Jaca Book: Di fronte e attraverso. Storia
Storia della fisica italiana. Un'introduzione
Angelo Baracca
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2017
pagine: 208
Tutti gli italiani conoscono i nomi di Enrico Fermi, nonché ovviamente di Galileo Galilei, probabilmente di Alessandro Volta, ma forse non molti saprebbero dire a che cosa è dovuta la loro fama, e ancora meno che cosa essi abbiano rappresentato nella cultura del nostro Paese e nel contesto della scienza internazionale. Questo libro si propone di colmare un vuoto culturale, offrendo una ricostruzione a tutto campo, accessibile al largo pubblico, non solo delle vicende specifiche di questa branca della scienza in Italia, ma inquadrandola nel contesto della nostra storia sociale ed economica. Una storia difforme da quella dei maggiori Paesi europei, per i ritardi storici e le profonde contraddizioni del nostro sviluppo, che si sono riflessi nella struttura di una borghesia e di una classe dirigente scarsamente sensibili ai valori del rinnovamento tecnologico e scientifico. Questa impostazione si presta a corsi universitari sul tema, a ricerche e lavori di gruppo nelle scuole, oltre a un approfondimento della nostra storia che è sempre opportuno nel contesto culturale italiano.
Da Lenin a Putin e oltre. La Russia tra passato e presente
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: 208
Tra l'Europa centro-occidentale e l'Asia centro-settentrionale si estende un immenso spazio bicontinentale che si chiama Russia. Negli ultimi tre secoli questo spazio si è chiamato Impero russo poi Unione Sovietica e prima ancora Regno moscovita; il suo nucleo è costituito dai russi preponderanti su una miriade di altre popolazioni: la lingua unificante è quella russa, come russa è la cultura egemone. Così è stato fino a due decenni fa, quando, dopo l'impero zarista, crollato nel 1917, anche quello comunista si è disgregato, dando origine ad un nuovo stato, la Federazione russa. Questo grandioso sommovimento in un'area vasta e cruciale come quella eurasiatica, oltre a creare una nuova realtà geopolitica, ha avuto ripercussioni di portata mondiale. Dopo il 1991, data della fine dell'Unione Sovietica, la Russia ha perso quella centralità che, nella sua ipostasi imperial-comunista, aveva avuto sulla scena mondiale, soprattutto dopo la guerra vittoriosa contro la Germania nazista, e grazie al messianismo ideopolitico derivato dalla Rivoluzione d'ottobre che ne aveva fatto il fulcro di un'organizzazione internazionale. La nuova Russia resta però uno dei grandi attori del gioco politico globale. Conoscere questa nuova grande realtà che è europea nonostante la sua bicontinentalità, dando voce soprattutto alle forze critiche della nuova Russia, è di essenziale importanza, dati i legami di vario titolo (politico, economico, culturale) che legano il nostro Paese alla Russia.
Il terrore rosso in Russia (1918-1923)
Sergej P. Mel'gunov
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: VI-306
All'inizio di settembre del 1918, sul finire dell'anno primo del potere sovietico in Russia, viene arrestato, in una retata di avversari politici, lo stimato storico e leader di un piccolo partito socialista-popolare, Sergej P. Mel'gunov. Presto, almeno in quell'occasione, verranno lasciate cadere dagli inquirenti, per manifesta infondatezza, le accuse di complicità in attentati e complotti, ma già durante questa prima detenzione e le relative indagini, Mel'gunov non rinuncerà mai a cercare interlocutori coi quali dibattere le proprie idee sul futuro del paese dopo lo zarismo. Alla Lubjanka, sede della Ceka, il suo interrogatorio si trasforma in uno snervante colloquio di ore con il "ferreo Dzerzinskij" durante il quale Mel'gunov cerca di convincere il capo della polizia politica segreta che la strada da loro imboccata col Terrore è sbagliata e immorale; al Cremlino pone la stessa questione al conoscente di vecchia data Vladimir Bonc-Bruevic, intimo di Lenin e divenuto capo di gabinetto del Consiglio dei commissari del popolo: quello ammette il fatto della soppressione di ogni libertà, ma gli assicura che è intenzione dei bolscevichi abbreviare al massimo il periodo della dittatura. La dittatura diventerà invece un sistema stabile di potere contrassegnato dal Terrore. E malgrado ventitré perquisizioni e requisizioni di libri e altri quattro arresti, Mel'gunov raccoglie da allora gli elementi per stilare, da documenti ufficiali e testimonianze attendibili, le sue minuziose "Cronache".
