Edizioni D'If
Ballabile terreo
Laura Liberale
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2011
pagine: 36
Una storia d'amore, di malattia e di morte raccontata mentre matura la cognizione del dolore. L'autrice tenta di mitigare lo sconvolgimento per la perdita del padre inscenando una danza dì amore e morte (ballabile terreo), dove perfino le rime, i ritmi e la metrica sono usati come accompagnamento musicale, quasi a voler mettere tra parentesi il dolore e farlo diventare canto.
Lager
Franco Buffoni
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2004
pagine: 32
È un libro di poesia bello e terribile, che affronta in maniera insolita il tema della memoria, rispondendo così anche all'accusa di una poesia che non sa occuparsi del reale... Il poeta cerca di registrare l'orrore indicibile, in modo antiretorico e antioracolare, come in ascolto del War Requiem di Britten.
Bilico
Andrea Inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2004
pagine: 32
Tutti viviamo in "bilico": è la condizione precaria dell'umanità, ma anche delle cose nell'universo storico che tutti ci comprende. È uno stato intermedio tra l'instabilità e la caduta. Ma tale condizione riguarda anche la forma della scrittura, che manifesta una compostezza del tutto provvisoria e già minata nel suo farsi.
L'imperio dei segni. Igort tra Walter Benjamin e Walt Disney
Sergio Brancato
Libro
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2017
Appartamenti o stanze
Carmen Gallo
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2017
pagine: 56
Italiani, imparate l'italiano!
Patrizia Valduga
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2016
pagine: 86
Con questa raccolta di prose al vetriolo, accresciuta di nuovi pezzi, una delle nostre più importanti e note poetesse passa in rassegna le forme d'abuso di una lingua che aspira ancora a essere nazionale. E non si tratta di cogliere gli errori di parlanti parzialmente alfabetizzati e irretiti dagli stereotipi dei programmi televisivi, ma di punzecchiare quei vezzi lessicali e sintattici con cui giornalisti e scrittori occultano una sempre più approssimativa competenza linguistica. Un volumetto, a più di un secolo e mezzo dall'Unità d'Italia, per ricordare che una nazione si fa innanzitutto con la sua lingua e la sua cultura. In chiusura la predica L'asilo infantile del vecchio Occidente.
Il leone che cancella con la coda le tracce. L'itinerario intellettuale di Ernesto de Martino
Stefano De Matteis
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2016
pagine: 374
Uno strabiliante studioso di uomini e cose ha indagato non solo sul mondo, e sulla sua fine, ma ha messo in scena con così grande vigore cafoni, tarantolati, fattucchiere e altri relitti chiamati finalmente a rappresentare un ruolo nella storia. Per cogliere appieno il fervore appassionato del napoletano Ernesto de Martino (Napoli 1908 - Roma 1965) vanno scoperte le felici contraddizioni del suo pensiero, riverberantesi sul lettore come le forme e i colori di un caleidoscopio. Leggendo le sue opere si compongono in un movimento creativo immagini del primitivo, del sacro, del popolare, della magia, della presenza, del patologico e perfino della fine del mondo, da scongiurare con l'ottimismo della volontà. Nell'anno di De Martino 50 che ha visto fiorire in tutta Italia una costellazione di iniziative, Stefano De Matteis con brillante acribia chiama a confronto, come già per una riuscita serie radiofonica, alcune tra le voci più significative che si sono occupate del grande studioso.
Il rovescio d'autore. Letteratura e studi letterari al tramonto dell'età della carta
Gabriele Frasca
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2016
pagine: 294
A chi avesse tra le mani questo libro salta all'occhio, oltre che la curiosa eleganza del titolo, "il tramonto dell'età della carta" del sottotitolo. Di ciò si parla come una sorta di mantra nei social, in tv e in ambiente editoriale, mentre va registrata la veloce diffusione degli ebook in tutto il mondo, Stati Uniti in testa. Gabriele Frasca studia da anni il fenomeno riflettendo con la consueta acribia e con lucido fervore l'evoluzione dei media elettrici ed elettronici in rapporto alla produzione letteraria e soprattutto alla forma romanzo. Nel 2005 già pubblicava per Meltemi La lettera che muore e nel 2015 è uscito per Sossella editore La letteratura nel reticolo mediale. Va da sé che nel progetto delle Telemachie (di cui sono usciti già i primi tre titoli) questo settimo titolo calza a pennello. Ma se cambia il libro che da cartaceo diventa elettronico, cambia non solo il concetto di letteratura ma addirittura tende a sparire come fenomeno culturale. Si tratta di una riflessione ardimentosa anche se intravista già da Paul Zumthor. E allora quale sarà secondo Frasca il rovescio d'autore? Non la letteratura ma l'arte che invece non muore.
