Comma 22

È paranoico? È permaloso? È vendicativo? No, è Cut. Non sa resistere alle provocazioni del furbetto di turno che lo reputi, per il suo aspetto ipertricotico, meno di zero solo alla prima occhiata. Non ci riesce e la sua vendetta esplode irrefrenabile, in una reazione a catena di violenza e non sense. Un taglio di capelli e un capello nella minestra, un posto in taxi e uno al cinema, una sfida a colpi di pallonate e una a base di palloncini pieni d'acqua: queste sono le imprese in cui Cut si cimenta.

La città del sole è un luogo utopico in cui vivere: è una metropoli che ha perso l'identità, e ha perso anche la luce dell'astro solare. È sospesa su una canzone che fa tic-toc e solo un bambino, con il suo protettore gorilla, la può salvare. Sun City è disegnata, ma è anche una canzone con un ritmo battente: il ritornello dice che la fata Semolino tornerà a salvare gli abitanti della città. La fata Semolino è dolce come zucchero e torna tutte le notti, ma non rimane di giorno. Perché? Si chiede il bambino. O forse è meglio chiamarlo ragazzo, perché è già molto coraggioso e sfida la banda dell'uomo con un occhio...

"C'era una volta Walt Disney con la sua "partogenesi per zium", un mondo mostruoso di zii e nipoti, la soppressione di babbi, mamme e bidet e quindi la cancellazione dell'atto sessuale dal fumetto. Ma al diabolico bambino Palumbo, non sfuggirono né il culo piumato di Paperina, né il vitino da vespa di Alice nel Paese delle Meraviglie, né gli occhioni ammaliatori di Campanellino che volava intorno alle turbe di Peter Pan. Aggiungete un po' di Fritz the Cat e il trattato di entomologia erotica del Guiscardos, prendete la matita raffinatissima del diabolico orsacchiotto Peppino ed ecco Tosca la Mosca, l'eroina più sexy che abbia mai ronzato nei vostri sogni." (Stefano Benni)

"L'acchiappastorie" ha visto la luce tra il 1981 e il 1982, quando la dittatura che ha schiacciato l'Argentina cominciava a incrinarsi. Concepite come storielle morali (Breccia e Trillo avevano già adattato in questa forma i racconti dei fratelli Grimm), gli episodi de "L'acchiappastorie" sono profondamente influenzati dalla realtà che circondava gli autori. I testi di Trillo s'impegnavano a costruire, pezzo a pezzo, una sorta di catalogo sordo dell'umana meschinità. Breccia corresse il tiro della sua narrazione per immagini di quegli anni bui: sovraccaricò il tono grottesco, costruì delle prospettive opprimenti e tortuose. Il volume, curato da Daniele Brolli, raccoglie quattordici storie e un'intervista a Carlos Trillo.

I due autori di tanti supereroi americani hanno avuto anche un periodo romantico. Storie di amori perduti e ritrovati, di amori contrastati e amori vincitori. Insomma dei classici degli anni Quaranta e Cinquanta che danno un'ulteriore testimonianza della grandezza di Jack Kirby a quanti credevano che fosse capace di disegnare solo epiche lotte e grandiosi scontri cosmici. Un Kirby che lavora sull'intimità, sui sentimenti, sui risvolti più sfumati dei personaggi.

Una raccolta tematica di storie dedicate al blues e alle radici della musica americana realizzate da uno dei più noti e autorevoli autori di graphic novel internazionali. Dal delta del Mississippi alle orchestre jazz degli anni Trenta, dal profondo sud degli Stati Uniti con la sua musica nera intrisa di malinconia e di ritmo ai miti che hanno costruito la storia del rock. Uno stile che dalla ricostruzione storica si spinge fino a un'inaspettata ironia passando attraverso episodi di paranoia. C'è la storia triste di Patton, uno degli inventori del blues, un uomo che arrivava direttamente dai campi di cotone e che, sfruttato dall'industria discografica, finì per morire alle soglie del riconoscimento artistico. Oppure quella di un piccolo manager perseguitato da una maledizione vudù. Squarci sulla vita nelle piantagioni e sull'importanza di una chitarra e di una voce con cui raccontare la propria vita ma anche la parodia di vecchie e nuove canzoni, come il successo degli anni Sessanta My Guy o Purple Haze di Jimi Hendrix.

È la storia del furto dal museo di Salvador De Bahia della testa mummificata del più famoso cangaceiro del Sertão: il mitico Lampião. Il furto, compiuto da una banda di disgraziati e commissionato da un folle antropologo americano, diventa solo il primo passo di una lunga vicenda che porterà Mister No a confrontarsi con le eredità ideali lasciate da Lampião, la cui memoria è ancora viva anche se la morte risale a quasi vent'anni prima. Lampião rappresenta ancora molto per il sofferente popolo del Sertão e alcuni vorrebbero utilizzare il suo ricordo per stabilire nuovi poteri... Non è una novità per Mister No trovarsi solo contro tutti, braccato apparentemente senza scampo, ma tra le sue risorse non c'è solo la forza, ma anche buone dosi di intelligenza e d'ironia che gli consentono di affrontare col sorriso sulle labbra anche le situazioni più disperate...

Sunderland! In epoca remota era uno dei più importanti centri culturali della Cristianità, nonché luogo in cui nacque e si sviluppò la civiltà inglese. Ai tempi della regina Vittoria era il più grande cantiere navale del mondo. Qui affondano le radici del capolavoro surrealista di Lewis Carroll Alice nel Paese delle Meraviglie. Entrate con noi nel leggendario teatro Sitnderland Empire per provare un'esperienza unica: una meditazione epica sul mito, sulla storia e sull'arte stessa del narrare. Così potrete decidere voi stessi se Sunderland esiste sul serio oppure è tutta immaginazione...