Arcana: Musica
Countin' the blues. Donne indomite
Elisa De Munari
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 207
Durante l'inizio del Ventesimo secolo. una potente tradizione di artiste afro-americane aiutò le donne a trovare la loro voce e a farsi sentire. le donne del blues. La vita e l'arte di queste cantanti e musiciste fondarono un nuovo modo di vivere, sfidando i limiti imposti dalla morale. Nessuno poteva dire loro come vestirsi, come comportarsi e soprattutto cosa dovessero sentire. Si rifiutarono di seguire i dettami imposti e nel farlo si guadagnarono una reputazione scandalosa. Erano donne cattive? Forse. Ma erano consapevoli del fatto che essere buone non le aveva, sino ad allora, condotte da nessuna parte. I capitoli del libro sono la testimonianza del coraggio che queste artiste degli anni Venti ebbero nel portare alla luce temi scottanti. Usarono il blues come mezzo per raccontare la verità, per gridare forte cosa significasse essere donne ed essere afro americane. Le prime donne del blues erano forti. sexy, aggressive. emozionali, spirituali e non si vergognavano dei loro desideri. In "Countin' the Blues" ogni capitolo prende il via da una canzone che presenta un tema e racconta, attraverso il testo, la storia della comunità afroamericana e della protagonista che la cantava. E poi la parola passa al presente, a ciò che quelle stesse esistenze fanno riverberare dentro alle musiciste contemporanee, come un'eco. Una parola, una canzone a testa. Come nel pezzo "Countin' the Blues" di Ma Rainey, l'autrice, le artiste degli anni Venti e quelle di oggi contano i blues che le attanagliano: la violenza, la libertà, l'omosessualità, la resilienza, Dio, il sesso, la droga. la morte, la rinascita. Prefazione di Gianluca Diana.
Adepti della Chiesa del Metallo. Riflessioni su ciò che siamo stati per capire ciò che siamo diventati
Francesco Gallina
Libro
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 319
Viviamo l'era della digitalizzazione di ogni attività umana, musica compresa. Tutto corre in rete e il tempo in cui per procurarsi quella preferita bisognava ricorrere alle rare riviste in edicola, alle fanzine e al passaparola, sembra lontanissimo. Il brivido dell'ordine dei dischi al buio, della distribuzione tra i pochi amici interessati, della registrazione su cassetta di quanto comprato dagli altri, sono solo ricordi. "Adepti della Chiesa del Metallo" non vuole solo ricordare quei tempi e cercare di risvegliare in chi li ha vissuti quella gratificante iniezione di endorfine scatenata dal primo ascolto o, al contrario, la delusione nello scoprire di aver preso un “pacco”. Tornare a quei tempi può essere il pretesto per parlare non solo di ciò che eravamo, ma anche di ciò che siamo diventati e di cosa rischiamo di diventare. Perché conoscere il passato è la chiave per capire il nostro presente e cercare di pianificare il futuro. Cosa significava essere un metallaro all'alba degli anni Ottanta diventa così il modo per parlare dell'Italia del tempo. Ricordare l'epopea del vinile quello per discutere del suo ritorno e di ciò che vi ruota intorno. Dibattere dei nastri e delle piattaforme digitali come Spotify quello per riflettere su come sia rischioso il nostro modo di conservare musica e cultura. Sfogliare mentalmente le vecchie fanzine quello per discutere del concetto di critica ai tempi del Web e guardare a zone del mondo in cui gli appassionati di rock rischiano la vita può darci più consapevolezza del nostro quotidiano in Italia. Perché il tempo che dedichiamo o non dedichiamo alle nostre passioni racconta molto di noi come uomini e del modello di società che stiamo costruendo. Con i contributi di: Giacomo Voli (Rhapsody of Fire); Tony Fontò (White Skull); Flegias (Necrodeath, Cadaveria); Tony D'Alessio (Banco); Zorama (Musicista, autore per Mina); Giuseppe Scaravilli (Scrittore, musicista dei Malibran); Fabio Rossi (scrittore, critico musicale); Fabio Lanciotti (discografico, produttore); Floriana Ausili (storica dell'arte); Antonio Keller (discografico). Prefazione di Gianni Della Cioppa (scrittore, giornalista, discografico).
