Ivvi

Ci sono Battiti che ti accompagnano dentro un viaggio. Un viaggio in cui ieri e oggi si intrecciano, un cammino fatto di ricordi che si specchiano nel presente. Le voci, i profumi, i sapori dell’infanzia, i colori della propria terra, la forza amara e potente delle radici. Quei Battiti che sono dentro di te da sempre e che parlano di te a chi ti guarda e a chi incontra le tue parole. Alcune delle gustose ricette della mamma che non c’è più, ma che oggi rivive anche grazie a quelle stesse ricette che sopravvivono al decorso del tempo. Il caro amico d’infanzia e la sua specialità.

Molly vive a Dreamville, una cittadina ridente piena di gioia e voglia di Griffe. La legge urbana di gente instabile, le imporrà un tributo che pagherà a caro prezzo... «Salve sono Molly una bellissima donna di 49 anni. Dalla carnagione molto chiara, bionda nature, alta 1,78 , un po’ folle e amo la moda, riuscirei a fare shopping per ore. Per le donne si sa, il passare del tempo è una vera e propria rogna». Così inizia questa storia tra sparizioni improvvise e verità sconcertanti. Dopo aver vissuto il trauma dell’abbandono, dell’orfanotrofio che ha caratterizzato la sua voglia di rivincita personale e familiare, il suo tram-tram quotidiano si districa tra la scuola elementare della figlia Beth e l’amore verso Nil, suo marito e le faccende casalinghe. Un senso di solitudine la prenderà e una sensazione “Incubale”(da incubo) la assalirà: la netta impressione che a Dreamville, le persone spariscano da un giorno a un altro, come è successo alle sue best friends Vera, Amber e Becca che appena compiuti i fantomatici 50 anni, “scompariranno” dalla sua vita senza un valido motivo. I temi trattati nel romanzo sono: il femminicidio, che spesso dilaga, purtroppo, nella nostra società, l’indipendenza delle donne dal concetto dell’invecchiamento, il riscatto morale, e la forza interiore che riusciamo a trovare nei momenti più forti della nostra esistenza.

In una bella e calda giornata d’estate, Anna decide di allontanarsi un po’ dalla città. Si prende un giorno libero dal lavoro e va alla scoperta di un paese abbandonato di cui ha letto su Internet, incuriosita dalla storia del posto. La sua idea è di scattare qualche foto alle case abbandonate, ricche di un fascino misterioso, e alla campagna intorno al paese, in compagnia del suo cane, Paco. Ciò che Anna non può immaginare è la piega inattesa che prenderà la sua tranquilla passeggiata dopo l’incontro con uomo, Mario, che è nato e vissuto lì e che si offre di accompagnarla nel suo giro. Passo dopo passo, scoprono luoghi che per Mario rappresentano i ricordi della sua infanzia e della sua giovinezza. Attraverso le sue parole, il paese riprende vita, con i suoi abitanti e gli eventi che lo hanno colpito.

Dopo la morte dei nonni con cui è cresciuta, Caroline si ritrova a fare i conti con la solitudine in cui si è rinchiusa. Delusa da un amore sbagliato, si ritrova spesso a rievocare i ricordi confusi di una madre malata e di un padre praticamente assente. Spinta dalla curiosità di scoprire l’autore di una misteriosa tela ritrovata per caso, Caroline decide di rompere il guscio per catapultarsi nella vita fuori da quella vecchia casa sotto la strada in cui vive. Dà inizio alle indagini sulla tela, ma nulla sembra condurre a una conclusione attendibile. Intanto, Caroline e la sua amica Lù trascorrono i pomeriggi di quell’estate assaporando i ricordi dell’adolescenza, fatta di corse in motorino e notti sulla spiaggia. Presto arriva settembre e con esso la consapevolezza di dover dare una svolta alla sua vita. La visita all’Accademia d’arte di un noto maestro la porta alla decisione di voler dare seguito ai suoi studi. Nel frattempo, intreccia una relazione con il vicino di casa Roy che, da semplice amico d’infanzia, diventa suo amante e compagno.

Nessun pensiero, nessuna riflessione, nessuna analisi, nessuna preparazione, nessuna intenzione, tutto prende forma da sé.

Vi abbiamo chiesto di inviarci il vostro racconto più bello, senza un tema vincolante, volevamo leggere quanto avevate da dirci. È nato così il nostro nuovo libro Scrittori italiani, una raccolta eterogenea di personaggi e storie.

La collana dei libri «Corali» nasce da un’idea di Nicola Pesce, che voleva abbattere la distanza tra i libri e le persone dando a tutti la possibilità di dire la propria, di essere pubblicati, di rendersi conto che i libri siamo noi. Contemporaneamente, un altro scopo è quello di creare dei documenti storici e sociali su particolari temi o eventi. Non a caso il primo libro fu annunciato nel marzo 2020 e si intitolò Le nostre quarantene. Centinaia di italiani hanno raccontato in quel libro come hanno vissuto l’arrivo del Covid nelle nostre vite. Anche questo libro di racconti cerca di raggiungere questi due scopi. Migliaia di persone ci hanno inviato le loro opere, noi ne abbiamo raccolte 58 nel volume che avete tra le mani. Come si scrivono i racconti oggi, dopo il Covid? È cambiato il modo di scrivere?

