franco Battiato, da Fetus a Gommalacca
Franco Battiato. Tutti i dischi e tutte le canzoni, dal 1965 al 2019
Fabio Zuffanti
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 320
Franco Battiato è uno dei più grandi compositori d’Italia. La sua figura merita di svettare insieme a immortali del passato come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Antonio Vivaldi. Non solo, Battiato è anche uno dei più grandi divulgatori di cultura che il nostro paese ricordi, e ciò grazie al semplice uso di canzoni, che spesso non arrivano a cinque minuti di durata, e all’enorme capacità di condensare alto e basso, di mischiare profumi provenienti da terre vicine e lontane, di citare il più infimo programma televisivo insieme alle più alte opere filosofiche, mistiche e religiose, di divagare sull’esoterismo, di mescolare pop, rock, cantautorato, elettronica, dance, opera, musica classica e psichedelia. Dopo essersi soffermato sulla prima parte della sua carriera in “Battiato: La voce del padrone”, Fabio Zuffanti sviscera l’opera discografica di Franco Battiato in un volume che analizza, con maniacale dovizia di particolari, ogni album e canzone registrata dal nostro tra il 1965 e il 2019, al fine di aprire un forziere fatto di tesori preziosi e mostrare al lettore di quanta ricchezza musicale e culturale siano pregne le sue invenzioni. A chiusura del volume è presente un’appendice sul cinema di Franco Battiato a cura del cantautore (già targa Tenco) Fabio Cinti, che per l’occasione veste i panni del critico cinematografico.
Tutto Guccini. Il racconto di 161 canzoni
Federico Pistone
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 271
Da Noi non ci saremo a Natale a Pàvana, oltre mezzo secolo di Francesco Guccini da raccontare e riascoltare, bra¬no per brano in ordine di apparizione, passando da classici come Auschwitz, Dio è morto, La locomotiva, Incontro, Eskimo, L’avvelenata ma anche da capolavori più intimi come Amerigo, Canzone delle situazioni differenti, Bisanzio, Scirocco, Samantha o Cyrano. Ci sono tutte, quelle 161 canzoni che il Maestrone ci ha regalato, e ogni scheda ne svela la genesi, il significato, i retroscena, le curiosità e una valutazione in stelline (da 1 a 5) per confrontarsi sulle emozioni e sull’incanto di quello che è molto più di un cantautore: quando un colosso dal cervello appenninico – contadino e montanaro, di sincera cultura, affilata ironia generata da un senso di rassegnazione esistenzialista, vorace curiosità, definitivo senso di appartenenza – irrompe nella musica leggera, la rende sublime e la cambia per sempre. Se poi muove tra le dita una penna magica che sa raccontare, se tiene una voce lucente e poderosa con una erre più persuasiva che moscia, ecco nascere canzoni bellissime, tante ma non abbastanza. Guccini, il sedicente burattinaio di parole, classe De André (1940) e quota De Gregori (1,92), ha consegnato una dignità narrativa alla definizione di cantautore, ha sperimentato, si è divertito, intristito, incazzato, ubriacato, si è innamorato, ha raccontato meraviglie di trame in bilico tra cronaca, ricordi, affabulazioni, citazioni, rime spericolate e miracolose, mai cavalcato comode ideologie, mai ricorso a retorica né allegorie, per questo compreso amato e riverito più o meno da tutti, senza confini sociali, politici e anagrafici. Questo non ha la pretesa di essere un libro su Guccini, ma sulle sue canzoni. E la differenza non è sottile.
