Alpine Studio
Mustang. Himalaya che cambia
Stefano Ardito
Libro: Copertina morbida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2013
pagine: 186
Il Mustang, un angolo di Tibet all'interno del Nepal, è stato per anni tra i luoghi più segreti e più desiderati dell'Himalaya. Aspro e desertico, riparato dalle piogge del monsone dai massicci del Dhaulagiri e dell'Annapurna, deve la sua fama ai paesaggi solenni, ai monasteri buddhisti, ai suoi solitari villaggi e alla sua minuscola capitale Lo Manthang. Chiuso agli stranieri come il resto del Nepal fino al 1950, poi nuovamente inaccessibile perché base della guerriglia dei Khampa, i Tibetani che si opponevano all'invasione cinese, il Mustang è stato raccontato al mondo da autori come Giuseppe Tucci, Michel Peissel, Tiziano Terzani e Peter Matthiessen. Aperto ai trekker nel 1992, è diventato una destinazione alla moda, e ha iniziato a trasformarsi rapidamente. Il libro, che nasce da due viaggi dell'autore in Mustang, racconta come questa terra, identificata da alcuni con la mitica Shangri-La, stia cambiando. Il cambiamento climatico costringe ad abbandonare alcuni villaggi, la strada che sale da Pokhara trasforma l'economia e la società, i giovani che hanno studiato a Kathmandu portano nei villaggi la loro voglia di modernità. Prefazione di Kurt Diemberger.
Il settimo senso
Kurt Diemberger
Libro: Libro rilegato
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2013
pagine: 350
Kurt Diemberger è uno dei grandi dell'alpinismo mondiale. Giunto al suo 80° compleanno, lo vediamo guardarsi indietro e contemplare con sorridente distacco la sua lunga carriera alpinistica. Dagli inizi quando, negli anni '50, affrontò le più difficili vie di roccia e ghiaccio delle Alpi, per proseguire in Himalaya e nel Karakorum, dove realizzò le prime ascensioni assolute del Broad Peak e del Dhaulagiri, senza ossigeno e senza portatori d'alta quota. Diemberger ha poi salito altri quattro "ottomila" (Makalu, Everest, Gasherbrum II e K2) e per anni si è dilettato a documentare le montagne più spettacolari e i paesaggi più affascinanti del mondo. In questo libro, Kurt non si limita a raccontare e descrivere le sue avventure, ma tratteggia con passione e maestria le emozioni che lo hanno accompagnato in alcune situazioni al limite, con le quali ha dovuto confrontarsi e sulle quali nei suoi precedenti scritti non si era ancora soffermato. Fra queste la discesa dal Chogolisa, da solo e nella tormenta, dopo la scomparsa di Hermann Buhl. Nel libro, Diemberger si chiede: è tutto casuale ciò che avviene? C'è qualcuno o qualcosa che guida gli eventi? E poi, che cosa ti porta al successo nelle nuove avventure (il settimo senso - lo stimolo a fare), o ti spinge a rinunciare in tempo (il sesto senso, cioè la voce che ti mette in guardia)?
Marzio Nardi is dead. Libero tra le pietre
Elena Corriero
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2013
pagine: 243
"Quarantatre anni a dicembre vogliono dire venticinque anni nel mondo dell'arrampicata, inventando ogni possibile declinazione di un mestiere che Marzio si era creato quando nessuno ancora ci credeva. A quarantatre anni qualcuno inizia a fare un bilancio, cercando il bandolo per raccontare la propria storia. Non è facile capire quali siano state le scelte senza appello, quali affinità istantanee abbiano dato una brusca svolta a un percorso indirizzato verso un altro luogo, quando le proprie debolezze si siano tramutate in una forza e, viceversa, quando le proprie doti non abbiano dato i frutti sperati." 'Marzio Nardi is Dead' dipinge il ritratto di un uomo talentuoso e carismatico, ma anche inquieto, le cui vicende sono intrecciate con quelle dei personaggi che hanno fatto la storia dell'arrampicata in Italia, e non solo. Da Marco Bernardi e Andrea Mellano ad Andrea Gallo, da Alberto Gnerro e Cristian Brenna, al fuoriclasse francese J. B. Tribout, e ancora Christian Core e Mauro Calibani. Un ritratto a tutto tondo, che porta alla luce l'umanità del personaggio pubblico, le sue debolezze e le sue ossessioni, le scelte più radicali e i compromessi. La passione per la roccia è il filo rosso di una vita, il cui senso si rivela solo nel momento in cui ci si ferma e si guarda indietro, agli anni che hanno costruito il mondo dell'arrampicata così come lo conosciamo adesso.
