Storia
Il Medioevo in 21 battaglie
Federico Canaccini
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 528
Quando pensiamo al Medioevo, automaticamente ci vengono in mente immagini di spade, castelli e armature. Quasi ogni cosa che ricordiamo di questo periodo storico ha a che fare con battaglie, duelli o assedi. Mai come nei mille anni dell’Età di Mezzo, la guerra ha occupato uno spazio così centrale nella vita degli uomini. In queste pagine troveremo tutte le battaglie più famose, da Hastings ad Azincourt, da Poitiers a Bouvines, ma più volte ci stupiremo inoltrandoci in luoghi lontani, sconosciuti e affascinanti: dalle umide pianure indiane alle gole del Tagikistan, dalle acque del Giappone fino alle inesplorate valli dell’Impero azteco, dai ghiacci del Baltico fino al profondo deserto d’Arabia. Ciascuno di questi 21 ‘fatti d’arme’ diventa un prisma attraverso il quale conosciamo gli avanzamenti dell’῾arte della guerra’, ma anche uomini, culture, contesti. Un libro che piacerà a tutti gli appassionati di storia militare e che ha l’ambizione di proporre uno sguardo nuovo, capace di coinvolgere tutti coloro che amano la storia.
Eroi pericolosi. La lotta armata dei comunisti nella Resistenza
Gabriele Ranzato
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 416
In molti scritti sulla Resistenza sono indicati come autori di attacchi ai tedeschi o vittime dei loro rastrellamenti ‘i partigiani’, senza altra specificazione. Ma in gran parte dei casi si trattò di partigiani comunisti, la cui connotazione politica in seguito è rimasta spesso sotto traccia. Nel dopoguerra fu il loro stesso partito a inglobarli nella sua visione della guerra di Liberazione come ‘guerra di popolo’ combattuta da un ampio fronte antifascista quasi indifferenziato. E questo è accaduto ancora di più dopo il crollo dell’URSS, quando la forte impronta comunista sulla lotta armata antitedesca apparve una macchia capace di cancellarne i meriti. Questo non è un libro di semplice rivendicazione di quei meriti. Ne illustra alcuni, tra cui soprattutto la creazione dal nulla del nucleo essenziale dell’ʽesercito partigiano’, le Brigate Garibaldi, opera di pochi militanti, capaci però di attrarre tanti volontari disposti a battersi contro i nazifascisti. Accanto alle loro imprese ne vanno però considerati anche i limiti, riconducibili agli obiettivi politici del loro gruppo dirigente, deciso ad attribuirgli, nonostante il loro carattere guerrigliero, compiti di un vero esercito regolare capace di presidiare vaste ‘zone libere’. Ma dopo le dure prove dell’ultimo inverno di guerra, le formazioni comuniste diedero il principale contributo alla liberazione delle città del Nord prima dell’arrivo degli Alleati, importante obiettivo simbolico condiviso da tutte le forze della Resistenza. Un libro né encomiastico, né denigratorio, dove predominano i chiaroscuri, quanto mai presenti nella storia della transizione italiana verso la democrazia.
Il seno. Storia culturale di una parte politica del corpo
Anja Zimmermann
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2024
pagine: 272
Il seno è una parte del corpo come le altre, eppure non lo è. È multifunzionale e ambiguo, e nel corso della storia è stato considerato peccaminoso, attraente, sacro, liberatorio, repellente, eroico. La sua presenza e funzione vengono ricondotte di volta in volta alla natura, alla provvidenza divina o alla scienza. Così il seno è diventato (e lo è ancora, potentemente) oggetto di dibattito morale, scientifico, artistico, femminista e dunque: politico. Sebbene etichettato come «tratto sessuale secondario», il seno femminile è di interesse primario. Nutre, ma è capace di sedurre, è considerato sacro o sessualizzato – a seconda dell'età e della cultura, del contesto e della prospettiva. Contenuto e ridotto a tabù, il seno nella storia è stato innalzato a reliquia santa e insieme tacciato di provocare lussuria, è stato appiattito e nascosto con i primi corsetti per poi essere messo in bella mostra, è stato infine scoperto come simbolo di libertà nel XVIII secolo fino a essere usato, oggi, come organo di protesta. Nell'attualità, il seno delle donne è ancora un problema politico quando viene mostrato in pubblico lontano da contesti vacanzieri in cui può essere tollerato, e persino la sua visibilità «sfrenata» sotto i vestiti è percepita come una provocazione sconveniente. Anja Zimmermann, studiosa di cultura visuale e gender, esamina questa parte del corpo ambigua e sfaccettata da diverse prospettive, ma sempre con un taglio politico. L'autrice, tra attualità ed esempi dalla storia antica e recente, riesce a comporre un mosaico unico e convincente che rimette il seno (antico caposaldo femminista) al centro del dibattito attuale sulle relazioni di genere, sul patriarcato, sui movimenti queer e sul politicamente corretto.
