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Mimesis: Centro internazionale insubrico. Studi

«Filmavo da indipendente, solo e contro tutti». Gianfranco Brebbia e la cultura internazionale a Varese negli anni Sessanta-Settanta

«Filmavo da indipendente, solo e contro tutti». Gianfranco Brebbia e la cultura internazionale a Varese negli anni Sessanta-Settanta

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

Gianfranco Brebbia (Varese 1923-1974) è stato un filmaker di avanguardia del cinema sperimentale italiano. Molti anni dopo la sua scomparsa sua figlia Giovanna ha riportato alla luce l'Archivio cinematografico del padre, scoprendo uno straordinario patrimonio artistico di pellicole, lettere, fotografie, quadri, testi ed appunti vari rimasti, per più di quarant'anni, silenti nella pace discreta di una cantina. Da questa straordinaria scoperta è nato un importante studio sulla figura e l'opera di Brebbia dal quale ha preso a sua volta avvio la promozione di un convegno, realizzato dall'Università degli Studi dell'Insubria e dal Centro Internazionale Insubrico (Varese, 17 aprile 2015). I relatori di questo incontro, oltre a delineare, con le loro ricerche, un omaggio alla figura del filmaker varesino e alle sue opere, rimaste nell'oblio per decenni, hanno anche messo in luce la straordinaria vivacità culturale che ha caratterizzato, complessivamente, gli anni Sessanta-Settanta. Durante questo periodo la sperimentazione è stata infatti protagonista nella letteratura, nel cinema, nel teatro, nella musica, nell'arte, nella filosofia e nella stessa società. In questo libro tutti questi vari aspetti sono indagati offrendo al lettore un oggettivo ed articolato quadro di quello che è stato il complesso e vivace contesto storico di questi anni, pur non tralasciando anche talune componenti negative che, soprattutto con il Boom edilizio degli anni Sessanta, hanno danneggiato...
20,00

Itinerari di silenzio

Itinerari di silenzio

Adriano Patti

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 121

Il testo propone una riflessione esperienziale, in dialogo con voci diverse e credibili, sul significato e il valore del silenzio, suggerendo un possibile percorso per chiunque ne coltivi il desiderio e la disponibilità: in un contesto contemporaneo di bisogno di connessione con gli altri, anche se in una dimensione essenzialmente virtuale. Esso si snoda attraverso l'indicazione di luoghi e di vie "al" silenzio (la solitudine, l'ascolto, il rapporto con la parola) e "del" silenzio (la natura, la scoperta del proprio posto, la musica), prospettandone anche i frutti (l'umiltà, la pazienza, la mitezza) che da esso germinano per un diverso stile di vita. Sempre in una dimensione essenzialmente esperienziale. anche secondo la sua declinazione sociale e nella vita di coppia, il silenzio è proposto come elemento costitutivo di una vita autenticamente umana, di crescita nella consapevolezza di sé, capace di superare l'indifferenza, per la maturazione di un dialogo autentico con l'altro. Il taglio laico della pubblicazione è per chi nutra il gusto della spiritualità, intesa come apertura allo spazio dell'interiorità e del dialogo, nella dimensione dell'ascolto di sé e dell'altro, nell'attenzione all'uomo. Prefazione di Bruno Forte.
12,00

Edith Stein ponte di verità

Edith Stein ponte di verità

Cristiana Dobner

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 150

L'intento di questa ricerca è di prendere "sul serio", forse anche "sul serissimo" e di dimostrarlo, l'itinerario filosofico e teologico di Edith Stein, ponendo in parallelo le voci di chi l'ha conosciuta e ha vissuto un tratto d'esistenza, condividendolo, con lei. L'angolo prospettico presenta un punto di condensazione, il Blickwendung della notte di Bergzabern, il punto di discrimine creatosi con la lettura della Vita di Teresa di Gesù che mutò la vita intellettuale ed esistenziale della giovane fenomenologa e la fece divenire "ponte" nel confronto con la scolastica nell'esperienza della Verità. "Ponte" che tante voci hanno attraversato con lei, nei diversi momenti cronologici della storia, proprio perché vivendo i decenni oscuri dell'Europa ed essendosene lasciata attraversare, ha reso se stessa "ponte incarnato", che ognuno/a può percorrere e attraversare, per giungere alla conoscenza di sé ed aprirsi al mistero dell'irruzione di Dio. Edith Stein, scoperta la sua vocazione di "ponte" intellettuale fra fenomenologia e scolastica, ritenuta dal suo contemporaneo prof. Dyroff dell'Università di Bonn, "la più grande donna del cielo dei filosofi tedeschi", diviene anche "ponte" fra Israele e la Chiesa cattolica, nell'efferata tragedia della Shoah scagliata sull'Europa e sul mondo dall'ideologia nazista e perpetrata dalla macchina burocratica della "banalità del male" nazista.
14,00

