Arcana: Musica
Freddie Mercury. Una biografia intima
Peter Freestone
Libro: Libro rilegato
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 254
Questa è la storia di chi voleva vivere per sempre. Freddie Mercury scintillava per l'innato carisma, e non è stato dimenticato: oltre cento statue in tutto il mondo documentano la sua gloria. Ma questo libro racconta l'uomo, prima che l'artista, e lo fa con la voce intima di chi ha vissuto al suo fianco, giorno dopo giorno, per oltre dodici anni. Peter Freestone si è preso cura di Freddie ricoprendo i ruoli più disparati: per lui ha cucinato e ha lavato piatti, è stato maggiordomo, cameriere, valletto, segretario, amanuense, uomo delle pulizie, consulente. E baby-sitter. Lo ha visto all'opera quando la sua capacità creativa era straripante ed è stato testimone delle sue frustrazioni davanti alle avversità della vita. Gli ha fatto anche da guardia del corpo e alla fine, ovviamente, da infermiere. Prefazione di Stefano Sperduti, voce italiana di Rami Malek/Freddie Mercury nel film "Bohemian Rhapsody".
Dallo stornello al rap
Elena Bonelli
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 175
"Dallo stornello al rap" si propone l'obiettivo di dimostrare, attraverso un'analisi comparata, le analogie esistenti tra due generi musicali apparentemente molto diversi sia per origini storiche sia geografiche. Lo si potrebbe definire un viaggio nella storia musicale e sociale, che si estende ben oltre i confini italiani. L'autrice, infatti, fornisce una ricostruzione della nascita e dello sviluppo dello stornello nella nostra penisola, evidenziandone le caratteristiche ritmiche, melodiche, strumentali e la funzione sociale e politica svolta nella società capitolina. Il medesimo excursus storico è dedicato al rap, che dall'ambiente afroamericano si è nel tempo diffuso in tutto il mondo come voce del dissenso sociale. Infine, nel libro di Elena Bonelli si evidenzia l'arco storico, dal suo nascere a oggi, della canzone romana, spesso erroneamente confusa con lo stornello e per questo emarginata, ponendo l'accento sulla necessità di attribuirle un posto più importante nella musica italiana, avendo molti suoi brani riscosso un successo di rilievo internazionale.
La chitarra elettrica nella musica da concerto. La storia, gli autori, i capolavori
Sergio Sorrentino
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 287
La chitarra elettrica non è solo lo strumento principe del blues, del rock e degli altri generi cosiddetti "extra-colti". Dal 1945 in poi, la chitarra elettrica è presente nei brani per ensemble di compositori colti importantissimi quali Igor Stravinsky, Bruno Maderna, Luciano Berio e Karlheinz Stockhausen, solo per citare i primi che l'hanno utilizzata. I compositori, nell'ambito della loro continua ricerca sui timbri e sui nuovi linguaggi espressivi, esplorano anche le possibilità sonore della chitarra elettrica, elevandola da strumento popolare a strumento da concerto. La chitarra elettrica è impiegata in composizioni di ricerca, ma anche in opere minimaliste, sperimentali e neoclassiche. Notevole è il repertorio da concerto per chitarra elettrica sola o con elettronica (Morton Feldman, Steve Reich e moltissimi altri) ma eccellente è anche il repertorio per ensemble di chitarre elettriche (Glenn Branca, Rhys Chatham) e per chitarra elettrica e orchestra (ad esempio i Concerti di Tristan Murali e Bryce Dessner). Oggi, i grandi compositori (anche italiani) continuano a mostrare notevole interesse per questo strumento. Su invito dell'autore di questo libro, musicista di fama internazionale, di recente hanno composto per chitarra elettrica autori quali Gavin Bryars, Alvin Curran, John King, Van Stiefel, Azio Corghi, Stefano Taglietti e molti altri. Grazie ai suoi contatti diretti con i compositori e a un profondo lavoro di ricerca sulle fonti e sulle partiture Sergio Sorrentino è riuscito a ricostruire una storia del repertorio, completamente immersa nella storia della musica generale. All'interno del libro compaiono anche brevi interviste ai compositori (tra cui Giorgio Battistelli, Gavin Bryars, Rhys Chatham, Alvin Curran, Fred Frith, Michael Gordon, David Lang). Prefazione di John King e postfazione di Guido Michelone.
