Linguistica
L'educazione linguistica democratica
Tullio De Mauro
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2018
pagine: 283
«È oggi ancora più forte l'esigenza di una educazione linguistica che arricchisca le nostre capacità comuni di comprensione e intelligenza, di rapporto autentico e attivo con gli altri e col vasto mondo. Una educazione linguistica che dia diffusamente, a tutte e a tutti, quella lingua che, continuiamo a sperarlo e a operare per ciò, ci fa eguali.» La lingua parlata e scritta, il suo valore di emancipazione sociale e la scuola che ne costituisce il principale veicolo, sono stati al centro della ricerca intellettuale e civile di Tullio De Mauro. Questo libro ne raccoglie alcuni dei principali contributi.
L'italiano che resta. Le parole e le storie
Gian Luigi Beccaria
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2016
pagine: 215
Con garbo nella scrittura e rigore nell'indagine, Gian Luigi Beccaria ci accompagna tra le pieghe delle parole, sottolineando l'elemento permanente di quell'organismo mutevole che è una lingua. Della nostra, rileva il filo rosso dell'eredità classica che ne ha foggiato la consistenza stilistica. Sino a ieri la lingua letteraria procedeva attraverso libri fatti coi libri; ora lo scrittore fa di meno i conti con la tradizione: cinema, televisione, l'oralità, determinano la sensibilità generale verso la scrittura. Si osserva un evidente processo di "mondializzazione", che sembra uniformarsi verso standard universali riconoscibili ovunque. L'autore sviluppa anche il tema della bellezza intrinseca che possiedono le parole "abbandonate", ma soprattutto affronta polemicamente punti chiave della vita civile attuale: gli slogan, il deteriorarsi della vita politica, i problemi della scuola e degli studi umanistici, le nostre provinciali inclinazioni esterofile, la crisi della lettura attenta e consapevole.
Il linguaggio e la mente
Noam Chomsky
Libro: Libro rilegato
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2010
pagine: 306
Dai lavori dei tardi anni sessanta all'ultimo, decisivo contributo sulla biolinguistica, qui sono presenti tutti i capisaldi del Chomsky teorico. "Il contributo maggiore allo studio del linguaggio risiederà nella conoscenza che esso può fornire quanto al carattere dei processi mentali e alle strutture che essi formano e manipolano": la sua affermazione, datata 1967, si è rivelata profetica. Partendo dal presupposto che compito di una teoria generale della struttura linguistica sia esplicitare le regole grammaticali che consentono di generare infinite frasi, Chomsky ha indagato i princìpi di una "grammatica universale" anche alla luce di una prospettiva biolinguistica che si misura con le nuove acquisizioni del cognitivismo e delle neuroscienze, e affronta inediti, radicali interrogativi.
Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana
Gian Luigi Beccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 239
"Che lingua fa", dove sta andando l'italiano? Come si parla, come si scrive? Si governa male la sintassi, si fanno errori marchiani di ortografia. Il mare della nostra ricca, duttile, stratificata, bellissima lingua, si dissecca spesso nelle strettoie di rigagnoli magri. Nello stesso tempo molti settori stanno imboccando le vie opposte dell'enfasi, dove un italiano ipereccitato strafa e stradice. Anche la stessa "fonografia realistica" che riscontriamo nella narrativa, nei nostri romanzi che simulano tutti allo stesso modo il parlato, comincia a mostrarsi eccessiva. Meglio potare il troppo e lo spreco, riuscire a "far passare il mare in un imbuto", diceva Calvino, fissare un onesto numero di mezzi espressivi e con quelli cercare di dire qualcosa di meno generico, più ricco e complesso. Nel libro largo spazio è dedicato alla grammatica, ai dubbi quotidiani di lingua, ai momenti di "rigidezza" della norma e ai momenti di "libertà" dell'uso. E intanto si mettono in rilievo gli inganni e i sortilegi della parola, eufemismi e falsità, equivoci, etimi e storie curiose, locuzioni idiomatiche vive o malvive, parole perdute, percorsi e prospettive dell'italiano contemporaneo, contatti con altre lingue, l'anglomania in corso, le polemiche e i dibattiti attuali su lingua e dialetto, i linguaggi settoriali, dal politico allo sportivo alle parole dei giovani; infine i libri, la poesia e la prosa, il leggere e lo scrivere.
