Osimo Bruno
La lingua non salvata. Case study di strategia traduttiva
Bruno Osimo
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
pagine: 99
Quando leggiamo un libro tradotto, spesso ci viene spontaneo dare un giudizio sulla traduzione, bella, brutta, scorrevole, difficile... ma nella maggior parte dei casi il nostro giudizio si basa sulla sola lettura in italiano, senza prendere in considerazione cosa c'era scritto nell'originale e come. Questo può essere trascurabile per una letteratura d'intrattenimento, ma quando si tratta di giganti della letteratura siamo molto più interessati a leggere un testo che assomigli il più possibile all'originale. Questa analisi si basa su «La lingua salvata» di Elias Canetti. Due tesi della Civica «Altiero Spinelli» di traduzione si sono cimentate nell'analisi comparativa tedesco-italiano delle prime pagine del testo. E il curatore cerca di trarne alcune conclusioni generali.
Memorie del sottosuolo. Versione filologica del racconto lungo
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
pagine: 159
«Questo romanzo breve potrebbe essere considerato la descrizione di un caso clinico con evidenti e variegati sintomi di persecuzione. Il mio interesse è limitato allo studio dello stile. I temi di Dostoevskij, i suoi stereotipi e le sue intonazioni sono presentati nel modo più vivido. È la quintessenza della dostoevsticità. La prima parte è composta da 11 piccoli capitoli, o sezioni. La seconda parte è lunga il doppio della prima ed è composta da 10 capitoli più lunghi con diversi incidenti e dialoghi. La prima parte è un monologo, ma un monologo che coinvolge ascoltatori immaginari. In tutta questa parte, l'uomo del sottosuolo, il narratore, si rivolge al pubblico, apparentemente filosofi alla buona, lettori di giornali e, come li chiama lui, "persone normali"» (Vladimir Nabokov).
Le tre funzioni del testo
Jurij Mihajlovic Lotman
Libro
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
pagine: 25
Nella saggistica di Jurij Lotman, occupano un posto centrale il concetto di traduzione, la teoria dello scambio di informazioni tra i vari sistemi culturali e le modalità nelle quali agiscono i meccanismi del processo traduttivo. Secondo le riflessioni dello studioso, il sistema di corrispondenze è convenzionale, e quindi culturospecifico. Il traduttore è “modellizzatore” della realtà: può semplificarla, renderla più complessa, può produrre modelli esplicativi convincenti con i frammenti trovati. Tuttavia, rimane certa l’impossibilità di produrre un testo “equivalente”, per cui tutte le diverse ricostruzioni attuate dal traduttore sono necessariamente incomplete e circostanziali.
I muzikì
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
pagine: 73
"I muzikì" è un racconto incompiuto di Anton Cechov, che si svolge nell'ambiente contadino russo. Fu pubblicato per la prima volta nell'aprile del 1897 sulla rivista Pensiero russo. Con piccole modifiche e alcune aggiunte al capitolo IX, uscì in edizione separata: prima attraverso la casa editrice di Aleksej Suvorin, poi – come parte di un libro intitolato "1. Muzikì. 2. La mia vita". Con ulteriori revisioni minori, Cechov ha inserito l'opera nel nono volume della raccolta delle sue opere, pubblicato dalla casa editrice Adolf Marks nel 1899-1901.
Alle feste di Natale. Versione filologica del racconto
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
pagine: 25
Questo breve racconto del 1899 si svolge tutto nell'arco di poche ore. Nella prima parte una vecchia baba che non sa più nulla della figlia da quattro anni, da quando s'è sposata ed è andata a stare in città col marito, cerca di dettare una lettera a chi è meno analfabeta di lei, un soldato a casa per le feste che intercorrono tra Natale e il 6 gennaio. Nella seconda parte la figlia riceve la lettera. Il mondo è in mano ai maschi. Le donne soccombono sempre e comunque. Versione filologica del racconto.
Per affari di servizio. Versione filologica del racconto
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
pagine: 36
Versione filologica del racconto del 1899, pubblicato dapprima su rivista e poi nella raccolta delle opere di Cechov. Chiamati in provincia per un'autopsia e un'indagine a seguito del suicidio di un assicuratore, un medico e un investigatore si ritrovano in una tormenta di neve. La forza della natura modifica i loro piani più volte, e la riflessione cade sull'esistenza di due categorie di persone: quelle che si sobbarcano a tutti i pesi della vita, e quelle abituate a perseguire il piacere, viziate e sazie.