Cheeseburger in paradise. Jimmy Buffett e il suo 5 o'clock sound
Daniele Benvenuti
Libro
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 336
Chi non ha mai sognato di andare a vivere nella sua Margaritaville personale? Un luogo da fiaba dove sono “sempre” le cinque del pomeriggio: l'ora del cocktail e della festa a piedi nudi sul limitare della battigia, avvolti dalla brezza dell'oceano. L'autentico e unico Paradiso del Cheeseburger, dove l'idea di eterna giovinezza diventa tutt'altro che una chimera e dove anche il più subdolo dei problemi viene sepolto sotto una marea di collane di fiori, gonnelline di paglia e improbabili bluse hawaiane. E chi diavolo non vorrebbe essere Jimmy Buffett? Il signore incontrastato di questa terra fatata e chiassosa, il profeta del drunken Caribbean rock'n'roll e il papà del Gulf and Western. Nonché idolo e nume tutelare dei suoi fidati e appassionati parrotheads: le folli teste di pappagallo, microcosmo di affezionatissimi e variopinti fan. Ormai over 70, mezzo secolo di onoratissima carriera in sala d'incisione, dominatore dei palchi allestiti nelle cornici più suggestive, Buffett è anche il più popolare, estroso, gioviale, geniale, facoltoso, influente e amato cantastorie alla salsedine e al rum che il pubblico italiano... non ha mai sentito nominare: autore, musicista e band leader con una cinquantina di album all'attivo, scopritore di talenti, discografico, intrattenitore, laureato e letterato, giornalista da scoop, pluripremiato romanziere e paterno scrittore di libri per bambini, attore e producer cinematografico. Ma anche qualificato pilota di velivoli e capitano di coperta, provetto pescatore d'altura, atleta e uomo di mare, dirigente e mecenate sportivo, amante degli animali e difensore della natura, filantropo e benefattore, acuto imprenditore e scafato immobiliarista, stilista “on the beach” e arredatore da piscina, produttore di birra e ristoratore, recente beniamino di Broadway, protagonista e creatore di videogiochi, regista e anima di un network radiotelevisivo via satellite... Serve altro?
Quattro corde. Passato, presente, futuro e Subsonica
Luca Vicini
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 167
Fin da piccolo la musica è stata per me una compagna fedele e assidua, la colonna sonora costante delle mie giornate. Calcio a parte, dischi, Cd e musicassette erano il mio interesse principale. Ad accompagnare i miei pensieri c'era sempre la canzone adeguata. Poi arrivarono le scuole superiori e questa passione sfociò a poco a poco in qualcosa di più profondo: suonare uno strumento. In particolare il basso elettrico, quello che suonava forte nei dischi dei Police, la band che mi iniziò ancora bimbo al suono del rock. E poi c'era l'heavy metal, che diventò presto il mio genere preferito e mi trasformò in un appassionato metallaro per anni. Con il basso fu amore a prima vista e da allora la mia meta fu una sola: diventare un musicista a tempo pieno. Sono Vicio, il bassista dei Subsonica. Quelli dei dischi di platino. Quelli che si dice siano la miglior live band d'Italia. Quelli che hanno aperto una nuova strada nella musica italiana. "Quattro corde" racconta tutta questa storia qui e lo fa utilizzando come pretesto 12 canzoni, quelle che hanno segnato i momenti fondamentali della mia vita. È proprio come se fosse un disco da ascoltare, senza un particolare ordine cronologico. Alla fine di ogni "canzone" c'è una piccola meditazione da praticare, messa lì per far sì che ogni esperienza vissuta non rimanga semplicemente relegata nei recessi della memoria. Prefazione di Raf.