Tutto De Gregori. Il racconto di 230 canzoni
Federico Pistone
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 303
Francesco De Gregori è la musica d'autore italiana, in un sentiero lungo 230 canzoni, tutte da raccontare, da riascoltare con attenzione e, provocatoriamente, da "giudicare" con le stelline. È il 1974, Faber ha già creato i suoi primi capolavori, mentre Francesco, animale mitico del Folkstudio, sta accordando il nuovo stile della nostra canzone, certo ascoltando e imparando da Paul Simon, Bob Dylan e Leonard Cohen, ma con un'eleganza straordinaria e inedita di melodia, voce e linguaggio, un'angelica genialità affidata a testi abbandonati su affascinanti tappeti volanti di foglie e di misteri. Una piccola rivoluzione che disorienta ('Alice' arriva onorevolmente ultima al Disco per l'Estate del 1973) e che innervosisce, con tanto di processo proletario, minacce e richiesta di suicidio, abbandono delle scene per due anni prima del rientro con quel punto fermo che è 'Generale'. De Gregori, capace di brani meravigliosamente intimi e di sentimenti aggrappati alle lacrime, compone anche le canzoni politiche più forti, di impegno definitivo, di condanna atroce, ma in lui c'è anche melodia, rock, raffinatezza a rendere il messaggio ancora più deflagrante: quando gorgheggia in 'Cercando un altro Egitto' "le grandi gelaterie di lampone che fumano lente" parla, con grazia disperata, dei bambini nei forni crematori. Rievoca con la rabbia della poesia lo scandalo Lockheed e l'assassinio del giornalista Mauro De Mauro. Ma c'è anche la strage di Ustica, ricostruita con la ferocia liberata delle chitarre elettriche. E gli incanti antologici di 'Rimmel', 'La donna cannone', 'Titanic', 'La leva calcistica', 'Viva l'Italia' sono solo frammenti di una lunga stupefacente storia, che non si ferma davvero davanti a un portone.
Lazarus. Il senso di Bowie per il teatro
Silvia Lamia
Libro
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 160
Bowie: un coltello da battaglia, dalla lama grossa, spessa e larga. Utile nella caccia. David Bowie – all’anagrafe David Robert Jones – non avrebbe potuto scegliere pseudonimo migliore. La sua personalità tagliente e incisiva, dall’energia selvaggia, tocca ogni campo: musica, cinema, teatro, fotografia, pittura, letteratura, filosofia e persino magia nera. Poco umano e molto alieno, nel suo utilizzo delle maschere si rintracciano elementi del teatro goldoniano della Commedia dell’Arte e del teatro giapponese, con la tecnica di cambiarsi sulla scena e interpretare anche ruoli femminili. Capace di fondere tradizione e avanguardia, mette in scena idee e personaggi in divenire, scrivendo un’unica grande storia fatta di citazioni e riferimenti continui. Bowie interpreta il ruolo di regista attento e attore credibile del suo personale teatro rock. L’androgino Ziggy, il folle Aladdin Sane, l’inquietante Halloween Jack, lo shakespeariano e glaciale Duca Bianco, alternati al brechtiano Baal e al disagiato Joseph Merrick alias The Elephant Man di Pomerance si susseguono sul palcoscenico, avvalorando quella profonda sensibilità, conoscenza e predisposizione all’arte di rappresentare insita in David Bowie. Esploratore delle possibilità umane applicate alla musica, sceglie l’alieno Thomas Jerome Newton – l’uomo che cadde sulla Terra, già protagonista del film di Nicolas Roeg – come ultimo alter ego. Tra curiosità e approfondimenti, veri e propri flash sulla vita del genio poliedrico, "Lazarus. Il senso di Bowie per il teatro" – arricchito da interviste e testimonianze – sintetizza l’evoluzione artistica che lo ha condotto fino al suo ultimo viaggio spettacolare. Un perfetto colpo di scena, un autentico coup de théâtre: Lazarus.