Sul «bios theoretikos» di Giulio Preti. Problemi aperti e nuove prospettive del razionalismo critico europeo e lombardo alla luce dell'archivio inedito.... Volume Vol. 1

Sul «bios theoretikos» di Giulio Preti. Problemi aperti e nuove prospettive del razionalismo critico europeo e lombardo alla luce dell'archivio inedito.... Volume Vol. 1

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 1400

Il Bios theoretikós di Giulio Preti rappresenta un originale programma di ricerca filosofico che ha saputo confrontarsi con le principali correnti ed esperienze della cultura occidentale, mettendo capo ad una riflessione vasta ed insieme profonda ed unitaria, agile, ma non dilettantesca, critica, ma non scettica, tale da costituire uno dei contributi più originali, profondi ed acuti del razionalismo critico del Novecento. Nel presente volume - che raccoglie gli atti di un convegno promosso dal Centro Internazionale Insubrico dell'Università degli Studi dell'Insubria, in occasione del centenario della nascita del filosofo pavese - una sessantina di autori approfondisce il pensiero e l'opera di Giulio Preti, mostrandone tutta l'importanza teoretica per la riflessione contemporanea. I contributi pubblicati offrono un innovativo quadro, assai articolato, ma tendenzialmente unitario, del programma di ricerca pretiano. Il fil rouge che contraddistingue questi studi consiste nell'utilizzazione di numerosi inediti di Preti, conservati presso il Centro Internazionale Insubrico di Varese. In tal modo si delinea un nuovo quadro complessivo della ricerca filosofica del filosofo pavese, in grado di restituire il carattere laboratoriale, aperto, critico e problematico, di una straordinaria riflessione teoretica che ha sempre avuto il dono di trasformare in preziosa occasione di arricchimento concettuale qualsiasi problema preso in considerazione.
58,00

Il divenire di una poetica. Il «logos veniente» di Andrea Zanzotto dalla «Beltà» a «Conglomerati»

Il divenire di una poetica. Il «logos veniente» di Andrea Zanzotto dalla «Beltà» a «Conglomerati»

Luca Stefanelli

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 302

Il saggio ricostruisce la genesi e lo sviluppo della poetica del "Logos erchomenos" (o "Logos veniente") di Andrea Zanzotto a partire dalla "Beltà" (1968) a "Conglomerati" (2009). L'indagine, condotta sui preziosi materiali autografi del Centro Manoscritti di Pavia, immette il lettore nel vivo del laboratorio zanzottiano degli anni '60 e 70. È qui che, tra le suggestioni provenienti dalla psicoanalisi, dalla filosofia, dalla teologia e dall'antropologia coeve, oltre che dalla fondamentale collaborazione con Federico Fellini, il poeta di Soligo rielabora e attualizza il mito romantico del "Dio a venire". Attraverso l'analisi che ne rivela le molteplici declinazioni e motivazioni storico-culturali, quest'ultimo si rivelerà un'imprescindibile chiave esegetica per comprendere la seconda, più matura fase della scrittura di Zanzotto. Nella selva della postmodernità non vi sono sentieri battuti. Il poeta, e più in generale l'uomo, può solo camminare in una realtà fantasmatica e cosparsa di macerie. Ma se questo è il segno del tempo, dell'epoca, la sua assenza di senso è ciò che continua ad additare ad altro: non una direzione, non una mèta; piuttosto un'assoluta sottrazione nostalgico-utopica, che lascia andare i suoi figli nella più rischiosa e onerosa delle libertà.
22,00

Dalla parte di Marx. Per una genealogia dell'epoca contemporanea

Dalla parte di Marx. Per una genealogia dell'epoca contemporanea

Fulvio Papi

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 276

Niente di più inutile e sbagliato quanto il credere di poter ripetere il pensiero di Marx, anche attraverso le più informate e sofisticate trasformazioni letterarie, per comprendere il "dove" e il "come" viviamo. Siamo in un'altra storia. Ma sarebbe teoricamente fuori luogo non comprendere che l'essenziale dell'opera di Marx appare oggi come l'individuazione genealogica di un'epoca storica. Il nostro presente appartiene a una complessa evoluzione del capitale, alle tecnologie produttive nelle modalità del lavoro, a una tragica divisione del mondo, a un rapporto insostenibile con l'ambiente naturale, a nuove forme comunicative, a immaginari collettivi, alla trasformazione degli Stati e dei poteri politici e sociali. La critica (marxiana) è oggi impegnata a mostrare che l'analisi economica deve essere connessa con i fenomeni biologici, sociali, demografici, culturali, religiosi. L'effettualità (marxiana) è la forma e l'obiettivo di un pensiero sempre incompleto e carente, ma costantemente in rapporto con una realtà che occorre simboleggiare correttamente. L'umanesimo (marxiano) può costituire la dimensione etica della tradizione europea nella sua relazione con il mondo.
22,00

