Giuffrè: Quaderni di dir. pen. comp. intern. eur.
Diritto penale intertemporale. Logiche continentali ed ermeneutica europea
Vico Valentini
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2012
pagine: XVIII-482
Europeismo giudiziario e scienza penale. Dalla dogmatica classica alla giurisprudenza-fonte
Massimo Donini
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2011
pagine: XV-212
Dal tecnicismo giuridico all'approccio costituzionalistico, all'europeismo giudiziario: questi tre passaggi storici del metodo e della cultura penale sono analizzati in prospettiva comparata attraverso il punto di vista del giudice-interprete (disposizione e norma), del professore-studioso del diritto (dogmatica e costruzione sistematica) e del legislatore (integrazione con le altre scienze). La giurisprudenza fa dottrina e fa diritto, mentre la legge penale è considerata dai Parlamenti e dalle forze politiche un puro mezzo di contrasto contro fenomeni generali. I tempi di una simbiosi felice tra dogmatica (accademica) e politica criminale (legislativa, accademicamente ispirata) sono finiti. I mutamenti epocali in atto nei rapporti tra studio teorico e politica criminale applicata, oltre che nell'evoluzione delle fonti europee e nazionali, impongono oggi di rivedere anche la gerarchia tra funzioni e scopi della pena al cospetto di un ruolo sempre più marcato della giurisprudenza-fonte e dell'input sovranazionale e massmediatico verso un uso del diritto come efficiente strumento di lotta, anziché mera forma di giustizia.
La convenzione europea dei diritti dell'uomo nell'ordinamento penale italiano
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2011
pagine: XII-572
La Convenzione europea dei diritti dell'uomo ha guadagnato un ruolo di improvvisa centralità nell'ordinamento italiano, stabilendo vincoli stringenti per il legislatore e, ancora prima, per il giudice domestico. I saggi contenuti nel presente volume ne indagano, da diverse angolature, l'impatto sul sistema penale, analizzando il problema sotto il profilo teorico e misurandone le ricadute applicative in vari ambiti. Si muove da un'introduzione generale sul sistema convenzionale e sulle sue peculiarità, passando al nuovo ruolo guadagnato dalla Convenzione nel sistema delle fonti (dopo le decisioni della Corte costituzionale n. 348 e 349 del 2007), esaminando gli scenari dischiusi dall'evoluzione istituzionale europea (dopo il Trattato di Lisbona) così come le possibili interazioni tra CEDU e Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, per poi considerare singolarmente problemi più specifici di taglio penalistico e processual-penalistico. Questi ultimi sono sempre affrontati avendo cura di misurare l'apporto di taluni principi convenzionali alla luce dell'interpretazione evolutiva offerta dalla giurisprudenza della Corte di Strasburgo, dai cui tracciati emerge un ricco contributo di novità, denso di potenzialità applicative per l'interprete della legge penale interna.
Riserva di legge e legalità penale europea
Ciro Grandi
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2010
pagine: XI-142
Introduzione al diritto penale internazionale
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2010
pagine: XXVIII-494
Laicità, valori e diritto penale. The moral limits of the criminal law
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2010
pagine: XII-232
Diritto penale del nemico. Un dibattito internazionale
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2007
pagine: XII-388
Cooperazione giudiziaria e corruzione internazionale. Verso un sistema integrato di forme e strumenti di collaborazione tra le autorità giudiziarie
Gaetano De Amicis
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2007
pagine: XXI-366
L'obiettivo dell'opera, destinata non solo alla consultazione in ambito universitario, ma anche e soprattutto ad essere utilizzata in ambito giudiziario da magistrati, avvocati e pratici del diritto, è quello di promuovere la diffusione di un'approfondita conoscenza degli organi, delle forme e delle modalità della cooperazione giudiziaria e del coordinamento investigativo in un settore di centrale importanza, quale quello del contrasto della corruzione comunitaria nell'ambito della criminalità economico-finanziaria in danno degli interessi dell'Unione europea. Vengono analizzate, in questa prospettiva, non solo le tecniche di tutela e le forme di contrasto della corruzione comunitaria e degli altri illeciti ad essa più di frequente connessi (riciclaggio, frodi comunitarie, ecc.), ma anche le basi giuridiche del sistema italiano di assistenza giudiziaria penale, in stretta correlazione ai principali istituti del quadro normativo europeo e comunitario in tema di cooperazione giudiziaria e coordinamento investigativo delle indagini sui delitti di corruzione (nel settore penale e civile) e sugli altri crimini di rilievo transnazionale. Sul piano dei contenuti, particolare risalto viene dato alla dimostrazione dell'efficacia del ruolo operativo di Olaf ed Eurojust, nonché dei nuovi strumenti della cooperazione tra le autorità giudiziarie dei Paesi membri dell'U.E. in materia di indagini bancarie e finanziarie, esaminando le più rilevanti forme di protezione dei sistemi nazionali dai fenomeni, tra loro strettamente connessi, della corruzione dei pubblici funzionari comunitari, del riciclaggio e degli altri reati lesivi degli interessi finanziari comunitari. Le modalità di funzionamento dei nuovi organi della cooperazione vengono pertanto inquadrate in una prospettiva di analisi "interpilastro" delle connessioni operative con le autorità giudiziarie e di polizia a livello nazionale, offrendo un valido contributo alla individuazione di efficaci forme di raccordo e collaborazione con Eurojust ed Olaf nei rispettivi settori di attività, con specifico riferimento alle possibilità di coinvolgimento nelle squadre investigative comuni ed ai prevedibili sviluppi del follow-up delle inchieste a livello nazionale. Viene, inoltre, esaminata la più recente produzione normativa di rilievo comunitario in tema di congelamento, sequestro e confisca dei proventi criminali, ponendone in evidenza il ruolo ormai indispensabile nell'ambito di una strategia integrata di accertamento della formazione, dell'accumulo e della destinazione di illecite risorse finanziarie. Particolarmente rilevante appare, infine, nella prospettiva di un potenziamento della cooperazione tra l'Olaf e le autorità giudiziarie nazionali con riguardo ad un efficace sviluppo delle inchieste esterne, il contributo all'approfondimento dei temi inerenti all'utilizzabilità probatoria degli atti di indagine all'estero e alla dimensione "operativa" del coordinamento investigativo (trasmissione spontanea delle informazioni, squadre investigative comuni, operazioni sotto copertura, ecc.).