Montecovello: Dedicato a...

Dentro la stanza di un modesto appartamento a Pavia (ma simbolicamente in ogni altra città o paese) si consuma una tragedia familiare che pochi o nessuno conosce e solo quando si saprà dell'accaduto ecco allora che quel mondo indifferente cerca di muoversi, ma ormai è troppo tardi. L'angoscia di una madre che da sola deve affrontare il quotidiano che un figlio apportatore di handicap che cresce, cresce e crea sempre nuovi problemi. Come si comporterà questa madre siciliana catapultata in una città del Nord?

Il romanzo, e quindi l'intera vicenda, si svolge all'interno delle mura di un seminario e parallelamente all'esterno seppur la storia interessa il personaggio centrale il quale, nel momento più particolare della sua giovinezza, si trova a vivere delle realtà che lo circondano, lo turbano e forse lo fanno crescere più in fretta. Questa particolare esperienza vissuta su due piani consente all'autore di sviluppare il suo pensiero a proposito delle vocazioni sacerdotali che debbono fare i conti con le realtà che li circondano e che spesso vengono considerate meno dannose per quello spirito falso che vuole questi ragazzi votati al sacerdozio forti e sicuri della loro vocazione.

Un'ampia raccolta di scritti che nel corso della sua attività l'autore ha pubblicato su riviste Letterarie a dimostrazione del suo variegato interesse a molte problematiche che hanno interessato la storia, il teatro, il folclore e quant'altro. Un percorso che fa risaltare l'impegno letterario che ha sempre caratterizzato la sua lunga attività per la quale ha impegnato tutte le sue risorse umane ed intellettuali.

Un itinerario soprattutto umano che vuole fare risaltare "l'Uomo" anziché "il Genio" ormai così noto. Aspetti meno conosciuti, eventi che lo hanno inglobato, i limiti propri umani uguali a tutti senza per questo tralasciare la sua immensa attività, patrimonio di tutto il mondo e tale resterà fino alla fine dei secoli. Uomo e Genio che ha saputo scrutare i misteri della vita fino a renderli noti suscitando interesse, ammirazione e anche qualche perplessità di fronte alla copiosa mole di lavoro.

Un omicidio, un presunto assassino, un collegio giudicante e soprattutto un giudice popolare, il ragioniere Cesare Martorella, che si troverà ad entrare, e non solo fisicamente, in quei corridoi, in quelle cancellerie, in quelle aule giudiziarie, dove esiste tutto un mondo vorticoso fatto di avvocati, giudici, cancellieri, faccendieri, uomini e donne che aspettano giustizia. Questo mondo, per molti sconosciuto, viene presentato in tutta la sua realtà che spesso mette in luce aspetti inquietanti che finiscono con il coinvolgere il povero ragioniere, un pesce fuor d'acqua, lui che fino ad allora aveva vissuto nella sua quiete giornaliera. Alla fine si otterrà giustizia e questa sarà in grado di soddisfare le tante aspettative?

Un autore, scrittore di opere teatrali, decide di non scrivere più, lasciando nello sconforto i personaggi che, umanizzandosi, si ribellano a questa decisione davvero singolare e quanto mai inattesa. E loro, come potranno "sopravvivere" senza l'apporto dell'autore (il Maestro)? Nonostante il disappunto, pur tra mille contrasti, riescono finalmente a prendere una decisione e spinti da questo desiderio di "libertà" affrontano la vita non più succubi del loro Maestro. Di fronte a nuove esperienze ognuno di questi personaggi si troverà a confrontarsi con realtà a loro sconosciute e quanto mai incomprensibili...

Il terremoto in Sicilia, come se i guai in quell'isola non bastassero, hanno spinto il giovane protagonista ad emigrare a Roma dove già si trova l'altro fratello. L'impatto con la realtà della capitale prende alla sprovvista il giovane che lentamente scorge un nuovo mondo a lui sconosciuto e allorquando si confronterà, specialmente con la realtà politica di quel momento cruento e assai controverso, avrà momenti di smarrimento e di scoramento. Ma conosce l'amore, seppur alla fine questo amore, per una serie di situazioni, non sarà propiziatore e quindi, ancora una volta, si ritroverà a riformulare la sua vita.

Uno spaccato di vita sociale in un paese siciliano che da una parte si affaccia sul mare e dall'altra è protetto da un dolce promontorio che lo circonda come un caldo abbraccio. Apparentemente vita comune che si snoda tra quelle strade a volte torride per il caldo e tutte quelle persone pronte a svolgere, in silenzio, il ruolo assegnato. Così famiglie, bambini, vecchi, autorità civili, militari e religiose si muovono in questo contesto che, purtroppo, nasconde delle altre attività che minano quella pace apparente. Vita e morte si trovano a fronteggiarsi in quel paesino di Roccaserrata così simile a tanti altri che parimenti, per fatti di sangue, sono balzati agli onori della cronaca nera.

Chi era (e chi è) Yeshua? La vicenda si appropria di un personaggio storico che viene catapultato nel mondo contemporaneo perché sembra che niente sia cambiato e quindi la collocazione temporale di eventi, situazioni, personaggi, può benissimo essere "letta" senza per questo confondere i ruoli e l'intensità della vita di questo Yeshua che ancora oggi è sottoposto ad analisi, critiche, studi, rimanendo nel tempo il più citato, studiato, amato, odiato tanto che allora fu messo a morte. Oggi succede ancora che un "terrorista" venga a subire la stessa sorte? Sembra strano, ma si risponde affermativamente.

Tutte le vicende ruotano intorno al numero trentatré, ed al simbolo del Great Seal, il Gran Sigillo, presente sulla banconota da un dollaro che Perla Polidoro scopre all'interno della doppia copertina di un libro.