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Edizioni ETS: Segni del pensiero

Il pensiero in evoluzione. Chauncey Wright tra darwinismo e pragmatismo

Il pensiero in evoluzione. Chauncey Wright tra darwinismo e pragmatismo

Andrea Parravicini

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 308

Chauncey Wright, brillante allievo americano di Darwin e maestro di W. James e C. S. Peirce, è un pensatore poco conosciuto, non solo al grande pubblico, ma anche agli addetti ai lavori, tanto da essere stato definito un "filosofo dimenticato". A dispetto di ciò, l'autore dimostra, in una disamina approfondita della figura e del pensiero di Wright, quanto questo studioso sia invece meritevole, oggi, del più grande interesse, una volta posto in un proficuo dialogo a distanza, da un lato, con una delle correnti più feconde del panorama filosofico (il pragmatismo americano) e, dall'altro, con uno degli indirizzi più interessanti della biologia contemporanea (quello gouldiano). Pochi sanno, infatti, che attraverso il suo principio "dei nuovi usi di vecchie strutture", molto simile al moderno concetto biologico di exaptation, Wright ha delineato, in anticipo sui tempi, una riflessione sulla teoria darwiniana in senso non adattazionista e improntata sull'idea di una contingenza radicale dei fenomeni viventi. A partire da questa impostazione, puntando nella direzione di un pragmatismo nascente, egli ha elaborato una filosofia centrata sull'importanza strategica degli "effetti", delle "pratiche", dei "segni", aprendo una strada teoreticamente promettente per ripensare, oggi, la grande questione della genesi evolutiva della mente e del linguaggio umani.
25,00

La semiotica di Spinoza

La semiotica di Spinoza

Lorenzo Vinciguerra

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 204

La storia della semiotica si è dimenticata di Spinoza. Eppure il filosofo ebreo definisce l'immaginazione "conoscenza per segni", deducendone rigorosamente i principi da una fisica e una cosmologia, quali espressioni dell'unica ed eterna sostanza. Il presente libro ne ripercorre geneticamente il pensiero e mostra come, muovendo dalle nozioni comuni di traccia e immagine, la questione del segno in Spinoza si iscriva nell'orizzonte infinito di una fisica generale del senso, di cui l'uomo non è l'origine, ma un modo. Discostandosi dagli schemi dualistici e soggettivistici che da Platone, Agostino, Cartesio e più tardi Kant hanno caratterizzato tanta parte del pensiero occidentale, il realismo spinoziano propone una concezione non antropocentrica dell'individuo, delle sue affezioni e del loro modo di portare il senso. Essa ci rimanda ad un'altra storia del segno e del significato, che, accanto agli stoici e a pensatori come Vico e Peirce, rimane in gran parte ancora da scrivere. Solo un pensiero come quello di Spinoza può aspirare a pensare adeguatamente la grande rivoluzione scientifica e sociale della modernità, infrangendo finalmente quei dualismi che ancora occupano le posizioni dei realisti e degli ermeneutici dei nostri giorni. Nessuno meglio di Spinoza seppe infatti costruire un pensiero realmente copernicano, aperto all'infinito e libero da antiche superstizioni e pregiudizi.
18,00

Nietzsche e l'incorporazione delle coscienze

Nietzsche e l'incorporazione delle coscienze

Maurizio Scandella

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 124

Il pensiero di Nietzsche sottopone spesso ad indagine ciò che appare normalmente certo, evidente e resta perciò inavvertito: è questo il caso della nozione di soggetto. Com'è venuto al mondo qualcosa come un essere soggettivo? Perché l'uomo è l'animale che dice "io"? Cosa rappresenta questa identità individuale a cui si ascrivono obblighi, capacità, aspettative pubbliche e private? Il luogo del soggetto appare a Nietzsche come un incontro e conflitto di forze molteplici, come una riconfigurazione costante di mobili equilibri di potenza. All'interno di tali dinamiche si riflette una lunga storia di incorporazioni durante la quale differenti coscienze (familiari, morali, conoscitive, linguistiche) si raccolgono e si sedimentano, sostenendo il transito della volontà di potenza ed allevando di volta in volta le proprie figure del soggetto. Il paziente lavoro di scavo della critica nietzscheana dissolve il sogno di un'immediata presenza a sé della coscienza e conduce ad ascoltare ciò che agisce nel profondo dei soggetti e continua a produrre effetti da tempo immemorabile.
13,00

Far danzare l'anatomia. Itinerari del corpo simbolico in Antonin Artaud
19,00

L'incanto del dispositivo. Foucault dalla microfisica alla semiotica del potere
18,00

