Guida: Ateneo/Ricerca
Paesaggio. Forma e pianificazione urbanistica
Antonio Iazzetta
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2015
pagine: 122
Diffusa è la constatazione degli effetti perversi degli usi del territorio affermatisi nei recenti lustri sui caratteri del paesaggio consolidatisi, con riferimento a valori di identità, relazionalità, continuità, unità e diversità, appropriatezza d'uso, senso semantico. Le motivazioni del degrado si devono ritenere conseguenti allo scarso ruolo attribuito nel governo dei suoli praticato negli ultimi lustri dello scorso secolo alla disciplina d'uso, che si sarebbe dovuta sancire attraverso il piano urbanistico, territoriale e comunale. La disattenzione si è espressa altresì attraverso la persistente latitanza nella verifica dell'efficacia dei differenziati strumenti di piano territoriale legittimati, mirati al perseguimento di obiettivi parziali, settoriali o speciali, da cui conseguono norme di uso differenziate, disciplinanti con disposizioni frequentemente e reciprocamente incoerenti gli stessi elementi del sistema territoriale complesso.
La finanza etica durante le crisi finanziarie del nuovo millennio. Modelli teorici ed evidenze empiriche
Francesco Gangi
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2012
pagine: 134
Partendo dalle recenti crisi finanziarie che hanno caratterizzato i primi anni del nuovo millennio, la ricerca indaga sulla relazione tra etica e valore. In particolare, dopo una disamina delle relazioni tecniche e comportamentali, lo studio si sofferma sulle dimensioni etiche delle crisi. Successivamente, viene proposto un inquadramento teorico sia delle logiche di allocazione del capitale che rispondono ai canoni dell'investimento etico e socialmente responsabile, sia dei modelli interpretativi della relazione rischio/rendimento. In tal modo vengono poste le basi per rispondere alla domanda di fondo che ispira la seconda parte del lavoro. Ossia, se la finanza etica sia in grado di coniugare i canoni dell'efficienza allocativa con il rispetto dei principi etici e sociali degli investimenti. In particolare, conferisce originalità ed attualità allo studio, la verifica delle ipotesi di ricerca durante le ultime due gravi crisi finanziarie collegate allo scoppio della bolla speculativa immobiliare del 2008 ed alla crisi del debito sovrano europeo del 2011. Dall'analisi, quindi, emergono importanti implicazioni sia per le imprese reali che per gli operatori finanziari.
Infrastrutture dei trasporti e sviluppo economico in Cina
Roberta Arbolino
Libro
editore: Guida
anno edizione: 2009
pagine: 96
Riflessioni di un geologo su calore, gravità e tempo
Giuseppe Guzzetta
Libro
editore: Guida
anno edizione: 2009
pagine: 232
Simboliche dello spazio. Immagini e culture della terra
Libro
editore: Guida
anno edizione: 2009
pagine: 212
La modernizzazione dell'agricoltura nell'Italia postunitaria 1861-1910. Associazioni, stampe e cultura agraria
Diomede Ivone
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2009
pagine: 320
Navigazione inerziale e integrata
Vincenzo Nastro
Libro
editore: Guida
anno edizione: 2009
pagine: 262
La materia e l'idea. Significati e simboli nell'architettura antica
Elisabetta Pagello
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2008
pagine: 108
L'analisi del rischio negli investimenti pubblici
Fabiana Monacciani
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2008
pagine: 116
La grande epidemia. Potere e corpi sociali di fronte all'emergenza nella Napoli spagnola
Idamaria Fusco
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2018
pagine: 433
Eventi straordinari, quali un'epidemia di peste, potevano ripetersi con una certa frequenza in una società di antico regime. Essi mettevano a dura prova le autorità di governo, costringendole ad assumere provvedimenti drastici ma, nella maggior parte dei casi, scarsamente risolutivi. Per combattere la peste bisognava infatti prevenirla, bloccarla alle porte di un centro, impedire che essa dilagasse. Era soprattutto la prevenzione alla base della lotta impari contro la malattia. Una prevenzione che le autorità erano tenute ad adottare in maniera rigorosa, senza eccezioni di sorta; tuttavia, nella realtà altre erano le logiche che spesso prevalevano. Con conseguenze disastrose per intere popolazioni. Alla luce di tali osservazioni, il ruolo delle istituzioni, le scelte e le "politiche" da esse adottate, a livello centrale e locale, emergono quali fattori chiave per leggere la storia delle epidemie di età moderna e, non ultima, della terribile pandemia scoppiata nel 1656 nel regno di Napoli. Fattori in grado di chiarirci successi e insuccessi, diffusione e controllo. In una società caratterizzata da dinamiche tutte proprie, basate su privilegi e diritti consuetudinari, la peste rompe gli equilibri preesistenti e l'ordine costituito, rimette in discussione le forze tradizionali e fa sorgere forze nuove. E, mentre le istituzioni centrali cercheranno, spesso invano, di proporre soluzioni atte a governare un regno in preda all'epidemia, saranno i "poteri" locali a emergere con rinnovato vigore, a trovare nuovi spazi di azione nel tentativo di controllare il territorio da essi amministrato. Spazi che toccherà alle istituzioni della capitale ricollocare, a epidemia terminata, in ambiti tutti nuovi. In tal senso, la peste del 1656 rappresenta un importante punto fermo per la storia delle epidemie che scoppieranno nel Mezzogiorno negli anni successivi, un'importante lezione per i governanti che verranno, i quali faranno ricorso a "politiche" ben diverse da quelle adottate nel 1656.