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È con una lettera che Miriam scopre che suo marito è partito come medico volontario per l’Africa. A lei il compito di informare i figli e gli amici, fingendo di averlo appoggiato. Ma la rabbia e la delusione di non conoscere chi credeva di amare sono tali da rimettere tutto in discussione. Soprattutto sé stessa. Sono le amiche del cuore a sostenerla e spronarla, invitandola a guardare avanti e recuperare le vecchie passioni. Iscriversi a un corso di cucina diventa così l’opportunità per scavare nell’anima e fare pace con il passato. Ma anche lo spiraglio dal quale far entrare nuove emozioni e occasioni di felicità. Perché l’amore e la cucina sono le facce della stessa medaglia, e la vita non è altro che un equilibrio perfetto tra gli ingredienti che ogni giorno decidiamo di utilizzare.

Un libro-tesoro nato tra le storie e le pietre della Genova medievale. Le narrazioni raccolte in queste pagine sono il frutto dell’immaginazione di studenti e studentesse della scuola secondaria di primo grado e dei soci dell’associazione A.L.Fa.P.P., coinvolti in un percorso creativo che intreccia storia, territorio e fantasia. Draghi, mappe segrete, passaggi nascosti e società invisibili animano racconti che non si limitano a essere letti: hanno dato vita a un vero gioco urbano, messo in scena nel centro storico di Genova.“Giocare l’Avventura” è un invito a scoprire la città con occhi nuovi, e a farla propria anche attraverso il gioco. Età di lettura: da 8 anni.

Quanti film hai visto nella vita? Quanti ne vedrai? Quante volte hai arrestato lo scorrere della narrazione, fissando l’attenzione sulla colonna sonora? Fugaci momenti, istanti perduti, impressioni raramente (o mai) messe a fuoco, dettagli tuttavia indispensabili: questo è il territorio dell’arte dei suoni. Questo libro si propone di illuminare alcune composizioni che hanno colorato lungometraggi famosi, del più vario genere (commedie, thriller, cartoni animati, romantici). Non si tratta di un libro tecnico, di un’opera per “addetti ai lavori”, anzi l’esatto opposto; è un volume per tutti i curiosi, amanti del cinema e della musica, una proposta per svelare sfumature inesplorate, un’occasione per riscoprire emozioni accantonate, un viaggio semplice e variopinto, tra note e immagini.

In un futuro prossimo, la pioggia ha ripulito il mondo dai suoi mali per poi distruggerlo. I superstiti vivono nel Nucleo, guidati dalla voce ipnotica dell’Idolo Elettrico, che detta leggi in un loop ossessivo. Sirone, un cercatore costretto a esplorare la superficie di una Roma devastata, raccoglie tracce della Vecchia Tecnica per ricostruire il passato. Quando l’Idolo inizia a chiedere sangue, Sirone sospetta una terribile verità. Per scoprirla, affronta i Resilienti, creature selvagge, e le rovine della città eterna, lottando per riconquistare la propria umanità.

Rica, giovane badante rumena, muore cadendo dalla finestra del suo appartamento. Andrea, figlio di un padre anziano e ingombrante per cui Rica lavora, non è convinto si sia trattato di un incidente. A dispetto della sua indole pacata e tranquilla, Andrea inizia una ostinata ricerca della verità mettendo in pericolo la sua vita e scoprendo cose che non avrebbe mai immaginato.

Prima scatta, poi chiedi scusa. Nascono così le foto notturne di Nera Carracci. L'amico Zeno dice che un giorno o l'altro se la vedrà brutta. E quel giorno è arrivato. Mentre Nera lotta per la vita, Zeno Malerba, sua figlia Virginia e il vicequestore Mandracchia seguono il filo labile di foto buie, sagome oscure, di rari bagliori in una notte di pioggia. Perché se c'è una pista per trovare Nera è lì, fra i suoi scatti sbagliati. I pochi elementi portano al MuCiv, il polo museale dell'Eur, travolto dall'eccitazione per l'arrivo della Venere di Willendorf e dalla preoccupazione che qualcuno voglia rubarla. Trovare Nera, salvare la Venere. Ma capita di avere un obiettivo e di restare coinvolti in trame impreviste.

Si intende canonicamente per Romanzo Storico un’opera di invenzione che racconta vicende ambientate nel passato. Una definizione all’apparenza piuttosto ovvia, ma che di fatto si fonda su un elemento dai contorni tanto vaghi da aprirsi a numerose interpretazioni. Evidenziare gli elementi caratterizzanti del romanzo storico (sufficiente distanza dagli eventi narrati, ricerca delle fonti e non autobiografismo, specificità del periodo narrato) ci è utile non solo a definirne il perimetro, ma anche a comprendere le ragioni per cui, attraverso momenti di alterna fortuna, questa modalità narrativa è arrivata a costituire, ai giorni nostri, una significativa parte della produzione letteraria.

I racconti finalisti del Premio Albedo 2024.

A inizio primavera, si intrecciano a Venezia le storie di un gruppo di amici poco più che ventenni. Tutto ha inizio dall’idea di Rachele: una rimpatriata della Confraternita dei Gatti, una squadra di liceali battezzata così dagli insegnanti nelle competizioni di classe. In nove episodi più un epilogo, l'autore racconta le storie di questi ex compagni di scuola e dei loro amici. Le vicende si sovrappongono cronologicamente, eventi marginali in un episodio diventano cruciali in un altro: amori, gelosie, solitudine, problemi familiari e professionali, tra il Conservatorio di musica, il museo Guggenheim, una festa di carnevale, le calli e i campielli e i canali, fino all’epilogo nella magnifica libreria Spleen di Venezia dove tutti i protagonisti si ritrovano contemporaneamente, e i nodi intrecciati si sciolgono.

Ogni anno, in Italia, migliaia di scrittori cercano di imporsi al grande pubblico, sperano che possa essere loro il romanzo bestseller della stagione. Molti di questi scrittori, amanti del giallo, partecipano al Premio Tedeschi Mondadori, una delle “porte” per varcare la soglia del professionismo, per arrivare a migliaia di lettori e poter dire di aver pubblicato con la collana italiana in assoluto più famosa, una delle più longeve e prestigiose. In questo libro, il premio Tedeschi Roberto Mistretta “dialoga” con quegli autori che il premio lo hanno vinto, che quella soglia l’hanno varcata, condividendo con tutti voi i segreti – e le speranze – di chi ce l’ha fatta.

Col tempo, quando il nostro mondo si allarga e ci apriamo a nuovi interessi, possiamo scoprire che ci manca la lingua per parlare di queste novità. Qualche termine lo prendiamo a prestito da altre lingue, come dall’inglese, e magari in futuro il cinese, chissà, ma sarebbe una grande soddisfazione che la nostra lingua tanto bella e sonora potesse anch’essa esprimere con precisione queste nuove realtà. Oggi si parla tanto di bio e di economia circolare, e della nostra aspirazione a seguire un po’ meglio la natura, il più grande progettista che esista. Ma su questo la nostra lingua si ritrae ancora un po’ emozionata. Con questo libro, e con un po’ di giustificata emozione, appunto, come per ogni sfida, proviamo a mettere ordine, con un po’ di leggerezza, in questa bio-lingua.