Corponove
Le nostre 25 chiese. Unità pastorale medio brembo
Libro: Libro in brossura
editore: Corponove
anno edizione: 2025
pagine: 192
Con questa pubblicazione si è inteso mettere a disposizione dei lettori gli strumenti per approfondire la conoscenza delle chiese che fanno parte dell'Unità Pastorale Medio Brembo, fornendo le informazioni essenziali sulla nascita delle prime comunità religiose, la costruzione dei primi edifici di culto e la loro evoluzione negli anni. Particolare attenzione è stata riservata alle numerose e preziose opere d'arte che vi sono conservate, agli arredi e ai paramenti sacri: uno straordinario e cospicuo patrimonio religioso e culturale per il quale dobbiamo essere grati alla devozione delle generazioni che ci hanno preceduto. I testi sono corredati da un cospicuo apparato fotografico, dedicato in particolare alle architetture e alle opere d'arte, molte delle quali sono dei capolavori assoluti, donati alle nostre chiese nel corso dei secoli. L'augurio è che le generazioni di oggi e di domani sappiano seguire l'esempio di quelle che le hanno precedute, dimostrando lo stesso attaccamento alle loro chiese e alle opere d'arte che le decorano e accogliendo il messaggio di fede che ci tramandano.
Oltre il giuramento. Racconti per visitare Pontida
Fabio Bonati, Pierluigi Donadoni
Libro: Libro rilegato
editore: Corponove
anno edizione: 2024
pagine: 568
La bellezza e la storia. Sulla scia delle caratteristiche del precedente tomo intitolato "Oltre il confine. Narrare la Val San Martino" (2021), al quale si ricollega e da cui formalmente prende le mosse, nell'ideale prosecuzione di una collana, il presente volume dedica uno speciale focus alla prestigiosa e suggestiva realtà di Pontida (BG), tra le più significative in Val San Martino. Il lettore viene invitato ad andare oltre ad almeno tre stereotipi che, di fatto, hanno caratterizzato il panorama editoriale dedicato a Pontida negli ultimi trent'anni: le vicende legate al Monastero Benedettino fondato nel 1076, quelle legate al tradizionale Giuramento del 7 aprile 1167 tramandatoci dalla storiografia e quelle che fanno di Pontida un centro rinomato per le vicissitudini politiche risorgimentali, e contemporanee, ispiratesi al mito della Lega Lombarda. E viene altresì accompagnato da una serie di "racconti" aventi come protagonista una Pontida diversa dalle aspettative, frutto di nuove ricerche e studi: andando oltre il Giuramento, appunto, emergono i cognomi e le vicende storiche delle famiglie pontidesi, uno sconosciuto musicista dell'Ottocento, il fenomeno migratorio verso le Americhe, le trame murarie e vegetali che delineano il paesaggio, l'eco di borghi rurali ormai perduti, la costruzione di una scuola che si avvia a compiere cent'anni, il singolare rapporto fra gli abitanti e il Monastero, il genius loci delineato dalle psicogeografie del paese, le potenzialità turistiche del territorio e molto altro. Sullo sfondo, trasversale a tutte le narrazioni ed esplorato sia a livello storico tramite lo studio delle fonti storicocatastali ottocentesche sia in chiave odierna attraverso la voce degli attuali interpreti, emerge poi l'importante tema della viticoltura e della produzione del vino, attività agricola che affonda le proprie radici nel Medioevo pontidese, attraversa i secoli e giunge sino a noi grazie all'attività di sapienti viticoltori e cantine che ancora oggi ne conservano la tradizione trasformandola in fattore di sviluppo culturale ed economico. Il tutto, interamente tradotto in inglese, impreziosito di immagini inedite e nel segno dell'alta divulgazione o, meglio, di una divulgazione oltre, per raccontare suggestioni al lettore e, una volta chiuso e riposto il libro, invitarlo a visitare Pontida di persona.