Le lontane origini del blues e del jazz
Alberto Treccani Chinelli
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 127
È esaminando alcuni fatti risalenti al XV secolo, fatti che apportarono enormi trasformazioni negli equilibri mondiali facendo cadere antichissime civiltà e sorgere nuovi imperi e che posero in contatto popolazioni che non si erano mai conosciute, che l’autore rintraccia le radici di due originalissime espressioni musicali: il blues e il jazz. Partendo da lontano, e seguendo le drammatiche vicende che indussero milioni di disperati a lasciare l’Europa alla ricerca di una vita migliore nel Nuovo Continente, mentre masse di africani vi venivano inviati come schiavi, “Le lontane origini del blues e del jazz” analizza le condizioni geo-politiche e socio-culturali che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo scorso, diedero vita a queste nuove forme musicali. Dopo avere appreso il linguaggio del blues e del jazz delle origini, il lettore completerà il suo percorso conoscendo quelle donne e quegli uomini che contribuirono alla sua diffusione nel mondo. L’opera, presentata con un’inedita fotografia d’epoca (risalente al 1956), si conclude con un’ampia discografia.
La teoria dello scrigno. Una sociologia musicale
Ivan Stillitano
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 319
“La Teoria dello Scrigno” offre una visione d’insieme dei meccanismi che sono alla base della comunicazione musicale e delle espressioni della cultura, attraverso uno studio sociologico, musicologico e psicologico della nostra comprensione della Musica. Conseguenze della Teoria, discussa ampiamente sotto forma di un modello organizzato, sono, da un lato, lo stimolo rivolto al Musicista verso la creazione di una musica che non si limiti a essere formalmente corretta ma che cerchi, innanzitutto, di comunicare attraverso la ricerca della genuinità; dall’altro, il riposizionamento del ruolo dell’Ascoltatore come soggetto attivo nella comunicazione musicale, mediante la creazione di un giudizio critico consapevole in grado di guidarlo con lucidità nel processo di fruizione. Mediante collegamenti con l’opera di Hofstadter sulla semiotica dei messaggi, quella di Heisenberg ed Einstein nella Meccanica quantistica e classica, le riflessioni sul gioco suggerite da Huizinga, così come le ricerche sugli stadi cognitivi del bambino svolte da Vygotskij e attraverso singolari casi offerti dalla linguistica, l’autore ci accompagna con esempi concreti alla ricerca di uno stringente filo conduttore che consenta al lettore di sviluppare una rinnovata sensibilità verso le forme poliedriche che le culture possono esprimere, analizzando infine anche l’evoluzione della comunicazione musicale mediata dai social e, più in generale, imposta dai paradigmi della società dei consumi.
Il jazz e le idee. Sogni, concetti, valori, sentimenti della musica afroamericana in 33 voci
Guido Michelone
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 304
“Chi è” sostiene Italo Calvino nelle celeberrime “Lezioni americane”, “ciascuno di noi se non una combinatoria di esperienze, di informazioni, di letture, di immaginazioni? Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario di oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili”. Questo concetto può essere applicato al sound di Miles Davis, Charlie Parker, John Coltrane & Co. sostituendo “jazz” alla parola “vita”. Dunque il jazz quale combinatoria di esperienze, informazioni, letture, immaginazioni e il jazz soprattutto come enciclopedia, biblioteca, inventario di oggetti, campionario di stili da rimescolare e riordinare in continuazione. In tal senso il jazz può riguardare oggetti/soggetti in apparenza estranei e comuni, vicini e lontani, musicali e non. “Il Jazz e le Idee” perciò mira a vedere il jazz sotto differenti sfaccettature, tra idee e riflessioni, scovando il jazz negli anfratti delle scienze umane, di temi specificamente discografici, del mondo della comunicazione, dei nuclei domestici, delle questioni morali, dell’identità nazionale, di altre sonorità, di riti quotidiani, del calendario, delle manie, delle istituzioni, della stessa musica. Queste 33 riflessioni vogliono contribuire a un’ulteriore conoscenza del mondo jazz, tra anticonformismi e multidiscipline, in tono colloquiale e anche un po’ sbarazzino, pur nell’estrema serietà degli assunti pratici/teorici. Lo si fa perché il jazz ha ancora bisogno di mettere in gioco le idee, che dovranno essere sempre nuove bellissime.