LED Edizioni Universitarie: Il Filarete. Fac. lettere e filos.-Un. MI
Moderni e antichi nel I libro del «Cortegiano»
Marianna Villa
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2007
pagine: 200
Il Cortegiano costituisce un modello imprescindibile per la trattatistica di comportamento e, in una prospettiva più ampia, tramite il progetto di un'arte del vivere, delinea una nuova figura di uomo moderno. L'opera affonda le sue radici nella realtà storico-politica e culturale del mondo delle corti dei primi decenni del XVI secolo, di cui riflette le crisi e le trasformazioni in atto entro un diverso assetto in Italia e in Europa. Castiglione si pone indubbiamente come uno dei protagonisti del processo rinascimentale di rifondazione della letteratura in volgare e recupera e rilegge le fonti latine e greche riattualizzandole secondo una prospettiva nuova e moderna. Ponendosi in tale direzione il volume svolge un nuovo e approfondito esame entro il primo libro dell'opera con lo scopo di ricostruire l'angolo visuale di Castiglione e indagare il formarsi di quelle categorie culturali che diventeranno centrali nel discorso cortigiano. Al tempo stesso il percorso dell'analisi mette in evidenza aspetti di rilievo a livello strutturale, che gettano nuova luce sull'impianto del libro.
Vittorio Betteloni. Un poeta senza pubblico
Stefano Ghidinelli
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2007
pagine: 190
La vicenda poetica di Betteloni (1840-1910) rappresenta un caso paradossalmente esemplare delle dinamiche di modernizzazione che investirono il sistema letterario italiano. Fautore di un deciso superamento dei moduli espressivi del tardo romanticismo pratiano-aleardiano, ma estraneo allo sperimentalismo della pur vivace avanguardia scapigliata, Betteloni individua il presupposto ineludibile per un rinnovamento della poesia italiana nel dialogo con un nuovo pubblico di lettori: alla media e piccola borghesia urbana è elettivamente rivolto il suo libro d'esordio, In primavera (1869). Lo spazio inedito accordato ai procedimenti dell'ironia, la stratificazione a più livelli della voce, la sistematica diffrazione del punto di vista rappresentativo corrodono dall'interno la rigida struttura del monologismo lirico tradizionale, e mirano a raggiungere una sintesi contrappuntistica tra i ritmi della 'prosa' e della 'poesia', del canto spiegato e della discorsività narrativa. Il clamoroso insuccesso del libro rivelò la carica anacronistica del progetto. Eppure, proprio nel suo esito fallimentare, l'ambiziosa proposta betteloniana conserva ancor oggi una prorompente carica suggestiva.
La presenza assente. L'attesa del personaggio fuori scena nella tragedia greca
Nicola Stanchi
Libro
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2007
pagine: 342
Già prima di Aspettando Godot di Beckett i tragediografi ateniesi sapevano far lievitare la tensione drammatica ritardando ad arte il momento della comparsa in scena di un eroe: essi creavano una situazione di sospensione e pericolo, che solo con il suo arrivo poteva trovare uno scioglimento, e moltiplicavano nelle battute degli altri personaggi i riferimenti a lui, con l'effetto di rendere quasi tangibile la sua mancanza. Così accade in opere quali Persiani, Supplici e Agamennone di Eschilo, Trachinie ed Elettra di Sofocle, Eraclidi, Andromaca ed Eracle di Euripide, dove l'attesa del personaggio lontano innerva e sorregge l'intera trama, ed egli risulta "presente" nel testo proprio in virtù della sua assenza dallo spazio scenico. Il saggio indaga tre diversi sviluppi del motivo in relazione al ruolo svolto dall'eroe nei riguardi di chi lo aspetta: attesa del reduce, del persecutore, del salvatore. I drammi assimilabili ad ogni tipologia sono legati da un gioco di analogie e variazioni, in cui si esplica la creatività degli autori, capaci di ricavare da uno stesso schema soluzioni sempre nuove e originali in rapporto alla propria personale elaborazione del mito. Lo studio del motivo della "presenza assente" - tramite un approccio che coniuga l'analisi testuale alla disamina degli aspetti scenici, nel quadro di un'interpretazione complessiva delle tragedie - diventa così una via d'accesso privilegiata al "laboratorio" di Eschilo, Sofocle ed Euripide.