Un sax nato per correre. Il racconto di un'epopea musicale
Max Marmiroli
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 350
«Un sax nato per correre» è il racconto di una vita nella quale la musica ha sempre avuto un ruolo di primo piano. Come musicista e soprattutto come appassionato ricercatore e divulgatore di opere discografiche, Max Marmiroli è cresciuto nella convinzione che ci sia stata una sorta di "epopea" nella storia della musica moderna. L'elaborazione di questa idea lo ha portato a focalizzare la descrizione di un periodo storico di undici anni, dal 1965 al 1975, in altrettanti capitoli, per poi concludere con un epilogo che riassume le vicende musicali vissute in prima persona dal 1976 a oggi. Spaccato di vita di provincia con avventure adolescenziali, concerti, incontri ravvicinati con produttori discografici, distributori, artisti italiani e stranieri (Pierangelo Bertoli, Rino Gaetano, New Trolls, Curved Air, Ike & Tina Turner...), «Un sax nato per correre» è però anche una sorta di almanacco di produzioni discografiche con decine di titoli di Lp brevemente recensiti con l'intento di infondere nel lettore una sana curiosità. Una lettura che può dimostrare quanto cruciali, per la musica moderna, siano stati gli anni che vanno dalla pubblicazione di A Love Supreme, il capolavoro di John Coltrane, al bellissimo Born To Run di Bruce Springsteen. Prefazioni di Ermanno Labianca e Daniele Benvenuti.
Temporale jazz. Estetica dell'improvvisazione
Marco Restucci
Libro
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 224
Se l’improvvisazione è l’anima del jazz, allora questo libro è un assolo. Chorus jazzistico e filosofico insieme. Ispirato a "Kind of blue" di Miles Davis, a "My favorite things "di John Coltrane, il suo libero fraseggio è un viaggio temporale attraverso le pieghe dei suoni e del nostro sentire in musica. Percezione e tempo sono, infatti, i luoghi dell’improvvisazione – dimensioni estetiche in cui si muovono contemporaneamente musicista e spettatore – ma sono anche dimensioni dell’essere, forme di ciò che siamo, modi del nostro stare al mondo. Lungo lo scorrere di queste pagine il racconto dell’improvvisazione si compie, si svela sotto i nostri occhi. Di nota in nota, di frase in frase, di chorus in chorus l’assolo si dispiega, ci coinvolge, ci emoziona, incontrando domande, cercando risposte fuori e dentro di noi: in quale momento del tempo si collocano le note del jazz? In quale punto di questo costante abbraccio che è il tempo ci portano? E perché una volta condotti lì, in quella determinata zona del tempo, possiamo provare una gioia così profonda oppure un così profondo disagio? Come mai e in che modo, dunque, l’improvvisazione jazzistica è in grado di smuovere in chi ascolta sentimenti così profondi, vivi, spesso in netto contrasto tra loro?
I 150 migliori dischi inesistenti della storia del rock
Reg Mastice
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 367
Questo libro si presenta come un normale atlante musicale diviso in schede. Ogni disco presentato è corredato da copertina, tracklist, recensione ed eventuale apparato iconografico (la cosiddetta memorabilia: poster di concerti, copertine di singoli, foto significative). Un'impostazione collaudata in stile "i migliori 100 album...", con l'unica differenza che i gruppi citati e gli album recensiti sono del tutto immaginari. Un gioco nato sul web nel 2008 con un intento di détournement situazionista, ma che su carta viene smascherato sin dalla copertina, che sbandiera l'inesistenza del contenuto senza peli sulla lingua. Il gioco, da iniziale "Rock'n'Roll swindle" di lesterbangsiana memoria, si trasforma dunque in manifesta esaltazione delle molteplici possibilità creative della musica. Ma non si tratta di uno sterile divertissement: i dischi fantastici sono solo la chiave, il pretesto, per addentrarsi in un sottobosco di aneddoti, dietrologie, citazioni, calembour linguistici, racconti, riflessioni, distorsioni, deliri, rivalutazioni postume di capolavori sommersi, nel compiaciuto tentativo di spiegare l'evoluzione della musica, l'origine stessa dei miti, il sogno di rivoluzione di intere generazioni. Senza mai sconfinare nella parodia, quanto piuttosto indugiando in una forma anarchica di libertà. Il lettore è dunque invitato a sospendere la propria incredulità e ad abbandonarsi di nuovo al piacere della meraviglia, come un bambino all'interno di una circense wunderkammer. Postfazione di Vittore Baroni.
