Clinamen
Soggetto e fantasia. Per una antropologia macchinica
Ubaldo Fadini
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 122
Trasformazioni dell'umano, metamorfosi antropologiche: sono alcune delle formule a cui si fa correntemente ricorso per indicare un presente di configurazione dell'umano sempre più connotato dal rapporto stretto con determinate progressioni tecnologiche. In questa prospettiva, Ubaldo Fadini si confronta con alcuni sviluppi della filosofia contemporanea che sottolineano la centralità della fantasia come facoltà in grado di restituire al meglio la peculiarità di un soggetto che fa della invenzione/innovazione la sua più importante, decisiva, ragion d'essere. È una singolare figura del soggetto quella che in questo studio viene mostrandosi: un soggetto costitutivamente collegato a potenzialità/virtualità che possono far pensare a come le dinamiche oggi date dell'assoggettamento, di qualsiasi genere, non siano le sole realizzabili. Meglio ancora: qui si delinea un'antropologia "macchinica", contrassegnata dalla rilevazione del manifestarsi sempre più evidente di una processualità composta da molteplici singolarità, che ci restituisce un'immagine della soggettività umana integrata a macchine, sistemi di macchine e a produzioni sociali ben determinate. Comporre e assemblare: risultano dunque queste le pratiche effettivamente/concretamente/materialmente significative di un tempo, come quello presente, segnato dal prodursi di relazioni costitutivamente "aperte", che sempre meno sopportano identificazioni di carattere essenzialistico e di fatto violente.
Carte del diluvio
Tommaso Goli
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 60
Il libro racconta delle storie di addio. Ogni storia è un addio. Il primo addio è l'unico che non è detto dall'autore ma da Danilo Kis. L'ultimo addio è dato dall'autore a se stesso. Perché in fondo questo è un diluvio senz'arca, ma non un diluvio che è soluzione. In quest'acqua non ci si può né salvare né dissolvere. Quest'acqua tutt'attorno è un segnale, un segnale del tempo. È pioggia sui vestiti che non riceve considerazione e si infiltra fino alla pelle, è la necessità della sconsideratezza, della non-curanza. È un'acqua che sale e si affaccia tra gli oggetti per poi sommergerli, travolgerli, per poi non dileguarsi, un'acqua che non si ritira, che occupa spazi, che costringe a spostarsi pur rivelando senza inganno la propria materiale inconsistenza. Per oggi il mare ci lambisce e ci sussurra parole dolci, ma lo fa senza volerlo.
Theodor W. Adorno. Attualità di un'impresa teorica
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 108
A poco più di cinquant'anni dalla scomparsa, l'opera complessiva di Adorno colpisce per quella sua eccentricità di fondo che non consente di considerarlo semplicemente, a volte con punte di perfidia ai limiti dell'arroganza e della superficialità intellettuale, come un pensatore da collocare unicamente nelle pagine di qualche manuale di storia della filosofia. I contributi raccolti in questo volume (di Luca Baldassarre, Fabio Bazzani, Simone Cavallini, Filippo Domenicali, Ubaldo Fadini) intendono appunto illuminare il carattere radicalmente critico, "scomodo" per tanti, di un'impresa teorica che ha sempre cercato di cogliere nelle crepe del presente la possibilità di ritrovare un po' di luce.
I vagiti dell'andare
Emanuele Battistella
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 46
Queste liriche disegnano una traiettoria emozionale lunga venti anni. Con un linguaggio ricercato e colto vogliono marcare una distanza dal presente proprio per cogliere, di questo presente, il significato riposto. L'esito è un'ammissione senza veli, la testimonianza di un'assenza/presenza. Dagli amori virginei e scroscianti, fra quiete pause contemplative e accelerazioni geografiche improvvise, la sensibilità muove verso l'andare come forma disvelatrice e purissima dell'esperienza.
