CERM
Storia di Colle di Val d'Elsa nel Medioevo. Volume 1
Paolo Cammarosano
Libro: Copertina morbida
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 181
Il primo volume della storia di Colle di Val d'Elsa nel Medioevo ne rintraccia la formazione all'interno dell'articolata costellazione di castelli e villaggi, chiese pievane e monasteri che dal secolo X al XII fecero della Val d'Elsa una delle zone più insediate e più strategiche della Toscana, nella fascia confinaria tra i vescovati e le circoscrizioni pubbliche di Volterra, Fiesole-Firenze e Siena. Nella seconda metà del secolo XII Colle emerse come uno dei centri maggiori in quest'area, anche grazie alla sua posizione di raccordo fra due percorsi della via Francigena, e i suoi residenti espressero un organismo collettivo, un Comune, in parte in antagonismo con antichi signori, i conti Aldobrandeschi e l'abbazia di Spugna, e poi in equilibrio sempre più difficile fra l'impero e i grandi Comuni di Siena e di Firenze. Inquadrata nelle vicende generali delle relazioni fra poteri ecclesiastici e laici, del conflitto per le investiture, dell'evoluzione dei rapporti signorili nelle campagne e delle formazioni comunali, delle tensioni e delle solidarietà tra milites e residenti non nobili, tra enti religiosi e organismi politici laici, questa prima narrazione storica si arresta al 1224, quando dopo un tumultuoso episodio ereticale la cittadina conobbe un momento di pacificazione al suo interno e nel clima di una temporanea armonia tra il papato e l'autorità imperiale di Federico II.
Italia medievale epigrafica. L'alto medioevo attraverso le scritture incise (secc. IX-XI)
Marialuisa Bottazzi
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 500
Per delineare il percorso culturale di una società della comunicazione come la nostra, un recupero delle tracce dell'impiego scritto e scolpito in funzione di una memoria storica non può che risultare importante specialmente in Italia dove in alcune città tra le quali ricordiamo Milano, Brescia, Verona e Aquileia, la grande tradizione epigrafica monumentale romana si è tramandata in modo continuativo, seppure circoscritto, lungo tutto il medioevo. Anello di collegamento di quella linearità risultata evidente dal tardo impero all'età paleocristiana, secondo studi recenti, fu, nell'impiego oramai cristiano, l'epigrafia funeraria; ma è alla durevole presenza nelle diverse città di una cattedra episcopale e nel territorio loro circostante delle grandi abbazie, come quelle di Fruttuaria e di Pomposa, che dobbiamo invece il persistente, seppur attenuato, impiego epigrafico altomedievale lungo i secoli IX, X e XI, generalmente definiti dalla storiografia specialistica "di vuoto epigrafico". Certamente l'epigrafia di quel periodo fu quasi interamente appannaggio delle committenze ecclesiastiche o monastiche, anche se non mancarono figure laiche eminenti, sia maschili sia femminili. Attorno, dunque, a quelle figure-chiave che furono i vescovi e i grandi abati, come a poche altre personalità non sempre celebri del laicato vissute nei periodi post-carolingio, ottoniano e della riforma ecclesiastica del secolo XI, e per le quali furono prodotte scritture monumentali di tipologie diverse, ancora in situ o perdute, ma trasmesse per tradizione indiretta, si è dispiegata una raccolta delle epigrafi più emblematiche divenuta poi la fonte primaria per un'analisi storica e sociale sull'uso della scrittura epigrafica durante tutto l'alto medioevo correlata ai diversi eventi coevi e supportata, in appendice, da una larga raccolta fotografica delle epigrafi impiegate a corredo.
Identità cittadine e aggregazioni sociali in Italia, secoli XI-XV. Atti del Convegno di studio (Trieste, 28-30 giugno 2010)
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 327
Il volume raccoglie gli atti del convegno "Identità cittadine e aggregazioni sociali in Italia, secoli XI-XV" tenutosi a Trieste il 28-30 giugno del 2010 nel quadro del progetto PRIN2007. Paolo Cammarosano, Miriam Davide, Alessio Fiore e Luigi Provero si soffermano sui rapporti esistenti tra la città e il territorio; Berardo Pio, Pinuccia Simbula e Alessandro Soddu affrontano il tema dei rapporti esistenti tra la dimensione cittadina e le dimensioni regionali; Simone Bordini e Stella Leprai approfondiscono i rapporti che intercorsero tra la città e le famiglie con affondi sull'area padana e infine Marina Gazzini, Mario Gallina e Marialuisa Bottazzi propongono una riflessione sugli aspetti culturali e simbolici, sulla propaganda e sull'uso della scrittura esaminati alla luce delle reti di rapporti intessute dal Consorzio dello Spirito Santo e dai frati Gaudenti e considerati sulla base dell'utilizzo che si fece dell'urbanistica e dell'epigrafia.