Nel baratro. Versione filologica del racconto
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
pagine: 63
Questo, tra gli ultimi racconti di Cechov, è considerato il più significativo tra le centinaia di opere di questo genere testuale prodotte da Anton Pavlovic. Nabokov gli ha dedicato un lungo saggio nelle sue celebri lezioni di letteratura russa. Il baratro metaforico del titolo è un baratro morale prima ancora che geografico. Al suo interno, nel paese immaginario di Ukléevo, si consumano nefandezze di vario genere, senza che questo scalfisca la coscienza dei commercianti protagonisti della storia. Profondamente poetico, anche qui come spesso nel Cechov maturo la natura, gli uccelli, il sole, le stagioni, i versi delle rane hanno un valore simbolico sottile.
Tre anni. Versione filologica del racconto lungo
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
pagine: 93
Questo gioiello letterario è stato spesso pubblicato in raccolte di racconti, intitolate magari «Titolo del racconto X e altri racconti». È proprio un torto, una violenza assemblare per motivi commerciali opere tanto diverse e tanto preziose, tanto discrete. «Kak vsë èto póšlo», forse direbbe Antón Pàvlovič se fosse qui a vederlo, «Come tutto questo è volgare».
Tre anni. Versione filologica del racconto lungo
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
pagine: 100
Come spesso succede in Cechov, questa novella esprime di continuo una visione sull'uomo dall'esterno, dal punto di vista delle altre specie. Qui, in particolare, compaiono molti uccelli, in varie forme. È stato spesso pubblicato in raccolte di racconti, intitolate per esempio "Titolo... e altri racconti". È proprio un torto, una violenza assemblare per motivi commerciali opere tanto diverse, tanto discrete. "Kak vsë èto póslo", forse direbbe Antón Pàvlovic se fosse qui a vederlo – "Come tutto questo è volgare".
Il duello
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
In questa novella-capolavoro del 1891, Čechov si concentra in modo particolare su un tema che tra le righe aveva già caratterizzato alcune altre opere: quello della (scarsa) differenza tra animale non umano e animale umano. Per farlo, ha scelto come protagonista lo zoologo Von Koren, che può essere considerato un Antón Pàvlovič Čechov estremamente darwiniano. L’urgenza del raffronto emerge da frasi come questa, in cui si accostano “versi” degli uni e degli altri: Laévskij indossò cappotto e berretto, mise in tasca le sigarette e si fermò perplesso; gli sembrava di dover fare qualcos’altro. Nella via conversavano piano i padrini e stronfiavano i cavalli, e questi suoni nel primo mattino umido, quando tutti dormono e il cielo riluce appena, riempirono l’animo di Laévskij di una disperazione simile a un brutto presentimento.
Decamerone delle donne
Julija Voznesenskaja
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
Negli anni Ottanta, sul finire della Russia sovietica, 10 donne vengono rinchiuse in quarantena in un reparto maternità subito dopo il parto, e per 10 giorni raccontano una storia a testa su temi come lo stupro, la troiaggine, la gelosia, la vendetta, la seduzione e l'abbandono, sesso nelle situazioni ridicole, infedeltà, soldi, primo amore.
Cantico dei cantici. Versione filologica del libro della Bibbia
Bruno Osimo
Libro: Libro in brossura
editore: Osimo Bruno
anno edizione: 2020
"I libri che compongono la Bibbia hanno subìto l'amaro destino di una coperta che ognuno tira dalla propria parte per dimostrare questa o quella tesi. Non c'è come essere decretato «sacro» perché un testo abbia un destino traduttivo segnato, segnato da scelte traduttive improntate a una tesi ideologica extratestuale.Tutti i traduttori, volenti o nolenti, coscienti o inconsapevoli, hanno una tesi ideologica dimostranda nel proprio lavoro. Ma si spera che in generale sia una tesi intratestuale, ossia radicata nella loro interpretazione del testo, e non extratestuale, ossia radicata altrove, nella necessità di fare una crociata di cui il metatesto diviene pretesto. Anch'io, confesso, ho una tesi: quella di mostrare la possibilità di una traduzione curiosa delle circostanze che hanno determinato l'esistenza di questo testo. Circostanze fattuali, quindi non ideologiche. Curiosità descrittiva. Per questo le numerose ambiguità sono state risolte a vantaggio della plausibilità non ideologica ma descrittiva, fabulistica." (l'autore)