L'esperienza della cosa. Platone, Kant, Heidegger, Hofmannsthal, Dostoevskij, Mann

L'esperienza della cosa. Platone, Kant, Heidegger, Hofmannsthal, Dostoevskij, Mann

Marina Lazzari

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 170

"Così pensa e così vive chi ama la filosofia. E continua a fare quello che faceva prima, rimanendo però sempre fedele alla filosofia". Con queste parole Platone evoca la forza di una vocazione o forse di un destino: quello della fedeltà al filosofare. Una fedeltà che corre tenacemente fino all'oggi, mutuando tempi e spazi lontani, eppure medesima nell'esperienza per quella vita e per quell'amore. Ma quale cosa corrisponde all'esperienza della filosofia? E, insieme, ed è lo stesso, in che modo la filosofia fa esperienza della cosa? Questo volume prova a rispondere ad entrambi gli interrogativi, presentando alcune scritture filosofiche esemplari, scritture che profilano un luogo in cui la determinazione teoretica della cosa si affianca al suo accoglimento etico, in cui l'idealità razionale diventa gesto d'esistenza. Questo luogo, non solo di pensiero, ma d'esperienza, sembra privare testo filosofico e testo letterario di quel divario che li confina nei margini di singole e separate "discipline", consentendo ad entrambe di maturare un incontro, schiudere un'apertura, una rifrangenza in cui le voci prendano fiato e le scritture corpo. E allora filosofia e letteratura, Platone, Kant e Heidegger come Hofmannsthal, Mann e Dostoevskij, e anche un acuto filosofo italiano come Giulio Preti, in dialogo diretto con Platone, possono comporre un coro di voci plurime dirette alla diversa modulazione di quell'unica esperienza della cosa a cui, a diverso titolo, siamo tutti chiamati.
22,00

L'infinita speranza di un ritorno. Sentieri di Antonia Pozzi

L'infinita speranza di un ritorno. Sentieri di Antonia Pozzi

Fulvio Papi

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 171

I sentieri percorsi da Antonia Pozzi si spingono nel fitto di relazioni complesse, armoniosi slanci, parole dell'io, dono di sé. Fulvio Papi ne mappa le intersezioni, in una abbondanza di prospettive che tentano di sbrogliare il nodo delle sensazioni provocate dalla perdita prematura della giovane poetessa. Nella Milano degli anni Trenta, fra gli splendenti ragazzi che si formarono alla scuola di Antonio Banfi, Antonia Pozzi matura una sapienza lirica d'eccezione, in grado di scavare nella roccia del tempo - come ebbe a dire Montale -, con la dolce fermezza delle stelle. Premessa di Brigida Bonghi.
14,00

Il mio corpo estraneo. Carni e immagini in Valerio Magrelli

Il mio corpo estraneo. Carni e immagini in Valerio Magrelli

Federico Francucci

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2013

pagine: 160

L'opera in prosa di Valerio Magrelli, inaugurata nel 2003 da "Nel condominio di carne", ma preannunciata già quasi dieci anni prima negli "Esercizi di tiptologia", è una macchina minuziosa che si innesta su altre due macchine: quella del corpo da una parte, quella della tradizione letteraria e artistica occidentale dall'altra. E processando pezzi di queste macchine, e attraversando modi diversi come la malattia, la metamorfosi, l'instabilità dei confini identitari, ma anche la memoria, personale e non solo, di un uomo sempre più tecnicizzato e artificiale, produce immagini e le combina in paesaggi insieme visivi e sonori. Questo libro, analizzando soprattutto i due esiti maggiori della prosa magrelliana, il "Condominio" e il recente "Geologia di un padre", ma con frequenti agganci alla scrittura in versi, cerca di sottolineare la portata sia letteraria sia concettuale di uno degli autori più importanti della letteratura italiana contemporanea; lo fa scegliendo come territorio di indagine uno dei procedimenti che Magrelli ha saputo portare ad un altissimo livello di complessità e di peso, ossia quello delle citazioni. Sempre, ma in Magrelli più che mai, le citazioni sono interventi, molto imparentati con la chirurgia e la clinica: selezioni e prelievi da corpi propri e altrui, reimpianti, adattamenti e rigetti. Perché Magrelli continua ad autocitarsi, cambiando sottilmente, ad ogni intervento, il senso del suo prelievo?
12,00

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