Einaudi: Collezione di poesia
Quando ci sono. Testo originale a fronte
Alfonso Brezmes
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 184
La poesia di Alfonso Brezmes è insieme raffinata e di nitida immediatezza, in linea con la migliore tradizione della poesia spagnola del Novecento. Una poesia d'amore e solitudine, di illuminazioni e ombre, di segreti e ferite. Spesso i suoi versi ricercano verità nascoste nell'osmosi tra realtà e sogno, perché è in quei margini che, come calamitati dall'invisibile, coesistono in perfetto equilibrio emozioni e pensieri astratti, la fragilità e la bellezza del vivere. Nel creare una tensione costante tra realtà e illusione, desiderio e rassegnazione, Brezmes dà voce alla caducità delle cose umane e, con una vena di lucida malinconia, riflette sulla natura stessa dell'esistenza. Esprime con eleganza il paradosso di trovare la poesia dove questa non è più, fissando quell'istante immobile in cui i segreti delle cose vengono rischiarati dall'incontro della parola con i luoghi dell'assenza, là «dove abita il silenzio».
Storia allegra di un uomo triste
Pier Mario Giovannone
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 192
Il filo rosso della poesia di Pier Mario Giovannone è la musicalità, che a volte è pura melodia, altre volte è gioco: giocosità ritmica, fonica, verbale. Perché Giovannone, oltre che poeta, è musicista. E la sua lunga collaborazione con Gianmaria Testa, in qualità di chitarrista, arrangiatore e paroliere, viene evocata in una toccante sezione della raccolta, con versi elegiaci dedicati all’amico cantautore prematuramente scomparso. Una poesia di immediata comunicazione – nel solco vivace di Edward Lear, Gianni Rodari e Toti Scialoja –, dove prevale l’amore per la lingua e i suoi suoni, ma che non si nasconde di scaturire da «un tempo incrinato». I frammenti della vita, con i suoi gesti interrotti, le sue allegrie e tristezze, trovano sulla pagina un istante d’equilibrio, come ricuciti nella trama dei versi. Le curiose similitudini, i lapsus, i giochi di parole, le fantasie dei calligrammi accentuano un’aspirazione a ritrovarsi nell’altrove della poesia, nel suo spazio libero che amorevolmente ci contiene e cura.
Una parola ancora
Franco Marcoaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 160
A cosa invita la poesia, se non alla ricerca di una parola essenziale, capace di orientarci nell'epoca dell'afasia e dello sproloquio? Forse solo procedendo dai margini e osservando il mondo da dietro le quinte, è ancora possibile seguire le residue tracce di gesti autentici, la bellezza insita nella vita ordinaria, la purezza delle cose. E provare a nominare tali momenti, tali rivelazioni. Recuperando il tono satirico, basso continuo di questo nuovo viaggio poetico, Franco Marcoaldi orchestra un personale controcanto alla dilagante “bêtise” contemporanea con il richiamo al mondo vegetale e animale. Al cosmo e alla luce. Confermando come la parola poetica resti un punto fermo a salvaguardia del soffio vitale di tutti e di ciascuno.
Il conforto dell'ombra
Giancarlo Consonni
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 128
Si passeggia in città e il profumo delle robinie in fiore fa tornare in vita il mondo dell'infanzia e della giovinezza. Grazie a questa «madeleine de Proust», Giancarlo Consonni rievoca per illuminazioni gli anni della sua infanzia e adolescenza. Sono schegge di vita rurale nell'Italia in rapida trasformazione nel dopoguerra: i giochi e le fantasie infantili, le processioni religiose, gli animali da accudire, le serate passate a spannocchiare, e poi le venticinque lire da spendere in figurine e calciobalilla, i bagni nell'Adda, le prime letture, "Lascia o raddoppia?" all'osteria... e infine «venne l'asfalto / praticissimo demone / della dimenticanza». Sul filo della memoria, un tempo che non è più rinasce intatto in versi luminosi e sapienti; per rifiorire persino nei «luoghi e non luoghi» della Milano di oggi, coi suoi sarcofagi d'uffici, ma dove «i platani ancora assonnati / spandono semi» perché è primavera.
Il brusìo
Tiziano Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 128
Questa raccolta di uno tra i più raffinati e originali poeti della cosiddetta «scuola lombarda» è caratterizzata da un'acuta e penetrante osservazione della varia realtà degli umani, con personaggi e ricordi che si mescolano per raccontare il brusío della vita, per riflettere a partire dal suo essenziale rumore di fondo. In questi versi il lettore troverà la consueta passione di Tiziano Rossi per la varietà del mondo e molti dei motivi presenti nelle raccolte precedenti: ricordi familiari «emersi dall'oceano dei possibili», la «porcheria mondiale» della guerra, frammenti di vita condominiale e istantanee di città, i giochi e le fantasie dei bambini, immersi in un tempo senza misura ma pieno di futuro. Il dialogo, seppure persistente e commosso, con «le amate persone sparite» fluisce nelle vite parallele di tutti: «mica sei il centro, nessuno lo è»; ed ecco allora entrare in scena, accanto alle evanescenti figure del passato, la frenesia della gente nel supermercato o nella metro, il sentenzioso signor Tupi e il fu signor Terbi, il geometrico dottor Póntoli e il buon cane Pim... L'umano esistere è sempre osservato con delicata sensibilità ma anche ragionato disincanto, con chiuse ironiche, a volte stranianti. Lo sguardo sul reale, da comprensivo e affettuoso, può diventare oggettivo, disilluso, e poi «andremo altrove nell'aria: / un nuovo trasloco, come tanti».