Crimea. L'ultima crociata
Orlando Figes
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: XXVIII-532
La guerra di Crimea ha dominato la metà del XIX secolo, provocando la morte di almeno 800 000 persone e ridisegnando la mappa dell'Europa. Iniziata come una guerra di religione, fu determinata dalla convinzione dello zar Nicola I che quella guerra doveva essere una crociata, l'adempimento del destino della Russia a governare tutti i cristiani ortodossi e a controllare i Luoghi Santi. Fu anche una guerra basata sull'odio e sull'ipocrisia, segnata in particolare dall'ondata di russofobia che travolse buona parte dell'Europa. Figes descrive la guerra come un'ultima crociata, nella quale la religione ebbe un ruolo fondamentale, tanto da farla diventare la prima "guerra totale" della storia. Nessuno ha contato i morti tra la popolazione civile: vittime dei cannoni o della fame nelle città assediate; etnie devastate dalle malattie diffuse dagli eserciti; intere comunità spazzate via durante i massacri e le campagne di pulizia etnica nel Caucaso, nei Balcani e in Crimea. L'autore utilizza materiali di prima mano (lettere dei soldati, diari, documenti provenienti dagli archivi russi ecc.), tratta gli eventi bellici da una prospettiva che dà vita a nuove interpretazioni, riuscendo a trasmettere quella partecipazione umana che può emergere solo dall'impiego di testimonianze molto diverse.
Come dèi fra gli uomini. Una storia dei ricchi in Occidente
Guido Alfani
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 536
Oggi le società occidentali sembrano ossessionate dai ricchi: ammirati e lusingati e, allo stesso tempo, biasimati e disprezzati. Ma è sempre stato così? Nel corso di mille anni le cose sono molto cambiate. Nel Medioevo, ad esempio, un’eccessiva accumulazione di ricchezze era considerata peccaminosa e perciò ci si attendeva che i ricchi non facessero sfoggio della propria opulenza. Per lungo tempo la loro semplice esistenza ha prodotto disagio sociale, mitigato solo dal ruolo che potevano svolgere nei tempi di crisi, impiegando i propri beni per aiutare la comunità. In passato come oggi, però, ci si è interrogati su come si diventa ricchi e sul perché le ricchezze tendono ad accumularsi nelle mani di pochi. Diventare ricchi è frutto di abilità o di fortuna? Di parsimonia o di capacità d’investimento? Quanto contano le ricchezze ereditate e quanto le reti di relazione che si creano nel corso della propria vita? In questo libro, pieno di esempi e di resoconti delle vite di alcuni individui straordinari, si prova a rispondere a queste domande all’interno di un’ampia e organica ricostruzione storica, capace di offrire anche una prospettiva da cui guardare ai dibattiti in corso sulla disuguaglianza di ricchezza e di reddito. A segnare una differenza dal passato è il fatto che, nonostante i loro patrimoni siano stati sostanzialmente risparmiati dalla Grande recessione del 2008 e dalla pandemia di Covid-19, i ricchi e i super-ricchi si sono mostrati riluttanti a contribuire al bene comune, opponendosi persino a misure d’urgenza. La storia suggerisce che questo è uno sviluppo preoccupante – per i ricchi e per tutti gli altri.
Il mondo dei Romani
Federico Santangelo, Giusto Traina
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 464
Questo libro ripercorre milleduecento anni di storia romana, dalle origini dell’Urbs alla fine del V secolo d. C. Il lettore seguirà così l’ascesa di Roma, la sua progressiva affermazione come grande potenza imperiale e la sua trasformazione nel corso della tarda Antichità. Al tempo stesso vedremo l’evoluzione e la trasformazione delle istituzioni e della società, nonché le ripercussioni sulle ideologie del potere. “Il mondo dei Romani” esplora le strategie e le modalità con cui Roma impose il suo imperium sul Mediterraneo, sull’Europa occidentale, su ampie parti dell’Europa centrale, dell’Asia anteriore e del Nord Africa, discutendo il ruolo dei principali protagonisti, dal fondatore Romolo agli imperatori d’Oriente e d’Occidente nel V secolo, passando per personalità complesse come Scipione Africano, Gaio Mario, Cesare, Augusto, Adriano, Settimio Severo, Costantino, Giuliano, Valentiniano III. E tenendo nel debito conto anche i popoli che combatterono e interagirono con i Romani: gli Etruschi e i Sanniti, i Cartaginesi e i Galli, le potenze ellenistiche, i popoli germanici, gli Ebrei e gli Armeni, il grande Impero iranico dai Parti ai Sasanidi, gli Unni.
