Comma 22

Il Dipartimento ESP (acronimo dell'espressione inglese Extra-Sensory Perception) è un istituto situato a Roma che si avvale della percezione extra sensoriale per sondare i segreti inconfessabili della mente. Da un ascensore che scende nelle viscere della terra, passando per le gallerie più profonde delle catacombe, si giunge nel settore segreto del Dipartimento, dove, in appositi locali chiamati camere di suggestione, si studiano gli infiniti mondi originati dalla mente. Così assisterete alla storia di Davide, che sembra un ragazzo come gli altri, ma nasconde un segreto di cui neanche lui è a conoscenza. Strani uomini vestiti in bianco, tutti identici, e una ragazza di un altro mondo gli danno la caccia. Bianca scandaglia gli oscuri recessi dei suoi pensieri al Dipartimento ESP. Ma mentre lei vola nel suo inconscio, si risveglia il cuore nero del ragazzo, imprigionandole l'anima. E Kendra si inoltra nella città degli angeli, per cercare di salvare la vita di Bianca... Nella seconda storia Bianca vola a Parigi, da due amici, e, stanca per il viaggio, si addormenta nella loro casa vuota. Al suo risveglio si ritrova in un altro luogo, un mondo senza cielo. Lì conosce Nina, che scappa dai suoi genitori. Entrambe finiscono nella terra dei reietti. Sono già trascorsi tre anni. Nino è il nuovo profeta, Bianca si è innamorata, ma il tempo e lo spazio sono più bizzarri di quanto non si creda...

Storie e dettagli. Il titolo originale, De:Tales, è un gioco di parole che unisce l'idea di "racconto, favola" e quella del "particolare", il dettaglio colto con sguardo ravvicinato e attento. La descrizione, precisa e lapidaria, dello spinto di questa antologia, che raccoglie frammenti illustrati di realtà urbane e quotidiane. Gli autori lavorano in sintonia, creando testi e disegni insieme, a volte scambiandosi i ruoli e a volte facendo a meno del contributo dell'altro; sempre nello sforzo di portare alla luce con tratti essenziali la poesia delle vicende fantastiche di tutti i giorni, quelle che si svolgono nel bagno di un pub o sui marciapiedi delle strade anonime di un mondo puro e concreto, pervaso di realismo magico.

È un pollo? È una lepre? È un leprepollo! Ed è destinato a entrare a far parte della collezione di animali esotici impagliati del terribile Klaus, insieme al suo amico Abe, la tartaruga barbuta. Ma l'ora di Leprepollo, Abe e dei loro nuovi amici non è ancora suonata. Li aspetta un'avventura tra i ghiacci, in un mondo popolato di Spuzzi, capre-caproni e un misteriosissimo krampus... Negli Stati Uniti Leprepollo ha già raccolto un grande seguito di appassionati tra adulti e bambini ed è pronto a dare improbabili lezioni di zoologia anche ai lettori italiani. Età di lettura: da 8 anni.

"Come poteva una donna, in una società dominata dagli uomini e dalla valentia guerresca, i all'autorità?" In Artemisia, la futura Artemisia della Città Verticale, rivivono le regine di Caria: la donna guerriero della battaglia di Salamina e la vedova devota che eresse, per il marito defunto, il Mausoleo, settima meraviglia dell'antichità. La coscienza di Artemisia si risveglia a un richiamo ancestrale per ristabilire il ruolo delle donne nel governo del mondo.

"La tragedia è una sola, senza fine, spaventevole e inutile. Ma i modi in cui è gestita sono due. Spallate terribili, che bruciano le vite di intere generazioni per l'acquisto di pochi chilometri quadrati di terra, da una parte. Fantasia, imboscate, lunghe marce veloci, guizzanti manovre, dall'altra."

Il volume contiene le storie: "La rocca del diavolo", "La città delle ombre", "Il carbonaio di Leboucq".

