Montecovello: Dedicato a...

Un libro da "gustare". Un libro da leggere in viaggio nella metropolitana andando al lavoro o a scuola; oppure la sera prima di addormentarsi; o sulla spiaggia intenti a crogiolarsi al sole. Testi atti a rilassare la mente ed il corpo; foto che strappano un sorriso di una modella (comunque bellissima) le cui pose rasserenano e tranquillizzano. La "cultura" non può essere solo "impegnata", "seria" o "seriosa"; è anche auto-ironia, ridere, perché il nostro cervello - ogni tanto - deve pure rilassarsi! Senza offesa.

Il mondo romanzesco di Luigi Pirandello attraverso la disamina dei romanzi dallo stesso scritti; alcuni dei quali hanno segnato un momento alto di scrittura narrativa che ha trovato un riscontro mondiale e che ha contribuito affinché gli venisse assegnato il Premio Nobel.

La relazione tra Amane e Kazumi sembra destinata a sprofondare nel buio. Amane soffre sentendo la distanza incolmabile che ormai lo separa da Kazumi. A volte però ha una strana sensazione: gli sembra di essere qualcun altro. Questo estraniamento lo coglie impreparato, sempre quando non lavora, quando si chiede dov'è finita la sua vita, quella che crede di aver vissuto con Kazumi... In questo libro il confine tra il reale e l'irreale diventa più sottile, così sottile da avvicinarsi a una profonda verità, una verità segreta.

Tre racconti che tendono a sottolineare come certe prese di posizione e certe elucubrazioni (I Nobili) scadono sempre nel ridicolo facendo diventare l'evento una vera e propria pagliacciata. Altra atmosfera (La Valigia) dove ci si trova a misurarsi con il proprio spirito che non ammette la sua vanità e caparbietà e allorquando si troverà a fare i conti con la realtà, si accorgerà che la sua valigia (la sua vita) è proprio vuota. Nel terzo racconto (La prova del Coro) la situazione e condizione paradossale vissuta in un ospedale psichiatrico, quando ancora vigevano le vecchie norme, dove avviene il miracolo e comunque tutte le vicende contenute altro non rappresentano, fuori dalla logica umana, che: Cose dell'altro mondo!

"Mi perdoneranno i miei concittadini se, con queste poche pagine e in modo succinto, ho voluto raccontare con umiltà e senza pretese (non sono uno scrittore), ma con devozione, la vita del nostro Santo protettore, così miracoloso e amato da tutti i girifalcesi. Ho inoltre voluto raccogliere notizie circa le tradizioni della festa esistenti nei tempi più o meno remoti, allo scopo di tramandarne la memoria nel tempo, perché la memoria è parte integrante dell'identità. Infine, vorrei ringraziare il caro estinto Giuseppe Giglio, il cui supporto e le cui memorie sono stati indispensabili per la stesura di questo libro".

Tutti noi siamo stati almeno una volta Coluccio, Samanta e Carlo. Perché tutti abbiamo sofferto per amore, per la precarietà che ci spaventava o per raggiungere obiettivi apparentemente troppo distanti. In "Le rose di Eusebia" una Buti inedita e nostalgica diventa scenario di tre storie di vita alle prese con la complessità e la poliedricità che caratterizza ogni esistenza umana, storie che improvvisamente si intrecciano oltre le barriere del tempo, come a ricordarci quanto esso sia una mera condizione soggettiva. La speranza dell'autore è quella di aver sviluppato un messaggio di ottimismo, sapendo che nell'imprevedibilità della vita le cose accadono per un motivo, e che, se ci crediamo, il nostro vero valore verrà riconosciuto. Lasciamo alla nostra esistenza la possibilità di restituirci le opportunità che ci meritiamo. Samanta, Carlo e Coluccio cercano le loro opportunità, ai lettori scoprire il risultato della loro ricerca.