Nana ha vissuto per molti anni in un monastero, sotto la custodia di Padre George. All’età di 18 anni viene mandata a vivere presso la famiglia Lewis. Dopo un primo incontro burrascoso con i sei fratelli, verrà a conoscenza di sconcertanti verità sul suo passato, sulla vera identità dei suoi coinquilini e sui suoi cosiddetti “doveri” futuri. I sei affascinanti fratelli, in realtà sono dei vampiri, e lei avrà l’obbligo di dover scegliere un compagno tra loro. Nonostante la paura iniziale, pian piano riesce ad instaurare un primo legame con ognuno di loro. Legame che si solidifica quando prende la coraggiosa decisione di nutrirli col proprio sangue, dopo che uno di loro ha rischiato la vita. Con un temporale improvviso, che prende Nana alla sprovvista, i fratelli verranno a conoscenza del suo doloroso passato… motivo principale del perché non ha intenzione di scegliere un compagno. Ma come si dice… al cuor non si comanda… finirà inevitabilmente per innamorarsi di uno di loro. Con il suo aiuto, riuscirà a far arrivare in casa una nuova ragazza, Nami, con cui legherà subito. Convinta di non essere ricambiata, deciderà di fare da cupido per la sua nuova amica e uno dei fratelli. Riuscendo, non con poca fatica, a farli diventare una coppia. Nel frattempo, incoraggiata da Nami, cercherà di fare un passo in più verso il suo vampiro, ma la paura è una bestia ardua da sconfiggere…

«Nel libro ci sono le avventure di Vincent Vega e anche le mie. Poi c’è la Kate, c’è Giorgio e anche la Bev. La Bev è bionda, ha gli occhi azzurri e di lei non ci ho mai capito un cazzo. Non che sia difficile capirla, è solo che io, non ci riesco. Probabilmente è per questo che mi piace. La Bev è una stronzetta di prima categoria. Questo lo dico anche nel libro. Quello che non dico è che, anche lei, ha le sue debolezze. Una volta, mi ha chiesto se aveva le tette piccole. A me non sembrava. Certo, non aveva i meloni che vanno di moda oggi, ma aveva due tettine piccole e sode che a me, piacevano un sacco. Questa cosa però, non gliel’ho mai detta, e probabilmente è per questo che non ci siamo mai messi assieme, è che non è facile essere se stessi. Chissà perché poi? Forse perché abbiamo paura di essere feriti o forse non siamo capaci di toglierci le maschere che la vita ci ha fatto indossare. Mi chiedo come ci si senta senza una maschera. Forse ci si sente vulnerabili o forse scopriamo di piacerci e poi chissà… diventiamo onnipotenti.»

Accade che a volte ti ritrovi sconcertata da quello che succede, da quello che appare nel mondo, da quello che ti ritrovi a vivere senza saperlo ne sceglierlo. Situazioni che non decidi di vivere, sogni che non puoi realizzare e sconfitte dalle quali devi rialzarti. Luoghi, occasioni, persone che non conosci. Una ragazza dai riccioli color corallo si risveglia in un’isola apparentemente incantata dal verde degli alberi e dai colori meravigliosi dei fiori, non ricordando nulla di se stessa e dalla sua vita passata. Come è arrivata fin li? Da quanto tempo si trovava in quel luogo? Qual era il suo nome? Dov’era la sua famiglia? Chi era davvero lei? Ignara di essere una biologa marina appena laureata, dovrà adattarsi e vivere in un luogo sconosciuto a lei e al mondo intero. Si tratta infatti di un pianeta nuovo scoperto dalla Nasa da pochissimo tempo e ancora sottoposto a ricerche e indagini astro fisiche dai migliori scienziati del mondo e appassionati della materia. Eppure lei è li e nessuno lo sa. Completamente sola, e dovrà man mano ricostruire la storia della sua vita, e non solo quella.

Aaron si risveglia improvvisamente nel bel mezzo di un folto bosco, in pieno giorno, sotto una pioggia costante. Eppure, la notte precedente ricorda benissimo di essersi coricato nel caldo letto di casa sua. Come e quando è finito in quel luogo? Che cos’è esattamente quel luogo? Ci sono altre persone che lo abitano? Sta soltanto sognando oppure è tutto vero? Sono le stesse domande che si pone Elizabeth, mentre, circondata dalle fiamme che bruciano ogni casa ed albero circostante, corre in cerca di un riparo dove nascondersi, per provare a capire in che modo sia finita in quel luogo orribile. Ed è così che ognuno dei due ragazzi comincia il proprio viaggio, un viaggio ricco di ostacoli e di incontri pericolosi, che, inaspettatamente, porterà quelle strade ad incrociarsi non solo tra loro, ma anche con quella di un ragazzino, Joshua, finito anch’egli, chissà come, nella stessa situazione. Sullo sfondo, la storia delle tre famiglie che, colpite dalla scomparsa dei propri figli, uniranno le forze e faranno di tutto pur di trovarli e riportarli a casa.

“Non muovi le cose... Sensibile, a tratti quasi umano”, è una raccolta di poesie che gioca sulla contraddizione presente nel titolo stesso dell’opera. Sensibilità e umanità sono davvero virtù che si muovono sullo stesso binario, o l’ambiguità del concetto resta immobile su due parallele dove, per forza di cose, sembra destinata nel non incontrarsi mai? L’autore prova a spiegarsi e piegarsi in cerca di pace. Dinanzi candide mura imbrattate d’inchiostro intinto nell’immobile infinito e inciso nell’anima oltre il quale sembra esserci più spazio e vita, l’autore trova nella poesia l’alchimia per raggiungere un equilibrio, il suo nucleo centrale. Un viaggio attraverso la sensibilità dell’essere umano che non muove le cose... e nel frastuono di concetti spesso contrastanti, al cospetto delle proprie fragilità si arrende, consapevole di non appartenere al mondo circostante.