Edizioni Il Papavero

Da qualche anno, una creatura misteriosa si nasconde tra le strade di Napoli, mettendo in pericolo i colombi. Un vero e proprio mostro dall'insaziabile sete di sangue. Il suo nome è Gino, un vampiro, elegante e pallido, che si nasconde a Piazza Plebiscito facendo scappare i colombi terrorizzati. Tante le storie e le ipotesi su di lui e su quello che succedeva alle povere prede. Un incontro inaspettato stravolge la vita del predatore. Mina, una splendida colomba bianca, che irradia purezza, torna a far battere il cuore di Gino. Con i colori che iniziano a brillare sul suo volto, il vampiro per amore si mette a dieta e stravolge la sua vita. Ora i colombi sono suoi amici, ora è un vampiro buono. L'autore ha arricchito la storia con le illustrazioni di Mariano D'Angelo e qualche curiosità sui pipistrelli, il loro ruolo ecologico e, ovviamente… sui vampiri.

La scoperta di ventidue lettere spedite dal nonno dall’esotica e pietrosa Ellada, ottant’anni fa, durante la Seconda guerra mondiale, accendono il desiderio di ricostruire una storia straordinaria, seppur romanzata. Nel parallelismo tra ieri e oggi, un interrogativo tesse le fila della narrazione: abbiamo davvero imparato qualcosa dal passato?

«Volume pensato per proteggere le imprese dalle insidie dei creditori, offrendo strumenti giuridici e strategie pratiche, con un linguaggio chiaro e concreto, indicando la strada per superare le difficoltà legate all’attuale crisi e ripartire con fiducia e ottimismo.»

«Per ricordarti, per ricordare il nostro tempo, che certo non è trascorso invano, ho ripreso il nostro conversare, a volte lento, dimesso, a volte concitato e che sempre ci teneva insieme. Conversare, segno di ogni traiettoria: questa è la parola che mi guida e apre la soglia ai versi a te dedicati. Traiettoria d'affetto come dettato d'amore materno».

"Venuti da lontano" racchiude i pensieri e le emozioni dell'autrice, in un periodo in cui le sue certezze e i suoi punti di riferimento della vita sembrano sgretolarsi. La ricerca di un equilibrio tra il passato e il futuro, gli eventi della vita e le nuove sfumature che acquisisce il suo ruolo di figlia, la conducono a un percorso di accettazione e di consapevolezza. Prefazione di Claudia Rainville.

Un racconto tenero e fantastico che sottolinea l’immenso valore di un abbraccio, indispensabile nella crescita. Abbracciare un cucciolo d’uomo significa insegnargli l’empatia. È un gesto d’affetto che allontana stress e paura. Il racconto, inoltre, spinge i piccoli lettori a guardare oltre i problemi per trovare, anche attraverso la fantasia, la soluzione giusta. Questo significa guardare alla vita con gioia e serenità. Età di lettura: da 4 anni.

L’art. 844 c.c. e il complesso sistema di norme a esso connesso vengono analizzati per tentare di aiutare i cittadini e gli operatori del diritto a prevenire o a ridurre gli svariati danni che le immissioni sonore moleste producono alla salute e alla qualità della vita delle persone.

Una storia inventata, che affonda le radici in un’esperienza che ha segnato il regista. Dietro al racconto di un uomo e della sua malattia, un messsaggio importante... l'importanza della cura e della relazione con l’uomo, ancor prima che paziente.

Yuyam è mamma bambina, nella sua vita il padre, uomo saggio, “poeta dei poveri”, Dagoberto Justiniano Ardaya è stato un grande esempio e un forte punto di riferimento. Impegnata politicamente, ci fa vivere il processo di cambiamento del suo paese, gli usi, i costumi, le tradizioni.

Un baule diventa un ponte tra due mondi, distanti, diversi e un solo cuore. Da una lettera ingiallita dal tempo, custode dell'essenza dei cilentani, caparbi e determinati, l'autore costruisce la sua storia, mescola realtà e immaginazione, facendo rivivere il sogno di Peppino e di tutti coloro che hanno il coraggio di essere folli.

Il testo è un documento prezioso ed estremamente attuale, che lascia intravedere la biografia intellettuale di una donna eccezionale e di grande cultura, quale fu Grazia Maria Riola Mancini, che esercitò un’azione fondamentale sulla formazione del figlio Pasquale Stanislao Mancini, importante liberale del nostro Risorgimento. Gli Avvertimenti a mio figlio, pubblicati postumi dalla nipote Grazia, e che Pasquale Stanislao Mancini ha portato sempre con sé, rappresentano un esemplare testimonianza di concretezza dell’amore materno, che fa riflettere sulla centralità del ruolo delle madri.

L’incontro inaspettato tra l’autrice e una giovane donna, un fiore dai colori della terra scura e i tratti delicati che portava nel cuore il desiderio di raccontare del nonno. L’autrice diventa partecipe di una trama così triste quanto, purtroppo, comune, scrivendo per tenere in vita la memoria, per renderla chiara e manifesta. Paolino Paolo era, è stato e sarà sempre la storia dell’uomo su una terra ostile quanto bella.