L'officina linguistica del Tasso epico. La «Gerusalemme Liberata»
Maurizio Vitale
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2007
pagine: 928
Nella trattazione sono studiati, sullo sfondo storico della lingua letteraria e nel quadro delle concezioni retoriche cinquecentesche e tassiane, i processi di elaborazione stilistica e linguistica messi in atto dal Tasso nella composizione della Gerusalemme Liberata, della quale è ampiamente descritta, con la indicazione delle figure retoriche, grammaticali e metriche, la fisionomia della 'sentenza' e della quale è analiticamente analizzata, con attenzione critica al testo della vulgata e con i debiti riscontri linguistici, la "elocuzione" per quanto riguarda sia il lessico sia la grammatica (suoni, forme e costrutti). Interpretata la posizione del Tasso poeta epico alla luce delle polemiche cinquecentesche sulla Liberata, si mette in evidenza la natura singolare e "sopra l'uso comune" della lingua del poema e si documentano i modi, ispirati alla varietà esuberante, al laconismo, alla mescidanza linguistica e al cultismo poetico, con i quali il Tasso concreta un linguaggio poetico nuovo rispetto al classicismo tosco-fiorentino e al classicismo rinascimentale.
Ilarità e tristezza. Percorsi francesi del «Candelaio» di Giordano Bruno (1582-1665)
Alessandra Preda
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2007
pagine: 346
L'edizione parigina del Candelaio segna l'inizio della storia francese della commedia che Giordano Bruno pubblica in Francia. Delineare la fisionomia dei suoi primi lettori d'Oltralpe è il punto di partenza di un libro che raccoglie in più percorsi le tracce sparse del Candelaio, dalla Parigi dell'esilio bruniano alla seconda metà del Seicento francese. La commedia è presente nell'ambito di biblioteche e collezioni private ed è oggetto di diverse e anonime traduzioni. Audace modello di rottura e sovversione, stimolo di modernità linguistica e speculativa, il Candelaio diventa, in epoca barocca, uno spettacolo da riportare in scena e, riadattato, contribuisce all'affermazione teatrale dei Modernes. Con Cyrano de Bergerac, negli anni Cinquanta del Seicento, il Candelaio torna a essere un modello di dissonanza strutturale oltre che tematica, una lezione di scomposizione che rinnega dall'interno le certezze della commedia e irrigidisce tragicamente la comicità dei suoi protagonisti. In appendice, l'edizione critica del manoscritto Candelaio, la prima traduzione francese della pièce di Giordano Bruno.
Metodi in classe per insegnare la lingua straniera
M. Cecilia Rizzardi, Monica Barsi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2006
pagine: 772
Sinesio e la «sacra ancora» di Omero. Intertestualità e modelli fra retorica e filosofia
Aglae M. Pizzone
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2006
pagine: 246
L'ordine delle parole nei romanzi storici italiani dell'Ottocento
Elisabetta Mauroni
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2006
pagine: 470
Unum in locum. Strategie macrotestuali nel Petrarca politico
Gabriele Baldassari
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2006
pagine: 292
Visione e costruzione. Nelson Goodman e la filosofia analitica contemporanea
Simona Chiodo
Libro
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2006
pagine: 216
Nina, ossia la pazza per amore. Commedia di un atto in prosa ed in verso, e per musica
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2006
pagine: 276
La restituzione della partitura qui proposta si giova dalla copia manoscritta della Biblioteca Estense di Modena (Mus. E 321) e cosa rara delle parti vocali e strumentali (Mus. E 1680) redatte per la rappresentazione monzese del 1788. Tale prezioso corpus, pressoché completo, è stato confrontato con la partitura francese di Dalayrac (stampata a Parigi nel 1786) e con altre parti diverse rintracciate in altre collezioni. Il vasto materiale d'orchestra che sta alla base di questa edizione ha permesso inoltre di indagare aspetti specifici di prassi esecutiva propri del sistema produttivo monzese e più in generale legati agli usi consolidati dell'orchestra operistica di fine Settecento.
Le strutture e la storia. La critica italiana dallo strutturalismo alla semiotica
Andrea Mirabile
Libro
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2006
pagine: 218
"L'evoluzione della critica letteraria italiana degli ultimi cinquant'anni è spesso segnata da un ininterrotto processo di ricezione, e trasformazione, delle più importanti novità apparse sulla scena culturale internazionale. L'originalità della critica italiana consiste, in particolare, nella capacità di fondere le proposte teoriche anche più dirompenti con un'illustre, salda tradizione storicistica e filologica. Si tratta di una posizione coraggiosa nel quadro complessivo della teoria della letteratura del Novecento, per lo più orientata verso l'elisione della soggettività autoriale e, con essa, di qualsivoglia situazionamento storicizzante. Quando lo strutturalismo si candida a diventare la koiné epistemologica per un'intera stagione degli studi umanistici, autori come Avalle e Corti, Eco e Segre, sono in grado di stemperarne le punte più radicali, pericolosamente inclini ad una contradditoria negazione della dimensione storica della letteratura, e ricondurne le coordinate salienti all'interno di un'ottica più equilibrata, capillarmente attenta ai dati esperienziali, sociologici, cronotopici."