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Corponove

Malta. Donizetti per affresco a carbonatazioni cumulative-Donizetti fresco lime plaster with cumulative carbonatations

Malta. Donizetti per affresco a carbonatazioni cumulative-Donizetti fresco lime plaster with cumulative carbonatations

Mario Donizetti

Libro: Libro rilegato

editore: Corponove

anno edizione: 2020

pagine: 24

Dieci anni di prove sperimentali hanno consentito a Mario Donizetti di completare le sue ricerche tecniche sull'affresco e oggi annuncia che la malta classica per affresco è superata dalla sua nuova malta perché questa consente di carbonatare, anche dopo anni, colori stesi ad acqua sullo stesso intonaco, senza alterare il valore cromatico dei pigmenti. Il processo chimico è identico a quello della carbonatazione della malta classica di tradizione millenaria, ma questa nuova malta consente anche di accumulare strati di pigmenti carbonatati complementari alla prima stesura.
12,00

I pittori Baschenis. Itinerari bergamaschi

I pittori Baschenis. Itinerari bergamaschi

Libro

editore: Corponove

anno edizione: 2020

pagine: 206

Guida storico-artistica dedicata alle opere realizzate dai pittori della famiglia Baschenis di Averara. Conosciuta soprattutto per la fama di Evaristo, illustre artista del Seicento che ebbe grande successo per le straordinarie composizioni con strumenti musicali e nature morte, la stirpe dei Baschenis seppe interpretare con maestria la visione e la sensibilità della gente di montagna dell'Altobrembo avvalendosi di un linguaggio figurativo, semplice e diretto, supportato da una conoscenza profonda del mondo religioso e mitologico. Curata da Giovanni Valagussa, la pubblicazione abbraccia l'intera provincia con più di quaranta luoghi, tracciati e raggruppati in percorsi chiari e facilmente raggiungibili, suddivisi in cinque itinerari: Valle Brembana, Valle Seriana, Bergamo Città alta, Bergamo Città bassa, Dintorni di Bergamo. Il lettore troverà quindi in questa pubblicazione, arricchita da immagini in quadricromia delle opere e da una mappa per la loro localizzazione, un agile strumento per scoprire e apprezzare la produzione di questi prolifici artisti che affrescarono sia le chiesette di montagna sia i palazzi nobiliari e gli antichi monasteri della città. Questa Guida è uno strumento utile per il turista curioso, come si diceva una volta: appassionato, studioso, e camminatore; finalmente fuori dai luoghi comuni e alla ricerca di luoghi del cuore. Una cosa forse un po' desueta, ma se il cambiamento recente di molte abitudini può averci insegnato qualcosa è anche nella bellezza di luoghi meno comuni e più vicini.
18,00