Tra le pieghe delle parole. Lingua storia cultura
Gian Luigi Beccaria
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 230
Perché chiamiamo Oscar la statuetta d'oro e croissant il cornetto a forma di mezzaluna? E dove hanno avuto origine espressioni come: "Cavarsela per il rotto della cuffia" o "Allevare una serpe in seno" o "Fare la gatta morta"? Perché il luogo dove abitiamo porta quel nome, e qual'è l'origine dei nostri cognomi? In essi c'è sempre traccia evidente e duratura del passato. Anche i nomi di inventori, viaggiatori, scienziati, legati alle loro scoperte, sopravvivono come termini d'uso comune: mansarda, biro, bignami, magnolia ecc. La lingua nomina quel che siamo, giudica il diverso, lo straniero, genera un cumulo di "parole contro", testimonia distacchi culturali e differenti punti di vista. Ogni scelta linguistica, ogni parola-chiave che in determinati momenti storici è diventata una sorta di parola-bandiera, si fa strumento per sistemare il mondo circostante. La lingua testimonia cosi le stratificazioni del tempo, protrae nel presente immagini e pareri condivisi e sedimentati nei modelli sociali e culturali del passato.
Il linguaggio e la morte. Un seminario sul luogo della negatività
Giorgio Agamben
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: VIII-144
Un'indagine sulle strutture che costituiscono il fondamento della cultura occidentale. "Nella tradizione della filosofia occidentale, l'uomo appare come il mortale e, insieme, come il parlante. Egli è l'animale che ha la "facoltà" del linguaggio e l'animale che ha la "facoltà" della morte. Altrettanto essenziale è questo nesso nell'esperienza cristiana. La facoltà del linguaggio è la facoltà della morte: il nesso fra queste due "facoltà", sempre presupposte nell'uomo e, tuttavia, mai messe radicalmente in questione, può veramente restare impensato? E se l'uomo non fosse né il parlante, né il mortale, senza per questo cessare di morire e di parlare?"
Scritti sulla questione della lingua
Graziadio I. Ascoli
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 60
"Uno dei capolavori in senso assoluto della letteratura italiana", così Carlo Dionisotti ha definito il Proemio dell'Ascoli. Questo scritto, insieme agli altri due riuniti nel presente volume da Corrado Grassi, riveste un'importanza fondamentale per la storia della lingua italiana e per i suoi aspetti politico-culturali. Il primo censimento (1861) aveva messo in luce impietosamente che la lingua italiana era patrimonio di un'esigua minoranza sommersa dalla stragrande maggioranza degli analfabeti dialettofoni. Manzoni, con rigore e coerenza, promuoveva sulla scorta dell'esempio francese un'unificazione linguistica del paese che avrebbe dovuto accompagnare la nascita del moderno stato centralistico, imponendo dall'alto, attraverso la scuola anzitutto, il modello fiorentino. L'Ascoli, ravvisando nella "scarsa densità della cultura e l'eccessiva preoccupazione della forma" i principali ostacoli a un'effettiva unità linguistica della penisola, oppone al razionalismo astratto le ragioni della storia, sia linguistica che politica (e in ogni caso le sue simpatie vanno alla soluzione tedesca, inclinando, anche culturalmente, verso il modello policentrico della Germania bismarckiana). Il è arricchito da un ampio saggio di Guido Lucchini.
Il linguaggio. Introduzione alla linguistica
Edward Sapir
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2007
pagine: 228
Ritorna a distanza di molti anni, e con una nuova introduzione a cura di Paolo Ramat, il libro di uno dei maggiori linguisti e antropologi del Novecento. Il manuale di Sapir si distingue infatti per l'equilibrata fusione di tre elementi: una solida base costituita dalla communis opinio scientifica, uno stile seriamente divulgativo e brillante, una forte dose di originalità, sia propriamente scientifica, sia per quanto riguarda l'approccio culturale generale.
Teoria e storia della traduzione
Georges Mounin
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
pagine: 221
Il problema teorico e pratico della traduzione ha un'importanza straordinaria nel mondo contemporaneo. Nella vasta opera di ricerca che su tali problemi vede impegnati, oltre ai traduttori stessi, linguisti, logici e matematici si sentiva l'esigenza di uno studio che, sintetizzando i risultati di discipline diverse, offrisse un quadro della comunicazione interlinguistica. Con questo suo libro Georges Mounin tratta in modo sistematico i problemi della traduzione: dopo alcuni precisi cenni storici e un panorama delle più importanti teorie moderne della traduzione, l'autore esamina gli aspetti linguistici generali di semantica, stilistica, etnografia e teoria della comunicazione. E infine, dopo uno studio sulle varie forme di traduzione (la traduzione letteraria, poetica, teatrale, tecnica, ecc.; il lavoro dell'interprete; le macchine per tradurre), viene indagato lo status giuridico, professionale e culturale del traduttore. Il libro rivela cosí una particolare capacità di illuminare il problema concreto del tradurre con le più moderne e fondate teorie scientifiche.