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Sellerio Editore Palermo: La nuova diagonale

La Mecca rivelata. Avventure di esploratori europei nelle citta sacre dell'Islam

La Mecca rivelata. Avventure di esploratori europei nelle citta sacre dell'Islam

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2015

pagine: 267

Lo Hajj, il viaggio annuale alla Mecca sulle orme di Maometto che ogni fedele deve compiere almeno una volta nella vita, è per molti versi il Pellegrinaggio nella sua più pura immagine. Comunione con Dio, identificazione con il Profeta, realtà di fratellanza fra tutti i fedeli, rappresentazione vivente della persona umana come viandante per condizione esistenziale. E comunque questo fu agli occhi affascinati di avventurosi europei che videro nel viaggio alla Mecca la metafora più espressiva di quella civiltà. A questi viaggiatori, che vivacemente lo narrarono, attraverso peripezie rischiose a volte della vita, dobbiamo la conoscenza dello Hajj più che alle stesse fonti arabe. "In questa raccolta di testi di viaggiatori occidentali alla Mecca - scrive il curatore Attilio Brilli - si passa dal linguaggio cinquecentesco, sapido e arguto di Varthema, a quello relativamente povero e disadorno dello schiavo Pitts o del rinnegato Finati; e si può lasciarsi catturare dallo sguardo indagatore e sornione di Alì Bey, o seguire quello freddamente documentario di Snouck Hurgronje. Sulla vasta gamma di testimonianze risalta, per un verso, la straordinaria capacità di sintesi di Burckhardt, alla quale contribuiscono la lunga familiarità con il mondo orientale e l'ipotetica conversione all'Islam; per l'altro, la vena narrativa di Burton, grande tessitore delle avventure che incontra con la carovana dei pellegrini e nel soggiorno alla Mecca."
16,00

Promessi sposi d'autore. Un cantiere letterario per Luchino Visconti

Promessi sposi d'autore. Un cantiere letterario per Luchino Visconti

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2015

pagine: 192

La Lux Film decise di riportare sugli schermi il romanzo di Manzoni, in quanto "libro di ogni tempo di emergenza", morale, politica e sociale; adatto anche, negli anni della ricostruzione, a suggerire "una via di sviluppo al neorealismo": al passaggio dalla cronaca alla storia. Chiese il sostegno di critici e di scrittori. Aprì due inchieste consecutive, alle quali risposero Moravia, Bassani, Soldati, Bacchelli, Guglielmo Alberti, Emilio Cecchi, Marino Parenti, Antonio Baldini, e il traduttore inglese dei "Promessi sposi" Archibald Colquhoun. Si dibatté per circa dieci anni, dal 1954 al 1963. Ne nacque un caso Manzoni, sul doppio versante della letteratura e del cinema. Furono coinvolti due grandi registi: il Fellini del film "La strada" e il Visconti di "Senso". Non fu però possibile portare a compimento il progetto. Rimangono i titoli dei due episodi previsti, dei due "quadroni" alla maniera dei teleri barocchi (riproposti e studiati da Roberto Longhi e dai suoi allievi): "Il pane" e "La peste". Il regista prescelto era Luchino Visconti. Le carte del caso Manzoni sono in gran parte sopravvissute. Finalmente recuperate negli archivi, ordinate e contestualizzate, costituiscono l'ossatura di questo libro curato da Salvatore Silvano Nigro e da Silvia Moretti.
16,00

Guida pettegola al teatro francese del Settecento

Guida pettegola al teatro francese del Settecento

Francesca Sgorbati Bosi

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2014

pagine: 297

Il Settecento aborriva i toni saccenti e pomposi: e con una leggerezza volutamente settecentesca questo libro affronta di quel secolo la storia di attori, cantanti, ballerini e del loro pubblico. Con leggerezza e anche con una non velata nostalgia, per un'epoca spiritosa e fiduciosa come fu quella precedente la Rivoluzione. Protagonista è il deciso affermarsi di una figura il teatrante - fino a poco prima disprezzata e emarginata, colpita dall'anatema della chiesa e dalla repressione dell'ordine pubblico, poi a poco a poco emergente nelle cronache, nei salotti e nei luoghi che contano, sempre più ricca vezzeggiata e influente. Naturalmente, la presa dell'attrice e dell'attore sulla società avveniva anche sul piano frivolo: si era seguiti e ascoltati, oltre che per la bravura sul palcoscenico, per l'eccentricità giù dal palcoscenico, per la quantità e la qualità degli amanti, per il tenore della vita e delle spese, per l'ostentazione magnifica del capriccio, per la spregiudicatezza del libertinaggio, per la sottigliezza della battuta feroce. E quindi, il miglior punto d'osservazione della carriera del teatrante in società è quello del "che cosa dice la gente", del pettegolezzo e della fama. Così il libro sceglie una serie di inquadrature provenienti dal gossip e dalle cronache dell'epoca: gazzette, fogli clandestini, pamphlet vietati, memorie segrete, relazioni, verbali di polizia, processi, epistolari che restituiscono ral lettore la cosa più preziosa di un quadro d'ambiente storico: l'atmosfera.
18,00