Partire. Storia di una famiglia italiana emigrata in Francia

Partire. Storia di una famiglia italiana emigrata in Francia

Ivonne Fracassetti Brondino, Alain Fracassetti

Libro: Copertina rigida

editore: Corponove

anno edizione: 2020

pagine: 192

"A quattordici anni! Sei partito a quattordici anni, ma come si fa a partire così giovani, papà? - Niente di più normale. La miseria, niente lavoro, nessuna speranza che le cose potessero cambiare, partivano tutti!". Così gli autori, fratello e sorella, interrogano i genitori per ricostruire il percorso migratorio che, dal loro villaggio bergamasco, li portò in Francia negli anni Venti del secolo scorso, dove sono rimasti e hanno cresciuto i loro tre figli, seppellendo le loro origini italiane per meglio integrarsi nella società francese. Un percorso da combattenti il loro, talvolta rocambolesco e spesso più arduo delle precarie condizioni di vita che li spinsero a partire, ma testardamente affrontato con un'incrollabile volontà di farcela malgrado la miseria, l'ambiente straniero, la malattia, la guerra e il fascismo. Le radici si possono plasmare, nascondere o tacere ma non cancellare. Così i figli hanno captato i frammenti di italianità che sfuggivano alla francesizzazione della famiglia declinando la loro appartenenza a due patrie: esaltandole, ignorandole o coltivando "la differenza" per aprirsi all'Altro. Questo mosaico di immagini, di ricordi e di emozioni è anche, in filigrana, il racconto socio-storico di due paesi, quello che si lascia e quello che accoglie, l'Italia e la Francia. È una testimonianza delle modalità e delle sfide dell'emigrazione, del modo in cui, volenti o nolenti, i figli e i nipoti di migranti hanno dovuto gestire il retaggio di un'esperienza di vita al plurale che ha finito per strutturare la loro vita e determinare molte delle loro scelte. È il racconto di un uomo che parte alla conquista di una vita migliore, al tempo in cui si svuotavano le nostre valli. È il racconto di molti e ci ricorda che non esistono modelli di integrazione, ma soltanto l'aprirsi a un'appartenenza multipla. «De l'horizon d'un homme à l'horizon de tous (Paul. Éluard). Un'appartenenza che ha sempre una sottile linea di demarcazione. Yvonne la scoprì quando un'amica le disse: «È stato proprio fortunato tuo padre». «Perché?». «Perché ha avuto la fortuna di incontrare la Francia!». Il sangue mi si raggelò nelle vene. Mi aveva rivelato, inconsciamente, che eravamo diverse. Mi aveva appena detto che la sua percezione della nostra famiglia non era quella di una famiglia simile a tante altre e appartenente alla stessa comunità, ma quella di una famiglia straniera che aveva avuto la fortuna di potersi integrare in Francia. "La differenza, noi e gli altri". Tutto si concatenò velocemente nella mia testa di adolescente. ... Non riuscivo a capire perché il successo di alcuni era cosa dovuta, normale, mentre quello di altri era una chance; perché i francesi erano meritevoli mentre mio padre, che si ammazzava di lavoro, era semplicemente fortunato».
16,00

Il lupo

Il lupo

Nazareth Simoncelli

Libro: Libro rilegato

editore: Corponove

anno edizione: 2020

pagine: 144