La corrispondenza epistolare in Italia. Convegno di studio. Ediz. italiana e francese. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 416
Questo volume raccoglie i contributi del secondo incontro su "La corrispondenza epistolare in Italia".
La corrispondenza epistolare in Italia. Convegno di studio (Trieste, 28-29 maggio 2010). Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 195
Tra il XII e il XV secolo si affermarono tutte le modalità della scrittura epistolare, che trovarono una loro forma standardizzata nelle cancellerie quattrocentesche. Armand Jamme prende in esame un segmento importante della produzione epistolare di matrice papale soffermandosi sulla poco copiosa produzione del vicario generale dovuta alla struttura stessa del ruolo politico. La ricchezza delle fonti epistolari prodotte e ricevute dalle comunità cittadine del Patriarcato di Aquileia è stata oggetto di tre contributi: Marialuisa Bottazzi ha preso in esame le raccolte di lettere custodite a Cividale del Friuli, Miriam Davide ha analizzato il patrimonio epistolare di Gemona del Friuli e Massimo Sbarbaro ha, infine, prodotto un testo sull'informatizzazione del materiale epistolare. I testi, che rimandano ad una produzione epistolare soprattutto di natura amministrativa, corrente e diplomatica, presentano appendici "documentarie corredate da apparati fotografici. Maria Grazia Nico propone, infine, una disamina della produzione epistolare al femminile con una rassegna storiografica dei lavori prodotti negli ultimi anni. Presentazione di Paolo Cammarosano.
Scultura e pittura del medioevo a Treviso. Volume Vol. 1
Guido Tigler
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 353
Il volume sulle arti figurative del Medioevo a Treviso esamina la negletta scultura architettonica, formata prevalentemente da frammenti erratici di arredi liturgici, ponendosi come limiti cronologici i tempi del vescovo Felice, che nel 569 risparmiò alla città sul Sile la distruzione da parte dei Longobardi, e la conclusione del cantiere romanico del Duomo, attestata dall'iscrizione con la data 1141 del mosaico pavimentale in gran parte perduto. Malgrado le tracce artistiche di questi secoli bui siano innegabilmente scarse, di ardua lettura e forse, di per sé, di non eccezionale importanza, una loro attenta analisi può dare indizi significativi agli storici, se condotta - come qui si è tentato di fare - contestualmente a un riesame di tutte le testimonianze documentarie, dalle fonti scritte alle leggende agiografiche sui martiri e alle incerte notizie sulle loro reliquie, dai controversi dati archeologici alle parlanti emergenze architettonico-urbanistiche. Pur non essendo mai stata un vero centro di produzione di sculture, Treviso costituisce un punto di osservazione privilegiato per lo studio dell'irradiamento dalle sponde adriatiche all'Italia del Nord-Est delle opere e degli influssi prima di Costantinopoli e Ravenna, poi di Venezia, ma anche per la difficile ricostruzione del ruolo avuto da Parenzo durante lo scisma tricapitolino, di Grado nell'età esarcale, di Cividale del Friuli e Cittanova Eracleia nell'VIII secolo. Includendo nel campo d'indagine città morte come Altino, Torcello, Oderzo e Concordia, ma anche Ceneda, fiorente in età longobarda, il libro offre una panoramica ad ampio raggio, in cui spicca la precoce affermazione della scuola lagunare già fra la seconda metà dell'VIII e l'inizio del IX secolo (anzi, in un excursus sull'origine di Venezia si arriva a sostenere che proprio l'abbondante produzione scultorea, specie di sarcofagi e vere da pozzo, del Dogado venetico in quest'epoca aiuti a dimostrare che la zona si è intensamente popolata ed ha avuto rilevanza economica solo da allora). Analogamente per l'XI secolo la ricostruzione del Duomo di Treviso del vescovo Rotario getta luce sui cantieri delle cattedrali di Aquileia e Torcello e dell'abbaziale di Pomposa, così come il cantiere del Duomo del 1141 è connesso con quelli "contariniani" della stessa Pomposa, di Padova e Murano.