Unadimille. Mille canzoni italiane dal 2000 a oggi, raccontate
Vincenzo Rossini
Libro
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 512
Dal pionierismo 2step del Tiziano Ferro di "Xdono" alla trap di Sfera Ebbasta, Tedua e Rkomi, la canzone italiana dopo il Duemila si è evoluta incorporando nuovi suoni globali e piegandoli alla nostra tradizione melodica. La crisi del mercato discografico fisico ha (quasi) fatto scomparire supporti e album come entità artistiche. Ma non le canzoni, che invece proliferano: saltando di playlist in playlist, penetrando in tutti i nuovi spazi disponibili, uno spot su YouTube, una radio in store, la puntata di una serie tv. Lo streaming ha anche trasformato l’attitudine degli italiani al genere: se negli anni Zero la scena indie e la musica definita “commerciale” sembravano gli unici antipodi possibili, con l’hip hop che cresceva ma restava ostracizzato dai media generalisti e snobbato da tanta critica, nei Dieci il gusto diventa reticolare, mescolando ipotesi e sonorità e soprattutto nuovo pubblico ai concerti, e rendendo obsolete le antiche contrapposizioni. Basta la vittoria a Sanremo di un artista come Mahmood nel 2019 a sparigliare le carte, e a far discutere ancora l’Italia intera di canzoni (e non solo). "Unadimille" è un catalogo e un atlante di questi vent’anni di canzone italiana. Nato dall’esperienza del blog "Unadimille.it", raccoglie 1.000 schede di altrettante canzoni pubblicate dal 2000 al 2019, realizzate da oltre 500 autori attivi nei generi più disparati: rap, trap, r’n’b, elettronica, indie, rock, latin, folk, cantautorato classico, pop da classifica, itpop, artpop... Per ognuna delle canzoni è fornito un commento analitico che mette in luce gli aspetti più emblematici ed eventualmente innovativi del brano.
Istrioni e sirene. Volume Vol. 3
Luciano Federighi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 351
Con questo terzo volume si conclude il denso e animato percorso alla scoperta delle voci più significative e creative del panorama nordamericano del Novecento (e oltre), nell'articolato spazio canoro che prende il via dai grandi maestri emersi nei primi decenni del secolo scorso e in particolare dai ruggenti anni Venti, quelli di Louis Armstrong, Al Jolson, Bing Crosby, Ethel Waters, Bessie Smith, espressioni sorprendentemente affini di un formidabile melting pot etnico e culturale. Voci che attraverso la prosa immaginifica e il gusto per il dettaglio dell'autore vengono esplorate a fondo nei loro tratti stilistici e interpretativi, partendo da uno o più album particolarmente rappresentativi e andando ad analizzare l'intera opera discografica di ciascun artista. Sviluppato alfabeticamente da Ollie Nightingale a O.V. Wright, entrambi esponenti della più profonda vocalità soul (e gospel) di Memphis, il libro tocca i divi più illustri della canzone americana, Frank Sinatra (e la sua controparte nera in chiave soul-jazz, il chicagoano Lou Rawls), Barbra Streisand, Elvis Presley e Stevie Wonder, e spazia attraverso le variegate suggestioni jazzistiche di Sarah Vaughan e Cassandra Wilson, il vibrante eclettismo pop di Kay Starr e Jo Stafford, le sofisticate ed emozionanti miscele blues e jazz di Dinah Washington, Esther Phillips e Nancy Wilson, il fervido "shouting" del Sud-Ovest di Jimmy Rushing, Big Joe Turner e Jimmy Witherspoon, il luminoso raccontare country di Hank Williams, Charlie Rich e Randy Travis, l'intensità soul meridionale di Otis Redding o Irma Thomas, la potente, arcaica visionarietà blues di Charley Patton e quella raffinata e swingante di Junior Parker o T-Bone Walker, la dinamica ed eccitante vocalità di gruppo dei Ravens, dei Temptations e dei Take 6. Ma va anche a esaminare carriera, stile e impatto emotivo di numerosissimi artisti "minori" legati per diversi motivi ai protagonisti principali di Istrioni e sirene: interpreti magari di modesta risonanza o vicini a essere dimenticati ma in realtà memorabili per originalità e tensione espressiva e per la capacità di evocare i valori della loro epoca.
