Gruppo Albatros Il Filo: Nuove voci. Vite

Certe storie cadono addosso come stelle comete: nel loro passaggio non resta che accogliere quella luce e narrarla, anche quando finisce per smarrirsi nel buio più profondo. Eppure, quel bagliore attraversa, investe, e non si può far altro che chiedersi perché fossimo proprio lì, in quel passaggio e raccontarlo. Questa storia dimostra che le coincidenze non nascono dal caso: ognuno, nel tempo della propria esistenza, è chiamato a qualcosa. L'autrice entra in possesso di un diario, ricevuto dopo la scomparsa dell'amata vicina di casa. In seguito a una misteriosa fatalità, si ritrova a riflettere e a percorrere un angolo buio dell'anima, che riesce a illuminare attraverso la riscrittura e il suo profondo percorso di studio. Ne nasce un invito potente alla Cura più autentica: quella dell'amore. L'accudimento, l'accoglienza e la presenza diventano forme di terapia essenziali nel processo di guarigione e rinascita interiore, dopo traumi profondi e indicibili.

I sogni, per loro natura, sembrano irrealizzabili; ma diventano meno distanti quando smettiamo di tenerli solo per noi. Scriverli, raccontarli, condividerli è già un primo passo verso la loro realizzazione.

Anastasia è una ragazza come tante, con una famiglia come tante, e un sogno: diventare una ballerina. Cresciuta in un paesino della Calabria in cui tutti sanno tutto di tutti, impara molto presto a restare ai margini, in silenzio, timida e introversa, per proteggersi dalle chiacchiere di paese. In paese, in casa, nessuno ci crede: non potrà mai diventare una ballerina. Poi, un giorno, la sua vita viene stravolta da un lutto improvviso. La scomparsa del padre, morto togliendosi la vita, lascia in lei una ferita profonda e sanguinante, una domanda che la assilla, costante e dolorosa: perché non è rimasto? Perché non sono stata abbastanza per farlo restare? La vita di Anastasia si trasforma in un viaggio alla ricerca del proprio valore e significato. Tra le braccia di uomini che non la scelgono mai e che la fanno sentire insufficiente, solo la danza sembra essere la cura. E così Anastasia parte per Milano, per inseguire un sogno che cura: diventare ballerina e scoprire la propria meravigliosa unicità.

Continuo a ripetermi: non ho bisogno di nessuno, sono felice di me, sto bene, faccio tutto da sola. Eppure… un po' di vuoto c'è. Questa cosa che mi sono lasciata andare a delle emozioni belle e forti mi ha indebolita. Sono del parere che se non provi certe emozioni, non ti mancano quando non le vivi più. Ma davvero l'essere adulti vuol dire fare i conti con tutta questa tempesta emotiva? Non lo so. A volte devo ammettere che vorrei smettere di pensare, spegnere la testa, bloccare il famoso criceto che gira sulla ruota. Essere come quelle persone che si fanno scivolare addosso tutto, sicure di sé e che se ne fregano di tutto e tutti.

La storia di Evandro rappresenta un potente racconto di resilienza e speranza in seguito a esperienze devastanti. Segnato dalla guerra e dalla prigionia in un campo di concentramento in Austria, Evandro torna in Italia nel maggio del 1945 con il peso dei ricordi dolorosi. Tuttavia, trova forza nella sua famiglia, in particolare in Guiscardo e Jole, e nell'amore di Teresa. Come sottufficiale dei carabinieri, Evandro si impegna a promuovere la coesione sociale, combattendo la corruzione e la mafia. Questo percorso evidenzia il potere dei legami umani e la volontà di giustizia, dimostrando che anche nelle avversità si può rinascere e costruire un futuro migliore.

Solo uno tra le stelle è un memoir irriverente e poetico, un viaggio autentico nell'identità di una donna che ha sempre cercato di esistere al di là delle etichette. Daisy Facinelli si racconta senza filtri, con la voce fresca e lucida di chi ha imparato a riconoscere i propri errori e a farne storie. Bambina che rifiuta grembiuli rosa e imposizioni vuote; donna che prova a trovare il proprio posto in un mondo che la vorrebbe definita, domata, prevedibile. Attraverso ricordi vividi e pungenti, Daisy ci accompagna tra sogni, primi amori, motociclette troppo pesanti, marachelle ingenue e viaggi entusiasmanti. Con una scrittura che unisce confessione e ribellione, dolore e risata, ci invita a guardare oltre il narcisismo, l'apparenza e la performance, per chiedersi davvero: "Chi saremmo se smettessimo di tentare di essere accettati?" Tra riflessioni spiazzanti, questo libro è un atto di verità, un piccolo manifesto dell'imperfezione umana, un richiamo potente a smettere di essere "solo uno" e cominciare a essere sé stessi. Per chi si è sentito fuori posto, per chi ha amato troppo, per chi ha cercato risposte nelle merendine o nelle notti in bianco. Per chi, come Daisy, sa che forse non c'è un posto giusto nel mondo, ma c'è sempre una speranza in cui confidare.