Lontano io
Ernesto Franco
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 128
«La poesia di Ernesto Franco nasce intorno a un vuoto, prende forma dal sentimento di una mancanza, dalla percezione di incolmabili distanze: si è lontani da una città, da un amore, dagli altri, di fatto da se stessi. Purtroppo questa lontananza si è fatta radicale e definitiva per la scomparsa dell'autore nel settembre del 2024. La raccolta è stata messa insieme con sua grande cura durante la malattia e il titolo suona come una previsione, un saluto, un lascito. Ma nel libro non c'è traccia di cronaca, non c'è nulla del faticoso percorso che Ernesto ha dovuto affrontare negli ultimi mesi della sua vita. C'è invece Genova, la sua città da cui per tanti anni è stato lontano e dove ha voluto tornare nel momento estremo. Una città scomposta nella sua essenza, una lama affilata dal vento dove risuonano brandelli di conversazioni perdute. E ci sono le schermaglie amorose, l'ossidarsi dei ricordi, l'amarezza degli addii, che definiscono una cifra poetica consapevole di quanto lo scacco sia una condizione normale dell'esistenza ma anche un vuoto che accoglie, non una reale sconfitta. E infine una poesia più lunga, l'unica davvero drammatica della raccolta: il monologo di una donna che sta morendo, che chiede aiuto, accusa, non capisce che cosa stia succedendo. Dopo aver dedicato il suo precedente libro di poesia alla seconda moglie Irene, è un omaggio alla prima, Fulvia, entrambe scomparse tragicamente giovani. Una chiusura di conti impossibili da chiudere, che diventa poesia potentissima. Quelli di Ernesto Franco sono versi che affiorano dal silenzio, non nascondono le ferite, affrontano spavaldamente l'insensatezza del nulla: "ma non è mancanza / tutto ciò che fa esistenza?"» (Mauro Bersani)
L'intravisto
Elisa Biagini
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 88
L’intravisto è ciò che osserviamo con difficoltà, per frammenti, «con l’occhio appoggiato alla crepa». Un impedimento che nei versi di Elisa Biagini diventa una forza per conoscere meglio se stessi e l’altro da sé, uno sguardo obliquo che apre orizzonti in cui situare i ricordi. E più fortemente la poetessa percepisce l’altrove, più sembra toccare il profondo di sé, per guardarsi veramente e riorientarsi: «ripesco la bussola, sollevo lo specchio». Con l’urtarsi e l’infittirsi dei significati intorno a immagini ricorrenti (animali, sassi), «facendo l’orlo al silenzio», dall’ombra della memoria e da «quanto è in fondo allo specchio» traluce «il brusio dell’impensato». A poco a poco affiorano le istantanee di un dialogo con un «tu»: una comunicazione difficile, fatta di frasi interrotte, silenzi, assenze. Quella di Elisa Biagini è una poesia che sta nel mondo in modo dialettico, cogliendone il conflitto e dandogli voce, raccontando ad occhi aperti «quanto rimasto dalla cancellatura».
Mishkin
Riccardo Held
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 152
Tutta la prima parte di questa raccolta è percorsa da una vena di divertimento: animali e oggetti prendono la parola per ritagliarsi uno spazio di libero pensiero, lontano dalle logiche e dalle morali umane. Ognuno di essi ribalta logori schemi mentali, si ribella alla fissità di un ruolo, filosofeggia esponendo originali modi d’essere. L’alternarsi dei punti di vista, le rime e le assonanze che manomettono le linee rette del ragionare producono fulminei scarti stranianti. Con strofe che spiazzano il lettore, relativizzano ogni idea e smascherano presunte verità, Riccardo Held discute di filosofia, pittura e musica, e nelle sue filastrocche giocose concentra ironie, sarcasmi e umoralità. Ma il divertimento non può nascondere a lungo quelle solitudini, trepidazioni e paure che, nella parte finale, trascolorano nell’elegia di «quello che non c’è, quello che manca».
