Giuntina: Vite
Elena. Storia di Elena Colombo, una bambina sola nella Shoah
Fabrizio Rondolino
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2025
pagine: 242
Il 25 marzo 1944 Elena Colombo, dieci anni appena, è arrestata a Torino dalle SS. È sola: i genitori erano stati già deportati a dicembre. Nessuno di loro è tornato da Auschwitz. Molti anni dopo, Fabrizio Rondolino riceve un’e-mail dal Museo Diffuso della Resistenza di Torino: stanno preparando la posa di alcune pietre d’inciampo e hanno ritrovato, tra le carte della Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei, una lettera scritta nel maggio 1946 da sua nonna, Marcella Colombo. È una richiesta di aiuto per avere informazioni sulla sorte di suo fratello Sandro, di sua moglie Wanda e della loro figlia Elena. «Della bambina nessuna notizia mai» scrive Marcella. Rondolino parte da qui per ricostruire la breve vita di Elena, cugina prima di suo padre, l’unica bambina ebrea italiana che – come ha appreso durante le indagini – ha affrontato da sola l’arresto, la detenzione e la deportazione. È un percorso che attraversa archivi, testimonianze, fotografie sbiadite, nomi dimenticati. Un viaggio dentro la propria storia familiare alla ricerca di ciò che del passato continua a vivere, fosse anche solo un nome da ricordare.
Un ebreo dimezzato. Confessioni di un nonagenario
Ruggero Paolo Jenna
Libro
editore: Giuntina
anno edizione: 2025
pagine: 308
Un’autobiografia o un romanzo? Se è vero che la vita è imprevedibile per ogni essere umano, per alcuni può rivelarsi una sequenza di eventi inattesi che supera la più fervida immaginazione. È il caso di Ruggero Paolo Jenna che a novant’anni decide di affrontare e scrivere le proprie memorie. Lo fa perché attraverso la scrittura riesce finalmente ad aprirsi e a mostrare la propria fragilità. Lo fa per affrontare i propri sensi di colpa che da sempre, da quel giorno in cui tacque di fronte ai fascisti che arrestavano suo padre ebreo, gli hanno impedito di godere appieno della vita. In questo libro c’è molto di più: si parla di Shoah, di una identità mai chiara, di stigmi sociali, di America… Un libro che al piacere della lettura unisce lo stimolo a riflettere su molti aspetti della vita.
Salvatore Ottolenghi. Inventore della polizia scientifica
Roberto Riccardi
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2025
pagine: 200
Roma, 4 giugno 1902. Senza appuntamento, un giovane medico varca la soglia del direttore generale della Pubblica Sicurezza. In pochi minuti convince il ministro Giolitti a creare qualcosa che non esiste: una Scuola di polizia scientifica. Tre mesi dopo, a Regina Coeli, nasce il primo corso al mondo che trasforma l’indagine da pratica empirica a disciplina fondata sulla scienza. Al centro di questa rivoluzione c’è Salvatore Ottolenghi, ebreo astigiano, allievo di Cesare Lombroso, animato dal desiderio di rendere la giustizia davvero giusta. Da lui nascono il cartellino segnaletico, la rete internazionale di cooperazione tra forze di polizia, la carta d’identità italiana. Sotto la sua guida vengono formati i detective che affronteranno casi destinati a entrare nella storia: dal delitto Matteotti allo Smemorato di Collegno, dal mostro Girolimoni ai misteri di corte della regina Elena. Questa biografia restituisce il ritratto di un uomo capace di cambiare per sempre il volto delle indagini, spingendo l’Italia all’avanguardia nella scienza forense. Un’epopea che attraversa mezzo secolo di storia, dal Risorgimento al fascismo, e che ha lasciato un’eredità destinata a resistere al tempo.
