Ibiskos Editrice Risolo: Anthurium

Due temi scottanti e delicati: violenza domestica e pedofilia. La storia di una bambina, Margherita, diventa simbolo ed emblema di un fenomeno che troppo spesso è fortemente sottostimato per vari e complessi motivi d'ordine psicologico e culturale. Violenze, abusi, percosse, minacce e imposizione del rapporto sessuale vedono vittime donne e bambini. L'autrice prende spunto da fatti realmente accaduti per raccontare come il luogo che per antonomasia dovrebbe rappresentare amore e protezione, la casa, diventi invece scenario d'orrori taciuti e nascosti. Una famiglia e una città come tante, una storia attuale che non mancherà di indignare e commuovere.

Il romanzo si ispira a una storia vera. Una ragazza viene aggredita in un sottopasso ferroviario di Firenze, nei primi anni Ottanta. Ma non si tratta della storia di un'aggressione come le altre. L'autrice ha compiuto un'attenta opera di contestualizzazione e ridefinizione degli scenari, per rendere coerente la narrazione con l'epoca in cui è ambientata. La tematica affrontata è di grande attualità e delicatezza, dato che il protagonista maschile ha subito in età infantile una grave carenza affettiva familiare, sfociata poi nella patologia dello stalking a sfondo sessuale.

Questa storia pare il dialogo a distanza tra due esistenze, quelle di un padre e di un figlio, in cui ciascuna sembra avere il desiderio di dire qualcosa di se stessa all'altra come per dimostrare, o meglio, per rendere evidente quanto siano intrecciate. L'amore lega l'una all'altra attraverso le tante occasioni che una vita può offrire ma la specularità del modo di affrontare la vita le fa gemelle. In entrambe c'è sempre una meta verso cui tendere, un traguardo da raggiungere, individuato ed imposto dalla storia oppure scelto dal desiderio e dalla volontà personale. In entrambi i casi è il rispetto delle regole che, assieme alla voglia di fare, permette di raggiungere la meta. Nel momento poi in cui l'obiettivo non pare così chiaro è seguire le regole, siano quelle del gioco, del vivere civile, del buon senso, dell'etica, dell'impegno o del sacrificio, ad apparire il fine stesso cui tendere.

Uno spietato serial killer, una giovane donna, un paio di preziosi orecchini, questi sono gli elementi dominanti della vicenda che coinvolge il commissario Bentivoglio e la sua squadra in un crescendo di tensione, fino ad un imprevedibile quanto misterioso finale.

Sophia, sedici anni, bella e intelligente, è da sempre appassionata di mitologia greca. La sua vita scorre serena, finché, improvvisamente, inizia ad avere strane visioni: la città in fiamme, i corpi dei suoi cari carbonizzati, orribili e minacciose vecchie dai capelli serpentini. A ciò si aggiunge l'arrivo in classe dei Teios: sei bellissimi fratelli, tre maschi e tre femmine. Sophia subisce il fascino dei tre ragazzi: Lucio, bello e solare, Claudio, sensuale ed accattivante, ma il suo cuore si ferma ogni volta che i suoi occhi incontrano quelli di Marco, neri e senza fondo. Tra i Teios e Sophia nasce un'affettuosa amicizia; tutto pare perfetto finché le tre vecchie tornano a popolare i suoi sogni avvertendola: dovrà prepararsi ad affrontare una guerra, per sconfiggere coloro che, a causa di un'antica profezia, vogliono la sua morte e quella dei suoi cari. Solo più tardi scoprirà che le tre vecchie in realtà sono le Parche, dee del Destino, che i Teios sono dèi dell'antica Grecia, che Marco è Ares, il dio della guerra e lei non è una semplice umana, ma un'eroina.

