Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Quodlibet: Campi della psiche

La fabbrica delle psicosi

La fabbrica delle psicosi

Luca Zendri

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2011

pagine: 94

Tradizionalmente la diagnosi di psicosi si applica ad una singola persona, a quella donna lì, a quell'uomo lì. Questo libro studia le psicosi come fenomeno più vasto, che interessa almeno due delle generazioni precedenti la nascita della malattia nel singolo. Luca Zendri fa emergere le leggi che regolano i "clan" psicotici, leggi inesorabili e condivise, anche se del tutto invisibili che l'ambiente familiare rispetta come si obbedisce a un meccanismo implicito. Il metodo di lavoro è quello della psicoanalisi, applicata questa volta a uno dei terreni più delicati e scivolosi della clinica. Osservate e studiate attraverso la lente analitica, le psicosi ci aiutano forse a scorgere alcune caratteristiche della nostra specie, così sensibile alla "lingua matematica" con cui sembra parlarci la natura.
13,50

Lacan e il femminismo contemporaneo

Lacan e il femminismo contemporaneo

Luisella Mambrini

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2009

pagine: 152

Jacques Lacan ha operato una rivoluzione nella teoria e nella clinica rispetto al tema della femminilità dal momento che l'ha estratta dal quadro edipico in cui era stata confinata fino a quel momento. Per Lacan la donna non è la madre e la sua essenza non è riconducibile alla castrazione ma le si apre un orizzonte che va al di là dell'Edipo. Nonostante questo va detto che il femminismo non ha sempre riconosciuto la rivoluzione operata da Lacan; si può dire invece che a lungo il suo nome ha destato sospetti in ambito femminista se non una vera e propria levata di scudi. Oggi che Lacan non è più coperto da interdizione, ma assurge a interlocutore negli scritti di molte femministe, si può davvero dire che la sovversione del suo approccio sia stata colta? E che cosa viene espresso nei confronti di Lacan dalle due posizioni "tipo" nei confronti della femminilità e cioè dall'approccio essenzialista, che guarda alla femminilità come essenza irriducibile, e da quello costruzionista, che guarda al genere come costruzione simbolica?
18,00

Cinema e psicoanalisi. Tra cinema classico e nuove tecnologie. Atti del convegno (Roma, 27-28 ottobre 2006)

Cinema e psicoanalisi. Tra cinema classico e nuove tecnologie. Atti del convegno (Roma, 27-28 ottobre 2006)

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2008

pagine: 232

I saggi qui presentati costituiscono un passo in avanti nel campo della teoria del cinema in chiave psicoanalitica, una prospettiva sempre più importante e produttiva. Il paradigma interpretativo psicoanalitico viene impiegato nell'analisi del dispositivo cinematografico, dei suoi cambiamenti, ribaltamenti o disinneschi; nel rapporto tra schermo e spettatore; viene poi indagata l'ipotesi del cinema come riproduzione artificiale di una serie di processi in parte o del tutto inconsci: il sogno, l'ipnosi, l'identificazione, il feticismo e il voyeurismo. Un approccio che muovendo dalla magia e dagli enigmi del cinema muto giunge fino alla crisi della referenzialità e della malattia del linguaggio nel cinema contemporaneo.
22,00

Il volto e la parola. Psicologia dell'apparenza

Il volto e la parola. Psicologia dell'apparenza

Felice Cimatti

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2007

pagine: 208

"Oh questi Greci!" scriveva Nietzsche nella Prefazione della Gaia scienza "Loro sì sapevano vivere; per vivere occorre arrestarsi animosamente alla superficie, all'increspatura, alla scorza, adorare l'apparenza, credere a forme, suoni, parole, all'intero olimpo dell'apparenza! Questi Greci erano superficiali - per profondità!". L'idea di questo libro nasce da questa sfida: è possibile immaginare una psicologia che sfugga alla contrapposizione fra interno ed esterno, cioè il linguaggio, i gesti, il comportamento, l'insieme di mezzi attraverso i quali l'interiore diventerebbe esteriore? Nulla ci sembra più naturale di quell'antica immagine che ci vuole divisi in due parti, la psiche da un lato, il corpo con le sue manifestazioni dall'altro. E allora o si sta per l'interno (da ultimo, il cognitivismo), oppure si sta per l'esterno (l'aborrito comportamentismo). Intorno a questa coppia potentissima se ne articolano molte altre. La proposta di questo libro è abbandonare questa vetusta e impensata contrapposizione, e proporre come immagine guida della psicologia il magico nastro di Möbius, una superficie che ha una sola faccia e non permette di distinguere in modo assoluto fra interno ed esterno. Questa mossa è stata fatta tante volte, nella storia della filosofia e della psicologia. È una mossa inutile, perché rimane impigliata in quella stessa contrapposizione che critica. Bisogna invece pensare, di nuovo, una psiche unitaria, al di qua delle divisioni e delle contrapposizioni.
20,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.