Bartolomeo de Las Casas e i diritti degli indiani
Marianne Mahn Lot
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 1998
pagine: 296
Storia della Russia e dei paesi limitrofi. Chiesa e impero. Volume Vol. 4
Giovanni Codevilla
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2016
pagine: 400
Dopo aver riconosciuto la libertà religiosa nel 1990, dal 1997 la Russia ha ricostituito un sistema confessionista che rispecchia quello zarista, rinnegando il separatismo proclamato nella Costituzione. Alla Chiesa di Stato viene assegnato un ruolo privilegiato e si ricostituisce la triade Ortodossia, Autocrazia e Spirito nazionale. Mosca si ripropone come Terza Roma, il cui territorio canonico esorbita dai confini dello Stato. Sorgono di conseguenza dei conflitti tra le Chiese ortodosse in Ucraina, Estonia e Moldavia. Il rapporto sinfonico che si è consolidato tra Kirill e Putin porta alla sacralizzazione dell'identità nazionale russa e alla conseguente discriminazione delle minoranze religiose. Nel saggio che conclude questo volume, Stefano Caprio mostra come la Russia di Putin sia un'incarnazione della Russia di sempre: un grande Paese dalla vocazione universale e incompiuta, un popolo messianico non per elezione divina, ma per conseguenze della storia, una terra senza confini in cerca di una nuova definizione. Dopo un secolo segnato dall'ateismo più sistematico e totalitario, l'Ortodossia russa è rinata come l'Uccello di Fuoco della mitologia slava. La guida suprema di questa rinascita, Vladimir Putin, ha sottomesso ogni possibile avversario e ha mostrato al mondo la volontà della Russia di tornare a essere la superpotenza di un tempo; la Chiesa del patriarca Kirill cerca di guardare al terzo millennio come alla nuova era del cristianesimo universale.
Storia della Russia e dei paesi limitrofi. Chiesa e impero. Volume Vol. 3
Giovanni Codevilla
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2016
pagine: 400
Il colpo di Stato del 1917 soffoca i fermenti di rinnovamento che dalla fine del secolo XIX si sviluppano nella società civile e nella Chiesa e che trovano espressione nella legge sulla tolleranza religiosa del 1905 e nella convocazione, dopo anni di titubanze, del grande Concilio del 1917-1918 che delibera la ricostituzione dell'istituto del Patriarcato, abolito da Pietro il Grande nel 1721. Lo scontro del nuovo regime con la Chiesa è segnato sin dall'inizio dalla violenza e dalla coercizione cruenta, che viene sospesa solo a seguito dell'invasione nazista, quando Stalin si rende conto che per aggregare la popolazione contro il nemico è necessario ricostituire l'antico legame tra Ortodossia e patriottismo, concedendo alla Chiesa uno spazio di libertà. Prende allora avvio la Nep religiosa staliniana, la quale ha vita assai breve, lasciando il posto a una fase di asservimento del Patriarcato di Mosca ai fini della politica sovietica, durante la quale si procede nell'URSS e nei Paesi limitrofi alla soppressione violenta della Chiesa greco-cattolica e alla sua forzata aggregazione all'Ortodossia, nel dichiarato tentativo di dar vita a un Vaticano moscovita, finalizzato ad assegnare alla Chiesa di Mosca, pienamente controllata dal regime, un ruolo di guida sul piano internazionale al servizio della politica estera comunista. Nel contempo riprende dal 1947 una nuova fase di intolleranza che trova il suo culmine con Chruscèv.