"Non voglio chiudere gli occhi. Ogni volta che lo faccio, qualcosa di abominevole accade. Credevo di non aver fatto niente di così grave nella vita per meritare tutto questo. È uno scempio, nel corpo e nell'anima e vi giuro che sto lottando, con tutte le mie forze, come un naufrago attaccato alla tavoletta di legno nell'ultimo istante prima di morire. Fino a quando, però, resisterò? Il mio respiro diventa sempre più affannoso, breve, più freddo, come fossi in punto di morte. Forse sono già deceduta e state semplicemente leggendo la prima e forse ultima memoria di una specie di zombie con ancora, stranamente, il dono della coscienza."

"Vorrei che questo libro venisse letto da migliaia di persone perché si rendano conto di cosa significhi avere la salute e stare fuori dagli ospedali; ma il fine ultimo per cui scrivo questo libro e metto nero su bianco il racconto della mia vita, è perché un giorno, attraverso questo scritto, due personcine, al quale tengo più delle mia vita, possano venire a conoscenza di chi era il loro padre, di quanto abbia combattuto e di quanta forza abbia messo per vederli crescere e rimanergli a fianco fin quando non fossero in grado di addentrarsi, da soli, nella giungla della vita. Vorrei che questo racconto gli trasmettesse la forza per far sì che gli sia dolce anche la pioggia nelle scarpe, i tradimenti, le delusioni e la solitudine."

Tokyo, Giappone: Amane (giovane critico cinematografico) e Kazumi (proprietaria di un jazz pub) sono al culmine di una relazione in crisi e sono inconsapevolmente parte di un mistero più grande, un enigma che sembra essere legato alla Pioggia e al Buio, un buio che vive dentro le persone, negli armadi chiusi, nei recessi della mente... È la storia di un amore in declino dove musica jazz, citazioni cinematografiche e sogni troppo fragili si mescolano intrecciandosi a un mistero che sfiora i confini della realtà.

"Lupi nella nebbia". Una tranquilla cittadina balneare è scossa da due orribili delitti nel giro di pochi mesi. I cadaveri di un noto avvocato e di un imprenditore della zona sono rinvenuti nei cassonetti dell'immondizia, con segni di torture e i volti orribilmente devastati. Il maresciallo dei Carabinieri Alessandro Sorgi e la sua squadra indagano, mettendo in luce squallide storie di corruzione legate alla speculazione edilizia che ha devastato la cittadina negli ultimi anni. "Zanne". Nella Tuscia viterbese vengono rinvenuti dei cadaveri orrendamente sbranati da una misteriosa ed enorme belva. Il maggiore dei Carabinieri Massimo Cerci, in vacanza nella zona non può fare a meno di aiutare il suo fraterno amico e collega, il tenente Gabriele Graziani nella caccia alla bestia.

Corre l'anno 882/883, il 68/69 dell'era cristiana: l'anno più lungo di tutta la storia dell'Antica Roma, che vede la morte cruenta di quattro imperatori. Anno di violenze e congiure, è anche il momento in cui il Cristianesimo, approdato a Roma insieme a molti altri culti orientali, mette i primi germogli, pur tra sospetti, speranze e persecuzioni. Marco Valerio, tribuno della Legione X, di stanza in Giudea, è inviato a Roma dal suo superiore, il generale Vespasiano, per valutare e riferire sulla situazione: l'Urbe sta precipitando in quella che sarà chiamata: Anarchia Imperiale. Costretto l'imperatore Nerone al suicidio, in ogni parte dell'Impero - Spagna, Giudea, Germania - le Legioni premono per affidare la porpora imperiale al proprio Generale. Marco Valerio si troverà coinvolto in vicende che avranno come protagonisti gladiatori che si sfidano nelle arene, pretoriani e senatori pronti a passar da una corrente politica all'altra, liberti arroganti, filosofi, schiavi, vestali, prostitute, giovanissimi banditi.