Seb27: Laissez-passer
Femminicidio e violenza di genere. Appunti per donne che vogliono raccontare
Maria Concetta Tringali
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2019
pagine: 146
In cosa consiste il femminicidio, da cosa ha origine, quale dimensione ha questa violazione dei diritti umani? Come incoraggiare le donne a denunciare, come riuscire a proteggerle da chi le vuole dominare fino ad annientarle? Troppe donne di ogni età e condizione sociale e culturale mostrano un'autolesionista abnegazione verso il proprio partner. Molte altre cercano di allontanarsi da lui ma vengono risucchiate in un vortice di prevaricazioni e violenze. L'autrice ha accolto nel suo studio di avvocata o nel centro antiviolenza di Catania molte donne che hanno cercato aiuto per scampare la violenza, e madri le cui figlie non sono riuscite a salvarsi la vita. In quel vortice finiscono spesso i minori, sia in quanto testimoni della violenza commessa dai padri, sia in quanto essi stessi vittime di quella violenza. Perché ci sono uomini che colpiscono i figli per punire le madri. A questi crimini nelle cronache viene troppo spesso viene attribuito il carattere del raptus, come se alla base del femminicidio non ci fosse premeditazione, e come se non fosse il culmine di una catena persecutoria. Quali forme di tutela offre Lo Stato per proteggere le sue cittadine? Quali ombre permangono su quello che purtroppo non è ancora un "sistema" di protezione, perché troppo disomogenei sono gli interventi e ancora inadeguati per fronteggiare quella che è tutt'altro che un'emergenza, bensì un fenomeno strutturale e ben troppo radicato?
Una narrazione a lungo mancata. Della diaspora giuliano-dalmata e degli altri esodi del Novecento alla luce del tempo presente
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2019
pagine: 112
A motivare questo studio a più voci la convinzione che l'esodo giuliano-dalmata non costituisca solo una proposta per restituire alla distratta storia italiana le motivazioni degli esuli, a lungo dimenticati ed emarginati, ma anche per affrontare temi che attraversano l'intero secolo passato e mostrano con rinnovato vigore la loro persistenza nel nuovo millennio. Analizzare il caso giuliano-dalmata nel quadro dei grandi spostamenti forzati di popolazione, che segnarono la fine della seconda guerra mondiale, risulta particolarmente utile per illustrare pagine della storia europea lasciate ai margini della conoscenza e dei libri di testo dei vari paesi coinvolti in tali fenomeni. La loro comprensione, viceversa, consente di unire punti diversi e distanti della storia europea, dagli esordi del Novecento al nostro presente, segnati da stati di guerra e guerra ai civili, che pongono in primo piano il prodursi e perfezionarsi di meccanismi espulsivi di massa, come fine o strumento della guerra. Il volume si conclude con una comparazione degli esodi di allora e di oggi alla ricerca di assonanze, somiglianze e differenze, condotta con rigoroso metodo storico e con passione civile: l'uno e l'altra necessarie "per aiutare a comprendere lo spessore problematico delle nuove emergenze".
L'attualità del male. La Libia dei «Lager» è verità processuale
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2018
pagine: 130
Mentre il Paese e i suoi governi si vantano della riduzione drastica degli sbarchi di profughi, le corti d'assise italiane riconoscono le atrocità che accadono nei Lager in Libia come verità processuale. Donne seviziate e spesso gravide per gli stupri, uomini e bambini prigionieri di luoghi e pratiche atroci, sequestrati e rinchiusi, ricattati, torturati oltre il concepibile, fino alla morte. La sistematica tratta degli esseri umani è diventata in Libia attività imprenditoriale. Un'Europa indegna dei propri valori firma accordi con governi fantoccio e finanzia milizie purchè i migranti vengano trattenuti altrove. Partendo da una significativa sentenza emessa dalla Corte d'assise di Milano contro un cittadino somalo identificato dalle sue vittime come uno degli aguzzini del campo di Bani Walid, questo libro vuole denunciare l'orrore che si sta perpetrando nei centri di prigionia per migranti in Libia e il cinismo delle politiche europee in materia di immigrazione. Anche grazie a sentenze come quella qui esaminata nessuno potrà più dire di non sapere.