Storia della Russia e dei paesi limitrofi. Chiesa e impero. Volume Vol. 2
Giovanni Codevilla
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2016
pagine: XXIV-407
L'era imperiale è dominata dalla figura di Pietro il Grande, il quale, affascinato dal progresso tecnologico, decide di modernizzare la Russia. L'imposizione del taglio della barba, segno di appartenenza all'Ortodossia, l'obbligo di portare abiti di foggia occidentale e i comportamenti blasfemi del sovrano inaspriscono la frattura tra i seguaci dello scisma dei veteroritualisti, emarginati e perseguitati, e i fedeli della Chiesa di Stato, completamente asservita all'autocrate. Pietro porta a termine un programma di laicizzazione al quale si ispireranno i regnanti del XVIII secolo, in particolare Caterina II, e decreta l'abolizione del Patriarcato, affermando: "Dio mi ha concesso di governare i laici e il clero e pertanto io sono per loro sovrano e patriarca", optando, quindi, per un cesaropapismo di stampo protestante e allontanandosi irrimediabilmente dal modello bizantino della sinfonia tra sacerdotium e imperium. La Chiesa, denominata Ente della professione ortodossa, viene trasformata in dicastero statale e si riduce a mero instrumentum regni. La storia di questa Chiesa è quella dello Stato stesso e lo sarà anche al tempo dei piissimi zar dell'Ottocento. L'imposizione di valori estranei al mondo russo crea una divisione tra i cultori della ricca tradizione spirituale della Russia (slavofili) e i partigiani del modello petrino (occidentalisti). Queste due antitetiche correnti di pensiero hanno, peraltro, in comune la convinzione di una missione salvifica della Russia.
Storia della Russia e dei paesi limitrofi. Chiesa e impero. Volume Vol. 1
Giovanni Codevilla
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2016
pagine: XXIV-511
Questo volume, primo di quattro, esamina il tema della conversione della Rus' e dell'influenza del mondo bizantino sul cristianesimo orientale, il quale, a causa della dominazione tatarica, viene a trovarsi isolato per due secoli e mezzo dall'Europa e dalla sua evoluzione culturale. A seguito dell'espansione lituana, che incorpora le terre occidentali della Rus', nascono la metropolia di Halyc e quella di Lituania e si pone in tal modo fine al principio dell'unità giurisdizionale della Chiesa della Rus' rappresentata dalla metropolia di Kyïv prima e di Mosca poi. Nel secolo successivo questa frattura trova conferma nell'Unione di Firenze (1439), respinta dalla Chiesa di Mosca, la quale al tempo di Vasilij II il Cieco decide di proclamare la propria autocefalia da Costantinopoli (1448). Con l'allargamento dei confini del principato di Mosca ad opera di Ivan il Grande, i tempi sono maturi per l'affermarsi dell'idea di Mosca Terza Roma e per l'incoronazione del primo zar russo (1547), Ivan IV il Terribile, il quale instaura un regime assolutista e porta a compimento il processo di asservimento della Chiesa al potere politico che segnerà la storia della Russia nei secoli successivi.
Costantino e il suo secolo. L'«editto di Milano» e le religioni
Massimo Guidetti
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2013
pagine: IX-223
Il volume racconta il confronto tra la politica costantiniana, la tradizione imperiale romana e le grandi tradizioni religiose mediterranee. Nel tessuto della città antica a lungo le appartenenze religiose si erano sovrapposte e intrecciate, con scambi fecondi e convergenze inattese. Vi prendevano parte piena anche i fedeli cristiani, sempre più numerosi. Quando sancì la pace religiosa, Costantino scelse il Dio cristiano come protettore dell'impero e garante della coesione sociale. Non volle sottomettergli a forza gli altri culti e fedi poiché pensava che nella concordia e nel tempo tutti si sarebbero convinti della sua verità. Governò i culti tramite la legge e cercò netti confini nella dottrina e nella pratica tra le diverse comunità religiose. Il suo progetto fu in parte assecondato e in parte contrastato da cristiani, pagani ed ebrei. Del precario equilibrio di antico e di nuovo realizzato in quei decenni restano testimonianze evidenti nelle immagini auliche e di uso comune negli interventi urbanistici e architettonici dell'imperatore a Roma, Costantinopoli e Gerusalemme. Il mondo costantiniano durò poche generazioni. L'esigenza delle autorità cristiane di definire in modo certo l'appartenenza dei fedeli, la loro volontà di affermare la propria libertà dal rapporto imperiale e la mancanza di imperatori della levatura politica e culturale di Costantino, in grado di governare la complessità religiosa, ne causarono la fine.
