Letteratura teatrale
Tutto il teatro
Maurizio de Giovanni
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 488
L'opera teatrale di uno dei piú amati scrittori italiani raccolta in un unico volume. Una lettura che affascina e sorprende. La grande tradizione partenopea che si contamina con quella europea e con quella americana, dando vita a lavori di assoluta originalità. Una famiglia, una villa, i suoi segreti. Un poliziotto, una giovane appena arrestata e un femminiello che nel '43 trovano rifugio dalle bombe in una cantina. Una cantante che ripercorre la propria carriera attraverso i vestiti con cui è salita sul palco... Nove testi, portati in scena da importanti registi e attori del panorama nazionale, in cui Maurizio de Giovanni esplora, come già nei suoi romanzi, luoghi, ambienti sociali, tipi umani e periodi storici diversi. E indaga la vita – quella concreta, quella spirituale – in tutte le sue sfumature, fondendo in maniera unica il dramma con la commedia. Con una introduzione di Roberto Andò.
Novecento. Un monologo
Alessandro Baricco
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 64
Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Questo racconto, nato come monologo teatrale, è uscito per la prima volta nel 1994. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film "La leggenda del pianista sull'oceano".
Teatro. Volume 6
Thomas Bernhard
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 394
Ubulibri fece uscire, tra il 1982 e il 1999, cinque volumi del Teatro di Bernhard annunciandone un sesto conclusivo, che in realtà non fu mai pubblicato. Dopo aver ripreso i cinque volumi Ubulibri, ora Einaudi completa la serie realizzando finalmente questo fantomatico sesto volume. Contiene i tre testi lunghi non compresi nei volumi precedenti, più tutti i testi brevi denominati da Bernhard «dramoletti». Inediti in traduzione italiana sono "Le celebrità" (1976), "Su tutte le vette è pace" (1981) e i tre dramoletti scritti in dialetto bavarese: "Match", "Un morto", "Funzione di maggio" (1981). Questi tre dramoletti dialettali sono tradotti da Umberto Gandini. Tutti gli altri testi sono tradotti da Alice Gardoncini. Ora che tutto il Teatro di Bernhard è disponibile anche in Italia, si potrà comprendere meglio la grandezza di questo scrittore, che con ironia e spirito di provocazione ha saputo innovare le abitudini teatrali più radicate. E magari si potrà aprire una nuova stagione di messe in scena. D'altronde l'Italia ha avuto un ruolo significativo nella storia teatrale di Bernhard, visto che due dramoletti - "Claus Peymann compra un paio di pantaloni e viene a mangiare con me"; "Claus Peymann e Hermann Beil sulla Sulzwiese" - sono stati messi in scena per la prima volta proprio in Italia da Carlo Cecchi un anno dopo la morte di Bernhard, nel 1990, e più volte ripresi. La più recente rappresentazione italiana di un testo di Bernhard è invece "Piazza degli eroi" mandata in onda da Rai 5 nel 2021 da un Teatro Mercadante privo di pubblico per il lockdown: protagonista Renato Carpentieri, regia di Roberto Andò.
Milk Wood
Dylan Thomas
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 89
La messa in scena di un ideale paese del Galles: una sessantina di personaggi, tutti parecchio strambi, con i loro sogni e i loro pensieri nell'arco di una giornata. C'è Capitan Gatto, un vecchio uomo di mare ormai cieco che parla con i fantasmi di tutti i suoi compagni morti in mare. Anche Mrs Ogmore-Pritchard, maniaca della pulizia, riceve ogni notte in sogno la visita dei due mariti morti e li costringe a sottoporsi ai medesimi riti di igiene domestica e personale coi quali aveva rovinato loro la vita. E poi c'è il postino Willy Nilly che è abituato ad aprire la corrispondenza dei compaesani e consegna le lettere anticipandone a voce il contenuto. E Polly Garter che rievoca continuamente l'unico amore della sua vita, il dolce e tenero Willy Wee, ma si concede a tutti gli uomini del paese ricavandone figli in abbondanza, che cresce tutti amorevolmente. E ancora il piú stravagante di tutti, Lord Cut-Glass: vive in una piccola casa decrepita arredata con sessantasei orologi che segnano ognuno un'ora diversa. Spassosissimi i coniugi Pugh, lei che tiranneggia sadicamente il marito, lui che coltiva in segreto elaboratissimi progetti di uxoricidio. In questo testo, scritto originariamente come radiodramma da Dylan Thomas nei suoi ultimi mesi di vita, pubblicato postumo e messo in scena molte volte sia a teatro che al cinema, l'autore mescola prose poetiche, battute comiche, giochi di parole, versi di ascendenza classica, filastrocche: un mix stilistico che ben rende la varia ed eccentrica umanità rappresentata. A dominare è un forte senso di pietà per gli umani, per la loro innocenza perduta, per il destino mortale che li lega insieme.