Metal progressive italiano. La storia e i fondamentali stranieri
Massimo Salari
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 383
Il genere musicale metal si è nel tempo ramificato in più sottogeneri; il più sperimentale e ricercato è il metal progressive. Per quanto l'anno zero sia sempre stato collegato al primo album degli americani Dream Theater negli anni Ottanta, in realtà la storia parte dalla fine degli anni Settanta. Questo libro vuole testimoniare un mondo sonoro affascinante, ricco di sperimentazioni e di soluzioni sbalorditive a partire dai capostipiti stranieri fino a tutti i gruppi italiani che hanno tentato di modificare le coordinate del metal. Un viaggio nella Penisola regione per regione, con nomi e discografie a testimonianza di un folto sottobosco di gruppi italiani. All'interno anche la spiegazione di tutti i sottogeneri metal e il significato del termine metal progressive.
I sogni d'oro dei Beatles. Guida all'ascolto di Abbey Road
Lelio Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 154
"Abbey Road" è l'ultimo vero lavoro discografico dei Beatles, dato che "Let it be" - benché pubblicato successivamente - fu registrato in precedenza. A 50 anni dalla sua uscita, "Abbey Road" rimane un disco innovativo e importante dal punto di vista compositivo e produttivo, un raro esempio di come una band concluda la propria esistenza con un'opera che rappresenta un vero e proprio picco creativo. Questo album, inoltre, ha avuto una forte influenza sulla musica successiva tanto da rappresentare un collegamento fra le fasi precedenti della popular music e l'inizio del rock progressivo. Nel libro vengono trattati i legami fra questo e i dischi immediatamente precedenti dei Beatles, il contesto in cui è nato l'album e la sua produzione. Tre capitoli sono dedicati all'analisi dei brani: rispettivamente, i cinque a firma Lennon/McCartney, quelli composti da Harrison e Starr e il lungo medley della seconda facciata. Tutte le canzoni sono analizzate prendendo in considerazione gli aspetti armonico/melodici, la struttura formale e i vari parametri che concorrono a formare lo spazio sonoro di ciascun pezzo. Le analisi sono correlate con le informazioni sulle modalità produttive dei brani. Gli ultimi due capitoli riguardano i testi e le considerazioni conclusive riguardo la creazione di questo storico album.
Baby rock. 50 canzoni per crescere piccoli demoni
Fabrizio Barabesi, Manuela Lozza
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 224
A 10 anni sceglierà da solo che musica ascoltare, sicuri di voler correre il rischio? Certo che no. Quindi, al lavoro. Gimme shock treatment cantavano i Ramones: vai con il lavaggio del cervello! Per creare veri rockettari vi servono passione per la materia e aneddoti curiosi. In questa battaglia vi promettiamo un mucchio di alleati, solisti e band degli ultimi 70 anni, che desiderano più di voi che riusciate nell’impresa. 50 canzoni e 2 visioni, quella di un padre rockettaro e di una mamma che "evviva il rock!, soprattutto se l’alternativa è la trap". Il viaggio sarà divertente e la meta – sedervi fra 15 anni ad ascoltare un buon disco scelto da lui – vi riempirà di gioia! Ma dovete iniziare subito perché a 6 anni i vostri figli inizieranno a subire l’influsso commerciale della radio e del famigerato web. E in un attimo, un oscuro attimo, anche voi vi ritroverete, impotenti e semi-imbambolati, sul divano a sentire le strofe senza cuore di un 16enne, che poteva anche diventare un vero cantautore, ma è finito così, ammettiamolo, per colpa dei genitori. Quindi avete una grande responsabilità. Ascoltare, vedere, conoscere i Kiss, per dirne una, sarà un’esperienza unica per vostro figlio. E se più tardi vi chiederà di risentire quel brano, allora saprete di essere sulla buona strada. Ma non potete farvi trovare impreparati quando domanderà “Hai altre canzoni così?”. Certo che le avrete. Qui ce ne sono 50, con relativi consigli e risposte sfiziose alle loro domande, tutte già testate da noi. Insomma, lunga vita al rock and roll, anzi, Long live rock’n’roll, brano dei Rainbow che vi darà l’occasione di parlare di Ritchie Blackmore, il chitarrista che inventò il riff di "Smoke on the Water". E qui, largo a un immaginifico racconto di acque in fiamme e colonne di fumo che si innalzano verso il cielo, roba che manco il Signore degli anelli! Dunque volume e schermo sempre a portata di mano: con il rock, oltre al sound giusto, potrete regalare alla vostra stirpe più emozioni di una battaglia tra unicorni e draghi, tra supereroi e apocalittiche creature del male. E nessuno lo sa meglio di voi: anche questo è amore!
