Le Mani-Microart'S: Cinema. Saggi
Cinema e tecnologia. La rivoluzione digitale: dagli attori alla nuova stagione del 3D
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 228
Il cinema sta cambiando radicalmente, soprattutto grazie alle nuove tecnologie digitali. Le trasformazioni in corso sono molte, e riguardano gli attori, le scenografie, gli effetti speciali e le tecniche di ripresa. Una delle grandi novità dovute all'utilizzo delle tecnologie digitali è il ritorno in grande stile del 3D, sancito da "Avatar" di James Cameron, ma ci sono tante altre innovazioni, dalla Facial Motion Capture alle Simulcam, dal Retargeting alla Digital Performance, nomi ancora poco noti, seppur legati alle tecnologie avanzate utilizzate nei grandi successi di oggi, che qui vengono spiegati in modo chiaro, con una serie di esempi. In questo libro si documentano i nuovi aspetti del cinema che incontra la tecnologia, attraverso i contributi di alcuni dei maggior esperti della materia. Tra i vari temi, le contaminazioni tra il linguaggio del cinema e quello dei videogames, le scenografie digitali e i paesaggi virtuali come nuovi modelli di set, gli attori virtuali, resi simili a quelli veri grazie a tecniche che rendono estremamente realistiche le espressioni. In parallelo si sviluppa anche il discorso dei mondi virtuali, i territori che esistono soltanto in internet, popolati da controparti digitali di milioni di persone vere. Anche in questi universi sintetici si realizzano film, alcuni dei quali girati da registi professionisti, che utilizzano la tecnica del machinima. Mondi virtuali che talvolta compaiono anche nei telefilm più seguiti, come "CSI" e "Law & Order"...
Il paesaggio del cinema. Dieci studi da Ford a Almodovar
Sergio Arecco
Libro
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 184
Don Camillo e Peppone. Cronache cinematografiche dalla Bassa Padana (1951-1965)
Riccardo Esposito
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 104
Sogna Federico sogna. Fellini, quel mio unico perfido amico
Moraldo Rossi
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 252
Solo i santi hanno l'aureola? O anche i geni? Ma i geni non sono santi, sono peccatori, e l'aureola non brilla sulle loro teste. Dove cercare allora l'aureola di Fellini? Negli incubi, nell'erotismo, nelle angosce dei suoi sogni? Nelle paure, nell'assillante ritrovarsi imbrattato dai propri escrementi, nel non sapersi sottrarre alle tante piccole perfidie? No, la devi cercare solo quando il sogno lo conduce nei cieli. Fellini utilizza il cielo come un pittore utilizza i suoi colori per il capolavoro. Lui s'immagina, si vede e si disegna come il Dio Eolo galleggiante tra le nubi. Forse il cielo lo ha già designato. Forse. Ma c'è un suo gesto a confermarlo; una catena di gesti, misteriosi, istintivi, coatti, e quindi inconsapevoli, nel percorso della sua mano quando traccia fisicamente, sulle pagine del suo trentennale librone, i segni dei suoi sogni. In quel gesto lui è libero da tutto, è incoercibile, niente lo può influenzare, men che mai la sua volontà impotente: quei segni stessi lo proiettano verso il cielo, nel suo spirito che trionfa c'è l'aureola. Lo spirito di un genio peccatore che si pone in attesa dell'ultima deliberazione del suo Dio.
Al cinema con Mussolini. Film e regime 1929-1939
Marco Salotti
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 260
Durante gli anni Trenta andare al cinema con Mussolini è una scelta di italianità. Non importa se è un film militante alla Blasetti o una commedia alla Camerini, se si canta Giovinezza Giovinezza o Parlami d'amore Mariù, se i protagonisti indossano la camicia nera quella bianca dello smoking: tutti, credenti e agnostici, fascisti e non fascisti, collaborano a creare l'immagine di una nuova Italia che si sta trasformando in società di massa. L'ottimismo nel presente e la speranza nel futuro animano sia l'eroe aviatorio che il fattorino dei grandi magazzini, sia il combattente etico che il giovane scanzonato. Alla fine degli anni Venti il Fascismo è fatto, ora bisogna fare l'Italia fascista: il cinema, assieme ad altri media, partecipa alla elaborazione di un immaginario che deve essere attuale e insieme ispirato al genio italico. L'impegno del regime, durante gli anni Trenta, è quello di far coincidere l'identità italiana con l'identità fascista, "moderna" e "rivoluzionaria". I film nazionali si collocano sull'ambiguo confine tra queste due identità, tra propaganda esplicita e apparente disimpegno, tra collaborazionismo e fiancheggiamento, tra organicità e presa di distanza tattica. Ma sullo schermo del regime tutto si tiene strategicamente, in una iconografìa di celluloide che coinvolge Scipione l'Africano e De Sica, Garibaldi e Amedeo Nazzari, Casta Diva e Mille lire al mese, Ettore Fieramosca e Macario, l'Impero e Totò.