Val Grande. Storia esplorativa dei territori sconosciuti
Ivan Guerini
Libro: Copertina morbida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2013
pagine: 303
Questo libro, privo di indice perché va "esplorato", è differente dalle pubblicazioni a indirizzo prettamente tecnico o rurale con le quali la Val Grande è stata ricorrentemente trattata, racconta l'esplorazione dei suoi territori sconosciuti e la storia alpinistica là vissuta che lo scorrere del tempo aveva ridotto a esigue tracce nei luoghi e ad esili citazioni letterarie. Fa riflettere sulla natura territoriale, coinvolge con i racconti di coloro che in quei luoghi hanno vissuto esperienze disparate, descrive con disegni a colori l'esplorazione verticale delle pareti della Val Pogallo e dell'Alta Val Grande, focalizzando la caratteristica principale di quel territorio: la condizione sconosciuta che sempre riserverà punti inaccessibili. Trovare un faro in montagna è inusuale, eppure la Val Grande rappresenta un "faro di significati" un riferimento sostanziale nella relazione col mondo naturale. Oggi che si è instradati nel mondo globale, dove il fiume della maggioranza ignara e consenziente si arresta al traguardo del proprio livello preferenziale, penso che le esperienze mirabili là vissute, irte di soddisfazioni insidianti, di trabocchetti di gioia, di fatiche interminabili, di emozioni travolgenti e di sensazioni ferali, hanno salvaguardato la percezione esplorativa dal fascino allettante del mondo omologato. Proprio in quel luogo, compresi come esplorare significhi fa re "cose mai fatte" e in quanto tali irripetibili che si possono solo raccontare.
Missione oppio. Afghanistan: cronache e retroscena di una guerra persa in partenza
Giorgia Pietropaoli
Libro: Copertina morbida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2013
pagine: 204
La produzione e il traffico di droga in Afghanistan sono aumentati da quando la guerra è iniziata, nel 2001. La missione di pace della Nato, che aveva promesso anche un contenimento e uno sradicamento di questa economia illegale, ha miseramente fallito. Sono tanti i militari italiani in missione in Afghanistan, partiti proprio per combattere il traffico della droga e che credono in quello che fanno, rischiando la vita ogni giorno con la speranza di cambiare in meglio un paese. Un susseguirsi di episodi che vedono i signori della droga profondamente connessi al potere politico del governo afghano di Karzai (agente CIA dalla fine degli anni 80) e con frange di militari in missione. Molti esperti raccontano come la "missione di pace" sia in realtà una copertura per favorire la produzione di droga in Afghanistan e come la CIA sia coinvolta in essa. Un finale a sorpresa prende in esame il coinvolgimento della CIA in traffici di droga legati a guerre in tutto il mondo, spiegando come questo sia un mezzo spesso usato dall'intelligence americana (e non solo) per reperire fondi; e infine il ruolo della 'ndrangheta in questo traffico, i luoghi che la droga afghana attraversa per arrivare in Italia, per poi essere smistata nel resto del mondo.
Il richiamo dei sogni. La montagna in punta di piedi
Elio Orlandi
Libro: Libro rilegato
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2013
pagine: 201
Elio Orlandi è uno degli alpinisti italiani più affermati a livello internazionale. Lontano dai clamori che non mancano nel settore alpinistico, è considerato oggi un "veterano" delle vette patagoniche, dal gruppo del Paine al gruppo del Cerro Torre e del Fitz Roy. Fin dalla sua prima esperienza extraeuropea, nel 1982, ha mostrato una particolare attenzione per l'estetica, la difficoltà, l'arditezza e la bellezza dei picchi patagonici. Le sue imprese lo hanno portato dalle terre desolate della Patagonia agli orizzonti sconfinati del Karakorum, a volte con compagni di eccezione come Rolando Larcher, Fabio Leoni e Maurizio Giarolli. In Patagonia ha aperto importanti vie come "Linea d'Eleganza" al Fitz Roy, "Otra vez" al Cerro Standhardt, "Cristalli nel vento" e "Sogno Infranto" al Cerro Torre, "Spirito Libero" e "El Flaco, El Gordo y l'Abuelito" alle Torri del Paine, sulle quali ha anche effettuato la prima solitaria della parete Sud della Torre Nord. In Karakorum ha compiuto la prima ascensione del Gran Pilastro Ovest del K7, mentre nelle sue amate Dolomiti ha aperto un centinaio di itinerari di alta difficoltà nel gruppo del Brenta - dove tuttora vive - e anche molte ripetizioni solitarie. Durante i suoi numerosi viaggi in Patagonia ha filmato vari documentari coi quali trasmette la grande passione per la montagna, l'alpinismo e l'arrampicata.