Clapton e Layla. Un album, una storia, un poema d'amore rock
Alberto Rezzi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 173
"Layla and other assorted love songs" non è solo un album che ha segnato la storia del rock. È un caleidoscopio che riflette una serie di immagini uniche, direttrici umane e artistiche che convergono in questo capolavoro del 1970 per poi divergere e talora infrangersi subito dopo. Gli incontri, le collaborazioni, i destini incrociati che lo coinvolgono non riguardano solo i componenti della band che l'ha registrato, i Derek and the Dominos, ma anche artisti come Jimi Hendrix, George Harrison e sua moglie Pattie, Duane Allman, Dr. John, Delaney Bramlett... Con ognuno di loro Eric Clapton, la figura centrale, intrattiene rapporti non solo legati al mondo della musica, ma anche personali, di profonda amicizia o passione. Il libro ricostruisce gli incroci esistenziali attraverso cui ognuno dei quattordici brani dell'album trova la propria ragion d'essere. Lo fa attraverso un espediente narrativo, facendo uscire il racconto dalla viva voce della stessa Leylà, una misteriosa figura femminile prossima ai cinquant'anni che, in una sorta di conversazione onirica, ripercorre le tappe della sua "incarnazione" in questo album. Nel racconto le varie storie formano diversi cerchi concentrici e trovano precisi incastri e chiusure. Al centro, la scoperta dell'amore impossibile di Slowhand per la moglie dell'amico George, la miccia creativa che porterà alla composizione di molte canzoni del disco. Un intero capitolo è dedicato al commento dei singoli brani, corredato dalle corrispondenze letterarie ed emozionali con il poema Leylà e Majrnin dello scrittore persiano Nezami, a dimostrazione del dialogo profondo e sorprendente tra le due opere, quella poetica e quella rock, molto distanti nel tempo ma accomunate da elementi di straordinaria affinità. Prefazione di Maurizio Solieri.
The wall. No adulation. Storia e analisi di un'opera totale
Matteo Palombi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 286
Il 30 novembre 1979 i Pink Floyd pubblicavano il loro undicesimo album in studio: The Wall. Opera universale, in grado di racchiudere al suo interno ossessioni, speranze e suoni di un'intera generazione e di molte altre a seguire. Con una musica dall'enorme potenziale emozionale, le immagini stranianti ma fortemente umane del cinema e del teatro rock, questo capolavoro ha saputo commuovere gente da ogni parte del mondo, confutando i muri della "quiet desperation" quotidiana. A quarant'anni dalla prima pubblicazione, questo libro illustrato ripercorre il lungo percorso di un progetto complesso, ambizioso e multimediale, raccontandone le vicende della lenta ma inesorabile evoluzione. Dal doppio album ai primi concerti sperimentali, passando per i film e il live berlinese, si giunge sino alla nuova vita delle versioni più recenti. Tra lo studio delle bozze di lavoro, immagini e interviste inedite, parole dei protagonisti e una narrazione sempre più introspettiva, si scoperchia un vaso di Pandora che rivela una storia per certi versi criptica e complessa. Senza annegare nell'idolatria, perché, come era all'inizio di tutto: "We don't need no adulation".