O mio diletto, mettimi come sigillo sul tuo cuore
Giuseppe Locati
Libro: Libro in brossura
editore: Corponove
anno edizione: 2024
pagine: 120
Il lunedì 15 aprile 2024, la signora Giuliana Castelli di Mozzo mi parla una seconda volta di Cecilia Mangili (affetta fin dalla nascita da amiotrofia spinale e morta all'età di 61 anni a Valbrembo) e mi chiede se posso scrivere un libro sulla sua vita. Ho accettato l'invito più per far piacere a Giuliana che per convinzione. Ho rinunciato a redigere una biografia in lungo e in largo come se volessi scrivere un libro voluminoso che poi pochi riescono a leggere fino alla fine. Ho scelto invece di cercare, scrutare e scoprire gli aspetti spirituali essenziali del percorso di Cecilia. Ho chiesto a Giuliana di fornirmi gli indirizzi di quelle persone che avevano conosciuto Cecilia e vissuto con le lei per diversi anni all'occasione delle celebrazioni della Santa Mesa nella cappella della casa dove Cecilia viveva o durante i pellegrinaggi compiuti con lei oppure più semplicemente mettendosi a suo servizio in casa. Le persone contattate hanno tutte risposto per scritto oppure tramite una registrazione di quanto dicevano quando andavo a incontrarle nel loro territorio. Poco a poco cominciavo a scoprire Cecilia e addirittura ad "innamorarmi spiritualmente" di lei e del suo stile di vita.
Quaderni brembani. Volume Vol. 23
Libro: Libro in brossura
editore: Corponove
anno edizione: 2024
pagine: 480
È sorprendente come dopo ventidue numeri dell'Annuario, che raccolgono insieme oltre un migliaio di testi, ci siano arrivati ancora così tanti contributi dedicati ai vari aspetti della cultura della Valle. Quest'anno il loro numero è il più alto di sempre: gli articoli raccolti nel presente volume sono infatti quasi 70! Colpisce in primo luogo la lunga serie di testi dedicati all'arte, con approfondimenti su opere che abbelliscono le chiese della Valle, alcuni redatti in occasione di importanti restauri (il polittico di Antonio Boselli della parrocchiale di Cusio, le pale di Carlo Ceresa delle chiese di Mezzoldo e Santa Brigida, le tele di Pietro Baschenis del Santuario del Perello...). Si tratta di contributi autorevoli, assai documentati, che sottolineano il valore delle opere descritte, ma danno anche credito all'impegno di chi ha promosso e sostenuto i restauri. Non mancano nemmeno quest'anno gli esiti delle ricerche sulle vicende belliche, con testi che ricordano episodi dell'antifascismo o fanno luce su personaggi talvolta mitizzati (come il soldato Gastone, discusso protagonista della Resistenza in Val Taleggio). La sezione specificamente dedicata alla ricerca ci propone saggi di varia natura, relativi alla storia antica della Valle, ma anche a episodi più recenti, non sempre conosciuti, a interviste, curiosità, brevi biografie... Purtroppo non manca la sezione Commiati, nella quale sono ricordati tre soci che ci hanno lasciato nel 2024: Giuseppe Pisoni, uno dei fondatori del Centro Storico, Gervasio Curnis e Giovanni Alberto Bianchi. L'Annuario prosegue con le immagini del concorso fotografico Eleganza discreta di una Valle - Concorso di Fotografia Marco Fusco - 2024 e con il resoconto delle Borse di studio per tesi di laurea dedicate alla Valle Brembana. Come di consueto chiude il volume lo Scaffale brembano che raccoglie ben ventisette brevi recensioni di libri dedicati alla Valle o scritti dai soci del Centro Storico.
Registro dell'albergo Corno Stella, Foppolo. Appunti degli ospiti dal 1873 al 1920. Agli albori del turismo e dell'alpinismo sulle Orobie
Vittoria Berera Croce
Libro: Libro rilegato
editore: Corponove
anno edizione: 2024
pagine: 520
Questa pubblicazione è una preziosa testimonianza della nascita del turismo e della pratica dell'alpinismo sulle Alpi Orobie, con particolare riferimento alle montagne poste a cavallo tra la Valle Brembana e la Valtellina, tra gli ultimi decenni dell'Ottocento e i primi del Novecento. Scorrendone le pagine, emerge bene il ruolo e la rilevanza che molti soci della Sezione bergamasca del Club Alpino Italiano hanno avuto negli anni all'interno della vita culturale, scientifica, economica, sociale e politica della città e della provincia, ma compaiono anche figure che richiamano una dimensione territoriale ben più ampia, su scala italiana e internazionale. Grazie al prezioso lavoro di ricerca condotto in prima persona dalla signora Croce Vittoria Berera, pronipote diretta del fondatore dell'Albergo Corno Stella di Foppolo, Angelo Berera, emerge un affresco di intrecci, collegamenti e spunti di riflessione legati alle alpiniste e agli alpinisti che frequentarono l'Albergo e sul suo registro lasciarono traccia del loro passaggio. Si tratta di personalità che in molti casi si cimentarono nella salita delle montagne con un forte anelito alla conoscenza e alla pratica di una dimensione avventurosa ed esplorativa. Questo scorcio originale e interessante sulla pratica pionieristica dell'alpinismo ci aiuta e aiuta le giovani generazioni a conoscere e amare le nostre montagne anche attraverso lo sguardo di chi ci ha preceduto e ci ha trasmesso la possibilità di goderne le bellezze e la responsabilità di proteggerle.