Cittadini senza cittadinanza. Immigrati, seconde e altre generazioni: pratiche quotidiane tra inclusione ed estreneità. La questione dello «ius soli»
Roberta Ricucci
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2018
pagine: 180
Nell'immaginario collettivo i figli dell'immigrazione sono bambini che vanno a scuola, giovani in competizione per l'ingresso nel mercato del lavoro, comunque stranieri. Un ritratto che il tempo sembra non scalfire. Nascere e vivere in Italia, frequentare la scuola, condividere le ansie che accomunano chi diventa adulto in un clima di incertezza economica, non è sufficiente per essere considerati parte integrante della nazione. Di fatto, la sensazione di non "essere al proprio posto e di non saper dove altro andare" è diffusa: esito di sguardi, commenti, pratiche implicite che differenziano. Può l'accesso alla cittadinanza rappresentare la chiave di volta per superare stigmatizzazioni e svantaggi? Si tratta di un tema delicato, che ha acceso lo scontro politico. Negli ultimi anni, si è assistito a discussioni, dibattiti, confronti sul se e come modificare l'attuale legge, che risale al 1992, e aggiornarla a un contesto profondamente trasformato dai processi di mobilità umana. Essere cittadini senza cittadinanza è oggi tratto comune a molti giovani nati e cresciuti in Italia o qui arrivati a un certo punto della loro biografia. Il volume illustra le diverse sfaccettature in cui prende forma nel quotidiano l'assenza della cittadinanza del Paese in cui sì vive: dando voce a ragazze e ragazzi che mostrano più similitudini che differenze con i coetanei italiani per passaporto.
Conflitti, lavoro e migrazioni. Quattro «Lezioni recitate»
Anna Delfina Arcostanzo, Valentina Cabiale, Leonardo Casalino, Franco Pezzini
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2018
pagine: 92
Conflitti, lavoro e migrazioni. Tre parole fondamentali del nostro tempo analizzate attraverso una pluralità di discipline: storia, letteratura, archeologia e antropologia. Meridione, lavoro, migrazione, guerre ed esilio: Salvemini e i conflitti del Novecento, Enea profugo, Conflict Archaeology: quel che resta della Grande Guerra, Armare il confine, sono i titoli dei testi che nascono sull'onda lunga di un esperimento di produzione culturale che ha avuto un significativo riscontro nel corso di questi ultimi anni: quello delle "Lezioni recitate". La figura di Gaetano Salvemini è evocata nel suo aspetto innovativo, sempre attento alle trasformazioni della propria epoca; paradigma di un agire politico saldamente coerente a un'ideologia. Lo sguardo su Enea ribalta in modo geniale la sensazione di "inedito" che ci coglie di fronte ai presenti sensi d'identità minacciate, difficoltà di integrazioni culturali, crisi economiche e climatiche. archeologia dei conflitti cerca di comprendere il rapporto tra le rimanenze di ciò che fu e il modo in cui vogliamo - o non vogliamo - integrarle e riconoscerle nel presente. La riflessione sul "confine" sviscera le dinamiche delle nostre paure per dimostrare che le frontiere vanno usate, non chiuse: attraverso di loro scorre il flusso delle alternative, che garantisce la sopravvivenza dell'umano.
Los campos de Guadalajara. La vittoria dell’antifascismo internazionale
Pedro Garcia Bilbao, Marco Puppini
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2018
pagine: 202
La battaglia di Guadalajara, che si combattè nel marzo 1937 tra le truppe repubblicane e le Brigate internazionali da un lato e quelle franchiste supportate dal Corpo truppe volontarie fasciste italiane dall’altro, fu la prima sconfitta militare del fascismo e uno degli episodi più noti e cruciali della guerra civile spagnola. Attraverso gli spunti di riflessione offerti da due storici, uno spagnolo e un italiano, questo libro tenta di superare alcuni dei luoghi comuni, che hanno caratterizzato nel tempo le cronache dell’evento, analizzando le forze in campo sia dal punto di vista militare sia da quello politico. Ne emerge un quadro che consente di osservare quella battaglia con un’ottica nuova e svincolata da rigide prospettive nazionali o di parte. La presente edizione bilingue, testimonia altresì la collaborazione di Aicvas e Foro por la Memoria, associazioni di due diversi Paesi, entrambe fortemente impegnate nella ricerca storica e nella conservazione della memoria.