Ispirato dai racconti di Beatrix Potter (autrice delle storie per l'infanzia, creatrice di "Peter coniglio"), nel fumetto si parla di un tema delicato come gli abusi sui minori. Talbot racconta la storia di Helen Potter, un'adolescente in fuga da casa, vittima di abusi da parte del padre. Helen dialoga con un topo (immaginario) molto piccolo, che inizia a crescere dopo la sua fuga da casa, cresce fino a diventare un topo gigante. Helen in realtà parla con la sua anima, e il topo è il simbolo della fiducia che ha in se stessa e che cresce da quando è in fuga.

"Io, di fumetti non ne avevo disegnati mai, così mi sono affrettato a inventarne uno. Un affarino che con il fumetto c'entrava ben poco. Del resto le regole di quell'arte stampata non le conoscevo. Né avevo intenzione di rovinare la mia ignoranza studiando le scoperte degli altri." (Marcello Jori)

In questo volume, per la prima volta in Italia John Porcellino, maestro dell'autoproduzione e di un autobiografismo sommesso e zen. Ci sono anche l'inquietante Death di Max Andersson, lo strampalato Balkan Express di Vostok, e le dinoccolate beghine di Marcel Rujters. La pillola contro l'amnesia visiva e politica che ci affligge si chiama invece Emory Douglas, grafico della rivolta delle Pantere Nere, affiancato dall'altro americano, creatore di icone per i movimenti, Peter Kuper. Non potevano certo mancare in un numero così corposo gli autori italiani. Tra gli altri, la ristampa della storia su Pietro Maso di Paolo Bacilieri, che all'epoca della sua prima uscita, nel 1996, suscitò numerose polemiche. Oggi rimane un cult dell'interpretazione del reale. Gli occhi non viaggiano solo su immagini, ma anche attraverso parole. Così Aleksandar Zograf, in versione giornalista, intervista il disegnatore americano Ben Katchor, l'autore de L'ebreo di New York, il migliore ritratto del mondo ebraico americano dopo Will Eisner.

Il distinto Fleev è un uomo capace di coniugare eleganza e perversione in un'indistinguibile ambiguità. Il commissario Steiner nasconde, ma non troppo, il segreto del suo genere sessuale. Passione, desiderio e perdita dei freni inibitori sono gli argomenti di questa storia, che racconta l'incubo di una donna alla ricerca della propria liberazione sessuale- Una liberazione che passa attraverso prove inaspettate e che si snoda in una galleria di donne bellissime e sensuali. Seduzione e ossessione sessuale, argomenti scomodi di un romanzo a fumetti che dietro l'esibizione di corpi e amplessi, nasconde un discorso sulle radici inconfessabili della pulsione erotica.

I bombardamenti della NATO in Serbia nel 1999. Un bossolo di granata di un negozio di souvenir di Sarajevo. Un frigorifero con dentro la mummia congelata di Tito. Tutto questo offre il punto di partenza per un viaggio senza ritorno, sempre più a fondo nella memoria collettiva dei Balcani. I confini tra sogno e realtà vengono annullati e nuovamente tracciati, fino a delineare una storia al contempo avvincente e fantastica che forse tratta dei nostri tempi e di un'Europa dilaniata, ma che tuttavia potrebbe anche essere uno sguardo nella psiche degli autori o una discussione sulla natura intima del simbolo.

Com'è possibile che si facciano così tanti film da quattro soldi? È un mistero che non sfiora neanche lontanamente i pensieri di Concrete quando viene ingaggiato nel cast tecnico de I dominatori dell'Omniverso, un film realizzato per lanciare una nuova linea di giocattoli. Quello che si chiede Concrete è: ma come si fanno i film? La risposta è un elenco di risposte che sembra non finire mai: con le difficili intese tra produttori e Studios; con il talento dei presuntuosi; per intercessione della fortuna; grazie agli eroi che restano dietro le quinte; in mezzo a continui disastri; con lo scotto di infiniti salassi economici... Concrete si trova ad assistere a queste e ad altre vicissitudini direttamente sul set, nella sua veste di scorciatoia in carne e ossa (si fa per dire...) degli effetti speciali. Ma c'è una domanda che non appartiene all'elenco e che cerca risposta: è proprio vero che qualcuno sta cercando di sabotare il suo lavoro? E se cosi dovesse essere, c'è forse il rischio che Concrete ammazzi qualcuno per sbaglio?