Antisemitismo. Un'ideologia del Novecento
Francesco Germinario
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2013
pagine: VIII-247
Nell'enorme bibliografia sull'argomento, spesso ha prevalso un atteggiamento tendente a vedere nell'antisemitismo un'eccezione nel quadro complessivo della cultura europea. Al contrario, l'antisemitismo è da leggere quale componente di un pensiero politico "rivoluzionario" ostile alla società borghese liberale e in aperta concorrenza col socialismo e il marxismo. L'antisemitismo si presenta come un'ideologia di mobilitazione dei ceti medi timorosi di uno sviluppo capitalistico che distrugga la proprietà, declinandosi quale progressiva finanziarizzazione dell'economia. Da qui, di conseguenza, la distinzione degli economisti antisemiti fra un capitalismo positivo e il capitalismo aggressivo della "finanza ebraica", la domanda di un "socialismo dei piccoli proprietari", l'elaborazione del concetto di "razza" quale nuovo legame sociale che sostituisca quello, ritenuto ormai corroso, della società borghese liberale, e, soprattutto, il progetto di restituire al "politico" quel primato che, in epoca capitalistica, sembra demandato alla "finanza ebraica". A questo punto, l'antisemitismo, dopo che per decenni, attraverso sociologi ed economisti, da Toussenel a Hamon, da Auguste Chirac a Malynski, aveva polemizzato contro la finanziarizzazione dell'economia, è ormai politicamente maturo per incrociare, subito dopo la prima guerra mondiale, le suggestioni dei movimenti politici totalitari, portando in dote una critica corrosiva della società borghese liberale.
La Roma del primo Rinascimento vista attraverso i registri doganali
Arnold Esch
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: 96
La Roma tardomedievale e del primo Rinascimento dispone di un genere di fonti che altre città non hanno, neanche grandi potenze della tradizione archivistica come Venezia e Firenze. Sulla base dei registri doganali, conservati in maniera quasi continuativa dal 1445 al 1485, Esch dipinge un quadro della Roma proto-rinascimentale da una prospettiva inusuale. Dopo un lungo letargo, nella città tutto ricomincia a muoversi. Attraverso le analisi delle importazioni per nave e per terra Esch ritrae uno scenario in cui storia dell'arte, storia sociale e storia della cultura si intrecciano. Gli oggetti, i generi alimentari, perfino gli animali che entrano nell'Urbe sono l'indicatore più fedele della vita reale che vi si svolge. Ne emerge confermato il peso della Curia romana (e della dimensione religiosa) nella vita economica della città: senza papa Roma appare davvero una città mutilata, due terzi di se stessa. Prefazione di Bernard H. Stolte, introduzione di André Vauchez.
Fabbricanti di arcobaleni. Coloro che hanno cercato di abolire la guerra
Romanello Cantini
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: X-411
Nel secolo più sanguinoso della storia umana, caratterizzato da un'inusitata violenza coloniale nei confronti di Africa, Asia e America latina e da totalitarismi devastanti, abbiamo visto venire alla luce i fabbricanti di arcobaleni. L'autore si riferisce a figure illuminanti come Gandhi o Martin Luther King, a movimenti e a statisti facitori di istituzioni come quella dei "paesi non allineati" di Bandung o alla stessa Società delle Nazioni. Gli esiti sono stati i più diversi: le guerre attuali sembrano occultare i tentativi e le istanze di pace, ma l'opera di Cantini è una vera storia, incontrovertibile, di chi ha scelto la pace come metodo. Mancava una storia degli operatori di pace; gli evidenti limiti di molti tentativi nulla tolgono a un nuovo orizzonte che si fa luce in contrasto col persistere delle guerre e del loro rinnovarsi, specie in Medio Oriente. Nel libro si segue l'evoluzione del movimento degli obiettori di coscienza nei vari paesi e di coloro che sempre più numerosi rifiutano la guerra in generale. Si ripercorrono le lotte per il disarmo condotte dagli scienziati, dagli uomini di cultura, dalle organizzazioni pacifiste e da singoli e singolari testimoni. Si raccontano le ormai molto numerose lotte non violente dell'ultimo secolo e le loro vittorie raggiunte senza sangue nelle varie parti del mondo. Si analizzano i successi e gli insuccessi della Lega delle Nazioni e delle Nazioni Unite nel corso della loro storia.