Musica migrante. Dall'Africa all'Italia passando per il Mediterraneo
Luca D'Ambrosio
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 223
Prendendo spunto dalle drammatiche testimonianze dei migranti arrivati in Italia all'inizio del terzo millennio, l'autore di questo libro decide di partire alla scoperta delle musiche di un intero continente: l'Africa. È un viaggio narrativo intrapreso con curiosità, entusiasmo e persino un pizzico di incoscienza che, tuttavia, riesce a mettere in evidenza alcuni aspetti umani, storici, culturali e finanche statistici di un universo musicale estremamente vasto e multiforme. È il background di una nuova generazione costretta ad abbandonare la propria terra, giovani africani che hanno attraversato prima il deserto e poi il Mediterraneo nel rischioso tentativo di trovare un futuro migliore, portandosi dietro un bagaglio di suoni e memorie che viaggiano sempre di più sulla Rete. "Musica migrante" è un libro sui generis che racconta e analizza con semplicità e leggerezza la "musica africana", fra tradizione e nuove contaminazioni, alla luce di una società e di un mercato discografico sempre più globalizzati e digitali. Prefazioni di Angélique Kidjo e Valerio Corzani.
Piccola guida agli anni Dieci. 50 fatti, 50 album, 50 canzoni
Paolo Bardelli
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 160
Il decennio che ci lasciamo alle spalle si tratteggia come talmente vasto e complesso da un punto di vista musicale (e sociale) che è bene fermarsi e iniziare a mettere dei punti fissi. Dall'esplosione dell’hip hop alla perdita di autorevolezza della musica “indipendente”, finanche alle consuete preoccupazioni di presunta morte del rock, ci sono poche certezze se non che il gusto pop, a poco a poco, ha portato verso una “estetizzazione” della musica che ha pian piano contaminato ogni genere o, meglio, che ha superato ogni genus. Che ciò sia stato causato dalla straordinaria semplicità di fruizione seriale di playlist senza barriere musicali, dallo spostamento di interesse dai social di scrittura a quelli d’immagine, dal passaggio da un’era Obama a quella di Trump, dalla digitalizzazione dilagante, è difficile a dirsi. La "Piccola guida agli anni Dieci" serve piuttosto per offrire al lettore un possibile percorso per individuare album e canzoni che, per diverse ragioni, siano ancor oggi importanti (e belli), con l’approfondimento di fatti altrettanto significativi per meglio inquadrare e iniziare a riflettere sui cambiamenti, musicali ma anche sociali, che hanno segnato questo decennio.
Era Indie. La rivoluzione mancata del nuovo pop italiano
Riccardo De Stefano
Libro
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 399
La storia ci insegna che tante rivoluzioni sono nate in una birreria. Ci sono quelle in cui ragazzi hanno preso i fucili e sono usciti per strada, e quelle in cui hanno imbracciato una chitarra e sono saliti su un palco. Di alcune resta un'impronta indelebile sul mondo, di altre solo il ricordo, sempre più vago, di quello che poteva essere e non è stato. "Era Indie" è la storia di un decennio, quello che va dal 2010 al 2019. Dieci anni in cui la cosiddetta musica “indie” è passata dall'essere una curiosità da social network a una solida realtà di nicchia, fino a diventare il punto di riferimento dello scenario musicale italiano. Per capire quello che è successo, il come è successo, e quello che sarebbe potuto succedere, si parte dalla “preistoria”, gli inizi del millennio, fino ad arrivare ai giorni nostri. In mezzo le parole (quelle vecchie e quelle nuove), le analisi e le riflessioni di chi questo percorso lo ha vissuto da interprete, da studioso o da semplice spettatore. "Era Indie" prova a mettere un punto, andando a raccontare tutto quello che circonda questo termine: i protagonisti, l'ambiente, gli stilemi e le piccole e grandi conquiste musicali. Una sorta di guida, manuale, diario, saggio e infine cronaca di un'epoca che ha cambiato per sempre il modo di pensare la musica in Italia.