Gerusalemme. Città di specchi
Amos Elon
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2025
pagine: 416
Una città contesa, una storia senza fine. Gerusalemme è il crocevia di tre grandi fedi, il fulcro di memorie incancellabili e di conflitti insanabili. Per secoli è stata teatro di guerre e devozioni, terra sacra e campo di battaglia, dove politica e religione si sono fuse in un «dramma tragico senza catarsi». Più di un semplice luogo, Gerusalemme è un emblema per l’umanità intera: un punto d’incontro carico di significati religiosi, politici e culturali, dove convivono speranze e ossessioni, sogni di pace e realtà di conflitto. In queste pagine, Amos Elon esplora il potere della memoria e il suo influsso sulla storia e sull’identità dei popoli. Con una scrittura coinvolgente e appassionata, ci guida tra le strade e i monumenti della città santa, mostrandoci un luogo che è al tempo stesso specchio del passato e proiezione del futuro. Prefazione di Adam Smulevich.
Prigioniero in Russia
Menachem Begin
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2025
pagine: 424
Mentre le nubi del secondo conflitto mondiale andavano annunciandosi all’orizzonte, Menachem Wolfovitch Begin e i suoi compagni dell’organizzazione giovanile sionista revisionista Betar si adoperavano per far emigrare quanti più ebrei possibile dalla Polonia in Terra d’Israele. Nel 1939, quando tedeschi e sovietici invasero la Polonia dopo il patto Molotov-Ribbentrop, Begin, colto completamente di sorpresa, lasciò rapidamente Varsavia con la giovane moglie per trovare rifugio a Vilna, in Lituania. Venne arrestato dalla NKVD, la polizia segreta sovietica, il 20 settembre del 1940 in quanto “sionista ed elemento controrivoluzionario”. "Prigioniero in Russia" racconta l’arresto, gli interrogatori e la deportazione di Begin in un gulag e rappresenta una testimonianza della tragedia collettiva vissuta dall’ebraismo europeo negli anni della Seconda guerra mondiale. Questa descrizione delle condizioni dei detenuti nei gulag è inoltre la prima testimonianza pubblicata in Occidente sulla realtà concentrazionaria nell’Unione Sovietica. Anticipava di tre anni le rivelazioni del XX Congresso del Partito comunista sovietico (1956) sui crimini di Stalin e di quasi nove anni "Una giornata" di Ivan Denisovič di Solženicyn. A ottanta e più anni di distanza dagli eventi narrati, in un mondo in cui i conflitti, tanto in Europa quanto in Medio Oriente, non cessano purtroppo di essere di drammatica attualità, "Prigioniero in Russia" continua a essere un implacabile atto di accusa contro il totalitarismo e un fortissimo atto di fede nella vita e nella sopravvivenza del popolo ebraico, dentro e fuori lo Stato d’Israele.
Mi alma. Il viaggio di Rahamin Coen da Rodi a Roma passando per Auschwit
David Mieli, Micol Mieli
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2024
pagine: 160
Mi alma - "anima mia" in ladino è l'affettuosa espressione che Rahamin rivolge ai nipoti mentre racconta la sua storia di sopravvissuto ai lager nazisti, superando profonde resistenze in nome del dovere supremo di "ricordare e raccontare". La tragedia della Shoah, tuttavia, è vissuta come una dolorosa parentesi fra due periodi di vita intensi e sereni. Prima a Rodi, isola dell'Egeo sotto il governo italiano dal 1912, in una atmosfera di grande armonia fra greci, turchi ed ebrei, fino alla breve ma drammatica occupazione tedesca e la deportazione ad Auschwitz. Poi nel dopoguerra, in Italia, il lento ritorno alla vita, il recupero della fiducia in se stesso e nella "bontà dell'uomo" - mai abbandonata del tutto, neanche nei momenti più tristi -, il lavoro, il matrimonio, le figlie. Il recupero della normalità nel quale risiede l'eccezionalità di questa storia e nel quale può ritrovarsi un piccolo esempio dell'intima forza del popolo ebraico.
