Helicon: Occhio di bue
Il viaggio a Roma. Lettere (1822 - 1823)
Giacomo Leopardi
Libro: Libro in brossura
editore: Helicon
anno edizione: 2024
pagine: 306
La trama di un romanzo sembra racchiusa nelle lettere che Giacomo Leopardi scrive ai parenti e agli amici durante il suo primo soggiorno a Roma presso gli zii. Lasciata Recanati il 17 novembre 1822 con molte speranze, il Poeta vi ritornerà sei mesi più tardi disilluso e scorato. La moltitudine e la grandezza della Capitale Eterna gli verranno a noia dopo il primo giorno. La letteratura romana non sarà altro per lui che una serie di orrori e poi orrori. Uno dei suoi idoli massimi, Monsignor Angelo Mai, con slealtà lo deruberà di una scoperta filologica decisiva. Né riuscirà per un soffio a trovare un impiego che finalmente lo renda libero e indipendente. Neppure la sorella Paolina, frattanto, da tempo promessa sposa, potrà realizzare il suo sogno. Così che “io non ho la menoma ragione di sperar mai niente” annoterà Leopardi una volta a casa, prima di cominciare a comporre Le Operette morali: il capolavoro.
Berecche e la guerra
Luigi Pirandello
Libro: Libro in brossura
editore: Helicon
anno edizione: 2020
pagine: 142
Questa nuova edizione di Berecche e la guerra di Luigi Pirandello, curata da Michael Schwarze, vuole diffondere la conoscenza della novella (pubblicata la prima volta nel 1914 con il titolo Un'altra vita, nella sua versione definitiva nel 1919), perché presenta un duplice interesse per i lettori di oggi. Mettendo in scena le sofferenze che i familiari patiscono sul fronte domestico per i figli in trincea, Berecche e la guerra offre un insolito punto di vista intergenerazionale sulla Prima guerra mondiale; allo stesso tempo, questa tematica pirandelliana permette di osservare una variante del concetto di umorismo elaborato dallo scrittore siciliano, dando rappresentazione a una sorta di guerra umoristica.
Le donne italiane. Con testo in lingua inglese e italiana e con uno studio sull'autore
Ugo Foscolo
Libro: Libro in brossura
editore: Helicon
anno edizione: 2019
pagine: 142
La spregiudicata scrittura di "The women of Italy", composto da un Ugo Foscolo londinese per la rivista «London magazine» del 1° ottobre 1826 sui costumi italiani in tema di matrimonio, sarebbe diventata fin dalle prime battute qualcosa di più di un semplice articolo. Un saggio storico-politico di implacabile lucidità sulle cause di un sistema nefasto e pregiudizievole. Un testo dai contenuti forti, finemente letterario nei corredi benché sociologico negli intenti. Un eloquente pamphlet dal tenore europeo ricamato intorno all’anacronistico, eppur vegeto, status delle donne di quello strano mondo occidentale frammentato e in disgrazia che era l’Italia. Costrette a matrimoni di convenienza, le aristocratiche italiane si davano infatti spesso, una volta maritate, al libertinaggio, in cerca d’amore e di libertà. E per l’autore dell’"Ortis" e di "Dei Sepolcri" la decadenza politica italiana poteva riconnettersi proprio alle promiscue nozze delle classi più elevate. Composto in inglese, il testo è qui riprodotto nella sua forma originale e accompagnato da una nuova traduzione.
L'ingenuo
Luciano Zuccoli
Libro: Copertina morbida
editore: Helicon
anno edizione: 2019
pagine: 150
La cancellazione del famoso scrittore Luciano Zuccoli (1868-1929) dal canone della letteratura italiana del Novecento, verificatasi a partire dal secondo dopoguerra, appare ancora oggi inspiegabile. Al suo tempo, Zuccoli veniva considerato da alcuni importanti critici non meno ragguardevole di Pirandello e fu posto a fianco di Thomas Mann, di Dostoevskij, di Mark Twain e di Tolstoj. Vittima di un equivoco critico che lo ha travolto, sotto le generiche accuse di "scrittore di consumo", di cattivo "imitatore di d'Annunzio" e di "sostenitore del fascismo", è oggi uno dei grandi dimenticati, insieme a scrittori come Guido da Verona, Mario Mariani e Pitigrilli. Accompagnato da un raffinato studio d'autore del Prof. Enrico Tiozzo dell'Università di Göterbog, "L'ingenuo" è un racconto dalle tinte cechoviane, che come protagonista ha un inetto, un uomo gentile d'animo ma povero e sventurato nella vita, il cui destino sarà tragedia.
Il mio Giuseppe Giusti
Ferdinando Martini
Libro: Libro in brossura
editore: Helicon
anno edizione: 2018
pagine: 134
Ferdinando Martini (1841-1928) è stato non solo un notissimo politico dell’età liberale (esponente della Sinistra liberale, parlamentare per quarantatré anni, ministro per l’Istruzione Pubblica, ministro delle Colonie, governatore dell’Eritrea etc.), ma anche un eccellente giornalista, fondatore e direttore del «Fanfulla della domenica» (1879), del «Giornale per i bambini» (1881) e della «Domenica letteraria» (1882), drammaturgo, diarista, saggista e narratore. Fine intellettuale umanista, Martini curò un interesse particolare per Giuseppe Giusti, curandone Tutti gli scritti editi e inediti e l’Epistolario, comparsi rispettivamente nel 1924 e 1932. Lo studioso Simone Fagioli, indagando le carte dell’archivio e utilizzando alcuni documenti inediti, raccoglie in questo volume una preziosa antologia di scritti che Martini dedicò al poeta conterraneo dal 1891 al 1924, entrando in modo originale nel profondo della psicologia politica del politico pistoiese, legata indissolubilmente all’arte letteraria. . Con una lettera inedita di Giuseppe Giusti
La cinematografia di Geova e altre novelle. Con uno studio sull'autore
Mario Mariani
Libro: Libro in brossura
editore: Helicon
anno edizione: 2017
pagine: 116
Mario Mariani (Solarolo, 1884 – San Paolo del Brasile, 1951) lavorò a "Il Messaggero" e fondò a Milano "Novella", ancora oggi esistente come "Novella 2000". Ondivaga già ai suoi tempi un’etichetta possibile. Di un pensatore libero e geniale si trattò e di un’antifascista costretto all’esilio, troppo presto dimenticato. Ci ha lasciato più di 25 opere, fra romanzi, novelle e saggi. Capolavori che oggi richiedono finalmente una luce. Li rischiara questo piccolo volume, curato da Andrea Pellegrini, che custodisce tre brevi intense bellissime ed esemplari novelle.