Attacco alla casta. La critica cinematografica al tempo dei social media
M. Cristina Russo
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 246
Ognuno ha due mestieri: il proprio e quello di critico cinematografico. Così scriveva François Truffaut più di mezzo secolo fa e oggi l'affermazione può considerarsi confermata. Il cinema sembra ormai alla portata di tutti, come le occasioni e gli strumenti per parlarne, mentre sul web dilaga una sorta di vocio indifferenziato, ma cresce anche una nuova generazione di esperti pronti a smascherare ipotetici errori e banalità tanto dei critici della vecchia guardia quanto dei cinefili concorrenti. Intanto, cinema, internet e social media entrano nelle nostre vite in modo sempre più pervasivo e coinvolgente, trasformandole e offrendoci l'opportunità di sperimentare un'intera gamma di nuove esperienze. "Attacco alla casta. La critica cinematografica al tempo dei social media" riesplora l'identità di una disciplina dai mille volti e in continua evoluzione, sottoponendo la critica online a un approccio finora riservato alla critica ufficiale, riflettendo con obiettività e ironia sui principali casi proposti dal web e allargando lo sguardo sullo sconfinato panorama dei new media che cambiano ogni giorno di più il modo di pensare, guardare e vivere il cinema.
La guerra dei vulcani. Rossellini, Magnani, Bergman. Storia di cinema e d'amore
Alberto Anile, Maria Gabriella Giannice
Libro: Libro in brossura
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 319
"La guerra dei vulcani" rievoca a sessant'anni di distanza il più grande scandalo cinematografico-sentimentale di tutti i tempi, consumato tra Hollywood, la Roma vitale del dopoguerra e la natura mitica e primitiva delle Eolie. Roberto Rossellini e Anna Magnani, la coppia del neorealismo, vennero travolti dall'arrivo di Ingrid Bergman, la più amata diva d'America: per averla con sè, Rossellini la chiamò a interpretare Stromboli togliendo il ruolo alla Magnani. Ma Anna non si arrese, e decise di realizzare comunque il suo film: lo chiamò Vulcano e si installò alle Eolie con il regista William Dieterle, il principe Francesco Alliata e i primi giovani cineasti della Panaria Film specializzati in riprese subacquee che per primi avevano avuto l'idea di una storia a Stromboli. Le due troupe si sfidarono lavorando simultaneamente a pochi chilometri di distanza, nell'aspro arcipelago tirrenico, combattendo contro il caldo, le esalazioni vulcaniche, i loro rancori e i rimorsi. Per vincere la "guerra dei vulcani" i protagonisti non si rifiutarono nulla: tradimenti, plagi, boicottaggi, ardite riprese sottomarine, mentre la grancassa mediatica si giocava con spregiudicatezza i retroscena di una relazione ormai dissolta e di un nuovo amore che scandalizzava l'Italia bigotta e l'America puritana. Di tutto ciò furono testimoni altri grandi personaggi di un periodo d'oro che il cinema non sarebbe più riuscito a rivivere: Cocteau, Fellini, Welles, Hitchcock, De Sica, Alida Valli...
Lo schermo di Dio. Cinema e pensiero religioso
Auro Bernardi
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 195
Rappresentare Dio sullo schermo è stata una delle prime cose che il cinema ha fatto. E che seguita a fare. Basti pensare ai film che prendono spunto da racconti o personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento a cominciare, naturalmente, da Gesù. Parallelamente a questo approccio, che possiamo definire diretto, alcuni autori hanno invece affrontato la rappresentazione del sacro senza mettere in scena le Scritture oppure facendolo in maniera del tutto originale e innovativa. Il libro analizza i percorsi artistici di dieci autori (Luis Bunuel, Cari Theodor Dreyer, Robert Bresson, Ermanno Olmi, Jean-Luc Godard, Youssef Chahine, Marco Bellocchio, Peter Greenaway, Krzysztof Kieslowski, Lars Von Trier) e si sofferma su alcuni loro film (La via lattea; Pràstànkn, Dies irae; Ordet, Il diavolo probabilmente, Centochiodi, Je vous salue, Marie; L'emigrante; Il destino; L'ora di religione, Il bambino di Macon; Il Decalogo; Le onde del destino) mettendo in luce il modo in cui ciascuno si è confrontato con le problematiche religiose ovvero con molti degli interrogativi che oggi - più intensamente che in passato - interpellano l'uomo sul terreno della fede. Quando, cadute le ideologie e venuti meno i grandi sistemi filosofici che dettavano i codici dei comportamenti individuali e collettivi, l'umanità è costretta a misurarsi con un "nuovo ordine" che i vecchi schemi - specialmente quelli etici - non riescono più a definire né a contenere.
