Gruppo Albatros Il Filo: Nuove voci. Strade

Nel frastuono della modernità, è essenziale non dimenticare il fascino delle vecchie sale cinematografiche, custodi di storie e memorie. Questi luoghi, ora silenziosi e in gran parte abbandonati, rappresentano l'anima del cinema, un'arte che va oltre il semplice intrattenimento. Varcando la soglia di queste dimore si viene avvolti da un'aura magica; ogni crepa e ogni sussurro raccontano un passato ricco di emozioni. Dobbiamo preservare e valorizzare queste sale, non solo come monumenti alla nostra storia culturale, ma anche come spazi di riflessione sulle nostre esperienze condivise e sulle sfide future. Sostenere questi luoghi significa onorare il potere del cinema di connetterci con le nostre radici.

Nel cuore di una Roma frenetica e piena di contrasti, Alex è un giovane sospeso tra il ragazzo che è stato e l'adulto che potrebbe diventare. Le sue giornate oscillano tra momenti di leggerezza e inquietudini profonde, mentre la sua mente è attraversata da un conflitto incessante: la razionalità cerca di convincerlo che le sue angosce non sono reali, ma le emozioni, travolgenti e inarrestabili, prevalgono sempre. Linda, con la sua bellezza enigmatica, diventa l'oggetto di un desiderio inafferrabile, simbolo della perfezione che Alex insegue senza sosta. Accanto a lei, gli amici Amelia e Giammi rappresentano i due poli della sua vita: introspezione e leggerezza, riflessione e fuga. Ma il destino ha in serbo per loro una prova che scuoterà ogni certezza: un evento tragico che costringerà Alex a confrontarsi con la natura delle sue paure, con il significato delle sue relazioni e con il peso delle sue scelte. "Siluetti" è un romanzo che esplora la complessità della mente umana e il delicato equilibrio tra emozione e ragionevolezza. Massimo Prezzavento, con il suo stile introspettivo e fluido, ci guida in un viaggio sia intimo che universale, dove i timori più profondi plasmano la realtà e le esperienze, anche le più dolorose, portando a una nuova consapevolezza.

È una sera di autunno inoltrato e nella stazione dei carabinieri di Livigno il capitano Marzio Anteri sta mettendo in cassaforte alcuni documenti riservati giunti in giornata. Di origini siciliane, ha sempre adorato la neve e l'atmosfera che l'accompagna, e dal padre burbero e severo ha imparato il senso della giustizia e l'importanza dell'onestà, con la conseguente gioia che si prova nel sentirsi sempre con la coscienza a posto. Nonostante sia un capitano al suo primo incarico e né lui né i suoi uomini si siano mai trovati ad affrontare simili situazioni, Marzio si ritrova in breve tempo coinvolto in un intricato caso riguardante l'omicidio di una giovane ragazza le cui cause sembrano da rintracciarsi in un pericoloso incrocio tra la mafia siciliana e il narcotraffico colombiano.

"Aroma di chai", di Marianna Giromini, si presenta come una delicata e profonda esplorazione delle dinamiche emotive in una relazione complessa, intrecciando culture e identità in un racconto che sa di sfide e desideri inappagati. La narrazione si distingue per la sua capacità di evocare un'atmosfera densa di emozioni, dove le parole non dette e i gesti trattenuti parlano più forte di qualsiasi dialogo esplicito. I protagonisti sono portatori di storie individuali che si intrecciano in un contesto culturale ricco e variegato, oscillando tra l'India, l'Australia e l'Italia. Questa cornice geografica non è solo uno sfondo, ma diventa parte integrante della loro relazione, influenzando le loro aspettative e i comportamenti. La narrazione riesce a catturare la tensione tra desiderio e realtà: lei ha la sensazione di essere sommersa da un amore che però sembra sfuggirle, ma la natura misurata di lui crea allontanamento e tensione. L'autrice affronta anche il tema degli schemi comportamentali legati ai retaggi culturali, mostrando come questi possano influenzare profondamente gli animi e le relazioni. La scrittura, ricca di immagini evocative e sensazioni, rende il lettore partecipe delle esperienze dei protagonisti, dei loro sogni e delle loro frustrazioni. Questa storia d'amore meravigliosa si trasforma in un viaggio emotivo che lascia un segno profondo: l'incisività dei passi di Marie e Niraj.