Contromano
Samantha Palazzi
Libro: Libro in brossura
editore: Corponove
anno edizione: 2024
pagine: 432
"Non è facile riprendere qualcosa lasciato e dimenticato nei cassetti impolverati delle nostre esistenze e riaprire quella chiavetta che contiene il tuo cuore per intero, ma a volte le ispirazioni vanno ascoltate e assecondate. Ho deciso di ripartire sperando che sia la volta buona! Mi sono riletta per intero, in due ore, quello che avevo scritto tempo fa. Mi sembra così lontano, non come sentimenti ma come tempo e non riesco a riprendere da allora, perché sembra cosa passata, perché sembra avere un sentore diverso dall'oggi, ed è bello che sia così. In questa fase storica della mia vita, all'alba dei quarant'anni, mi viene più facile quasi fare da supervisore a questa vicenda come se non fosse stata vissuta da me, come se la protagonista non fossi io. A questa età tutto sembra essere più chiaro e limpido, tutto sembra ritrovare il vero significato e la bellezza di quanto vissuto. Non nascondo lo stupore e le lacrime nel rileggere i tormenti e la passione della mia storia d'Amore, sembra di essere in un film o in un romanzo; ma quei momenti li ho veramente vissuti sulla mia pelle. E forse mi hanno segnato per sempre. Certe cose, certe cicatrici non se ne vanno più da noi, per questo sono certa che da madre dirò a mia figlia di stare attenta a chi legherà il proprio cuore perché in amore non si scherza e veramente quello che viene legato in terra è legato anche in cielo. Con i sentimenti non si scherza, non sono un gioco, mi ripeteva spesso mia madre. In questo racconto troverete una storia di ordinaria follia. Qui c'è amore. Ci sono cuori che pulsano, lacrime asciugate e ferite mai rimarginate. Ci sono vite segnate e destini incrociati per caso in una giornata fredda di autunno".
Oltre il Colle si racconta. La forza del passato e del presente... per il futuro
Serena Pesenti Gritti Palazzi
Libro: Libro in brossura
editore: Corponove
anno edizione: 2024
pagine: 256
L'idea centrale di "Oltre il Colle si racconta", è quella di far conoscere un aspetto della montagna che coinvolge le persone che vi abitano e vi lavorano, esplorando la loro religione, le storie, le tradizioni e le sfide quotidiane. La ricerca di Serena si basa su consultazioni storiche e su testimonianze dirette, includendo episodi che illustrano il vivere e l'operare degli abitanti e dei personaggi che hanno contribuito in vari modi a costruire, migliorare e a mantenere vivo il paese, sognando un futuro di sviluppo. Le narrazioni riguardano vari soggetti: amministratori comunali, parroci, medici, rappresentanti delle associazioni, insegnanti, minatori, allevatori, giovani, mamme e tanti altri. In molti casi le storie dei protagonisti sono cariche di fatica, ma anche di umanità, di solidarietà e trasmettono non solo parole, ma soprattutto stati d'animo. Ringrazio Serena per aver dato voce a questi ricordi e per aver contribuito a preservare e a condividere il patrimonio culturale di Oltre il Colle. Ricordare significa offrire ai posteri la possibilità di conoscere valori e conquiste irripetibili, legati ad un passato non troppo lontano e a un presente in evoluzione. Il libro colpisce per l'originalità e la schiettezza del suo testo e delle sue immagini, mostrando Oltre il Colle nella sua storia e nella sua autenticità umana e naturale. Auguro all'autrice che la sua opera sia apprezzata e riconosciuta come contributo significativo alla storia del nostro paese.