Ne ammazza più la penna. Storie d'Italia vissute nelle redazioni dei giornali

Ne ammazza più la penna. Storie d'Italia vissute nelle redazioni dei giornali

Pier Luigi Vercesi

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2014

pagine: 382

"Ne ammazza più la penna" è la storia dei giornalisti italiani dai tempi della caduta di Napoleone - e precisamente dal primo possibile scoop, il misero fallimento dell'impresa di Gioacchino Murat fermato dalla plebe calabrese nel 1814 mentre tentava di tornare sul trono di Napoli - fino agli anni Sessanta del Novecento. Storia di giornalisti, più che del giornalismo, da Ugo Foscolo (messo a libro paga dagli austriaci) alla rivoluzione editoriale di Enrico Mattei. Giornalisti avventurieri, giornalisti scandalosi, giornalisti venduti e comprati, giornalisti eroici, disvelatori di luminose verità o occultatori di vergogne nazionali: dai grandi ai meno noti, ognuno con la precisa cifra della propria personalità. Mentre le loro carriere si adeguano alle innovazioni tecnologiche, politiche, culturali, sociali e finanziarie del mondo che cambia, sullo sfondo della vita in redazione scorre la storia d'Italia nei suoi momenti cruciali, colti nella realtà quotidiana. Così il rapporto tra i due versanti del racconto - i giornalisti e la storia d'Italia - è tessuto in modo tale che i giornalisti sembrano quello che in realtà furono: l'ombra della storia d'Italia, il suo lato meno noto, ma parte integrante, e a volte determinante, dell'intero. Patriottismi e scandali, ideali e corruzione, coraggio innovativo e conflitti d'interesse, servitù culturale e ardimento d'avanguardia, fanno da refrain a un racconto che diventa, pagina dopo pagina, una storia culturale minuziosissima di notizie...
18,00

Cosmo più servizi. Divagazioni su artisti, diorami, cimiteri e vecchie zie rimaste signorine

Cosmo più servizi. Divagazioni su artisti, diorami, cimiteri e vecchie zie rimaste signorine

Antonio Riccardi

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2014

pagine: 167

Esplorazioni in antropologie di una volta, invasioni della memoria: questo libro si potrebbe definire una spedizione nelle soffitte. Soffitte delle case, delle vite, delle città, dell'arte. Un artista scienziato della vana arte di pietrificare i corpi; i diorami (le riproduzioni in scala di ambienti naturali con animali imbalsamati) considerati e analizzati quali opere d'arte e narrazioni; una fenomenologia delle reliquie familiari; l'arte delle maschere funerarie; il simbolismo della conservazione dei capelli dei cari morti; le tombe monumentali borghesi e i loro reconditi messaggi; ritratti di artisti che amavano nascondersi. Ma al centro sono sempre i grandi o piccoli oggetti abbandonati, o messi da parte in ricordo di qualcuno poi dimenticato, che emergono a sorpresa per consegnarci anacronisticamente il loro messaggio. Ed è questa luce di stella distante a dare loro la grandezza che permette di mescolare nel discorso critico, come in "Cosmo più servizi", un senso gozzaniano delle abitudini che furono, l'estetica del bello del brutto, l'intrusione curiosa nei poveri segreti di un passato come segni sociali dei tempi.
16,00