Un ritaglio del Corriere della Sera dell'11 settembre 1879. Un annegato, forse suicida. Un nome, anzi due, Alessandro Antonio. Nessun cognome. Un caso chiuso in fretta. Ma su di lui sarebbe caduta la gogna di un tremendo passaparola. Un incontro a Milano nel 1994. Un vecchio nipote dell'annegato affida quel ritaglio a uno sconosciuto per trovare una verità che riabiliti il nonno da ogni ombra. Non si rassegna di vederne la memoria infangata da illazioni gravissime: l'aver ucciso delle bambine e abusato delle loro intimità. "Mio nonno non avrebbe fatto male ad una mosca! Un uomo che ama la montagna non può fare quelle cose lì!". Lo sconosciuto lavora a Milano ma abita proprio fra i monti dell'Alta Valle Seriana: Ardesio, il paese dove fatti innominabili e innominati di un secolo prima sono rimasti sospesi fra verità e dicerie. Una ricerca difficile. Pochi risultati nelle cronache locali di quel 1878. Tracce. Piccole. «Una grave notizia corre per la valle nostra, destando sensi di disgusto e sorpresa in molte famiglie». «Turpitudini innominabili...». Il filo di Arianna di quei ritagli conduce alla segheria di Antonio, il vecchio nipote che porta lo stesso nome dell'annegato. Montanaro di poche parole, parole di verità. Frammenti. Così il nostro scrittore si trova a praticare quell'arte che a lui tanto piace. «I giapponesi la chiamano: kintsugi, arte delle preziose cicatrici. È un'operazione ricercata, va oltre la conservazione ostinata di un oggetto, dà senso alle cose, alla vita. l'oro o l'argento ricuciono i frammenti, ridando lustro ad un oggetto. Il perdono può superare una rottura e l'amore ricomporre un conflitto; ecco perché amo il Kintsugi». È il procedere dell'autore nel ricostruire i fatti di tre tragiche estati, quando i lupi, anzi il Lupo, si prese colpe non sue, e il branco ne fu sterminato, ma poi ebbe vendetta. E l'autore lo fa delineando fatti e caratteri, vizi nascosti, virtù ingannatrici, ipocrisie, debolezze ammantate di autorità, situazioni cosi ben narrate che pare di sentirne i sussurri e i sospiri. La commozione trattenuta, e quindi più profonda, per quelle bimbe pastorelle all'alpeggio, una dopo l'altra violata e uccisa. Non si può dire di più perché il romanzo è un noir e deve rispettarne le regole. Presentiamo allora i personaggi. Ombra è il lupo, il nobile capobranco, che il Tone, boscaiolo solitario nella sua capanna fra i boschi, ammira. Il Tone innamorato ricambiato da Gloria. Due figure che si ergono per carattere e grandezza morale. E poi in ordine di apparizione sulla scena del romanzo: il giovane don Lionello, fresco presbitero, predicatore raro e prezioso, venuto per dar man forte al vecchio parroco, don Giuseppe, nella stagione estiva. La montagna è la sua gran passione, "dopo l'amore per Cristo, s'intende". In canonica fa da perpetua la nipote del parroco, la Ligia, detta Luigia, rimasta vedova nel fior degli anni. In canonica, con un garbo fra il malizioso e l'innocente, ritrova i mancati piaceri sponsali con i notabili del paese, primo fra tutti il capo delle guardie. Dopo due bimbe uccise, nell'estate successiva toccò a Elena. L'aveva trovata il Tone. Distesa con le braccia aperte: «Non poteva lasciarla lì, i corvi e altri animali l'avrebbero presa... Il corpo ancora tiepido, dissanguato, più bianco della neve. La pietà avrebbe prevalso su qualsiasi altra idea... Ma quali lupi! Il taglio nella gola era talmente netto che quasi le staccava la testa. Una discesa piangente, con quel fardello leggero... Non era un peso per il Tone... Elena era purtroppo la sua sconfitta, un fiore colto, strappato alla terra... Le indagini dell'imbelle capoguardie condussero in carcere persino il povero vecchio e grasso parroco, che mai avrebbe potuto salire la montagna... C'era una lista: Agnese, Veronica, Elena, Maria Grazia, Angela, Rina, Irma, Anna Maria... Sentenze per bambine, alcune eseguite, altre in attesa di esecuzione...
14,00