Inganno di Stato. Intrighi e tradimenti della polizia politica tra fascismo e Repubblica
Giorgio Boatti
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 384
Gli storici lavorano con metodo per comprendere quanto di ancora ignoto, sul passato, merita di venire alla luce. Questo libro prende un’altra direzione. Pur aderendo puntigliosamente alla realtà dei fatti, sviluppa una narrazione che fa emergere, nel ruolo svolto dalla polizia politica della dittatura fascista, quanto di così ovvio vi ha preso posto, tanto da risultare ancora oggi parzialmente velato. Per dettagli e frammenti che conducono a più vaste connessioni, si ricompone così il mosaico dell’agire di un efficiente apparato, interno al Viminale, che serve Mussolini ma che, tuttavia, è già operante ben prima del suo brutale imporsi. E, al crollo del regime, gli sopravvive, nella Repubblica. Nel nome di quella continuità dello Stato, o meglio delle sue strutture repressive, su cui ha fatto luce, già negli anni Settanta, la ricerca storiografica di Claudio Pavone. Non a caso l’incipit del libro racconta il drammatico incrociarsi, nella Roma occupata dai nazisti, del giovane cospiratore antifascista Pavone con Guido Leto, capo della polizia politica del regime e personaggio che accompagna e connota questa continuità troppo spesso rimossa.
Eroi viaggiatori. I greci e i loro miti nell'età epica di Omero
Robin Lane Fox
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 624
Un affresco affascinante. Una storia di viaggi, esplorazioni, scoperte che incrocia i grandi capolavori alle radici della nostra civiltà. Questo libro ricostruisce le peripezie e i modi in cui gli uomini dell’Eubea dell’VVIII secolo a.C. cambiarono la storia della Grecia, del Mediterraneo e del mondo intero. Utilizzando le fonti più diverse l’autore riscrive le origini della civiltà occidentale a partire dai viaggi e dalle esplorazioni che mercanti, coloni e avventurieri intrapresero allora, venendo a contatto con le civiltà dell’Oriente e del Medio Oriente, delle coste nordafricane e del Mediterraneo e realizzando un vero e proprio melting pot multiculturale, in una sorta di mondo globalizzato ante litteram. Spingendosi ai limiti del Mediterraneo e ai confini del Mar Nero, esplorando i deserti siriaci o gli altopiani anatolici, quegli uomini acquisirono un immenso repertorio di miti, leggende, narrazioni orali, convinzioni religiose e codici interpretativi che verranno rifusi insieme, fornendo il materiale mitopoietico, cosmologico, letterario che renderà possibile le grandi creazioni dello spirito greco da Omero ed Esiodo in avanti.
Se noi bruciamo. Dieci anni di rivolte senza rivoluzione
Vincent Bevins
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 376
Il decennio 2010-2020 ha visto scoppiare un numero di rivolte che non ha paragoni nella storia recente, ma come mai nessuna di queste ha portato a una vera e propria rivoluzione? Negli ultimi anni si è risvegliata un po’ ovunque nel mondo una grande voglia di cambiare le cose: da piazza Tahrir e le cosiddette primavere arabe a Gezi Park in Turchia, dai giovani che hanno inondato le strade in Brasile e in Cile a quelli di Hong Kong. Eppure dopo tutte queste esplosioni di sacrosanta rabbia, di fronte a ingiustizie intollerabili, spesso non è cambiato quasi nulla. Anzi, molte volte la situazione è persino peggiorata: i pieni poteri a Erdoğan in Turchia, l’elezione di Bolsonaro in Brasile, l’ascesa di al-Sisi in Egitto. Bevins ci racconta le ambizioni, le speranze e le delusioni di una generazione che per un attimo ha pensato di poter davvero diventare il motore della storia. Attraverso le parole di chi ha preso parte alle rivolte ci mostra il volto multiforme di proteste diversissime tra loro ma accomunate dall’urgente bisogno di ribellarsi a un’élite di governo distante e indifferente alla vita delle persone. E accomunate poi da alcune caratteristiche: spontaneismo, rifiuto della gerarchia, diffusione dei contenuti attraverso i social. Ma può una rivolta che ambisce a ribaltare le istituzioni essere tanto volatile e non immaginarsi una struttura di comando? Può avere un’idea solo vaga di come riempire il vuoto che genera ogni rivoluzione? Possono le buone intenzioni da sole resistere alla reazione furibonda di un potere che si sente minacciato? Sono tutte domande a cui bisogna provare a dare risposta, per quanto possa essere dolorosa e complicata, nella speranza che gli errori e le piccole conquiste di una stagione di grandi sogni possano essere il primo passo per costruire un domani migliore.