Il testo e la figura del paroliere. Canzoni come teorie: la falsificabilità e le idee dietro le canzoni
Simone Pozzati
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 175
In questo libro, quasi un saggio, non troverete nessuna formula segreta. Questo manuale non vuole essere un pretenzioso codice fatto di regole, né tanto meno un vademecum o un prontuario di idee. Piuttosto, in questa raccolta si può riflettere e ragionare sulla struttura e sulla morfologia della parte letteraria nelle canzoni di musica leggera. Sul suo modello generale, sulle caratteristiche principali e su alcuni spunti di sviluppo e scrittura. Vedremo quindi i canoni architettonici di questa particolare forma di narrazione chiamata canzone. Una parte è dedicata all'importanza delle figure retoriche, in un parallelismo tra il racconto e la canzone. Si trattano temi come struttura, metrica, poetica, stile e originalità. Si analizza dal punto di vista comunicativo il messaggio. Ci si sofferma brevemente sull'importanza dell'alfabeto, del valore archetipico di immagini evocative. L'ultima parte contiene una serie di consigli di scrittura creativa e nelle pagine conclusive compare un glossario della canzone contenente la terminologia più usata dagli autori, e un altro piccolo glossario su alcuni degli elementi narrativi trattati. L'intento di "Il testo e la figura del paroliere" è dunque di stimolare coloro i quali si approcciano per la prima volta al testo di una canzone, semplificando l'orientamento e mettendone in luce gli aspetti più importanti. Ma l'obiettivo è anche di generare riflessioni sulla funzione e sul ruolo della canzone di musica leggera nella società.
Born Losers. Pepite e lastre di selce. Sulle orme degli eroi perduti e perdenti del garage-punk
Reverendo Lys
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 447
Born Losers è la guida ideale per affrontare un viaggio in mezzo secolo di musica garage. Il percorso si snoda lungo sei decenni soffermandosi in maniera più organica sugli anni Ottanta, ovvero gli anni del grande revival Sixties e dell'esplosione di un fenomeno chiamato neo-garage che ha contagiato centinaia di migliaia di teenager in tutto il mondo. Da allora sulla musica garage si è scritto molto ma sempre in maniera piuttosto carbonara. Ovvero: chi sa dove cercare sa cosa può trovare. Bello, esclusivo, privilegiato. Però nel garage si può anche inciampare per caso, ma poi è meglio fornirsi di una guida che offra dei punti di riferimento basilari, elementari, che non cada nel fanatismo cieco o nel nozionismo petulante e alla lunga noioso. Serve un libro che tracci delle coordinate chiare, delle mappe che siano leggibili a tutti e non solo a chi è un collezionista sfegatato di dischi e strumenti. Born Losers si propone dunque di parlare del rock'n'roll e di farlo usando un linguaggio rock'n'roll, schietto nella misura in cui affronta l'argomento esaltando vizi e virtù dei protagonisti, alcuni dei quali chiamati a mettersi in gioco in prima persona. Born Losers è dedicato quindi principalmente ai neofiti, ma non è di loro pertinenza esclusiva. Reverendo Lys è certo che chi, come lui, ha praticato per anni queste strade troverà un ottimo pretesto per ritirare fuori le clave. Prefazione di Federico Guglielmi.