Edizioni Pendragon: Cultura e territorio
Non è solo una strada ma un modo di stare al mondo. Riflessioni e proposte sull'autostrada Campogalliano Sassuolo (la Bretella) e altri misfatti
Libro
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2023
pagine: 143
Crisi climatica, democrazia in sofferenza, irresponsabile distruzione di 15 km di suolo sulla sponda del fiume Secchia per favorire rendite parassitarie e rendere, in futuro, ancor più probabili e gravi nuove esondazioni. Questo volume illustra le ragioni reali alla base del progetto dell’inutile Bretella autostradale, svela le bugie raccontate, le omissioni sulle conseguenze ambientali dell’opera e sulla logistica sassolese. Indica precise proposte alternative, elaborate dal Comitato No Bretella Sì Mobilità Sostenibile, che meglio affrontano i problemi riguardanti la movimentazione di merci e persone. Costruire oggi la Bretella – esempio rappresentativo dell’intera storia delle concessioni autostradali italiane dagli ultimi anni del ’900 – viola anche l’art. 9 della Costituzione, dove si dice che “La Repubblica… tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione… l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Paesaggio e ambiente che verrebbero invece devastati.
Il bosco magico
Stefano Cammelli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2023
pagine: 318
"Il bosco magico" racconta una ricerca condotta tra il 1973 e il 1979 sulla cultura tradizionale e musicale dell’Appennino e della pianura del Bolognese. C’era allora la convinzione che la musica popolare potesse contribuire alla conoscenza della cultura di un mondo che stava scomparendo. O forse era già scomparso e sopravviveva solo in pochi luoghi isolati, lontani dal progresso e dalla modernità. Armato di registratore, l’autore ha girato a lungo in campagna e in montagna, ha scoperto e schedato innumerevoli brani musicali, ha riorganizzato gruppi andati dispersi e orchestrine popolari che avevano cessato ogni attività. La ricerca non ha avuto riscontro da parte delle istituzioni, incontrando invece un buon successo popolare, con la pubblicazione di dischi, spettacoli e la riscoperta di alcuni interpreti che poi sono diventati delle icone, come Melchiade Benni. In questo libro, l’autore ricorda anche il suo rapporto con Roberto Leydi, la collaborazione con Francesco Guccini, le sue esperienze fuori dall’Italia, i contatti con la gente di montagna, lo studio del violino e tanto altro, comprese le danze notturne nei boschi e gli interessanti legami che ci sono tra le missioni in centroamerica e la musica dell’Appennino. Sono pagine importanti di riscoperta della cultura popolare, musicale e non solo.
Il Municipio di Bentivoglio
Marianna Biondi, Barbara Salimbeni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2023
pagine: 143
Il libro nasce dallo studio di alcuni preziosi documenti conservati nell’archivio storico comunale di Bentivoglio. Un nucleo di carte, attinenti alla storia del Municipio, rinvenute nel corso di una attività di ricerca promossa dal Comune di Bentivoglio con il supporto del Servizio patrimonio culturale dell’Emilia Romagna. Documenti in parte presentati al pubblico con una mostra dal titolo Come nasce un paese. Bentivoglio e il suo Municipio, allestita in Palazzo Rosso nel 2021. Un patrimonio di testimonianze che ora è completamente confluito in un volume che contiene una ricostruzione storica, un’ampia trascrizione di documenti e la pubblicazione di progetti inediti. Il saggio mette in evidenza come il centro storico di Bentivoglio sia stato quasi interamente costruito dal marchese Carlo Alberto Pizzardi, analizza le scelte che condussero al cambiamento di nome del Comune di Santa Maria in Duno in Comune di Bentivoglio, e ricostruisce le vicende che portarono all’edificazione del Municipio nell’area antistante il castello bentivolesco e alla sua ricostruzione sulla strada che conduce al borgo di San Giorgio di Piano.