Il sistema postale in Tirolo e nei Vorlande e la linea enipontana dei Thurn und Taxis (1490-1769)

Il sistema postale in Tirolo e nei Vorlande e la linea enipontana dei Thurn und Taxis (1490-1769)

Erika Kustatscher

Libro: Libro rilegato

editore: Corponove

anno edizione: 2020

pagine: 224

Con la pubblicazione di quest'opera di Erika Kustatscher si chiude il ciclo di studi sul Casato Tasso promosso nel 2012, con il titolo I Tasso e l'Europa, dal Museo dei Tasso e della Storia postale di Camerata Cornello e aperto dal convegno internazionale "I Tasso e le Poste d'Europa" svoltosi a Cornello dei Tasso nell'estate di quell'anno. In particolare il libro di Erika Kustatscher (versione italiana dell'opera Die Innsbrucker Linie der Thurn und Taxis - Die Post in Tirol und den Vorlanden. 1490 - 1769 -) è frutto dell'accordo tra il Museo dei Tasso e l'Istituto di Storia ed Etnologia europea dell'Università di Innsbruck, finalizzato allo svolgimento di ricerche e studi sui rami tirolesi del Casato Tasso, che ha portato anche alla pubblicazione, nel 2018, della monografia di Francesca Brunet "Per essere quest'ufficio la chiave dell'Italia e Germania...". La famiglia Taxis Bordogna e le comunicazioni postali nell'area di Trento e Bolzano (sec. XVI-XVIII). Una lunga serie di studi, ricerche e iniziative, ha fatto seguito a una precedente cospicua attività editoriale, promossa a partire dall'anno 2000 dall'Amministrazione Comunale e dal Museo dei Tasso, che ha documentato le vicende di cui furono protagonisti Tasso, in modo particolare nell'età rinascimentale, come mastri delle poste imperiali in Europa, contribuendo ad ampliare, integrare e talvolta correggere le opere dei massimi storici tassiani, prevalentemente di area tedesca, pubblicate tra la fine dell'Ottocento e la seconda metà del Novecento. In questi anni, attorno al progetto "I Tasso e l'Europa" e alle varie altre iniziative promosse dal Museo dei Tasso, si è focalizzata l'attenzione non solo degli storici, ma anche degli appassionati di comunicazioni e ricerche prefilateliche e degli organi d'informazione italiani e stranieri, richiamati dalla singolarità dei reperti conservati nel Museo e dal sottile fascino di Cornello. Il borgo medioevale è così diventato meta di migliaia di visitatori, che ne ammirano la singolare struttura, ed entrano nel Museo, dove hanno l'occasione di conoscere la multiforme Famiglia Tasso e dei poeti, letterati e imprenditori postali che hanno costellato la sua storia (Museo dei Tasso e della Storia postale Camerata Cornello). Scrive l'autrice: «Questo libro è frutto di un progetto ancorato all'Istituto di Storia ed Etnologia europea dell'Università di Innsbruck, finanziato dal comune di Camerata Cornello, luogo d'origine dei Taxis, e dedicato ai rami tirolesi di questa famiglia così importante per il sistema postale europeo. Qui è nata l'idea di studiare accuratamente i rami della famiglia che agirono nell'ambito del Tirolo storico nel tardo Medioevo e nell'epoca moderna. Un convegno scientifico organizzato dal Museo dei Tasso di Camerata Cornello in collaborazione con il Fürst Thurn und Taxis Zentralarchiv presso la sede di quest'ultimo a Ratisbona, nel novembre 2016, offrì l'occasione di presentare i primi risultati e, nello scambio con colleghi di diversi Paesi, di ricevere impulsi per proseguire il lavoro. Nell'autunno del 2018 poteva essere presentata, in lingua tedesca, una sintesi che si fonda su una densità di fonti finora mai raggiunta, rielaborate con uno sguardo a questioni storiografiche recenti».
25,00

Il diario del caffè. Una chicchera di esistenza

Il diario del caffè. Una chicchera di esistenza

Piero Galizzi

Libro: Libro rilegato

editore: Corponove

anno edizione: 2020

pagine: 128

Un libro intenso di pensieri, lieve e svelto nella scrittura. È inutile cercare una trama. Non c'è. È un cofanetto dove l'autore conserva le più belle pepite che va raccogliendo di notte. E non sempre ne trova perché, si sa, le pepite sono rare. Le trova setacciando il suo vissuto, sono considerazioni un po' inaspettate, sorprendenti, un po' strane, sempre originali e personali. Frammenti di felicità, la spiritualità con Carlo Carretto, baccalaureato in filosofia, il lungo ritiro a Spello (il distacco dalle cose) e poi con la moglie a Bose, il sindacato, il populismo, la via crucis e i crucifige dei nuovi poveri cristi, Mandela: io comandante della mia nave, l'alpinismo, poesia del Sergio, il nonno in guerra citando Remarque, il "periodo blu" dell'autore col dipinto in copertina (senza offesa a Picasso, giunto infine tanto all'essenza da dipingere come un bambino), L'ultima cena mia e la Barca nella tempesta, Van Gogh e le lettere a Theo, sull'amicizia.... Ribadisce l'autore, nel risvolto di copertina, che le pepite sono notturne. La notte in montagna non è disturbata - tutt'al più qualche cane che abbaia alla luna - non è dispersiva, è stimolante. Per alzarsi nottetempo l'autore non ha bisogno di puntare la sveglia, semplicemente si alza per gustare un caffè. "Un maniaco",si potrebbe pensare. Per niente. Il caffè è l'unica sua arma per buttar fuori un visitatore indesiderato e alquanto ostinato. Da molti anni viene a visitarlo quasi tutti i giorni, o di giorno o di notte: il mal di testa. Un diario notturno all'aroma di caffè... Non c'è una trama, ma un filo conduttore sì...
14,00

