"I casi di coscienza" (1589) del medico imolese Giovanni Battista Codronchi (1547-1628), testo poi rielaborato nel "De christiana ac tuta medendi ratione" (edita nell'Impero nel 1591), costituiscono il primo trattato di deontologia medica italiano ed europeo. La professione medica, fra scienza e società, guarda alla realizzazione di un buon operato con conoscenze tecniche, come anche filosofiche e spirituali, al rapporto con i colleghi come con i pazienti, alla complessa realtà dell'uomo e al suo stretto rapporto fra anima e corpo. La preparazione professionale si concretizza in una serie di doveri nei confronti del malato, sia sotto il profilo terapeutico che morale, rispondendo ad interrogativi etici, valorizzando la propria coscienza come quella altrui a partire dal senso del buon operato della propria disciplina a servizio della comunità. Si illustrano le regole comportamentali da seguire, importanti anche per la cultura e la formazione medica, portando alla diffusione di un codice uniforme.
I «Casi di coscienza» primo trattato di deontologia medica (1589)
| Titolo | I «Casi di coscienza» primo trattato di deontologia medica (1589) |
| Autore | Giovanni Battista Codronchi |
| Curatori | Maria Giovanna Job, Angelo Turchini |
| Argomento | Medicina Medicina generale |
| Collana | Storie, 107 |
| Editore | Il Ponte Vecchio |
| Formato |
Libro: Libro rilegato |
| Pagine | 136 |
| Pubblicazione | 07/2018 |
| ISBN | 9788865417522 |
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