Periferia continua e senza punto. Per una lettura continuista della poesia secentesca

Periferia continua e senza punto. Per una lettura continuista della poesia secentesca

Giuseppe Alonzo

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2010

pagine: 205

Poésie philosophique oppure carens philosophico ingenio? La poesia italiana del Seicento, spesso additata come decorativa, vacua ed eticamente condannabile, ancora fatica a collocarsi, con equilibrio, in un preciso contesto culturale. Se la critica dell'ultimo ventennio ha avviato, su più piani, una riattribuzione di significati al nostro "secentismo", si è recentemente voluto enfatizzare tale indirizzo connotando in senso fin troppo speculativo l'opera di Marino e dei suoi coevi. Se il pensiero filosofico è humus culturale piuttosto che oggetto intrinsecamente poetico, si propone la possibilità di rileggere i secentisti - tanto impegnati nella resa letteraria di un io e di un mondo innumerevolmente variegati, ripiegati e prospettici alla luce del sistema metafisico allora in fieri, sull'asse che lega Bruno e Campanella a Leibniz, con alcune indispensabili incursioni verso le teorie continuiste espresse da Platone sino a Peirce e alla nuova scienza. Individualità monadiche, amori pneumatici e simbolici, relazioni metafisiche e continue tra corpi e anime, vite e morti, micro e macrocosmi, disegneranno un mondo non confuso e immorale, ma metamorficamente riordinato in un perenne transito. Ridiscusso l'ormai estenuato canone della "meraviglia", sarà possibile riconsegnare alla nostra poesia secentesca, già malfamata e cieca periferia, una cittadinanza vivace e propositiva nella tradizione poetica italiana.
18,00

La materia della storia. Prassi e conoscenza in Jean-Paul Sartre
20,00

Da parte a parte. Apologia del relativo

Da parte a parte. Apologia del relativo

Carlo Sini

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2008

pagine: 148

15,00

Esperienza e percezione. Percorsi di fenomenologia
15,00

Il nodo dei nodi. L'esercizio del pensiero in Vattimo, Vitello, Sini
20,00

L'identità dialogica

L'identità dialogica

Franco Ferrarotti

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2007

pagine: 208

Ogni identità nasce dal gesto di un "noi" che si distingue da un "loro", che si oppone ai volti e alle voci degli "altri". Violenza originaria dell'identità e del suo inaugurale monologo, si direbbe. Violenza che l'epoca della cosiddetta globalizzazione rilancia e moltiplica senza sosta. È possibile pensare l'identità altrimenti che come monologo, gesto di esclusione, implicita o esplicita aggressione? Le pagine di un maestro della sociologia italiana, come Franco Ferrarotti, ci introducono passo passo in questa diversa prospettiva, e la declinano nei termini suggestivi di un'identità dialogica. Di un'identità, cioè, che fa dell'alterità non una minaccia ma una risorsa, non un buco nero ma uno specchio necessario, e a suo modo positivo. Gli "altri" non sono di fronte a noi, come nemici, ma in noi, come nostra condizione di possibilità. Il dialogo è più antico del monologo. L'ospitalità più antica di ogni frontiera. Posta in gioco affascinante ed urgente di ogni ricerca filosofia, psicologica, sociologica, ma anche di ogni concreto e fattivo progetto politico a venire.
16,00

Storia della memoria e storia della metafisica

Storia della memoria e storia della metafisica

Henri Bergson

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2007

pagine: 160

"Storia della memoria e storia della metafisica" rappresenta una sorta di classico, fino ad oggi sconosciuto. Raccoglie cinque lezioni pronunciate da Henri Bergson al Collège de France nel 1904, a suo tempo stenografate e da soli due anni riportate alla luce dopo un lungo oblio. Testimonianza ad oggi inedita, dunque, e per più motivi eccezionale, che per un verso consente di apprezzare, in presa diretta, la parola di un maestro che ha esercitato un durevole influsso su almeno due generazioni di filosofi, artisti, scienziati, scrittori; per altro verso offre il documento di un passaggio decisivo del percorso dell'autore del "Saggio sui dati immediati della coscienza" e di "Materia e memoria", che si riconferma, qui, pensatore in ogni senso contemporaneo. Bergson tratteggia in queste lezioni una radicale genealogia dell'idea di memoria: da Platone e Aristotele a Cartesio e Spinoza, all'Ottocento, al primo Novecento. L'enigma della memoria e la sua iscrizione nel quadro di quel sapere decisivo e familiare che è la psicologia, riemerge così, di volta in volta, al crocevia di ipotesi che danno la misura di una complessiva visione della natura, della verità filosofica, della conoscenza scientifica.
15,00

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