Incontro con la natura. Alla scoperta di animali e piante tra gli Appennini e il Reno
Umberto Fusini, Stefano Galli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2023
pagine: 169
Questo volume illustra quarant’anni anni di monitoraggi effettuati sul territorio di tutti i Comuni appartenenti alla Città Metropolitana di Bologna. Giorno per giorno, racconta gli incontri di tre escursionisti con oltre 350 tra specie animali e varietà vegetali. Una guida originale, illustrata, indispensabile per coloro che desiderano pianificare una visita in queste zone, e utile anche per conoscere nel dettaglio la natura di tutto l’Appennino.
La casa del popolo di Calcara
Alice Strazzeri
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2021
pagine: 220
Attraverso la ricostruzione storica delle vicende della Casa del Popolo di Calcara, borgo della Valsamoggia in provincia di Bologna, viene narrata la storia di queste realtà associative che, nate tra Otto e Novecento in Italia e in Europa in stretto legame con il movimento operaio, resistettero all’avvento del fascismo, alla guerra, alla repressione scelbiana, alla Guerra Fredda e molte, sebbene in difficoltà, sono attive ancora oggi. L’Emilia-Romagna in particolar modo è stata caratterizzata da una tradizione socialista, comunista e di associazionismo di lunga data. La prima Casa del Popolo italiana fu inaugurata proprio nel territorio emiliano a Massenzatico, frazione rurale di Reggio Emilia, nel 1893, durante i lavori del secondo Congresso nazionale del Partito Socialista del Lavoratori Italiani. Queste realtà associative furono, negli anni, un punto di riferimento per la classe lavoratrice, un luogo in cui ritrovarsi, poter discutere e confrontarsi sulle questioni più attuali, ruolo che risulta ancora molto importante nella nostra società odierna attraversata da numerose crisi.
Romagna intima
Francesco Balilla Pratella
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2021
pagine: 207
Frutto di una vivace stagione artistica che vede nei primi anni del Novecento nascere in Romagna riviste di cultura popolare come «Il Plaustro» e «La Piê», Romagna Intima (1933) è una raccolta di scritti, composti fra il 1923 e il 1932, relativi agli usi, costumi, credenze e tradizioni di questa terra. Quella descritta da Pratella è una Romagna dal paesaggio puro e incontaminato, osservata con la malinconica consapevolezza che nel volgere di pochi decenni non sarà più la stessa. Se ancora gli antichi maceri regnano sovrani, «il cielo si specchia tra i grandi sassi bianchi» e chiese, rocche, castelli, e palazzi testimoniano la gloria passata, tuttavia la vita industriale del presente deturpa con violenza la terra e «tenta di trafiggere il cielo e gli ideali con la punta a parafulmine degli alti camini fumosi degli opifici». Oltre alla natura ampio spazio hanno, però, anche le genti: dalla classe dei braccianti, fondamentale per lo spirito di lotta politica che anima i romagnoli, a quelle degli storici, dei letterati e degli artisti che sempre viva tengono la memoria e la vivacità culturale. È il popolo romagnolo, dunque, nella sua più profonda essenza a lasciare il segno nell’anima di Pratella. Un’accorata dichiarazione d’amore alla propria terra che, a distanza di quasi un secolo, è ancora in grado di incantare e stupire. Introduzione di Giuseppe Bellosi.
Partecipare la democrazia. Storia del PCI in Emilia-Romagna
Libro
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2021
pagine: 144
"Partecipare la democrazia" è una accumulazione di storie e di memorie, di biografie e di carte, di immagini fisse e in movimento, che contribuiscono a dare corpo alla storia dell'Italia repubblicana. Un piccolo partito di rivoluzionari, passato attraverso la lotta clandestina e l'esilio antifascista, è capace di trasformarsi, dopo la Seconda guerra mondiale e la Resistenza, in un grande partito di massa. Fa faticosamente i conti con lo stalinismo. Si impegna nella modernizzazione e nello sviluppo sociale del Paese e, nello stesso tempo, all'interno del contesto istituzionale liberaldemocratico, impara a rinnovare se stesso. In Emilia-Romagna, una terra dalle forti tradizioni autonomistiche e associative, il Partito comunista cresce e si radica più che altrove, rappresentando il pilastro principale dell'organizzazione nazionale in termini di iscritti, e assumendo alcune caratteristiche peculiari che tratteggiano un “modello” di governo locale in grado di confrontarsi con le esperienze più avanzate del riformismo europeo. La parabola del PCI si esaurisce in un frangente storico, gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, nel quale è un'intera epoca a finire: in Italia, in Europa e nel mondo.