Orizzonti estremi. Racconti dai confini del mondo
Michele Dalla Palma
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2013
pagine: 300
Dopo una vita dedicata agli sport in montagna, un grave incidente sembra porre fine alle ambizioni dell'autore di inseguire sogni e fantasie nei luoghi più sperduti del pianeta. Con tenacia recupererà la funzionalità fisica, continuando la sua ricerca di emozioni, avventure e nuovi scenari da scoprire: un viaggio di 36.000 chilometri attraverso Balcani, Medio Oriente e Nord Africa, caratterizzato da variegati universi umani, culture ancestrali e conflitti tragicamente attuali. Le solitudini australi della Tierra del Fuego e della Patagonia, mondo dominato dalle forze primordiali della Natura. Sul K2, nel Cinquantenario della grande impresa alpinistica italiana, occasione per avvicinare il mondo degli uomini delle montagne, Hunza e Baiti, ma anche per valutare, in positivo e negativo, le grandi imprese estreme. Poi 10.000 chilometri attraverso la Siberia e l'Estremo Oriente Russo, nell'inverno più freddo della storia, e infine un sogno che si concretizza nei luoghi più irraggiungibili del pianeta, le solitudini artiche dell'Alaska: 400 miglia in canoa, in un ambiente naturale grandioso e sconosciuto. Un racconto ricco di note storiche e geografiche, che accompagna alla scoperta di luoghi fisici e orizzonti immaginati.
Un grande tra i giganti della terra
Jerzy Kukuczka
Libro: Copertina morbida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2013
pagine: 302
Jerzy Kukuczka, conosciuto affettuosamente come "Jurek", è stato il secondo uomo al mondo ad aver conquistato le vette dei 14 Ottomila, finendo la sua "corsa" solo un mese dopo Reinhold Messner, nel 1987. Jurek fu uno dei più grandi alpinisti del mondo e un accanito sostenitore delle salite in stile alpino in Himalaya, senza Fuso di ossigeno e disdegnando le imponenti e goffe spedizioni che erano tipiche di quegli anni in Himalaya. Nel breve tempo di otto anni, Kukuczka salì gli Ottomila della Terra rispettando le regole di un gioco che ancor oggi è poco conosciuto e compreso. Un confronto che gli impose di salire quelle vette con l'umiltà e il rispetto di non rincorrere una triste collezione di vie normali, ma vie nuove e prime invernali. Seguendo questo suo modo di essere, sui giganti di 8000 metri ha aperto sette vie nuove e compiuto ben quattro prime salite invernali! Dotato di una perseveranza senza eguali e di una capacità di adattamento unica, in molte di queste incredibili imprese ha avuto come compagni alcuni tra i più grandi nomi dell'alpinismo mondiale come Wojtek Kurtyka, Krzysztof Wielicki e Carlos Carsolio. Per una decina di volte costretto a bivacchi di fortuna oltre la zona della morte - alcune perfino nell'inverno Himalayano - Kukuczka ha vissuto la sua esistenza nella "gabbia" del sistema politico sovietico, che mandava in spedizione i propri alpinisti con mezzi tecnici e abbigliamento quasi primitivi, e con riserve alimentari molto scarse e razionate.
Casarotto. Una vita tra le montagne
Goretta Traverso Casarotto, Renato Casarotto
Libro
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2012
Goretta e Renato Casarotto, una coppia in montagna e nella vita quotidiana. Lui, uno dei più grandi protagonisti dell'alpinismo mondiale negli anni '70 e '80, autore di salite straordinarie e in forte anticipo sui tempi, spesso in solitaria, alcune delle quali sono tuttora irripetute. Lei, la moglie, una donna che non ha mai voluto definirsi "alpinista", sebbene si muovesse senza problemi sulla roccia e sul ghiaccio, sia stata la prima italiana a giungere sulla vetta di un "ottomila", il Gasherbrum II, e abbia sempre avuto un ruolo cruciale nelle spedizioni extraeuropee di Renato. La loro è stata una storia fuori dal comune, nella quale si sono intrecciati sogni, scelte di vita, aspirazioni, giorni di grande alpinismo, lunghe attese al campo base, e la condivisione totale di ogni momento di vita. Una vicenda straordinaria, narrata in prima persona dall'autrice, in cui si inseriscono annotazioni e pensieri tratti dai diari di Renato. Anni di scalate grandiose, dalle imprese dolomitiche alle ascensioni sulle grandi montagne delle Ande dell'Alaska e dell'Himalaya, in cui l'io narrante dell'autrice lascia spesso il posto a quello di Renato, in un'alternanza che riecheggia in maniera reale la dinamica degli eventi. Un racconto che unisce momenti di cronaca, ricordi, aneddoti, ma accoglie anche e sempre la voce di Casarotto, costringendoci a riflettere sul senso del suo alpinismo e sul suo modo di affrontare l'esistenza in profonda relazione con la montagna.