La seduzione dello spettro. Una storia culturale del colore nel cinema
Federico Pierotti
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 296
Di fronte a una fotografia o a un film, a tutti è capitato almeno una volta di esprimere le proprie preferenze cromatiche. Meglio a colori o in bianco e nero? Quale mi restituisce un'immagine preferibile della natura? Quale rende più fotogenico un ritratto? Molte delle domande che da oltre un secolo non abbiamo smesso di porci sul colore sono il riflesso condizionato di idee, convinzioni, luoghi comuni che ci vengono trasmessi dal contesto culturale in cui viviamo. Queste stesse idee hanno attraversato le menti e le vite degli uomini di cinema, che se ne sono spesso appropriati per riutilizzarle, rinnovarle, contestarle, sovvertirle, a volte ridicolizzarle. Questa monografia tenta di ordinare in un quadro storico alcune delle riflessioni, delle domande e dei problemi che hanno accompagnato gli sviluppi del colore cinematografico dalle origini fino alla sua affermazione come forma abituale della visione filmica e mediale, nel corso degli anni sessanta.
Propaganda a Hollywood. La minaccia nazista, la censura e lo Studio System
Fabio Pavesi
Libro
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 168
Con questo libro l'autore ripercorre il periodo più buio del secolo scorso attraverso l'analisi delle vicende delle principali majors hollywoodiane, con particolare attenzione alle controverse traversie della Warner Bros. e della Metro Goldwyn Mayer, case cinematografiche fondate e finanziate da intraprendenti esponenti della comunità ebraica americana. Mentre la prima chiuse i propri uffici in Germania poco dopo la presa del potere di Hitler nel 1933, la Metro Goldwyn Mayer, insieme ad altre, continuò a fare affari con i nazisti fino all'agosto del 1940. Con una prosa scorrevole ed efficace, il libro affronta in maniera approfondita la storia di Hollywood, utilizzando fonti documentarie provenienti dagli archivi delle case di produzione e la corrispondenza fra i produttori cinematografici e l'Ufficio della Censura. Un racconto avvincente, che non è soltanto un saggio sul cinema, ma un resoconto storico della vita americana negli anni '30.
L'immagine-Cristo. La rappresentazione cinematografica di Gesù di Nazareth in Pasolini, Jewison, Scorsese e Gibson
Giammario Di Risio
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2013
pagine: 204
Che cosa hanno in comune un giovane sindonico dai tratti mediterranei, un hippy dagli occhi azzurri e i capelli lunghi biondi, un affascinante nevrotico in continuo stato estatico e un uomo bello e muscoloso? Il fatto di rappresentare/essere il Cristo al cinema. A partire dalla sua nascita, la settima arte ha da sempre affermato la propria fascinazione nei confronti dell'immagine cristologica. Sostanzialmente la vita di questo falegname della Galilea, confluita all'interno della cornice filmica, è servita, inizialmente, al cinema delle origini per creare nello spettatore un'immediata affezione nei confronti di una nuova forma d'arte, per divenire poi, nel corso del Novecento, terreno d'indagine, a volte sfociante nella pura ossessione, della macchina da presa di affermati cineasti. Tra questi Pier Paolo Pasolini, con Il Vangelo secondo Matteo, Norman Jewison, con Jesus Christ Superstar, Martin Scorsese, con L'ultima tentazione di Cristo e Mel Gibson, con The Passion. Obiettivo di questo studio iconologico circoscritto è quello di far emergere, mediante l'utilizzo delle metodologie di analisi filmica applicate a quattro diverse pellicole, differenti variazioni sul tema, individuando nell'immagine cristologica una vera e propria testualità capace di significare le interazioni del cinema con la religione, la filosofia e la teologia.
Le donne di «Gregory Peck». Ricordi e disssertazioni di un cinefilo
Filippo Castelli
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2013
pagine: 112
Con questo libro l'autore intende dedicare un particolare omaggio al Grande Cinema americano del dopoguerra. Infatti, se nella prima parte costituita principalmente da racconti/ricordi, si parla solo marginalmente di cinema, nella seconda, che narra di un lungo viaggio a New York e zone limitrofe, il testo è completo di notizie, curiosità e aneddoti che riguardano quel genere di cinema. Contrariamente a quanto comunemente ritenuto, spesso anche da molti appassionati della Settima Arte, il cinema americano non è nato a Hollywood, ma nella Città di New York e dintorni. Cosicché in quella metropoli, in particolare nell'isola di Manhattan, i cinefili potranno vedere e "scoprire" cose interessantissime quali vecchi (e nuovi) studi cinematografici, teatri, "location" rese celebri da film famosi, alberghi e palazzi nei quali i grandi divi hanno abitato e lavorato; persino testimonianze di fatti e scandali delle loro vite terrene.