L'avventura del Calderaro. I fantasmi di quota 568
Rinaldo Falcioni, Nazareno Storani
Libro
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2020
pagine: 175
Il territorio comunale di Castel San Pietro Terme fu investito con particolare violenza dagli scontri finali della Seconda guerra mondiale, fra l'ottobre del 1944 e l'aprile del 1945. Da est e da sud gli eserciti contrapposti si contesero palmo a palmo il terreno lungo la cosiddetta Linea Gotica. Lutti e devastazioni colpirono la popolazione civile fino all'agognata Liberazione. Fra le ferite mai rimarginate di quel periodo si annovera il rudere della chiesa di San Martino di Monte Calderaro. Le rovine di quella che un tempo fu una bella chiesa del circondario castellano sono oggi la testimonianza concreta dalla durezza dei combattimenti fra truppe alleate all'attacco e truppe tedesche al contrattacco: una drammatica realtà quotidiana, fatta di assalti all'arma bianca, di bombardamenti aerei e di artiglieria. Il libro narra le avventure di alcuni appassionati di storia militare che negli ultimi anni hanno studiato questa vicenda locale e hanno dato il via allo sgombero dei detriti della chiesa, con l'obiettivo di metterne in luce quanto più possibile la struttura originaria e predisporla alla migliore fruizione pubblica.
Dialetti emiliani e dialetti toscani. Dialetti emiliani e dialetti toscani. Le interazioni linguistiche fra Emilia-Romagna e Toscana e con Liguria, Lunigiana e Umbria. Volume Vol. 1
Daniele Vitali
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2020
pagine: 458
"Questo corposo lavoro aggiunge un nuovo capitolo alla dialettologia italiana, nel mentre recupera gli elementi portanti di lunghi dibattiti, e viceversa sottolinea caratteri storicamente trascurati; costituisce inoltre un contributo tutt'altro che banale alla tipologia della mescolanza di lingue; sempre ricordando che tutte le lingue sono miste, ma che alcune lo sono di più" (dalla Prefazione di Luciano Giannelli). La frontiera regionale tra Emilia-Romagna e Toscana, grosso modo articolata lungo lo spartiacque appenninico, è al tempo stesso geografica, storica e linguistica, al punto che secondo vari autori la linea La Spezia-Rimini o La Spezia-Senigallia sarebbe il confine linguistico più netto di tutto il mondo romanzo. Tale idea sembra contraddire un'altra nozione tradizionale, quella di un «italo-romanzo» in cui far rientrare sia i dialetti dell'Italia Settentrionale sia quelli dell'Italia Centrale e Meridionale, comprese lingue minoritarie riconosciute da una legge dello Stato come ladino dolomitico, friulano e sardo. Per indagare e possibilmente risolvere questa contraddizione, Daniele Vitali propone di rivalutare il concetto di continuum che unisce fra loro tutti i dialetti romanzi, finché questi ultimi sono ancora studiabili perché non del tutto cancellati dalle lingue ufficiali. L'autore descrive i dialetti parlati lungo la Linea basandosi su registrazioni proprie o di collaboratori effettuate negli ultimi 20 anni e su una revisione critica della bibliografia disponibile. Le diverse descrizioni seguono una stessa struttura espositiva, così che risulta possibile valutare somiglianze e differenze non solo fra i dialetti parlati lungo il confine, ma anche fra questi e quelli dei rispettivi centri di riferimento, ossia i capoluoghi dell'Emilia e della Toscana settentrionale, nonché Genova e Perugia. L'aver descritto un numero elevato di dialetti consente di affrontare, nell'ultimo volume, alcune questioni evolutive generali e di proporre varie correzioni alla cartografia dialettale, abbozzando anche una classificazione delle lingue romanze che prescinde dai vecchi insiemi di raccolta con prefissi d'ispirazione sostratistica quali «ibero-, gallo-, italo-e daco-romanzo», abbandonati a favore di una visione che tiene conto di vicinanza geografica e interazioni storiche fra i vari sistemi. Appendice e consulenza fonetica Luciano Canepari.