L'istrione. Il vero baro non ricorda tutte le carte, ma te lo farà credere
Nazareth Simoncelli
Libro: Libro rilegato
editore: Corponove
anno edizione: 2024
pagine: 140
«Io sono un istrione / ma la genialità è nata insieme a me / nel teatro che vuoi / dove un altro cadrà, / io mi surclasserò...». Così inizia il grande successo di Charles Aznavour L'istrione, che ha ispirato il titolo di questo quinto lavoro letterario di Nazareth Simoncelli. Il sottotitolo (Il vero baro non ricorda tutte le carte, ma te lo farà credere) ne circoscrive il tema, che spazia ben oltre, come indicano i vari capitoli: Non sarai mai solo con una personalità multipla / Credo che molte persone si spaventerebbero se nello specchio, invece del loro viso, vedessero la loro anima / Ognuno è demone di se stesso e rende il mondo il suo inferno / Anni fa soffrivo di sdoppiamento della personalità. Poi lui è guarito e io ora m'annoio / Un amico al potere è un amico perduto / La fiducia è l'unico regalo che non riceverai due volte... Non manca un Epilogo seguito da un Post Scriptum, come a prolungare l'interesse e l'attesa. Prima de L'Istrione, che potremmo anche definire "romanzo psicologico", Simoncelli ha pubblicato: Aeternum, romanzo storico d'esordio, Il Lupo, noir di fine Ottocento, Amici per la pelle, thriller montano, e la favola poetica La Zucca violina. E per non far mancare illustri agganci letterali, ecco la premessa con l'incipit dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto: «Le donne, i cavalieri, l'arme, gli amori. / le cortesie, l'audaci imprese io canto...», premessa dai critici comparata all'incipit della "Gerusalemme liberata" del nostro mirabilissimo Torquato Tasso: «Canto l'arme pietose e 'l capitano / che il gran sepolcro liberò di Cristo». Tutto per dire che anche il nostro "Nazareth" si limita a concludere "Io canto".
Il quaderno di Meier
Vincenzo Caricari
Libro: Libro rilegato
editore: Corponove
anno edizione: 2024
pagine: 260
"In questa nuova opera, Il quaderno di Meier, Caricari prende spunto da un ritrovato manoscritto (cosa non nuova ma sempre intrigante). Chi è Meier che racconta un avvincente personale rapporto con l'amico Manu, tra l'incredulità del vivere con lui gli eventi? Al lettore il piacere di scoprirlo. Racconto che è 'Storia'. 'Io rendo testimonianza' Parola finale di Meir. Ventotto capitoli di una sola parola: Meier, Azhara, Manu, Efraim, Sorpresa, Cena, Magdala, Giordano, Nozze, Chiacchiere, Messaggero, Kefar Nahum, Venerdì, Iehohanan, Sabato, Convivenza, Zeloti, Oltre il fiume, In collina, Stelle, Tardo pomeriggio, Ari'el, Berel, Bazar, Non credo, Tre giorni, Penultima pagina, Ultima pagina, delle quali si tace per non svelare oltre. Incipit: Io sono Meier nato in Samaria, di autentica etnia assiride, pelle bruna, israelita, ora abito in Palestina, figlio unico, ho dodici anni, parlo e scrivo correttamente in aramaico, ebraico, pochissimo in greco. A otto anni sapevo già leggere e scrivere, merito, colpa se vogliamo, di mamma che con insistenza mi ha indottrinato sin dalla tenera età, non solo sulla Bibbia."
Pistadda. Apologo di un pastore guerriero
Marco Melis
Libro: Libro rilegato
editore: Corponove
anno edizione: 2024
pagine: 284
Lo scritto di Roberto Montesi, in seconda di copertina, coglie con immediato e intelligente risalto il significato e la sintesi di Pistadda, l'apologo di un pastore guerriero, nel quale «Il calcio è come strumento per dirimere spinose questioni politiche, come confronto di interazione tra popoli e inclusività. Faccia a faccia, uno contro uno. Sarebbe bello se potesse accadere nella realtà, lo auspicava a suo tempo Diego Maradona. Ma questa di Marco Melis è una favola e nelle favole tutto è permesso, altrimenti che favole sarebbero? Tra il capitano romano Vinicius, altezzoso ma non privo di umanità, e il fiero pastore guerriero Itzor, sono subito scintille: l'uno rappresentante di un popolo conquistatore cui è tutto dovuto, l'altro attento a salvaguardare identità e indipendenza della sua gente. Due mondi troppo diversi per essere conciliabili. La speranza, ieri come oggi, viene dalle nuove generazioni, che poco sanno del passato e guardano al futuro. I figli dei due guerrieri vengono a contatto, si annusano, litigano anche, ma trovano quei punti di contatto indispensabili per stabilire un dialogo che li porterà dall'iniziale reciproca fiducia all'amicizia. Alla partita di calcio partecipano i Giganti. Quei giocatori dello scudetto rossoblù trapiantati in Sardegna millenni prima di Cristo. Un'idea suggestiva che conferisce mordente e prestigio alla storia dei rapporti tra Romani e Pelliti, come venivano chiamati gli antichi Sardi. E alla fine chi ha vinto poco importa: è bastato scendere in campo e gettare il seme della fratellanza. È una favola, appunto...