Sul far del tramonto l'angelo passò di fretta e mi strappò dal buio del Covid-19

Sul far del tramonto l'angelo passò di fretta e mi strappò dal buio del Covid-19

Giuseppe Locati

Libro: Copertina rigida

editore: Corponove

anno edizione: 2020

pagine: 264

Chiudono il libro due pagine a colori. Tra candide nubi, nel cielo azzurro, vola sul globo terrestre una colomba di Manzù, recando l'ulivo della pace. È una speranza, un augurio che di salmo in salmo, rielaborato da padre Pino, si fa sentimento, si fa certezza e fiducia: «La colomba discese / e aleggiò / sul pianeta, avvolto nelle tenebre... / e subito sorsero / nuovi cieli / e nuova terra / e l'arcobaleno della Pace / avvolse / il mondo dei viventi!». E se la copertina vive il tramonto illuminato dall'ultima luce del sole, il retro vive la chiarità azzurra del cielo e del lago :«Come un gabbiano / ardito / in cielo aperto, / spicco il mio volo / sotto le tue ali, / o mio Dio./ Il tuo Angelo mi ha strappato / dai lacci bui e tenebrosi / del Covid-19 / e dal profondo / sale un cantico / di gioia per il respiro / della vita... / Ed oggi volo, / volo / in immensi cieli / su acque cristalline / e quiete». Né i trent'anni di missionario nell'Africa più povera e sfruttata dalle multinazionali, né l'età di settantenne, salvarono padre Pino dall'ansia, dalla paura per l'irrompere in marzo del Covid-19 con particolare virulenza in bergamasca. Sentiva lacerarsi l'anima anche per la lunga lista di disastri causati dall'uomo alla nostra casa comune: dall'inquinamento, al disboscamento dell'Amazzonia, e non solo... Cercando di essere utile e di dare un valore anche ai giorni confinati in casa, andò ad abbeverarsi alle Scritture e trascrisse i 150 Salmi della Bibbia di Gerusalemme, scritti dagli ebrei in esilio o nella terra promessa, per riviverli, evocando le situazioni presenti dell'umanità. Così introduce la realtà del mondo nel grande respiro dei Salmi. Uno al giorno, per 150 giorni, a partire dal 3 aprile, fino al 30 ottobre.
15,00

Cose cosate

Cose cosate

Nunzia Busi

Libro: Copertina morbida

editore: Corponove

anno edizione: 2019

pagine: 64

Dall'importanza delle cose fra le quali vive Nunzia, spontaneamente nasce in lei la poesia, poesia talvolta ironica, talvolta affettuosa, talvolta incantevolmente poetica, talvolta malinconica capace di guardare a occhio asciutto nell'abisso in penombra dell'anima, nell'indissolubile legame vita e morte. Poesia delle cose dalla quale nasce l'amore e la cura delle cose, una sorta di "manutenzione d'amore" come primo passo verso un futuro in cui si può ragionevolmente sperare in una vera protezione dell'ambiente di vita, come tanti giovani consapevoli ora pretendono dagli adulti. Nunzia Busi, pittrice nel suo atelier, poeta nelle sue stanze, pratica di tante cose nel negozio ereditato dai genitori interrompendo il sogno di diventare medico senza frontiere. Ma senza frontiere rimasero la sua mente e il suo cuore, spaziando fra la poesia, le cose del negozio, la sua smArt opificina pittorica e la famiglia, vivendo pienamente e intensamente tutto. Dedica questo suo libro "Alle mani": la mano non è solo uno strumento, ma molti strumenti al tempo stesso; come scrive Aristotele, "è strumento prima degli strumenti".
12,00