Dialetti emiliani e dialetti toscani. Dialetti emiliani e dialetti toscani. Le interazioni linguistiche fra Emilia-Romagna e Toscana e con Liguria, Lunigiana e Umbria. Volume Vol. 2
Daniele Vitali
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2020
pagine: 566
"Questo corposo lavoro aggiunge un nuovo capitolo alla dialettologia italiana, nel mentre recupera gli elementi portanti di lunghi dibattiti, e viceversa sottolinea caratteri storicamente trascurati; costituisce inoltre un contributo tutt'altro che banale alla tipologia della mescolanza di lingue; sempre ricordando che tutte le lingue sono miste, ma che alcune lo sono di più" (dalla Prefazione di Luciano Giannelli). La frontiera regionale tra Emilia-Romagna e Toscana, grosso modo articolata lungo lo spartiacque appenninico, è al tempo stesso geografica, storica e linguistica, al punto che secondo vari autori la linea La Spezia-Rimini o La Spezia-Senigallia sarebbe il confine linguistico più netto di tutto il mondo romanzo. Tale idea sembra contraddire un'altra nozione tradizionale, quella di un «italo-romanzo» in cui far rientrare sia i dialetti dell'Italia Settentrionale sia quelli dell'Italia Centrale e Meridionale, comprese lingue minoritarie riconosciute da una legge dello Stato come ladino dolomitico, friulano e sardo. Per indagare e possibilmente risolvere questa contraddizione, Daniele Vitali propone di rivalutare il concetto di continuum che unisce fra loro tutti i dialetti romanzi, finché questi ultimi sono ancora studiabili perché non del tutto cancellati dalle lingue ufficiali. L'autore descrive i dialetti parlati lungo la Linea basandosi su registrazioni proprie o di collaboratori effettuate negli ultimi 20 anni e su una revisione critica della bibliografia disponibile. Le diverse descrizioni seguono una stessa struttura espositiva, così che risulta possibile valutare somiglianze e differenze non solo fra i dialetti parlati lungo il confine, ma anche fra questi e quelli dei rispettivi centri di riferimento, ossia i capoluoghi dell'Emilia e della Toscana settentrionale, nonché Genova e Perugia. L'aver descritto un numero elevato di dialetti consente di affrontare, nell'ultimo volume, alcune questioni evolutive generali e di proporre varie correzioni alla cartografia dialettale, abbozzando anche una classificazione delle lingue romanze che prescinde dai vecchi insiemi di raccolta con prefissi d'ispirazione sostratistica quali «ibero-, gallo-, italo-e daco-romanzo», abbandonati a favore di una visione che tiene conto di vicinanza geografica e interazioni storiche fra i vari sistemi. Appendice e consulenza fonetica Luciano Canepari.
Dialetti emiliani e dialetti toscani. Dialetti emiliani e dialetti toscani. Le interazioni linguistiche fra Emilia-Romagna e Toscana e con Liguria, Lunigiana e Umbria. Volume Vol. 3
Daniele Vitali
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2020
pagine: 466
"Questo corposo lavoro aggiunge un nuovo capitolo alla dialettologia italiana, nel mentre recupera gli elementi portanti di lunghi dibattiti, e viceversa sottolinea caratteri storicamente trascurati; costituisce inoltre un contributo tutt'altro che banale alla tipologia della mescolanza di lingue; sempre ricordando che tutte le lingue sono miste, ma che alcune lo sono di più" (dalla Prefazione di Luciano Giannelli). La frontiera regionale tra Emilia-Romagna e Toscana, grosso modo articolata lungo lo spartiacque appenninico, è al tempo stesso geografica, storica e linguistica, al punto che secondo vari autori la linea La Spezia-Rimini o La Spezia-Senigallia sarebbe il confine linguistico più netto di tutto il mondo romanzo. Tale idea sembra contraddire un'altra nozione tradizionale, quella di un «italo-romanzo» in cui far rientrare sia i dialetti dell'Italia Settentrionale sia quelli dell'Italia Centrale e Meridionale, comprese lingue minoritarie riconosciute da una legge dello Stato come ladino dolomitico, friulano e sardo. Per indagare e