Dare voce agli "ultimi" attraverso le loro storie è un compito arduo. Maria Casciano, avendo condiviso momenti indimenticabili con loro all'interno della Casa Alloggio in cui lavorava, è riuscita a raccogliere testimonianze veramente particolari. Ognuno di loro, all'interno della collettività, ha rappresentato un piccolo cosmo, un piccolo sole a sé stante che ha saputo donare a Maria luce e calore. La condivisione degli spazi comuni della Casa è stata determinante per relazionarsi con loro e addentrarsi nella loro esistenza, caratterizzata dalla monotonia di un quotidiano segnato dalle conseguenze di una vita sregolata. Uomini e donne che, come nespole tra la paglia, hanno cercato di maturare e riprendere in mano la propria vita, nonostante le pericolose tentazioni, provando a ripartire. Quanti Fabio, Marta, Antonella, Alessandro… stanno ancora cercando di riemergere? Maria non li ha dimenticati; da allora, il suo cuore batte anche per loro. Il nespolo, di Maria Casciano: un libro che dà voce a chi spesso non ne ha.

Poco dopo la nascita della figlia, a una mamma viene diagnosticato un male incurabile: alla più grande gioia si mescola il dolore più profondo, acuito dall'idea di non poter assistere alla crescita della piccola, di non tenerla per mano quando inizierà la scuola, quando affronterà il delicato periodo dell'adolescenza, quando vivrà il suo primo amore… In una lunga lettera, quasi una sorta di manuale d'istruzioni per la vita, l'autrice ha condesato tutto ciò che vorrebbe la figlia sapesse: dall'amicizia all'amore, dalla famiglia ai sogni… tanti argomenti da affrontare, ma sempre tenendo a mente l'importanza di essere ciò che siamo.

Flavia, dopo cinque anni vissuti a Londra, sente il forte bisogno di rientrare in Italia; Sandra decide di rinunciare alla propria carriera lavorativa per dedicarsi completamente alla figlia; Ornella, una studentessa ribelle, è alle prese con aspirazioni e costrizioni tipiche della sua età: sono solo alcuni dei personaggi che hanno per comune denominatore il fatto di sperimentare, direttamente o indirettamente, da "vittime" o "carnefici", forme di amore nei suoi lati più lussuriosi e reconditi, arrivando in certi casi anche a percorrere strade ai limiti dell'animo umano.

Pianeta Terra, quinto millennio. Dopo il devastante impatto di un meteorite nel 2032, il mondo è stato ricostruito da pochi sopravvissuti, che hanno adattato la civiltà ai cambiamenti del pianeta e spinto l'evoluzione verso nuove frontiere. La società ora è governata dalle Menti, individui in grado di padroneggiare scienza e tecnologia, i cui frutti vengono generosamente distribuiti ai Recettori, che costituiscono il resto della popolazione. I Recettori lavorano poche ore al giorno e possono dedicare il resto del tempo al divertimento nei numerosi locali, alla cura di sé con trucchi e abiti di ogni genere, o all'appagamento delle proprie aspirazioni. A ciascun Recettore è assegnato un Bodie, un ologramma fedele che simula le funzioni di un amico in carne e ossa. Rudo sembra vivere serenamente in questo sistema, convinto della bontà del motto "Ogni libertà è garanzia della realizzazione del sé" con cui tutti i Recettori vengono cresciuti. Se non fosse per una curiosità inquieta che lo porta spesso in Biblioteca, dove passa ore alla ricerca di tracce del passato: piante scomparse, profumi dimenticati, antiche usanze. Finché un giorno incontra Steno, e il velo di Maya si solleva… Un romanzo di fantascienza avvincente e dalle implicazioni profonde, che spinge a riflettere su quanto la tecnologia possa ridefinire il senso di libertà di ognuno e mette in luce il sottile confine tra progresso e perdita dell'essenza umana.