La Sardegna nel Mediterraneo tardomedievale. Convegno di studio (Sassari, 13-14 dicembre 2012)
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 452
Il volume presenta una parte dei risultati del convegno tenutosi a Sassari nel dicembre 2012 dedicato alla Sardegna nel tardo Medioevo, all'interno del più vasto panorama Mediterraneo. Una riflessione sulle dinamiche politiche, sociali ed economiche isolane tra XIII e XV secolo, alla luce di riletture storiografiche e nuove fonti. Sono secoli che condensano molte svolte politiche, stratificazioni istituzionali e forme di governo, che innestandosi nell'impianto giudicale o in parte convivendo con esso, si amalgamano, si fondono, si rielaborano. Come scrive Paolo Cammarosano nelle conclusioni, si tratta di "una fase della storia dell'isola che la vide oramai investita, ampiamente e da tempo, dalla pressione conquistatrice, e in parte colonizzatrice, delle potenze cittadine, signorili, principesche e regie del Mediterraneo. Già la molteplicità delle figure istituzionali e sociali di questi "aggressori" implica una complessità. Ma, soprattutto, la loro successione di potere nelle varie aree dell'isola non assunse mai il carattere di un azzeramento definitivo delle istituzioni precedenti, e si ebbero quasi in ogni periodo e quasi in ogni ambito territoriale persistenze e resistenze, sovrapposizioni, ritorni, variegate dialettiche".
Chierici e laici, poetri politici e poteri religiosi nei secoli XI e XII. Un omaggio a Ovidio Capitani. Convegno di studio (Trieste, 26-27 novembre 2012)
Libro: Copertina morbida
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 146
In questo volume sono raccolti gli atti di un convegno di studio organizzato a Trieste nel novembre del 2012 dal Cerm e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Trieste in onore di Ovidio Capitani, uno dei maestri più emblematici della medievistica italiana del secondo Novecento, mancato alla ricerca il 17 marzo del 2012. La carismatica personalità, come il profondo interesse di Ovidio Capitani verso le diverse tematiche che caratterizzano l'Alto Medioevo, hanno guidato alcuni dei più apprezzati medievisti italiani, invitati a succedersi a più giovani studiosi, nella scelta delle diverse questioni da affrontare in suo ricordo, sia come collega sia come maestro. Nel breve incontro triestino è stato così ricomposto, assieme a Paolo Grossi, a Giovanni Miccoli, ad Antonio Padoa Schioppa, a Caterina Ciccopiedi, a Giuseppe Fornasari, a Paolo Cammarosano e a Marialuisa Bottazzi, un seppur limitato, tuttavia illuminato, profilo dello studioso Ovidio Capitani, che va ad aggiungersi ai già importanti lavori d'insieme a lui dedicati in Italia in questo periodo, e che questo volume tratteggia come un profondo conoscitore delle "cose" ecclesiastiche, d'ambito ecclesiologico, teologico e canonistico fino ai movimenti ereticali (Grossi, Fornasari, Cammarosano) come del diritto, in quanto scienza atta ad "affinare gli occhi di uno storico" (Grossi). Ripercorrendo alcuni dei temi degli studi di Capitani, nelle giornate a lui dedicate è stato inoltre ricordato il suo porsi in modo sempre molto critico e attento verso gli esiti e l'evolversi del discorso storiografico (Miccoli); è stato approfondito in modo generale l'approccio storiografico verso la riforma e la linea politica dei vescovi del secolo XI, guardando in modo particolare alla lettura che Capitani diede delle stesse (Ciccopiedi); si sono quindi considerati gli esiti e le ricadute che le stesse, riforma e politica di vescovi e abati poi, di fatto, ebbero nel mondo reale (Cammarosano, Bottazzi). In suo onore è stata codificata, indelebilmente, l'essenza giuridica della civiltà medievale (Grossi) come è stato proposto, con un minuzioso lavoro di sintesi, un quadro della giustizia ecclesiastica carolingia (Padoa Schioppa). Ricordando il maestro Ovidio Capitani questo volume ripercorre, dunque, molti dei temi a lui cari, di fatto, una parte importantissima della storiografia italiana d'alto medioevo.
I monaci bianchi in Galizia. Le reti cistercensi (1142-1250)
Francesco Renzi
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 320
È esistito un modello cistercense? La domanda posta dall'autore nelle conclusioni può essere considerata come il vero e proprio filo conduttore di questo libro incentrato sullo studio della presenza cistercense in Galizia a cavallo tra XII e XIII secolo. Attraverso l'analisi dettagliata delle fonti edite e inedite di otto monasteri cistercensi galiziani e avvalendosi della storiografia internazionale più recente, l'autore esplora l'esperienza dei monaci bianchi nel nord-ovest della penisola iberica, un'area che spesso appare periferica agli occhi dell'osservatore contemporaneo ma che in realtà fu al centro dei cambiamenti politici che interessarono la penisola iberica settentrionale nei secoli centrali del Medioevo e fu caratterizzata dall'altissima concorrenza tra i poteri: dai re di León-Castiglia e di León a quelli del Portogallo, dagli arcivescovi di Compostela a quelli di Braga, dalle grandi e piccole famiglie aristocratiche alle città. Dallo studio delle relazioni dei cistercensi con questi "attori" del territorio, emerge un quadro frammentato, variegato e per certi aspetti inedito rispetto alla visione "unitaria" dell'Ordine cistercense avanzata in molti casi dalla storiografia e dagli stessi monaci bianchi nei loro testi normativi e letterari a partire dal XII secolo.