Aminta
Torquato Tasso
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 304
L'Aminta ha ricevuto nel tempo le cure di molti editori e commentatori. Il testo critico che qui si presenta al posto di quello vulgato, inaffidabile e concepito su presupposti erronei, perviene a una storia testuale del tutto nuova, come è illustrato nell'ampia nota al testo che chiude il volume. A sua volta il commento rivede in profondità la tradizione dei commenti al testo, rendendo il giusto merito ai contributi dell'erudizione sei-settecentesca, preziosi nella ricerca delle fonti letterarie sottese all'opera ma passati nel tempo sotto silenzio o dimenticati. Sul fondamento di un testo criticamente accertato, al commento è consentito di indagare più a fondo la fisionomia linguistica e stilistica della pastorale. L'attenzione prestata alla dimensione linguistica comporta fra i suoi risultati non solo un incremento nel numero delle fonti rispetto a quelle procurate dai commenti precedenti, in specie estendendo il raggio di osservazione al di fuori della riserva costituita dalla tradizione poetica, ma anche un'analisi più minuta dei riscontri praticabili in altre opere tassiane, in versi e in prosa. Anche quel che non resta impigliato nella rete dei rimandi inter-testuali acquista, in questa prospettiva, una sua rilevanza, in quanto caratteristico dell'impasto linguistico dell'Aminta soltanto. In qualche caso l'opera di raffronto conduce a nuove ipotesi di riconoscimento per le traduzioni di testi classici avute fra mano da Tasso o per i riferimenti al contesto storico contenuti allusivamente nella pastorale: così vale per i personaggi di Nerina e Dafne, sinora non ricondotti a figure reali della corte ferrarese. Al termine di ogni atto una nota conclusiva pone nel debito rilievo la varietà di soluzioni, formali e insieme drammaturgiche, che sono di volta in volta esperite entro l'unità di misura della scena o dell'atto.
Nostalgia di Dio
Lucia Calamaro
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: 112
Attraverso sette chiese romane, quattro personaggi si muovono in un pellegrinaggio serale-notturno alla ricerca di qualcosa che nessuno sa bene cosa sia. Certo, Francesco vuole soprattutto tornare a casa dalla moglie da cui si è separato e dai figli che gli mancano; Cecilia, l'ex moglie, cerca nei rumori e nei suoni che registra ossessivamente un suo posto nel mondo dopo che i suoi ruoli familiari si sono trasformati irrimediabilmente; Simona, l'amica di sempre, vuole con tutte le forze un figlio, possibilmente senza dover passare da un uomo; e Alfredo è il prete che ha organizzato il tour per i suoi amici, apparentemente l'unico che nelle chiese cerca un segno di Dio. Ma al di là dei desideri immediati dei quattro, c'è un'idea collettiva di rinascita, o forse di nascita, o addirittura di epifania originaria che emerge nei dialoghi fra i quattro e nelle scene oniriche che irrompono e si intrecciano ai loro dialoghi. Tutto sembra dover sorgere da un momento all'altro, anche Dio, un Dio bambino che non parla agli uomini perché è appena nato e non sa ancora parlare. In fondo Lucia Calamaro prosegue un suo coerente percorso. Il suo parlare della morte in testi precedenti non è tanto lontano dal parlare della nascita di questo suo nuovo lavoro. È la vita, il suo mistero, al centro di tutto, sempre. E il flusso di parole così travolgente che caratterizza i suoi spettacoli è una rete per lambire il flusso vitale profondo che circola sotto o intorno alle vite quotidiane, inafferrabile. Da qui la nostalgia, forse inestinguibile, ma anche un'energia che esce fuori dal testo.
Un tram che si chiama Desiderio
Tennessee Williams
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: XXIX-117
Blanche DuBois bussa alla porta della sorella Stella, a New Orleans. Sono le due eredi di una famiglia di proprietari terrieri del Sud da tempo decaduta. Blanche però non ha mai smesso di vivere in quel passato ormai svanito, e a casa della sorella si scontra con la prosaica realtà dell'America delle città, delle strade, dei quartieri popolari. In particolare si scontra con il marito di Stella, Stanley Kowalski, immigrato di origini polacche: bello, brutale e dalla prorompente sessualità. E in questo scontro tra due mondi, tra disgusto, odio e feroce attrazione, non potrà che essere lei a farsi male.
Stato contro Nolan (un posto tranquillo)
Stefano Massini
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 100
Ogni testo teatrale di Stefano Massini cambia modelli e schemi, e nessuno è mai una copia del precedente. Quasi sempre le fonti di ispirazione stanno fuori dalla storia del teatro e guardano ad altre forme espressive letterarie o cinematografiche. Anche per "Stato contro Nolan", piú che a precedenti teatrali, viene da pensare a uno specifico genere cinematografico, quello del film processuale, praticato anche da grandissimi maestri come Hitchcock e Wilder (e forse non è un caso che del nuovo lavoro di Massini siano già stati venduti i diritti cinematografici a un'importante casa di produzione internazionale). Ogni testo è diverso, ma tutti sono attraversati da una fortissima vena etico-politica. E certamente il processo a Herbert Nolan, direttore del giornale di una piccola città di provincia nell'America degli anni Sessanta, è qualcosa che ci tocca direttamente, piú attuale che mai. Nolan è accusato di aver manipolato l'informazione per scopi privati: l'uccisione di un vagabondo scambiato per un rapinatore o stupratore era stata montata in modo da creare una paura diffusa in tutta la contea, cosí che gli abitanti si armassero per difendere le loro case. La locale azienda di armi aveva moltiplicato i profitti, e Nolan, che ne era un importante azionista, si era arricchito. Ma al di là del conflitto di interessi, alla base di tutto il testo stanno i meccanismi della costruzione di un clima di paura nella collettività. Il dibattimento diventa un processo alle parole, al loro valore e al loro potere, alla generazione difake news, che non è molto diversa dalla costruzione dei miti.