Quaderni brembani. Volume 18

Quaderni brembani. Volume 18

Libro: Copertina rigida

editore: Corponove

anno edizione: 2019

pagine: 32

La diciottesima edizione dell'Annuario del Centro Storico Culturale Valle Brembana si apre con il ricordo del compianto primo presidente Felice Riceputi nel decimo anniversario della scomparsa. Il Direttivo ha colto l'occasione per delinearne brevemente la biografia e l'attività storiografica dalla quale nacque l'esigenza di fondare il Centro con lo scopo di coordinare le iniziative culturali vallari e offrire servizi di consulenza culturale, tecnica, amministrativa; promuovere conferenze, corsi, convegni, occasioni di dibattito e di confronto culturali su tutto il territorio. Nel contempo si è voluto proporre una veloce riflessione sul ruolo svolto dal Centro Storico Culturale in questo ultimo decennio. Come scrive il presidente, professor Tarcisio Bottani, nella sua presentazione, l'apertura del volume è dedicata all'ampia relazione sull'attività archeologica svolta nella zona di Carona nel contesto di un complesso progetto di ricerca frutto della collaborazione tra il Civico Museo Archeologico di Bergamo e il Centro Storico Culturale, che si avvale del finanziamento previsto dai Bandi del settore Cultura della Regione Lombardia e anche di un contributo della Comunità Montana Valle Brembana. Gli articoli successivi propongono gli argomenti più diversi, raggruppati come di consueto secondo la loro natura, articoli che contribuiscono alla conoscenza di aspetti significativi ma poco conosciuti della Valle, confermando come, dopo quasi un ventennio di ricerche, lo studio del nostro patrimonio storico-culturale sia tutt'altro che esaurito. L'apparato iconografico, piuttosto corposo, concorre ad illustrare i contenuti dei testi e a far conoscere persone e luoghi della Valle, di ieri e di oggi. Dopo i testi di ricerca, segue la ricca sezione delle composizioni poetiche, quindi lo scaffale brembano, che raccoglie anche quest'anno brevi recensioni di una trentina di libri di argomento locale, oltre ad alcune interessanti tesi di laurea. In chiusura, la sezione dedicata al "San Pellegrino Festival di poesia" per e dei bambini,gratificato anche quest'anno da una massiccia adesione di scuole provenienti da tutta l'Italia.
15,00

Semplicemente d'amore

Semplicemente d'amore

Nunzia Busi

Libro: Libro rilegato

editore: Corponove

anno edizione: 2019

pagine: 32

"Questo è un libretto felice. La stilografica sopra ogni riga saltellando scorrerà leggera. E sorriderà". È dedicato "a Giovanni / ai nostri nipoti Asia e Nicola / alla vita". Trentadue pagine, brevi righe di felicità che attingono ad un arcano profondo ed eterno. Un elisir che potrebbe mutar in oro ogni vil metallo del pensiero, un elisir d'amore per guarire il mal di vivere e prolungare la vita. Un soffio d'aria pura entra nel cuore leggendo. Eppure è solo Semplicemente d'amore. Solo? Inizia con una ricerca "...cerchiamo tutti le lettere disperse / per comporre la parola Pace... Troveremo mai la lettera E / per scrivere definitivamente / la parola Pace?". Sfiora la poesia anche "il nostro cane Neve... una meticcia... Se ne sta malata / dentro la sua cuccetta... / l'accarezzo e lei sa / quel che altri non sanno, / lei mi conosce bene / e ci guardiamo negli occhi". Anche il gatto tigrato Monchéri ha un posto nel cuore: "I suoi occhi gialli / mi raccontano l'infinito / e le sue vibrisse / sondano il mio cuore". È come un preludio domestico per giungere là, dove l'amore arde "eterno": "Tu / appoggiato a me / io / a te... vicini... / vicino.../ ad altri / satelliti / nell'universo... / per l'eternità...". I E poi ancora e ancora " ...per me / la faccia dell'amore / è soltanto la tua. / Non solo il volto / con gli occhi / di cielo e di mare... / ma anche le parole che dici / e come mi stai accanto...". Qui il tono prende la bellezza della sposa e dello sposo nel Cantico dei Cantici: "Sto / in questo pomeriggio / come un tulipano giallo .... / immobile... / aspettando la sera... / e poi la notte / quando ti amerò...". "La mia bocca / cerca la tua bocca / le tue labbra le mie labbra... / i miei seni sono pesche.../ Insieme ci salviamo. / E non temiamo". Scorriamo le pagine e di tutto si vorrebbe dire e tutto si vorrebbe citare, tanto sono intense "D'amore" e di ariosa felicità per Marta con i suoi occhi d'acqua di lago, per Cecilia, occhi lucenti di mattini invernali, per Federico, occhi di bosco e magiche mani, e per Gio', viso pieno di gioia per noi. Per la nipote Asia :"Amore / Sei / Intensamente / Atteso". "Tu che hai il nome / del continente / che ci attrae / e ci spaventa.../ Asia / incantevole bimba / della mia bimba". "Avrai / Sempre / Infinitamente / Amore". E poi amore per Nicola "Nautilus / Ippocampo / Calamaro / Ostrica / Latterino / Aragosta?". "No! / Un bambino è apparso / dalla celeste onda... / corrici incontro Nicola.../ Nottetempo / Infinitamente / Conquisterai / Ognuno / Liberando / Amore ". I canti e gli incanti si susseguono per Asia e Nicola, ma poi un panico pensiero per la notizia tragica che ascoltano: "chissà quali pensieri / i miei nipotini / per questa mamma / uccisa da un papà". Rievoca allora la mente i cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale e i milioni di morti: "diciamo, sì, milioni di morti / e non sappiamo / cosa vuol dire. E questi bimbi così belli e solari / che cosa vedranno?". Ricorda poi quella signora che abita sul Monte, cacciatrice e pescatrice. La Nunzia le vuol bene. Viene con una figlia, un'altra gliel'hanno ammazzata. Lei fa finta di nulla, ma si capisce, anche quando va al negozio con il marito, "che sulle loro vite / è passato un carro armato". Eppure siamo certi che la stilografica trova un sorriso ancora più intenso, colmo di amore e tacita condivisione per questo loro celato dolore. "Ha degli anfratti il cuore...".
10,00