Convito delle stagioni
Antonio Prete
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 144
Con questa nuova raccolta, Antonio Prete approfondisce i temi che gli sono più cari, e che della poesia sono elementi purissimi: la natura e il tempo. La natura, vegetale animale astrale, è descritta nelle sue incessanti metamorfosi di colori, suoni e profumi; mentre l'azione irreversibile del tempo, «che è lampo di presenza e stilla / d'accaduto», trova nella lingua della poesia, nei suoi suoni e ritmi, un momento di sospensione e di vertigine, in cui passato e presente si fondono per permettere un dialogo con quello che più non è: «nel teatro intimo della forma / l'abbraccio della luce e dell'ombra». Nel trascolorare delle stagioni, nella contemplazione di una notte stellata o di un volto amato, nella fugace apparizione di un animale selvatico, la poesia di Prete si avvicina all'essenza delle cose, accogliendo nel fulgore del visibile e nella lotta dei ricordi contro l'oblio il silenzio del cielo e delle galassie, «sul cui confine il tempo non è più tempo».
Poesie. Testo originale a fronte
Velimir Chlebnikov
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 664
Questa raccolta di liriche, curata da un grande slavista, Angelo Maria Ripellino, che aveva anche gusto di scrittore e sensibilità di poeta, si configura come un vero e proprio viaggio di esplorazione nell'universo fantastico di Chlebnikov, nei suoi malesseri e nelle sue sorprendenti, e a volte clownesche, illuminazioni. Grazie a una accurata scelta e a un puntuale commento, sostenuto da una serie di documenti biografici e di rimandi letterari, Ripellino mette in luce, in un sottile dialogo con l'autore, l'aspetto missionario che ispira l'errabonda attività del poeta. Dal desolante paesaggio della guerra civile emergono, quasi paradossalmente, la visione e la favola. Ma anche la provocazione pubblica e la solitudine, le rinunce e le amarezze dell'uomo, l'inatteso riscatto espresso nel fuoco d'artificio della parola. Lo smarrimento esistenziale trova infatti in Chlebnikov un immediato slancio grazie a soluzioni ardite e a divertite invenzioni. Questa nuova edizione, curata da Alessandro Niero e Riccardo Mini, ripropone la storica edizione uscita per la prima volta nel 1968 nei «Supercoralli», con l'aggiunta del testo a fronte e di un saggio introduttivo che, anche con materiali d'archivio, ripercorre e storicizza il lavoro di Ripellino sul grande poeta russo. Saggio, antologia e commento di Angelo Maria Ripellino. Nuova edizione a cura di Alessandro Niero e Riccardo Mini. Introduzione di Alessandro Niero.
Il prima e il dopo dell'acqua
Laura Accerboni
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 112
Attraverso una straniante sequenza di inquadrature, a volte in dialogo con opere d’arte contemporanea, Laura Accerboni osserva il nostro mondo mentre si miniaturizza, si duplica, si trasfigura. Al centro della raccolta stanno la casa e la città, luoghi instabili e in perenne metamorfosi, che crollano addosso a chi li abita, aprendo abissi vertiginosi. Ed è proprio negli abissi che si tenta di dare ordine ai rapporti di violenza e di sopraffazione. Se gli esseri umani sono ormai poco più che frammenti, effetti residuali della storia («la città / ha deciso / di mettere noi / come rovine / abbiamo spigoli / abbiamo muschio / sulle gambe»), è nelle profondità dell’acqua che si possono nominare i paradigmi più feroci, classificarli, tentare una loro tassonomia, mentre si disgregano e si disciolgono nei loro elementi costitutivi. Ecco allora una colorata sequenza di animali acquatici (dai coralli alle meduse), tutti apparato digerente e tentacoli, che permettono all’insignificante di accumularsi e calcificarsi nel tempo. Dando rilievo alle affilate ambiguità tra mondo umano, vegetale e animale, tra naturale e artificiale, Accerboni scava tra le rovine del reale svelandone tutta l’assurdità e ferocia, ogni suo incubo e doppio fondo.
Ruvido umano
Mariangela Gualtieri
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 128
L’umanità ha le sue asprezze, la sua violenza nei confronti del mondo. E il nuovo libro di Mariangela Gualtieri si apre e si chiude con poesie che toccano il tema di questa ruvidezza. In una poesia ci si augura che «miglioreremo / siamo qui da poco. / Ancora non capiamo / e ci agitiamo troppo. / Ancora guerreggiamo». Ma nelle poesie civili che chiudono la raccolta l’indignazione sembra prevalere. All’interno di questa cornice, però, c’è il tesoro del selvatico, ci sono segni del sacro, c’è soprattutto il miracolo del silenzio, in cui «Tutto è un enigma felice / voce senza voce. Tutto dice / di sì mentre tace». Molte di queste poesie sono punteggiate dalla presenza di animali, domestici e non, quasi presenze angeliche, tramiti per «penetrare le segrete cose». Ma un altro filo conduttore della raccolta è dato dal tempo, un’entità che ci segna, ci modella, ma che prima o poi «scavalchiamo» per raggiungere «il tutto che rotola / intero. Il sontuoso / niente del cielo». Più che negli altri suoi libri, qui Mariangela Gualtieri ci parla della fine, che è fine dei singoli corpi, fine delle «maschere», ma anche continuità della vita. Modulando la sua voce tra durezze e dolcezze, incanti e disincanti, il suo è un invito all’attenzione e all’ascolto del visibile e dell’invisibile.