Toscana, metà del Settecento. La morte improvvisa di Margherita, giovane nobile, darà l'avvio ad una catena d'eventi che unirà per sempre i destini di tre famiglie. La casata di Leopoldo, nobile proprietario terriero, la famiglia di Amedeo, ricco mercante e quella di Viola, contadina e bracciante, lottano per le loro ambizioni di denaro, potere e amore, ognuno legato alla condizione sociale cui appartiene per nascita. Marchesi, servi, contadini e borghesi useranno ogni mezzo per affrancarsi dalle insoddisfazioni, dalle delusioni, dalle ingiustizie o, al contrario, per mantenere inalterati i propri privilegi. Viola è incatenata alla sua terra, Leopoldo ai suoi diritti, Amedeo al potere e la figlia Matilde ad un amore non corrisposto. Sullo sfondo un'Europa che sta muovendo i primi passi verso grandi cambiamenti. Solo Cosimo, figlio del marchese Leopoldo, riuscirà a spezzare le sue catene, andando incontro al nuovo che avanza.

Uno spregiudicato operatore ecologico (costantemente impegnato a dialogare con un suo fantomatico psicologo interno), tenta con ogni mezzo di conquistare un'avvenente sconosciuta. Un manipolo di concittadini dal vivere apocalittico redige un misterioso testo che intreccia pericolosamente nozioni di sesso e di morte... L'interazione di questi elementi scuoterà bruscamente una piccola città di provincia dal suo torpore abituale e, ben presto, anche il nostro operatore ecologico e la sua "preda" si troveranno invischiati nella curiosa trama di eventi innescati dagli autori di questa fantomatica letteratura.

"A metà strada tra autobiografia e diario, l'autrice si lascia andare a descrizioni semplici ma molto profonde dei suoi vissuti di bambina. Dal rifiuto della madre all'impossibilità da parte del padre di tenerla con sé, fino all'arrivo all'orfanotrofio e la successiva adozione. Nessuna vena di sentimentalismo, solo la semplice verità, descritta con toni fermi, in cui il dolore si unisce in ogni parola alla capacità di accettare attivamente i soprusi e le ingiustizie subite."

Il romanzo si ispira ai tanti fatti di cronaca relativi alla violenza di genere, in particolare ai casi di scomparsa di donne (mogli, compagne, madri di famiglia) camuffati da fughe volontarie o indotte e che si rivelano invece col tempo veri e propri femminicidi. Giovanni, Francesca e Karla rappresentano un triangolo pericoloso che trasforma la quotidianità in una prigione soffocante, fatta di droga, bugie, tradimenti e forzosa salvaguardia delle apparenze. Una dinamica che porta un matrimonio a disgregarsi e una storia d'amore a trasformarsi lentamente in violenza e tragedia.

Nicola, un medico apparentemente arrivato, ma in profonda crisi con se stesso. Gabriele, un bambino che rischia di perdere il senso della sua esistenza appena iniziata. Un incontro difficile, che finirà per cambiare in modo radicale l'anima di Nicola. Una storia di vite che si intersecano in modo bizzarro, una storia di malattia che sembra destinata ad una fine tragica ma che poi, grazie a una nuova strategia di bioingegneria genetica, ci regala una conclusione inattesa.

Un romanzo che vuole essere contro corrente perché, a differenza di quanto spesso accade oggi, il cammino non va dalla fede tradizionale alle più moderne esperienze di new-age ma paradossalmente attraverso queste porta alla riscoperta di qualcosa che il protagonista aveva da sempre dentro di sé. Il romanzo parla di persone, tante persone, che una dopo l'altra entrano nella vita di Giorgio e trasmettono un po' della loro ricchezza prima di riprendere la loro strada. proprio questo il tema principale, la ricchezza che nasce dall'incontro, dall'ascolto, dalle differenze ma anche e soprattutto dalla volontà di ascoltare e di essere disposti a mettersi in gioco. Un cammino che ognuno di noi può fare, basta semplicemente ascoltarsi ed aprire il cuore a nuove esperienze.

Per le storie d'amore si sono consumati fiumi d'inchiostro, storie a volte tragiche, come quella di Giulietta e Romeo, altre più semplici, altre ancora drammatiche. Quella di Luigia, Gina nella storia da lei stessa raccontata in prima persona, si sviluppa lungo un'insolita falsariga: un amore incredibile appare sempre ai nostri occhi complicato, ma qui le complicazioni dipendono dall'ignoranza tipica del tempo, il primo dopoguerra, dai pregiudizi sociali e dal secondo conflitto mondiale che crea barriere insormontabili, specialmente quando si è giovani ed inesperti. Può una ragazza resistere a tali pressioni che in breve si abbatteranno da più parti su di lei?