possibilmente risolvere questa contraddizione, Daniele Vitali propone di rivalutare il concetto di continuum che unisce fra loro tutti i dialetti romanzi, finché questi ultimi sono ancora studiabili perché non del tutto cancellati dalle lingue ufficiali. L'autore descrive i dialetti parlati lungo la Linea basandosi su registrazioni proprie o di collaboratori effettuate negli ultimi 20 anni e su una revisione critica della bibliografia disponibile. Le diverse descrizioni seguono una stessa struttura espositiva, così che risulta possibile valutare somiglianze e differenze non solo fra i dialetti parlati lungo il confine, ma anche fra questi e quelli dei rispettivi centri di riferimento, ossia i capoluoghi dell'Emilia e della Toscana settentrionale, nonché Genova e Perugia. L'aver descritto un numero elevato di dialetti consente di affrontare, nell'ultimo volume, alcune questioni evolutive generali e di proporre varie correzioni alla cartografia dialettale, abbozzando anche una classificazione delle lingue romanze che prescinde dai vecchi insiemi di raccolta con prefissi d'ispirazione sostratistica quali «ibero-, gallo-, italo-e daco-romanzo», abbandonati a favore di una visione che tiene conto di vicinanza geografica e interazioni storiche fra i vari sistemi. Appendice e consulenza fonetica Luciano Canepari.
Dialetti emiliani e dialetti toscani. Dialetti emiliani e dialetti toscani. Le interazioni linguistiche fra Emilia-Romagna e Toscana e con Liguria, Lunigiana e Umbria. Volume Vol. 4
Daniele Vitali
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2020
pagine: 261-XXVI
"Questo corposo lavoro aggiunge un nuovo capitolo alla dialettologia italiana, nel mentre recupera gli elementi portanti di lunghi dibattiti, e viceversa sottolinea caratteri storicamente trascurati; costituisce inoltre un contributo tutt'altro che banale alla tipologia della mescolanza di lingue; sempre ricordando che tutte le lingue sono miste, ma che alcune lo sono di più" (dalla Prefazione di Luciano Giannelli). La frontiera regionale tra Emilia-Romagna e Toscana, grosso modo articolata lungo lo spartiacque appenninico, è al tempo stesso geografica, storica e linguistica, al punto che secondo vari autori la linea La Spezia-Rimini o La Spezia-Senigallia sarebbe il confine linguistico più netto di tutto il mondo romanzo. Tale idea sembra contraddire un'altra nozione tradizionale, quella di un «italo-romanzo» in cui far rientrare sia i dialetti dell'Italia Settentrionale sia quelli dell'Italia Centrale e Meridionale, comprese lingue minoritarie riconosciute da una legge dello Stato come ladino dolomitico, friulano e sardo. Per indagare e possibilmente risolvere questa contraddizione, Daniele Vitali propone di rivalutare il concetto di continuum che unisce fra loro tutti i dialetti romanzi, finché questi ultimi sono ancora studiabili perché non del tutto cancellati dalle lingue ufficiali. L'autore descrive i dialetti parlati lungo la Linea basandosi su registrazioni proprie o di collaboratori effettuate negli ultimi 20 anni e su una revisione critica della bibliografia disponibile. Le diverse descrizioni seguono una stessa struttura espositiva, così che risulta possibile valutare somiglianze e differenze non solo fra i dialetti parlati lungo il confine, ma anche fra questi e quelli dei rispettivi centri di riferimento, ossia i capoluoghi dell'Emilia e della Toscana settentrionale, nonché Genova e Perugia. L'aver descritto un numero elevato di dialetti consente di affrontare, nell'ultimo volume, alcune questioni evolutive generali e di proporre varie correzioni alla cartografia dialettale, abbozzando anche una classificazione delle lingue romanze che prescinde dai vecchi insiemi di raccolta con prefissi d'ispirazione sostratistica quali «ibero-, gallo-, italo-e daco-romanzo», abbandonati a favore di una visione che tiene conto di vicinanza geografica e interazioni storiche fra i vari sistemi. Appendice e consulenza fonetica Luciano Canepari.