La figura nel tappeto
Henry James
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 67
Un giovane critico letterario si trova alle prese con l'enigmatica opera di un celebre romanziere: potranno le sue parole descrivere il cuore pulsante dell'arte del grande Hugh Vereker? Cosa accadrà alla sua vita, e a quella delle persone che gli sono care, nel momento in cui tenterà di decifrarne l'oscuro mistero? Pubblicato per la prima volta nel 1896, "La figura nel tappeto" pone in rilievo il rapporto tra la critica e l'arte, tra la volontà di svelare l'architettura segreta del romanzo e la sua natura costantemente umbratile. In una storia che mette in scena le vicende, le passioni, le segrete aspirazioni e le dissimulazioni di una società ormai in disgregazione, James fa emergere tutta l'ambiguità e la difficoltà di un tentativo del genere: una pericolosa indagine che investe sia la critica che l'arte, e che situa l'una e l'altra in prossimità del misterioso confine tra il senso e il non-senso, tra il vissuto e il significato, tra il dicibile e l'indicibile.
Ciò che siamo, ciò che vogliamo. Dalla crisi dei valori all'Europa del diritto
Michele Ballerin
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 184
Opera libera e al di fuori da schemi ideologici consolidati, saggio filosofico e al tempo stesso diario di una ricerca personale, quasi intima, Ciò che siamo, ciò che vogliamo è il tentativo di capire che cosa significhi essere un europeo nel XXI secolo, quale eredità culturale e politica la storia ci consegni e quale prospettiva le circostanze presenti, così drammatiche e insieme così cariche di promesse, siano in grado di indicarci. E lo fa con uno stile brillante e denso, che accoglie echi dalla migliore tradizione filosofica e letteraria e li restituisce al lettore in uno sforzo di sintesi in cui si coniugano riflessione storica, indagine filosofica, critica politica e analisi sociologica. Un’opera che è al tempo stesso una testimonianza, un richiamo, un appello rivolto ad un’intera generazione.
Protreptico. Esortazione alla filosofia
Aristotele
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 70
«Fa in ogni caso della filosofia sia chi la nega, sia chi non la nega; perché l'uno e l'altro adoperano dimostrazioni che rendono credibile quello che dicono; e se adoperano dimostrazioni, è chiaro che fanno della filosofia; perciò, appunto, la filosofia è la madre delle dimostrazioni». Ammirato nell'antichità tanto per il suo stile che per il suo vigore dialettico, esercizio di retorica e insieme discorso che fortemente esorta alla necessità di comprendere il mondo, questo breve saggio aristotelico appare sotto la forma di un appassionato appello al sapere, inteso non solo come ricerca di conoscenza ma anche come supremo valore etico. Diversamente da altre edizioni oggi presenti in Italia, che si attestano alla interpretazione che del «Protreptico» fornisce Düring, la versione che qui proponiamo, curata da Mario Casaglia, viene condotta sulla classica lezione stabilita da David Ross. Il motivo di questa scelta risiede nel desiderio di offrire la possibilità di riflettere sul significato autentico ed originario che lo stesso Aristotele volle richiamare e infondere nello scritto e che appunto soltanto la ricostruzione di Ross sa rappresentare al meglio: l'idea che la filosofia non ha altro fine che se stessa, ma che, proprio per questo motivo, costituisce la premessa medesima per ogni corretto sapere e per ogni giusta comprensione del mondo e delle relazioni tra gli uomini.
Il secolo di Nietzsche
Oswald Spengler
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 56
«Nella realtà storica non regnano l'ideale, la bontà e la morale - il loro regno non è di questo mondo! -, bensì la decisione, l'azione energica, la presenza di spirito, l'intelligenza pratica. Con i piagnistei e i tribunali morali non si aboliscono i fatti. Così è l'uomo, così è la vita, così è la storia. L'opera di Nietzsche non è un pezzo di passato, di cui si possa godere, bensì un compito al quale non ci si può sottrarre. Nietzsche ha mostrato la storia per come essa è. Il suo lascito è il compito di vivere la storia in questo modo». Con un saggio introduttivo di Fabio Bazzani, lo scritto qui proposto, pubblicato per la prima volta nel 1937 dall'editore Beck di Monaco di Baviera, costituisce il testo del discorso tenuto da Spengler il 15 ottobre 1924, presso il Nietzsche-Archiv di Weimar, in occasione dell'80° anniversario della nascita di Nietzsche.