A seguito di un terribile incidente che mette a rischio le loro vite, i membri dell'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale vengono casualmente tratti in salvo da misteriose creature, che li trasportano a bordo di una nave spaziale di origine sconosciuta. Qui fanno la conoscenza di Worsk, capitano della nave, figura da una parte rassicurante, dall'altra enigmatica e sfuggente, che si offre di curare uno degli astronauti, gravemente ferito. Tuttavia, il processo di guarigione richiede tempo e può essere completato solo sull'astronave. L'equipaggio deve quindi scegliere se rimanere a bordo per mesi o tornare subito sulla Terra, accettando un sacrificio irreversibile. Dopo alcuni istanti di indecisione, tutti scelgono di restare. Ha così inizio un viaggio interstellare durante il quale esploreranno mondi sconosciuti e si confronteranno con civiltà tanto diverse quanto affascinanti. Alcune si rivelano sorprendentemente avanzate, altre più primitive, ma tutte offrono l'occasione di riflettere su valori, abitudini e leggi che i terrestri davano per scontati. Di fronte a una diversità tanto vasta, le loro certezze iniziano a vacillare: cosa rende davvero universali i principi di una società? Qual è il significato più autentico di "umanità"? Con una narrazione intensa e profonda, Cronaca di un viaggio affronta grandi domande filosofiche ed etiche senza mai cedere alla banalità, tracciando i confini della nostra capacità di comprendere e accettare ciò che è profondamente diverso da noi. Una storia che, attraverso avventure mozzafiato e incontri rivelatori, traccia una lucida e toccante riflessione su chi siamo e su chi potremmo diventare.

Nel 1938, in Italia entrano in vigore le leggi razziali, una serie di provvedimenti con cui gli ebrei italiani perdono tutti i loro diritti: i bambini sono costretti ad abbandonare le scuole, uomini e donne vengono allontanati dai loro impieghi, le persone sono confinate in spazi sempre più piccoli. Tanti sono coloro che vengono deportati nei campi di concentramento, ma tanti sono anche quelli che restano e le cui vite diventano all'improvviso prive di valore. Quando il clima antisemita, già dilagante, si fa più acceso, Roberto ha appena dieci anni e sulle sue spalle grava il peso dell'intera famiglia: mamma, fratellino e sorellina. Il padre, non prevedendo ciò che accadrà, è a lavorare in Etiopia, convinto di poter così assicurare un futuro migliore ai suoi cari. Sopravvivere nella Roma degli anni Quaranta sarà difficile, un continuo arrangiarsi e accontentarsi, fuggire e nascondersi, ma Roberto, con il suo spirito indomito, riuscirà sempre a trovare una ragione per non arrendersi.

Edmondo ha trentasette anni, abita a Torino e la sua vita sta attraversando un periodo di stagnazione. Da qualche mese è orfano di padre, ed è combattuto tra la sua passione per la scrittura, molto appoggiata dal defunto genitore che in lui vedeva un potenziale talento, e gli inviti della madre a trovare un lavoro stabile per far fronte alle difficoltà economiche familiari. Edmondo si sta convincendo pian piano a mettere da parte i propri sogni per piantare bene i piedi nella realtà, ma un'occasione insperata riguardante la prima edizione di un concorso di pubblica lettura in programma a Firenze potrebbe concedere ancora una speranza alle sue ambizioni…

La locuzione latina nomen omen può stigmatizzare l'intero romanzo. Il nome di una persona può caratterizzarla o rappresentare un presagio di ben differenti attitudini. Serena, la protagonista, ripercorre nelle sue tracce mnemoniche, nei delicati paesaggi del Cilento e nelle tradizioni familiari, un prossimo passato che ha scolpito le sue radici, per giungere a scoprire i segreti dei suoi cari in un'antica toeletta...