Una spina dorsale. Domenico Riccardo Peretti Griva: magistrato, antifascista, fotografo
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2017
pagine: 179
Il libro racconta con testimonianze e ricerche d’archivio la vita di Domenico Riccardo Peretti Griva, magistrato antifascista e noto fotografo. Nato nel 1882 a Coassolo, nelle Valli di Lanzo, nell’Italia liberale di Agostino Depretis, muore nel 1962, a Torino, nell’Italia democristiana di Amintore Fanfani, attraversando il regime fascista con coerenza e fermezza. Il volume descrive la sua formazione culturale nel mondo dei giuristi liberali piemontesi, il lavoro di tenace applicazione del diritto anche nel ventennio fascista, gli anni cospiratori della Resistenza, la delusione per la mancata epurazione nell’Italia repubblicana dei tanti complici del regime, ma anche il rinnovato impegno politico e sociale nel dopoguerra: in ottica nazionale nel campo dei diritti civili, nella modernizzazione del diritto e nell’applicazione dei principi costituzionali, in ottica internazionale per la creazione di una nuova Europa pacificata. Il testo è accompagnato da una selezione di fotografie che testimoniano l’alto valore artistico di Peretti Griva, qui in particolare per immagini di montagna, messe a confronto con fotografie dei suoi amici alpinisti o di fotografi piemontesi a lui affini.
Ero proprio «uno» di loro. Una comandante partigiana in Bassa Valtellina
Luisa Manfredi King
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2017
pagine: 70
Le memorie partigiane di “Manuela”, Luisa Manfredi, proposte in volume a quarant’anni della loro stesura, costituiscono un documento rilevante per la storia della Resistenza valtellinese, ma soprattutto la testimonianza di un momento centrale, tra il novembre 1943 e il dicembre 1944, della vita dell’autrice, la cui militanza nel Partito comunista iniziò nella clandestinità sin dalla metà degli anni Trenta. Ma è anche un testo che la prefazione di Marisa Ombra colloca nel contesto del dibattito storiografico e politico che, dalla metà degli anni Settanta, «aveva tolto le donne della Resistenza dall’oscurità in cui fino ad allora erano state lasciate […]. Chi ha vissuto quel passaggio d’epoca, quell’ansia di sentirsi uguale è facilmente spiegabile. Complici i disastri della guerra e l’insensatezza di ciò che stava accadendo intorno a loro, per molte donne, soprattutto giovanissime, il destino di madre docile e ignara precipitò rapidamente nell’assurdo». Postfazione di Piera Egidi Bouchard.
Scrittori e trincee. La grande guerra degli intellettuali italiani
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2017
pagine: 98
Gran parte degli intellettuali italiani prese intensamente posizione sulla grande guerra e il confronto investì il terreno letterario e artistico non meno di quello politico. Crescente era infatti la consapevolezza, pur variamente e non di rado contraddittoriamente argomentata, che l'imminente guerra sarebbe stata una svolta epocale, la fine di un mondo. I termini stessi della discussione intellettuale prefigurarono le linee di un dibattito che si sarebbe misurato in seguito sulla fine dell'ordine politico, sociale, civile e culturale della vecchia Europa. È significativo che tali intuizioni e premonizioni fossero appunto di scrittori, artisti, poeti ben più che di politici e statisti. Il presente volume sintetizza alcune di queste voci nell'uno e nell'altro schieramento, interventisti o neutralisti, a partire naturalmente dalle posizioni espresse da Carlo Emilio Gadda nei suoi "Giornale di guerra e di prigionia" e "Taccuino di Caporetto".
