Liguori: Teorie e oggetti della filosofia
Un metodo a-metodico. La pratica della ricerca in Maria Zambrano
Luigina Mortari
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2006
pagine: 160
La magica forza del negativo
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2005
pagine: VIII-201
Ciò che si propone il libro è questo: dalla tendenza ad ignorare o a colmare o ad esorcizzare il negativo, passare invece a pensare il lavoro che il negativo riesce a fare, come sciogliere legami non liberi, sgombrare la mente da costruzioni inutili, alleggerire la volontà da fardelli insensati. Ci ha orientato una domanda: come possiamo impedire che il negativo che c'è nelle nostre vite "vada a male", si traduca cioè in qualcosa di irrimediabilmente deteriore? Questa domanda viene declinata nel testo in modi diversi. Quando il negativo si lascia introdurre nel discorso, vuol dire che, poco o tanto, è uscito dalla sua assoluta negatività e non pretende di trionfare da solo.
La scrittura del deserto. Malinconia e creatività femminile
Wanda Tommasi
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2004
L'ombra della libertà. Schelling e la teologia politica del nome propria
Gianluca Solla
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 2003
pagine: 248
Il regno della libertà. Diritto, politica e storia nel pensiero di Alexandre Kojeve
Giorgio Barberis
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 2003
pagine: 180
Michel Leiris. Lo spazio dell'arte
Stefania Zuliani
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 2002
pagine: 144
Poeta, etnologo, scrittore inesausto di sé e, quindi, dell'altro, Michel Leiris ha riconosciuto nello spazio dell'arte un luogo privilegiato di riflessione e di verifica della propria scrittura autobiografica, una rischiosa letteratura "che impegna" messa a reagire con l'evidenza e la forza, talvolta crudele, delle immagini. A partire dalla stagione surrealista, a cui risale, tra l'altro, l'incontro con Masson, Picasso e Giacometti, e sino agli anni Ottanta, quando è nell'opera di Bacon che individua il riflesso più intenso della propria sensibilità di scrittore di sofferta "realtà", Leiris non interrompe mai il suo dialogo con le figure e i fatti dell'arte, facendo dell'attività critica un'esperienza di soggettiva verità. Di questo lungo e sempre vigile itinerario, segnato dal costante confronto con il pensiero di Breton e, soprattutto, di Bataille, il saggio restituisce la complessità, evidenziando come il contributo critico di Leiris, studioso dell'arte negra e sottile interprete della tauromachia, si offra nella sua consapevole ambiguità come indicazione credibile e vitale all'interno del contemporaneo dibattito sulla teoria e la critica dell'arte.