Il convivio dei signori. Sapori antichi dal Medioevo e dal Rinascimento
Giovanna Zipoli
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 148
In questo libro le vivande del Medioevo e del Rinascimento diventano chiave di lettura di un’intera epoca, di una società, della sua mentalità e delle sue abitudini. Non marginale è il rilievo che viene dato alla concezione medico-dietetica degli alimenti. Se poi questo libro viene letto come “ricettario”, stimola il lettore a percorrere la strada della sperimentazione e dell’adattamento personale delle varie proposte. Il volume, illustrato con disegni e simboli dell’epoca medievale e rinascimentale, propone oltre 100 ricette, suddivise per argomenti: Vivande di grasso, Vivande di magro, Intermezzi, Insalate, Salse, Torte, Bevande ecc.
«Nulla di umano mi è estraneo». Studi su Feuerbach
Fabio Bazzani
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2019
pagine: 108
"Homo sum, humani nihil a me alienum puto". Questa frase del poeta latino Terenzio viene citata da Feuerbach in uno dei paragrafi conclusivi della sua opera probabilmente più importante, i "Fondamenti della filosofia dell'avvenire" del 1843, e rappresenta sintesi critica nonché valenza progettuale del suo pensiero. Situata nel quadro di un rovesciamento del sistema di Hegel, con quella frase al contempo si vuol segnalare come da un tale sistema non si possa prescindere, e ciò non solo per l'ovvio gravame di una cultura coevamente dominante, bensì ai fini della costruzione medesima di una filosofia a-venire. Se «questa frase, presa nel suo significato più universale e più elevato, è il motto del filosofo nuovo», allora è da questa frase che dobbiamo prendere le mosse per valutare l'effettiva novità di un filosofo che ad essa si richiama.
Ipazia. Donna colta e bellissima fatta a pezzi dal clero
John Toland
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2019
pagine: 48
La splendida Ipazia, filosofa e matematica del IV secolo, fu selvaggiamente uccisa e fatta a pezzi, bruciata e ri-dotta in cenere. Mandante dello scempio fu "un assassino dalle mani pulite", Cirillo, vescovo di Alessandria, poi nominato Santo dalla Chiesa Cattolica ed ancor oggi festeggiato ogni 27 Giugno. In questo pamphlet del 1720, il celebre filosofo illuminista John Toland ricostruisce le vicende che portarono all'uccisione di Ipazia e alla lacerazione del suo corpo, denunciando non solo il profilo criminale della Chiesa, ma anche la situazione di assoluta emarginazione che le donne vivevano in quel tempo ... e certo anche oltre quel tempo ... Nel lungo titolo del pamphlet, tutto questo viene significativamente rappresentato: «Ipazia. Storia di una donna bellissima, virtuosa, colta, e poliedrica; fatta a pezzi dal Clero di Alessandria per appagare l'or -goglio, l'invidia e la crudeltà del suo Arcivescovo, comunemente conosciuto, ma immeritatamente reso santo, Cirillo»
Saggi logico-fenomenologici
Luca Pantaleone
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2019
pagine: 117
Sembra di per sé scontato dire che abbiamo un corpo e una mente. Ma questa convinzione, a un più attento esame, si rivela non sufficientemente dimostrata e rischia costantemente di cadere nell'illusione dei sensi e del pensiero. Il presente lavoro esplora l'origine di questa convinzione, prendendo le mosse dall'adagio cartesiano per cui «di tutto è lecito dubitare». Nondimeno, questa convinzione sembra in sé inoppugnabile, logicamente ben fondata. La trattazione conduce alla conclusione che sia in realtà possibile giustificare alcuni principi basilari della logica classica, e ciò proprio grazie a quell'esperienza del radicale dubbio cartesiano da cui l'unità inscindibile tra mente e corpo sembra emergere con grande chiarezza. L'autore delinea una logica fondata sulla fenomenologia dell'appercezione in quanto esclusiva evidenza nell'esperirsi della coscienza, ma la cui universalità viene messa in discussione da una inesausta esigenza di veri-fica in un mondo che ha la primitiva e costante necessità di essere filtrato da atti intenzionali soggettivi per esse-re percepito come tale.