Art de la lettre et lettre d’art. Épistolaire politique. Convegno di Studio. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: IX-359
Nel medioevo si ebbe una fioritura straordinaria dell’arte epistolare: ispirata dai grandi modelli antichi, ne prese però volentieri le distanze. La perfezione stilistica di una lettera, al caso anche di natura amministrativa, è testimonianza dell’importanza di un sovrano e al tempo stesso della competenza della sua cancelleria. Ma la vera lettera d’arte non è circoscritta necessariamente nel quadro di una semplice corrispondenza tra due individui, nella misura in cui presuppone un pubblico e un orizzonte più vasto di destinazione. Allora la forma epistolare può non essere che una facciata dietro la quale viene proposto un discorso filosofico, in prosa o in versi. I maggiori letterati del medioevo, da Sidonio Apollinare a Philippe de Mézières, si sono compiaciuti nella scrittura di lettere del genere, le quali hanno poi attraversato i secoli. È a questa gamma vasta, e assai trascurata, della lettera d’arte medievale, che è consacrato il terzo volume del ciclo Épistolaire politique.
La Tuscia pontificia nel Medioevo. Ricerche di storia
Alfio Cortonesi, Angela Lanconelli
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 435
I saggi raccolti dagli autori in questo volume interessano la storia medievale della Tuscia pontificia, espressione con cui si ha riferimento in questa sede ai territori dell'alto Lazio sottoposti alla dominazione temporale dei papi ed organizzati, con altri, a partire dal Duecento, nella provincia pontificia del Patrimonio di S. Pietro in Tuscia. Il libro è articolato in due distinte sezioni. Nella prima, dedicata a "Politica, amministrazione e territorio", si affronta la questione dei rapporti fra autorità papale e forme di governo locale fra Due e Quattrocento, con speciale attenzione per la genesi della città di Viterbo, le sue istituzioni comunali, l'assetto finanziario delle comunità. La seconda sezione verte su "Agricoltura, paesaggi e lavoro" e ospita una serie di saggi dedicati ai settori di maggiore evidenza dell'economia agro-pastorale della Tuscia (cerealicoltura, viticoltura, allevamento), alle risorse del territorio e all'organizzazione del lavoro. Soprattutto i contributi riuniti in questa seconda parte sono frutto della nuova temperie storiografica che, a muovere dagli anni '70 del secolo scorso, intervenne a caratterizzare per larga parte gli studi medievistici nel nostro Paese, introducendo nel campo d'osservazione dello storico settori di indagine in precedenza poco frequentati.
Notai, cancellieri e ceto politico nell’Italia nord-orientale fra Due e Quattrocento
Michele Zacchigna
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 191
Il volume raccoglie integralmente il libro che quindici anni or sono Michele Zacchigna, dedicò a un notaio udinese del primo Quattrocento. La particolarità di questa figura di estrazione artigiana, cioè popolare, consiste nel fatto di avere accompagnato la propria attività professionale di notaio con una scrittura di carattere autobiografico e familiare, intersecata con ricordi e giudizi intorno alle drammatiche vicende udinesi nella fase di passaggio dalla sovranità dei patriarchi aquileiesi al dominio della Repubblica di Venezia. Michele Zacchigna estese la vicenda del notaio Quirino a quella del figlio e del nipote, quest'ultimo ingloriosamente condannato come falsario. Anche attraverso questo non lieto fine Zacchigna ricostruiva elementi importanti della tecnica notarile, raccordandoli a tutta una serie di situazioni professionali e sociali del Friuli tardomedievale. Accanto allo studio sul notaio Quirino, ai suoi successori e al suo ambiente sono riproposti qui altri due lavori, più brevi, di ambito triestino. I protagonisti sono i cancellieri del Comune: élite politica, culturale e sociale della quale Zacchigna ricostruisce la formazione e l'evoluzione su un lungo arco di tempo. I tre lavori costituiscono nel loro insieme tutta una pagina di storia culturale e sociale del tardo medioevo. Presentazione di Paolo Cammarosano.