Racconti dell'io. Con uno studio sull'autore
Federigo Tozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Helicon
anno edizione: 2017
pagine: 112
Federigo Tozzi (Siena, 1883 – Roma, 1920), uno dei prosatori del Novecento italiano, mette sulla pagina il proprio disagio esistenziale e, allo stesso tempo, la tragica impossibilità di comprendere il fenomeno umano. Autore di romanzi come "Con gli occhi chiusi" e "Il podere e delle formidabili prose di Bestie", ha scritto anche aforismi, poesie e opere teatrali; ma tra i suoi capolavori sono senz'altro da contare i racconti: tra i molti scritti in prima persona, il curatore Marco Menicacci ne ha scelti sei, disponendoli in modo da formare la parabola di una vita umana in cui la scrittura, tra autobiografismo e invenzione, conduce il lettore in uno spietato percorso di autoanalisi.
Che cosa è l'amore?
Alfredo Panzini
Libro: Libro in brossura
editore: Helicon
anno edizione: 2017
pagine: 124
Celebre e amato tra gli anni Dieci e Trenta del secolo scorso, Alfredo Panzini (Senigallia, 1863 – Roma, 1939) è stato novelliere, romanziere, critico, elzeverista, lessicografo, traduttore e saggista, una figura di primo piano nel panorama delle lettere italiane del tempo che fu, ma poi nel secondo Novecento, ignorato dalla critica, è stato consegnato ad un oblìo che lo ha tagliato fuori dal mercato editoriale. Il curatore Michele Rossi ripropone, con un’ampia e approfondita postfazione, tre divertenti e brillanti novelle incentrate sull'universo femminile tratte da “Che cosa è l’amore?”, una raccolta edita nel lontano 1912 e ingiustamente ignorata dal grande pubblico, come purtroppo il suo autore.
Astrid ovvero temporale d'estate
Vincenzo Cardarelli
Libro: Copertina morbida
editore: Helicon
anno edizione: 2017
pagine: 106
(...) Questo unico racconto lungo della produzione di Vincenzo Cardarelli, che qui dopo molti anni ripubblichiamo, non sarebbe stato composto subito. Non risale a prima del 1926, quando ancora da sgrossare si affaccia sul «Tevere» di Roma fra l'8 e il 10 di febbraio. Come spesso fra i dedali editoriali cardarelliani, "Astrid ovvero temporale d'estate" rispunterà cinque anni più tardi sul «Resto del Carlino» e riveduto e corretto sul «Tempo» dieci anni dopo. Poi sulla «Fiera Letteraria» del 9 novembre 1950, nella riedizione dell'operetta dal titolo Il sole a picco nel 1952 e definitivamente nelle Opere mondadoriane del 1981. Né, a dimostrare l'attaccamento dell'autore al testo, va dimenticata quella sorta di astridiana sintesi presente in una delle preziose edizioni curate da Dora Broussard nel 1947, sotto l'intestazione di «Concilium Lithograficum», col semplice titolo di Astrid accompagnata da una litografia dell'amico Carlo Carrà e albergante la lirica Frammento. (...)
La storia del mio funerale
Guido Da Verona
Libro: Libro in brossura
editore: Helicon
anno edizione: 2016
pagine: 116
In un autoritratto lirico, Guido da Verona si presentava come celibe, benché non lo fosse affatto. Con un’anima di antenato. Antipatico a se stesso in modo superlativo. E in rotta con i filosofi e con gli apostoli di ogni fede. Ottimo ballerino di tango, poliglotta e fratello di chiunque stesse contro la moltitudine, si miniava libertino, fumatore di prelibati sigari e uomo tenacemente deciso a scegliere come logica della vita “quella di non averne alcuna”. Ma soprattutto nomade errante diceva d’essere, amatore della strada, della primavera e del profumo dei rosai, non meno che dei puri-sangue, della poesia e del gioco del baccarà. (...)
Contemplazione della morte
Gabriele D'Annunzio
Libro: Libro in brossura
editore: Helicon
anno edizione: 2023
pagine: 208
Nella primavera del 1912, alla notizia della morte dell’amico Giovanni Pascoli, Gabriele d’Annunzio mette mano repentinamente a un epicedio in prosa molto solenne. Soffocato dai debiti, il Vate si trova in fuga in un esilio volontario, in Francia, presso Arcachon. E l’agonia e la scomparsa in quei giorni anche di Adolphe Bermond, l’anziano locatore dello châlet preso in affitto su quelle dune oceaniche, dispiegano e acuiscono il funebre eppur vitalistico pensiero dannunziano fino a un’incantatoria contemplazione del traguardo di ogni destino.