Verso Itaca
Daniele Ventre
Libro
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2015
pagine: 304
Titolo insolito per le Edizioni d'if che hanno nel catalogo libri di poesia, ma pubblicazione insolita perfino per il nostro panorama editoriale. Chi penserebbe infatti di editare per lettori italiani un romanzo di ben settemila e duecento versi che racconta e reinventa miti e vicende di uomini e dei? L'autore traduce da anni testi greci e qui reinventa in italiano il ritmo e il sound in cui risuonavano, oltre che i poemi omerici, i canti con cui i rapsodi allietavano i conviti. La trama prende le mosse dal mito di Telègono, figlio di Circe, che va in cerca di suo padre; mito che fa da cornice e da sfondo alla narrazione delle altre storie eroiche della grecità arcaica. Non si tratta di una traduzione ma di una reinvenzione di vicende di uomini e di dei, di eroi maghe e ninfe, insomma di tutto il favoloso immaginario di cui si nutre ancora la cultura contemporanea. Verso Itaca riscrive nella struttura del romanzo moderno l'antico immaginario inserendo un punto di vista attuale evidente, oltre che nella narrazione rapsodica, nei nove avantesti. Si vedano anche i miti che richiamano gli intrecci delle saghe fantasy, per non parlare della ricerca del padre o della sua uccisione...
La susina
Roberta Durante
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2015
pagine: 56
Da quale immaginario poetico nasce un frutto così succoso, musicale e sonoro quale La susina a nutrire la fantasia della Durante, già così giovane e così esperta di nuovi versi e nuovi ritmi? Per scoprirlo non c'è che da leggere tutta d'un fiato la sua raccolta, libera com'è da vecchie giunture metrico-retoriche, da topoi della tradizione e da poco arditi sperimentalismi. E allora la raccolta può trasformarsi magicamente sotto gli occhi e nell'orecchio del lettore, anche grazie alla scarsa interpunzione e mai di fine pagina, in un poemetto dove le parole fluttuano sulla carta o in voce con ritmi che lei sola sa usare e comunicare.
Il pianto dell'aragosta
Marco Simonelli
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2015
pagine: 56
Scene di vita quotidiana con poeta per cantarne usi, abusi e slang di modi e parole tipici della riviera romagnola fino a un "poetico tranqui", ignoto al resto degli italiani, e su tutto il condimento non solo acustico (l'immagine avrà pur essa un significato simbolico!) del Pianto dell'aragosta. Nel Pianto dell'aragosta la forma gioca al rimpiattino con i contenuti trasformandoli e rendendoli agibili, oltre che a insinuare l'esistenza di una maestria metrica così variata e scrupolosa quale è quella che Marco Simonelli ha coltivato negli anni e che qui dispiega in tutto il suo rigore. Infine una scaltrita competenza letteraria, resa vitale dall'ironia, è capace di evidenziare in forme eleganti un'invidiabile riserva di cultura alta a far da battistrada a vecchi e giovani lettori.
Il nido dell'anemone. Riflessioni sulla poesia di Philippe Jaccottet
Fabio Pusterla
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni D'If
anno edizione: 2015
pagine: 296
Nei cataloghi degli editori e nelle scansie delle librerie c'è ancora spazio per la grande lirica contemporanea? E se sì, con quali innovazioni, linguaggi e concezione dell'io? E il paesaggio, non solo quello sonoro o metropolitano dei giovani poeti, ma anche quello dei luoghi poco frequentati dall'uomo, può stuzzicare il gusto dei lettori postmoderni? A leggere questo saggio su Philippe Jaccottet, ormai novantenne, o anche un testo poetico di Fabio Pusterla, che lo studia ormai da circa un trentennio, parrebbe di sì. Con "Le bol du pélerin" inizia l'ultima e più importante fase dell'opera del vecchio poeta, di cui il poeta giovane, appassionato recensore e diremo quasi cantore, indaga con afflato amicale e scrittura struggente tutta l'opera, fino a divenirne il legittimo erede.