Sentinelle di speranza
Giuseppe Locati
Libro: Libro rilegato
editore: Corponove
anno edizione: 2024
pagine: 416
«Sentinelle di Speranza», sono i protagonisti di oltre cento storie di uomini e donne attenti a mantenere aperta la porta del bene e della speranza, anche in situazioni dove sembra prevalere la disperazione. I Custodi della speranza scrutano ogni segno di vita che possa fiorire anche nel deserto. Quasi un'attinenza con i girasoli che illustrano la copertina, sempre rivolti al sole nello splendore radioso del giallo. Il libro resta nella concretezza delle situazioni umane, nel vissuto reale di tantissime persone che oggi si donano con immenso amore a tutta l'umanità, specialmente quella "periferica" che il mondo ricco e potente non considera, anzi rigetta. A nostra insaputa siamo circondati da milioni di eroi e di eroine che ogni giorno danno la loro vita per liberare l'umanità dalle catene di un ingranaggio paragonabile alle quattro bestie nel libro del profeta di Daniele 7,2-14 (il leone, l'orso, il leopardo e un'altra bestia con dieci corna, ovvero la totalità del potere: quattro bestie, metafora del mondo di oggi) o con il Dragone rosso nell'Apocalisse di Giovanni 12,3-4. Intenzione dell'autore è di rendere omaggio a uomini e donne di grande coraggio che continuano a fare il bene.
Cronaca di una vendetta. La vera storia di Simone Pianetti
Denis Pianetti
Libro: Libro rilegato
editore: Corponove
anno edizione: 2023
pagine: 592
Torna con una nuova copertina il libro sulla vera storia di Simone Pianetti, una fra le più appassionanti vicende crime della Belle Époque e di un mistero mai risolto. I fatti risalgono all'estate del 1914 quando l'attenzione e l'emozione degli italiani furono contese tra il rombo lontano della Grande Guerra che si avvicinava e l'eco delle fucilate micidiali che arrivavano dalla Val Brembana, nel bergamasco, dove l'ex emigrante ed albergatore Simone Pianetti uccise, nell'arco di poche ore, ben sette persone. Spirito irrequieto e ribelle, nella sua prima gioventù le sue fortune di Don Giovanni montanaro erano famose tanto quanto i suoi colpi infallibili di cacciatore di camosci, che pare abbia mostrato anche in occasione di autorevoli battute di caccia reali. Il seguito di disavventure che lo colpirono prima nel suo paese d'origine, Camerata Cornello, e poi a San Giovanni Bianco, nonché le malignità e i soprusi perpetrati nei suoi confronti, per invidia o per cattiveria, e talvolta per superstizione, ne inasprirono il carattere tanto da far maturare in lui il desiderio di farsi giustizia, o meglio vendetta. La mattina del 13 luglio, staccato dal muro il suo fucile da caccia grossa e rifornitosi di molte munizioni, dopo aver abbracciato e baciato affettuosamente la figlia più piccola, di passo fermo uscì di casa e diede inizio al suo cammino di vendetta. Caddero sotto il suo piombo inesorabile il medico condotto, il segretario comunale, la figlia del segretario, il giudice conciliatore, il parroco, il messo comunale e una contadina. La sua rocambolesca fuga sulle impervie montagne dell'Alta Valle fu il principio di un'epica caccia all'uomo, dai tratti romanzeschi, che coinvolse oltre trecento soldati e carabinieri. E mentre il latitante, sulla montagna, trovava l'appoggio di mandriani e di carbonai, presto nell'opinione pubblica si accese un ampio dibattito nel quale emersero contrasti e prese di posizione, e dove la storia di Pianetti si rivelò il pretesto per ben più complesse battaglie. Nessuna "battuta" lo raggiunse più. Solo il figlio maggiore lo rivide durante un commovente incontro sulla montagna e in quell'occasione egli assicurò che nessuno l'avrebbe mai preso vivo, né veduto morto. E così fu. Nulla più si seppe della sua fine, tanto che ancora oggi l'ultracentenario giustiziere risulta per legge latitante.