Abbandoni. Assembramenti umani e spazi urbani: rifugiati e negligenti politiche di accoglienza
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2017
pagine: 272
Questo libro tratta di due abbandoni: quello urbano di quattro palazzi parte di un villaggio olimpico, costruito in fretta e male, e quello umano di centinaia di profughi, scappati e scacciati dalla guerra civile in Libia, costretti a cercare protezione in Italia, come migliaia di altri richiedenti asilo, rifugiati e migranti lasciati a se stessi dopo un periodo d’improvvisata accoglienza. Così è nata una tra le più grandi occupazioni in Italia: più di milleduecento persone di oltre venticinque nazionalità, soprattutto uomini, ma anche donne e bambini, vivono dal 2013 in quelle quattro palazzine del fu villaggio olimpico, noto come ex Moi, aiutati dalla solidarietà degli uni, osteggiati dalle campagne d’odio razziale di altri, oggetto di cronache malinformate e faziose, ignorati da anni di assenze e omissioni delle istituzioni pubbliche. Un ghetto votato alla rimozione dalle nostre coscienze, oppure un luogo dove una convivenza dignitosa è possibile, con quali sforzi e per quanto tempo? Questa vicenda si svolge a Torino, ma è caratterizzata dagli stessi vizi e inadempienze diffusi in scala nazionale; raccontarla è l’esortazione a superare gli abbandoni che l’hanno generata.
Konzentrationslager. Dalle Alpi Marittime a Mauthausen: memorie di un sopravvissuto
Antonino Di Salvo
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2017
pagine: 140
Nella tranquilla vita di un farmacista di Briga Marittima, nella valle Roja, irrompe l’ombra lunga del fascismo. Antonino Di Salvo è ingiustamente accusato di attività contro il regime, verso il quale non nutre comunque alcuna simpatia, subisce una persecuzione sistematica con delazioni, interrogatori, arresti temporanei. Si rifugia con la moglie, Nan, e i due figli, Boris e Sheila, tra le montagne della val Varaita aderendo alla lotta partigiana. Dopo l’improvvisa scomparsa della moglie, costretto ad affidare i bambini ad amici fidati, prosegue l’attività clandestina tra Torino e le vallate del Piemonte occidentale. Nel dicembre del 1944, ancora per opera delle spie fasciste, viene arrestato e successivamente deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. Una narrazione di memoria, scritta tra il 1946 e il 1948, nata dal bisogno di testimoniare il dramma di una fase storica segnata dall’emergere del lato peggiore dell’umanità e come indignata reazione all’amnistia dei crimini fascisti. La conclusione è un grido di libertà e di rimpianto nell’assistere a una democrazia debole e incapace di vera giustizia.
Il dovere di non collaborare. Storie e idee alla resistenza alla nonviolenza
Pietro Polito
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2017
pagine: 177
Il racconto della Resistenza attraverso un susseguirsi di personaggi, idee ed eventi alla luce della teoria e della prassi della “non collaborazione”. Tra la scelta partigiana e l’obiezione di coscienza, tra la Costituzione e la disobbedienza civile, tra l’idea nonviolenta di Aldo Capitini e un inedito di Norberto Bobbio, si dipana un itinerario in cui si confrontano e si alternano i ritratti di Franco Antonicelli, Antonio Giolitti, Ada Gobetti, Bianca Guidetti Serra, Piero Gobetti, Silvio Trentin, Claudio Pavone, Paolo Gobetti, Andrea Caffi, Piero Calamandrei, Massimo Mila, Danilo Dolci, Lorenzo Milani, Pier Paolo Pasolini, Guido Calogero, Claudio Baglietto. L’autore di questo volume ci propone così un viaggio in cui ogni idea coincide con una storia, ogni storia corrisponde a una persona. Un gioco di specchi dal quale emergono le ragioni storiche della Resistenza e una preferenza per la nonviolenza intesa né acriticamente né fideisticamente: il modello della “non collaborazione” possibile strumento delle rivoluzioni future.