Prisma Islam

Prisma Islam

Ada Prisco

Libro: Copertina rigida

editore: Corponove

anno edizione: 2019

pagine: 188

Gran merito alla studiosa Ada Prisco per il suo continuo approfondire le interrelazioni fra le varie religioni. Suddiviso in cinque capitoli, Prisma Islam è incentrato su aspetti poco noti dell'Islam, promettenti per l'umanità del nostro tempo. Una panoramica degli attuali fermenti islamici, scaturiti dal pensiero di alcuni islamisti contemporanei, precede l'approfondimento di poche idee chiave, il futuro, l'essenzialità e l'annuncio, il riscatto sociale e la libertà. Non è una storia dell'Islam, né un trattato di teologia islamica. È una riflessione condotta con il pensiero rivolto alla convivenza pacifica in una società pluralistica. Il libro si chiude (aprendosi) con La saggezza sufi, una perla di libertà. Otto pagine introdotte dal mistico sufi Jalid ad-din Rumi: «Nell'istante in cui fosti dato a questo basso mondo sorse la scala per la quale tu potessi ascendere».
16,00

2126

2126

Alessandro Del Ben

Libro: Libro rilegato

editore: Corponove

anno edizione: 2019

pagine: 248

Secondo romanzo di Alessandro Del Ben. Un futuro dove umani e androidi convivono, dove un poliziotto si troverà ad affrontare enigmi e misteri che drammaticamente finiranno per coinvolgerlo. Amici che diventano nemici, certezze che vacillano, capovolgimento di situazioni, strane coincidenze che fanno dubitare di tutti e persino di se stessi. Le Terre Irredente per gli ultimi, ai margini della "Nuova Grandiosa Epoca dello Sviluppo". Jimmy Arthur Lown, poliziotto come il padre e il nonno, si presenta al ritorno del lavoro in un momento magico dell'imbrunire, quando il finito della realtà diventa infinito, quando l'asfalto lucido di pioggia riverbera le fioche luci dei lampioni creando giochi di ombre nel silenzio. A Jim piaceva quel silenzio, lo rendeva calmo e talvolta felice. Alla fine del romanzo, lo stesso Jim, con il gesto di David che mostra la testa mozzata di Golia, innalza il cuore grondante di sangue di Callister, il suo cinico e malvagio "capo", colpevole persino del massacro dei suoi genitori, la mamma sanguinante nel vestito leggero a fiori rosa, profumo della felicità. La vendetta fu odio o pazzia? Le sbarre rinchiudono Jim nella cella più piccola del manicomio. È il 2026, o il 2126 come crede Jim?
12,00

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