Scripta: Opere e luoghi
Il fregio delle medaglie di Paolo V. Una decorazione di Annibale Durante nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore
Davide Trevisan
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2024
“La spettacolarizzazione delle architetture e delle periodiche solennità, la potenza dei nuovi getti d’acqua – bene comune quanto prezioso – che, numerosi, costellarono Roma, la rievocazione dell’antichità ‘convertendo’ le sue rovine un tempo pagane e, attraverso l’esaltazione dei primi martiri, il confronto con gli albori del cristianesimo, gli interventi sulla natura e sul paesaggio mediante opere ingegneristiche, e financo la partecipazione alla scansione e misurazione del tempo, sono gli eccezionali attestati per la gloria immortale del pontefice romano”. Se l’iniziativa di erigere una cappella dedicata alla Vergine anche come mausoleo è un proposito che Paolo V meditava già ben prima di assurgere al soglio papale, la decorazione del fregio qui illustrato e comprendente alcune delle principali imprese che magnificarono il casato, si colloca sul finire del sì ricco pontificato Borghese.
Giambattista Tiepolo a Mirano. La pala dell'altare di Sant'Antonio da Padova
Giuseppe Pavanello
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2024
pagine: 96
«L'ambientazione di un episodio avvenuto secoli prima viene attualizzato nell'età moderna: un Cinquecento che è anche un Settecento, tale è il revival 'palladiano' nel XVIII secolo. In tale contesto, è il santo stesso a farsi 'architettura', e quella sua mano alzata sul cielo viene ad acquisire un risalto inedito, per di più sfaccettata dalla luce com'è. Alla Giambattista Piazzetta? Come un 'ricordo' di tanta pittura, giovanile e non, dello stesso nostro Tiepolo, che bene ha guardato all'arte del più anziano maestro, confermandosi anche pittore che ben percepisce e visualizza pure il 'sacro'. Tornando alla posizione della gamba troncata: persino disgustosa, si potrebbe dire, tanto è in evidenza di contro al saio del santo, che sulla tela viene a formare una macchia enorme di non colore. L'artista recupera, tuttavia, dal disegno preparatorio, la sua conformazione, posizionandola di contro al saio, così che pure il contrasto cromatico fra candida epidermide e marron scuro della stoffa risultasse più netto. E, correlata al tutto, la visibilissima scure in primo piano, che già compariva nel bozzetto, ma come abbandonata a terra, mentre nella pala, invece, assume ruolo di protagonista».
La Venere moderna di Francesco Hayez «una singolare e sentimentale vicenda»
Roberto Pancheri
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2021
pagine: 112
La Venere dipinta nel 1830 da Hayez è indubitabilmente una dea nuova e ‘moderna’: una ‘diva’, appunto, come saranno chiamate un secolo dopo le stelle del cinema. Essa si distingue dalle sue omologhe create negli stessi anni dal pennello di Natale Schiavoni e dallo scalpello di Pompeo Marchesi proprio per il suo carattere contemporaneo e non retrospettivo. Moderno il corpo, moderni i lineamenti del volto e lo sguardo. Originale e riuscita la sintesi tra retaggio stilistico neoclassico, intemperanze romantiche e prime avvisaglie di realismo. Del tutto nuova quella «visione di sessualità e carnalità radiosa» – per usare le parole di Fernando Mazzocca – che l’artista poté creare grazie a un particolare rapporto di complicità col suo committente. In questo senso, il parallelo più appropriato va istituito con la Paolina Borghese di Canova, la Venere vincitrice, che fu moderna sotto ogni aspetto in mezzo al turbine sociale e politico dell’età napoleonica. Quella di Hayez fu invece la Venere della Restaurazione: pronta a uscire dalla tela per incamminarsi disinvolta nelle strade animate di Milano o nei vicoli angusti di Trento.
Francesco Crivelli. «Primo nel fare ritratti»
Olga Piccolo, Lorenzo Mascheretti
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2021
Nel giugno del 1577 al pittore Francesco Crivelli fu accordata una patente che gli consentisse di raggiungere Alessandria da Milano “con alcune tele et tavole de retratti”. Tra gli incarichi che questi avrebbe svolto in città è da riconoscere quello per i marchesi Cuttica di Cassine, alla cui committenza viene ora ricondotta la tela con Cristo in gloria tra la Vergine e san Giovanni Evangelista con due donatori apparsa recentemente in asta a Parigi come anonima. Si tratta di una prima aggiunta al catalogo di Francesco Crivelli, artista gravitante attorno a Milano e Venezia e discendente da una nota famiglia di orafi, in stretto contatto con Pietro Aretino e Lodovico Dolce. Le fonti di Cinque-Seicento lodavano Francesco per le sue abilità di ritrattista ed è lui l’autore di un celebrato ritratto di Ferrante Gonzaga, non ancora ritrovato. Il saggio presenta un primo profilo biografico del pittore, contestualizzato nel panorama della scuola di pittura lombardo-veneta del secondo Cinquecento.
Giuseppe Zais. I «paesaggi» nella «stanza dell'alcova» del marchese Galeazzo Mussatto
Franca Zava Boccazzi
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2018
pagine: 66
È qui ripresentato il testo di Franca Zava Boccazzi (1920-2009), dedicato al ciclo di sei tele di Giusepe Zais, apparso nel catalogo Da Padovanino a Tiepolo. Dipinti dei Musei Civici di Padova del Seicento e del Settecento (1997). All’apparenza, una scheda come tante. Ma quanta capacità di andare a fondo dei problemi, con precisazioni importanti: dalla provenienza delle opere, all’individuazione del committente, alla cronologia, al corretto inserimento delle tele nel corpus dell’artista e alla loro lettura stilistica e tipologica. Siamo in presenza di un insieme di dipinti di assoluta qualità, che decoravano la stanza dell’alcova del marchese Galeazzo Mussato nel suo palazzo di Padova: un ambiente spettacolare, davvero unico nel contesto degli interni di palazzi.
Venice/London. Venezia a Londra, 1891-1892
Matteo Gardonio
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2018
In un momento cruciale, dopo l'Esposizione Internazionale di Londra del 1888 e in contemporanea con l’Esposizione Nazionale di Palermo del 1891-92, molti artisti italiani parteciparono all’iniziativa ‘eccentrica’ dell’allora noto impresario Imre Kiralfy, "Venice in London". La mostra, allestita nei suggestivi spazi dell’Olympia di Londra, vide convergere pittori e scultori provenienti da ogni parte della penisola. Scuole diverse, approcci diversi e furbizie diverse si incontrarono sotto un unico, apparente soggetto, quello veneziano. In quell’occasione, Venezia assumeva come il ruolo di una bolla di sapone, tanto fragile nell’essere evocata, quanto potente nell’immaginario anglosassone.
Venezia. La verità delle maschere
Alessandro Fontana
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2015
pagine: 168
Tre saggi di Alessandro Fontana dedicati a Venezia. La città, è anche lo specchio di se stessa, di quello che vi si è impresso o che vi si vuole imprimere. Come scrive Fontana "essa ha sempre finito per ritrovarsi là dove non la si era attesa e per mancare là dove la si era cercata: altrettanto irraggiungibile per i desideri quanto irrappresentabile per i segni".