Questa terra è nostra da sempre. Israele e Palestina
Arturo Marzano
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 240
Tra israeliani e palestinesi chi ha torto e chi ha ragione? Chi sono i ‘buoni’ e chi i ‘cattivi’? Gli israeliani, che ‘da vittime si sono trasformati in carnefici’? O i palestinesi, che ‘non vogliono altro che distruggere Israele’? E quando comincia il conflitto? A fine Ottocento, con la nascita del sionismo, negli anni Venti del Novecento o nel 1948, quando Israele viene attaccato dai paesi arabi ‘con l’obiettivo di annientarlo’, o quando si verifica la ‘pulizia etnica dei palestinesi’? E perché la pace non è mai stata raggiunta? Si tratta di un ‘odio atavico’ che rende questo conflitto ‘insanabile’ oppure è solo questione di tempo e la pace sarà a portata di mano? Questo libro vuole provare a rispondere a tutte queste domande, mettendo in discussione una serie di luoghi comuni, la stragrande maggioranza dei quali del tutto errati. L’obiettivo è presentare la realtà di Israele/Palestina nella sua complessità, con l’ulteriore ambizione di farlo in modo semplice, senza tuttavia cadere nel semplicismo. Solo comprendendo le legittime rivendicazioni delle due parti è possibile orientarsi lungo le tante vicende, spesso violente e dolorose, che costituiscono la storia del conflitto.
Storie che non fanno la Storia
Carlo Greppi
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 128
A scuola abbiamo studiato la storia e ci siamo fatti l’idea di una disciplina fondata sulla memoria, la memoria di date, di nomi e di battaglie. Poi a casa ciascuno di noi si è sentito raccontare la storia della propria famiglia, dei nonni e dei bisnonni e di come questa storia minuscola si è intrecciata ed è stata attraversata da quella maiuscola: la storia di coloro che restano solo nel ricordo dei propri cari e la Storia di coloro a cui sono dedicati libri e monumenti. Eppure queste due prospettive non dovrebbero essere in contrapposizione: la storia dovrebbe aprire squarci inediti sul nostro passato, riproporre a chi è vivo oggi storie di chi ha vissuto ieri. Ma ricostruire vite che non sono la propria è un percorso a ostacoli dove centrale è la ricerca meticolosa che scava, indaga, spolvera, interroga. In questo libro appassionato, Carlo Greppi ci guida attraverso le miriadi di scelte che vengono compiute nell’imbastire una narrazione storica: il punto di vista, il tono, il montaggio, il corpo a corpo con le fonti e con la storiografia, fino alla ‘messa in scena’ dei risultati della propria indagine. Osservando il mestiere di storico e il racconto pubblico del passato nella loro concretezza si può dunque umanizzare la storia, studiando in orizzontale – non dall’alto, come fossero formiche sulla scena della ‘grande Storia’ – gli esseri umani che osserviamo e che narriamo. Insomma, un’altra storia è possibile e già esiste.
Cinquecento anni di rabbia. Rivolte e mezzi di comunicazione da Gutenberg a Capitol Hill
Francesco Filippi
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2024
pagine: 240
Nel Cinquecento, l'invenzione di Gutenberg – la stampa a caratteri mobili – fu il motore inconsapevole di una rivoluzione. La capillare diffusione di fogli stampati con la nuova tecnologia a basso prezzo portò chi non aveva mai avuto accesso al potere a prendere coscienza per la prima volta di istanze comuni. La rabbia sociale che ne esplose assunse una forma nuova e organizzata, da cui scaturì la Guerra dei contadini, alla fine repressa nel sangue nel 1525. Da allora il mondo non fu più come prima; da quel momento il potere iniziò a occuparsi dei mezzi di informazione per poterli imbrigliare e rendere innocui. Cinque secoli dopo – parliamo di noi –è accaduto qualcosa di molto simile. È il 6 gennaio 2021 quando il sogno della «più grande democrazia del mondo», incredibilmente, vacilla. Una folla inferocita, composta in maggioranza da uomini bianchi, dà l'assalto al Congresso degli Stati Uniti, a Capitol Hill. La rabbia popolare di quel giorno viene incanalata e organizzata dai social media. In entrambi i casi un nuovo mezzo di comunicazione, sfuggito ai filtri del potere, porta in superficie la rabbia di chi si sente escluso dalla narrazione dominante. In "Cinquecento anni di rabbia" Francesco Filippi discute una tesi affascinante: c'è uno stretto rapporto che intercorre tra le rivolte e i mezzi di comunicazione dal Cinquecento a oggi e senza dubbio quella a cui stiamo assistendo in questi anni è una rivoluzione, di cui noi siamo i protagonisti. Mai come ora abbiamo bisogno di fare un buon uso della storia per capire con maggiore profondità il mondo nel quale viviamo.