Il guerriero dell'Est
Igor Koller
Libro: Copertina rigida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2012
pagine: 231
Il nome di Igor Koller è legato alla grandiosa apertura della via Attraverso il Pesce sulla parete Sud della Marmolada, che nel 1981 decretò un salto di qualità tecnico e psicologico per l'apertura di vie nuove sulle Alpi. Un'impresa che aprì le porte del VII grado sulle Alpi. Quei tre giorni di ascensione portarono la scuola "cecoslovacca" alla ribalta delle cronache mondiali, considerando anche che quella che divenne poi una via simbolo in tutto il mondo fu aperta con le "babbucce della mamma" ai piedi, una sorta di calzatura simile a primordiali scarpe da tennis. Nonostante le condizioni disagiate in cui quel gruppo di fortissimi scalatori dell'Est si muovevano in quegli anni - nel pieno della guerra fredda, quando Slovacchia e Repubblica Ceca erano un'unica Nazione - Igor fu artefice di ardite prime ascensioni in Val Bregaglia, con salite di grido come sul Pizzo Badile e sul Pizzo Cengalo, ancora oggi temute e guardate con rispetto. Proveniente da una ferrea etica alpinistica - acquisita sulle torri d'arenaria dell'Europa centrale - Koller fu uno tra i primi sulle Alpi a portare sulle grandi pareti uno stile pulito che disdegnava la troppa "ferraglia" con cui si realizzavano prime ascensioni a quel tempo. Dalla fine degli anni 80 Koller ha portato alla ribalta giovani slovacchi con altre importanti aperture sulle Dolomiti. Soprattutto in Marmolada, dove oggi può vantare ben 15 vie nuove da lui aperte.
Cypraea
Giulia Stolfa
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2012
pagine: 250
Che cosa si può essere disposti a fare per essere fedeli ad un'antica promessa? Fino a dove si può arrivare per conoscere la verità, quando il tempo a disposizione è quasi finito? Milano, Ottobre 2000. Michele Oriani, professione museologo, riceve per il suo quarantaseiesimo compleanno una scatola senza mittente, e ancora non può immaginare che quel pacchetto cambierà per sempre la sua vita. Dentro c'è una Cypraea, una di quelle conchiglie a cui si accosta l'orecchio per sentire la voce del mare. Non ci sono dubbi: è la stessa appartenuta a suo zio Marcantonio, prima che sparisse nel nulla lasciando la propria fine avvolta dal mistero. La ricerca della verità spinge Michele ad incontrare Flora, collezionista d'arte ottantenne e discepola di suo zio. La donna lo conduce sul filo dei ricordi tra oriente e occidente, tra carnet di viaggio, mercanti d'arte, collezionisti e antichi manufatti, in una caccia al tesoro sulle orme dell'indecifrabile Cigada, misterioso collezionista di cui gli raccontava suo zio, e chiave per chiarire il mistero di Marcantonio e di Flora. Tassello dopo tassello, pezzo dopo pezzo, la donna ricostruirà davanti ai suoi occhi l'immagine di un passato che cambia tutte le carte in tavola. "Cypraea" racconta la storia di una ricerca, quella delle proprie radici, di chi sa ancora cercare il rumore del mare in una conchiglia, e di un amore che non si accontenta di facili risposte e che non è disposto a dimenticare.
C'era una volta la Lombardia
Fabio Abati
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2012
pagine: 256
Un "romanzo di denuncia" su un nord Italia, terra di conquista, vittima di distrazione e debolezza e di un dna antimafia che in realtà non esiste. A nessun livello, tanto a quello alto, quello politico e imprenditoriale. Tutto parte seguendo le giornate e la trama degli incontri che ha Michele, professionista privo di scrupoli, mentre con grande abilità si districa tra "compari" malavitosi, imprenditori, professionisti, politici e amministratori pubblici. I protagonisti di un "sistema di potere" che al Nord lega corruzione e criminalità organizzata, in una tangentopoli del terzo millennio, orribile e sottaciuta! Questo è un "romanzo reale", nato grazie alla lunga attività di cronista del suo autore, che descrive, un sistema di potere senza eguali, nella speranza che si capisca cos e diventata la Lombardia di oggi.