Amleto. Testo inglese a fronte
William Shakespeare
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 410
L'assassinio del padre e la sfrenata sensualità della madre inducono il giovane Amleto a sentirsi prigioniero in un mondo di inganni e corruzione, ma le molte angustie e indecisioni non gli impediscono di portare a termine la propria vendetta. In questa opera immortale si contrappongono due strutture. Una drammatica, di azione, riferita all'argomento; un'altra essenzialmente lirica, di riflessione, condensata nei monologhi del principe di Danimarca. Una esterna, cioè la tragica vendetta; e l'altra interna, nella mente di Amleto, nei suoi pensieri e nei suoi dubbi.
John e Joe-Un ratto che passa
Agota Kristof
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 103
Il teatro di Agota Kristof si snoda sul filo di una comicità che a un certo punto deraglia nell'amarezza o nell'angoscia. In questo può ricordare Beckett (e senz'altro "John e Joe" non è esente da influenze beckettiane), ma il cuore dei testi della scrittrice è decisamente piú politico che metafisico. I suoi personaggi, clownesco-laconici o istrionico-verbosi secondo le due diverse pièce, sono figure che le permettono di parlare dei temi che le stavano piú a cuore, legati ai due sistemi politico-sociali antitetici in cui aveva vissuto e che, in entrambi i casi, suscitavano in lei profonde riserve. "John e Joe" è una riflessione sulla divisione del mondo fra chi ha e chi vorrebbe avere. I protagonisti sono due poveracci che vediamo sempre seduti al tavolino di un caffè, col perenne problema di come pagarsi le bevute finché, nella loro storia, entra un biglietto della lotteria... Un ratto che passa affronta invece il gioco di autoinganni e di mascheramenti dell'Io all'interno di una società totalitaria. Roll è un intellettuale puro e scrive poesie. Le due scene che si alternano lo mostrano nel salotto della sua casa borghese, alle prese con la moglie e certi ospiti non troppo graditi, e in una cella assieme al carceriere e ad altri personaggi, fra cui il losco «Ratto Carognone», per il quale è difficile non provare un'immediata, seppur colpevole, simpatia. Sta allo spettatore ricostruire i nessi temporali e le vere identità dei personaggi. Nel finale, agghiacciante, nulla sarà come sembrava.
Teatro. Volume 5
Thomas Bernhard
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 290
Le pièce di questo quinto volume sono centrate su tre personaggi che più bernhardiani non potrebbero essere: l'uomo politico amorale in vacanza con la sua amante-attrice nel Portogallo della dittatura (Il Presidente, 1975); il drammaturgo fallito e megalomane, che schiavizza la sua famiglia costringendola a recitare un'assurda commedia nei più sperduti paesi di campagna (Il teatrante, 1984); il grande industriale delle armi, incattivito dalla vecchiaia e dalla sedia a rotelle a cui è costretto, circondato da una folla di adulatori che disprezza (Elisabetta II, 1987). Tre personaggi ridicoli e grotteschi, forse anche un po' ripugnanti, che attraversano ognuno a suo modo i temi che hanno da sempre ossessionato Bernhard: il potere, l'arte (in particolare quella legata al teatro) e l'odio come grande motore del mondo. Elisabetta II è il penultimo testo di Bernhard rappresentato a teatro (allo Schiller Theater di Berlino) vivo l'autore. Tra le recenti messe in scena italiane, ricordiamo un Teatrante con Franco Branciaroli e una Elisabetta II con Roberto Herlitzka. Introduzione di Eugenio Bernardi.
Tutto il teatro
Albert Camus
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2018
pagine: 512
“Nella vasta attività teatrale di Albert Camus, solo quattro sono le opere originali dello scrittore e vennero tutte messe in scena per la prima volta a Parigi negli anni che vanno dal 1944 al 1949. La scrittura drammatica di Camus si configura come ricerca continua e si alimenta dei modelli più diversi: la tragedia classica per “Il malinteso”, l’assurdo per “Caligola”, la pura sperimentazione per “Lo stato d’assedio”, il rispetto della tradizione e della verità per “I giusti”. Eppure, in ogni protagonista di queste opere è sottinteso lo stesso dramma: quello dell’individuo che sceglie la difficile strada della rivolta “senza per questo attingere alla privilegiata soglia della libertà””. (Guido Davico Bonino).