Viaggio in Israele
Isaac Bashevis Singer
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2024
pagine: 192
Nel 1955, il grande scrittore premio Nobel per la letteratura Isaac Bashevis Singer visitò Israele per la prima volta e raccontò il viaggio in una serie di articoli per il quotidiano yiddish newyorkese Forverts. Fu per lui un’esperienza al contempo concreta e simbolica: da un lato fu colpito dalla realtà del nuovo Stato, con il suo sviluppo tumultuoso, con la vivacità e le tensioni della sua società multiculturale; dall’altro si emozionò nel vedere dal vero la terra della Bibbia immaginata sin dall’infanzia, una terra riscaldata da un «fuoco speciale» che pareva prendere magicamente forma in una sovrapposizione lirica tra passato e presente. "Viaggio in Israele" non è solo la raccolta, preziosa e coinvolgente, di questi articoli, ma anche un grande romanzo che sa tenere insieme letteratura, storia ebraica, “vecchia” cultura yiddish e nuovo mondo israeliano. Entusiasmo e pragmatismo si fondono in un viaggio in cui l’attenzione per il dettaglio si unisce a una grande capacità di raccontare e, talvolta, persino di prevedere.
Amici per la vita
Louis Goldman
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2024
pagine: 384
Diario, confessione, cronaca familiare, narrazione di anni drammatici, quelli della Seconda guerra mondiale e della persecuzione nazifascista. Il libro di Louis Goldman racconta l’adolescenza dell’autore, le peripezie e le fughe, il rifugio presso l’Opera della divina provvidenza Madonnina del Grappa a Firenze, le vicissitudini interiori di un ragazzo che vede la propria vita e quella della propria famiglia improvvisamente sconvolte. "Amici per la vita" è l’avvincente resoconto di un tenace istinto di sopravvivenza, ma dalle sue pagine viene fuori un’Italia onorevole nei confronti degli ebrei, anche stranieri, negli anni tragici della Shoah. Nelle pagine del libro, infatti, emergono episodi di fraternità e di altruismo. Soprattutto si stagliano figure nobilissime di prelati: come il cardinale di Firenze Elia Dalla Costa, monsignor Facibeni, il coraggioso e combattivo monsignor Leto Casini vero fulcro della resistenza antifascista, tutti del clero toscano. E a qualche centinaio di chilometri di distanza l’opera non meno meritoria di don Angelo Dalla Torre e monsignor Giovanni Simioni in quella parte del racconto che si svolge nel trevigiano. Questo libro rappresenta un importante documento storico ed è un atto di profonda riconoscenza verso questi sacerdoti che l’autore considera – come dice il titolo – «amici per la vita».
La dedica
Miriam Rebhun
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2024
pagine: 168
«Sono Daphna, ho settantasei anni e sono tua figlia. Vivo a Berlino, ora sono in viaggio in Israele e penso a te». È un messaggio lasciato sulla pagina web che ricorda Kurt Emanuel Rebhun, detto Gughi, zio dell’autrice, morto durante la guerra d’Indipendenza di Israele nel 1948. Ma chi è Daphna? Esiste davvero questa cugina acquisita? Nessuno in famiglia ne ha mai sentito parlare. Miriam Rebhun non può fare a meno di indagare: vuole trovare Daphna, verificare se davvero manca un ramo nel già vasto albero genealogico della propria famiglia. In questa appassionante ricerca dovrà ripercorrere i tempi tumultuosi della Seconda guerra mondiale, della Shoah e della nascita dello Stato d’Israele, passando da Napoli a Haifa, fino a Berlino, e rivelando al lettore un’incredibile storia famigliare che solo il destino ebraico del ’900 poteva contenere.