L'autrice narra nel suo diario la lotta contro l'anoressia, una guerra contro la sua mente e la sua volontà. Attraverso la sua testimonianza ci rende partecipi del passare dei giorni difficili, dell'esperienza nel Centro dei Disturbi del Comportamento Alimentare, delle conquiste faticose sino all'acquisizione di nuova consapevolezza e di una rinascita tanto agognata.

Dicono spesso che la musica sia in grado di salvarci la vita e nel caso di Leonardo non potrebbe esserci una verità più grande. Quando sfiora la sua prima armonica, non sa ancora che quel piccolo strumento sarà il suo più grande alleato lungo il cammino della sopravvivenza. Tra le mura bianche di un ospedale, in mezzo al dondolio delle flebo e il logorante bippare dei macchinari, Leonardo trova nelle dolci note del suo blues un appiglio per rimanere a galla nelle acque torbide della negligenza medica e di un destino spesso ingiusto. Ma il coraggio non gli è mai mancato, ed è con quello che ha vinto le sue battaglie, conquistando il suo posto nel mondo.

Un padre buono, amorevole e comprensivo. Una madre severa, talvolta violenta, ossessionata dal giudizio della gente, legata a valori tradizionali e piccolo-borghesi, incapace di capire che i tempi sono in trasformazione, anche nella provincia italiana. Come la Pordenone della fine degli anni Sessanta, dove inizia questa storia. La storia di Paola, una bambina costretta a diventare presto adulta, che si ribella senza paura alle imposizioni matriarcali, e fugge per seguire la via di un destino che le si rivela e che sente dentro. Come una voce che viene dall'universo.

Ci sono ferite che non fanno rumore, ma ti abitano dentro ogni giorno. Ferite che impari a nascondere. A mascherare con sorrisi. A zittire per non disturbare. Monica ha fatto così per quasi cinquant'anni. Ha imparato a essere forte. A non chiedere. A bastarsi. Ma dentro, qualcosa chiedeva di essere visto. Di essere ascoltato. Poi, un dolore improvviso - la perdita di una persona giovane e molto vicina al suo cuore - ha rotto il silenzio. E da quel buio è iniziato il viaggio. Doloroso. Vero. Trasformativo. Questo libro è una rinascita. È la voce di una donna che ha smesso di nascondersi. Di una madre che ha trovato il coraggio di amare anche dove aveva fallito. Di un'anima che ha scelto di non vergognarsi più della sua fragilità. Se stai leggendo, forse non è un caso. Forse anche tu hai bisogno di ritrovarti. Di qualcuno che ti guardi senza giudizio. Che ti dica, semplicemente: «Ti vedo. Ti credo. Ci sono anch'io».

"È assurdo quanto il mio cuore voglia ripercorrere quei momenti. È una bilancia, passo dal passato al presente a un ipotetico momento parallelo non successo... solo per poterti vedere e sentire e riavere quello splendido arcobaleno". Alessio è un ragazzo speciale, progetta il suo futuro già in tenera età ed è capace di grandi slanci di generosità, soprattutto con la sorella Ilenia, disabile fin dalla nascita. Anche ad Alessio il destino non ha riservato una vita facile, i dottori hanno confermato la diagnosi di "autismo", un parolone che all'inizio fa paura, come confessa la mamma in questo struggente racconto. Ma poi tutto cambia e il ragazzo dimostra di saper andare avanti, appassionandosi a molte attività, dal computer alla musica al judo. "Un amore chiamato Alessio" ripercorre un passato difficile da rievocare e da mettere per iscritto, una storia che molti conoscono in Sardegna per il suo tragico epilogo. Eppure, in quest'opera colma di sentimenti che il lettore percepirà, una madre riesce a trovare la forza di descrivere i momenti felici di un passato che non c'è più, riflettendo a cuore aperto sulle inclinazioni del figlio e il suo modo di rapportarsi agli altri. Uno scritto che racconta una storia vera, in grado di colpire nel profondo per la sua spontanea autenticità.

Mari dentro è un viaggio nell'intimità del ricordo, una navigazione autobiografica tra soffi di memoria, tempeste familiari e rive interiori da cui riaffiorano tesori dimenticati. Con una scrittura densa di immagini evocative, Patrizia Ercolano intreccia il racconto della propria vita con quello dei suoi mari, che non smettono mai di muoversi. Dalla nascita al Lido di Venezia, attraversando l'adolescenza sugli scogli della Penisola Sorrentina - tra acque, sabbie e venti - fino alla maturità consapevole, ogni pagina è un'onda che travolge, accarezza o svela. Attraverso lo sguardo dell'infanzia, il libro restituisce piccoli gesti quotidiani carichi di simbolismo: la cura nei vestiti cuciti dalla madre, l'ordine delle stanze, i profumi della cucina, la ritualità silenziosa di un amore che si manifestava nel dettaglio, più che nella parola. Ma Mari dentro è anche un confronto sincero con le zone d'ombra dell'eredità familiare: le incomprensioni, i silenzi, il peso delle attese e dei modelli imposti, il tempo che sfibra e poi riannoda. Raccogliendo parole come perle riportate in superficie, Mari dentro restituisce una dichiarazione d'amore alla vita e al suo mare inarrestabile: un invito a chi legge a ritrovare spruzzi di felicità e a riconoscere il modo unico in cui ciascuno di noi è figlio delle proprie maree.