Anus mundi. Cinque anni ad Auschwitz-Birkenau
Wieslaw Kielar
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2024
pagine: 422
Wieslaw Kielar arrivò ad Auschwitz nel giugno 1940, pochi giorni dopo l’apertura del campo. Faceva parte, insieme ad altri 727 prigionieri polacchi, del primo convoglio di manodopera destinata al lavoro forzato. Al suo arrivo c’erano solo poche decine di internati tedeschi trasferiti lì dal campo di Sachsenhausen. Triangolo rosso, prigioniero politico, a lui fu assegnato il numero 290. Siamo solo all’inizio dell’orrore. Mentre il campo cresceva in estensione e atrocità, svolse molti lavori diversi – fu infermiere, falegname, elettricista, trasportatore di cadaveri –, incontrò detenuti e detenute provenienti da ogni parte d’Europa, fu protagonista o testimone di fatti più o meno importanti: violenze e massacri, ma anche amori, amicizie, fughe e speranze. Sebbene prigioniero politico, non mancano nelle sue memorie i riferimenti ai deportati ebrei e alla disperazione della loro condizione, con particolare empatia verso le donne ebree orrendamente vessate, sfinite, annientate. Per cinque anni, da Auschwitz fino a Wöbbelin, passando per Monowitz, Birkenau, Neuengamme e altri campi satellite, fino al maggio 1945, Kielar visse e subì i tormenti della macchina concentrazionaria nazista, che poté poi raccontare in questo libro feroce e potente. Prefazione di Wlodek Goldkorn.
Da Corso Vercelli a Treblinka. Storia di Susanna Pardo
Carlotta Morgana
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2024
pagine: 144
Poco dopo la nascita di Susanna, nel 1916, la famiglia Pardo aveva deciso di lasciare Salonicco e trasferirsi a Milano. Joseph Pardo, il padre, era un commerciante di tessuti che aveva accettato le sfide di una città ricca e dinamica. Qui, nel grande appartamento di corso Vercelli, circondata dall’affetto di parenti e amici, Susanna era cresciuta tra i vivaci stimoli che il capoluogo lombardo, negli anni trenta, poteva regalare a una giovane ragazza. Susanna era innamorata di Milano, ma era ancor più innamorata di Davide, suo cugino, anche lui imprenditore e proprietario di una fabbrica di tessuti a Monastir, l’attuale Bitolj, in Bulgaria Lo sposò nel1940 e lo seguì nei Balcani, pronta a iniziare una nuova vita. Ma tutta la zona era controllata dai tedeschi e nel marzo 1943 la ferocia antiebraica si abbatté implacabile sulla giovane famiglia, che fu infine deportata a Treblinka. Di Susanna, di Davide e della piccola Esperance, la figlia nata nel 1941, si persero le tracce fino atre anni fa quando, grazie al lavoro degli storici Sara Berger e Marcello Pezzetti, sono venuti alla luce documenti dei ministeri dell’Interno e degli Esteri italiani dove si ha la certezza di quanto accadde. Grazie a questi studi, a interviste e ad accurate ricerche, Carlotta Morgana è riuscita a ricostruire, con precisione e grande sensibilità, il tragico gioco del destino che travolse la vita di una ragazza dolce e radiosa. Il testo è arricchito dalle lettere che Susanna scrisse da Bitolj alla famiglia d’origine.
Golda. Storia della donna che fondò Israele
Elisabetta Fiorito
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2024
pagine: 176
Protagonista emblematica della storia d'Israele, ricordata da alcuni con affetto e da altri con biasimo, amata o detestata, ma sempre e comunque considerata iconica e quasi leggendaria, Golda Meir è stata la prima premier donna, e finora l'unica, alla guida dello Stato d'Israele, segnandone per sempre, con la sua forte personalità e le sue scelte politiche, l'identità e il destino. Nata a Kiev in epoca zarista, seguì prima la famiglia negli Stati Uniti per poi trasferirsi da adulta in Palestina, territorio all'epoca sotto il protettorato britannico. Animata da spirito pionieristico e dal sogno socialista sionista, Golda ha scalato pian piano tutti i gradini del Mapai, il partito laburista, prima come membro di un kibbutz, poi come segretaria e impiegata del sindacato dei lavoratori, fino ad arrivarealla carica di ministro del Welfare, degli Esteri e infine ad assumere il ruolo di primo ministro dal 1969 al 1974.