Il mestiere dell'artista. Dal Trecento al Seicento

Il mestiere dell'artista. Dal Trecento al Seicento

Claudio Strinati

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2014

pagine: 411

L'opera d'arte "è una cosa concreta e tuttavia scaturita dal più eletto livello della dimensione del pensiero creativo. Il più deciso nemico della concezione dell'arte quale orpello o ornamento inutile se non nocivo e dispersivo è lo storico dell'arte". Il titolo che porta questo agile viaggio nell'attività di chi produsse arte, da Giotto a Caravaggio, mette volutamente l'enfasi sulla parola "mestiere". La storia che qui si intende fare è infatti quella dell'evoluzione del lavoro dell'artista, nella fabbricazione del capolavoro che "nasce sempre, dalla preistoria ad oggi, con una finalità specifica, che può essere, di volta in volta, di carattere pratico, simbolico, allegorico, economico, filosofico, decorativo"; in una formidabile galleria di personaggi grandissimi e di moltissimi dimenticati: dove cioè meglio sono rintracciabili contesti e circostanze, abitudini e tecniche, culture e ambienti, condizioni psicologiche, posizioni religiose e politiche. E l'arco temporale scelto è quello dall'Umanesimo e dal Rinascimento fino alla fine del Seicento, l'epoca in cui, dimostra l'autore, l'unità tra la competenza tecnica e la sostanza espressiva caratterizzava tipicamente e meravigliosamente il mestiere dell'artista. L'analisi di Claudio Strinati, nel modo colloquiale in cui si svolge, insegue dunque lo spostarsi di un punto di equilibrio o di sintesi. Quello tra l'efficacia pratica e la finalità da un lato; e dall'altro l'idea di verità e di bellezza che un'arte incarna...
18,00

Guida pettegola al Settecento francese

Guida pettegola al Settecento francese

Francesca Sgorbati Bosi

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2013

pagine: 354

Il gossip, sostiene l'autrice di questo libro, è nato in Francia, nel Settecento illuminista. Inteso come sistema del pettegolezzo, cioè la maldicenza e l'indiscrezione inserite in una rete ben organizzata di informazione e comunicazione ad uso innocente o perverso della gente alla moda. Sia per sapere i segreti degli altri o inventarseli, sia per far parlare di sé comunque. Lo dimostra questa inchiesta tra le centinaia di "rumors" o di "bruits" che questo libro raccoglie, cataloga per argomento e inquadra nel tempo nello spazio e nei protagonisti. Erano notizie brevissime e senza sottintesi, che venivano pubblicate in libretti e altre forme: "Espions", "Chroniques", "Gazettes scandaleuses". Ed esistevano addirittura allora, come oggi le agenzie, bollettini specializzati che li rifornivano. La curiosità vivissima verso di loro tra il pubblico era accesa dal fatto che mancavano giornali, l'informazione non era libera né fluida, di contro alla novissima aria di libertà che circolava, soprattutto tra le donne. Non mancava a volte la volontà di colpire un avversario, in un'epoca in cui i canali istituzionali non erano adeguati allo scopo (un po' come oggi i blog rispetto all'insufficienza della stampa e delle rappresentanze politiche). Toccano naturalmente tutti i campi, con preferenza per sesso, potere, carriera e gloria. E tutti gli ambienti interessanti, dalla corte in giù.
18,00

Storie e cronache della città sotterranea

Storie e cronache della città sotterranea

Salvo Licata

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2013

pagine: 259

Salvo Licata fu cronista di originale talento, fatto per "andare in giro per il mondo" (come disse Vittorio Nisticò, il direttore di quegli anni del giornale "L'Ora"). Uomo di penna e di chitarra, l'altra sua più amata vita fu quella del teatro e di intellettuale aperto a tutte le esperienze "spettinate". Divideva in due la città più incomprensibile d'Italia: la "Palermo bianca", per lui più fosca e indigeribile dell'altra, la "Palermo nera", quella dei vicoli segreti, delle brutali spietatezze e dei codici rigidi e privati. Questa città, si sforzava nella spasmodica impresa di capirla, nelle cronache, nei "pezzi" torbidi e densi, che poi subito riversava nel teatro, nei racconti, nel cabaret e nelle canzoni. Con il cruccio che ogni rappresentazione delle "culture subalterne" nella cultura letteraria rischia sempre la frode o la violenza: "nessuno dei rappresentanti delle classi subalterne si sognerebbe mai di parlare di sé come rappresentante delle classi subalterne né di attribuirsi una sua cultura... Io quindi non sono né un intellettuale borghese né un sottoproletario della mia città. Nei con fronti della mia intelligenza sono come nei confronti del mio corpo, col buio davanti e dietro". Un dilemma di etica e di intelletto che cercava di colmare inabissandosi nel linguaggio della " Palermo nera", completo nelle sue strutture, nel suo lessico ricchissimo, a farne emergere la coerenza e la letterarietà, a renderlo veramente comprensibile.
16,00

Il mio secolo. Memorie e discorsi con Czeslaw Milosz

Il mio secolo. Memorie e discorsi con Czeslaw Milosz

Aleksander Wat

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2013

pagine: 724

Aleksander Wat (1900-1967) fu poeta, ebreo e polacco. Queste tre qualificazioni delineano subito nella mente il perimetro delle sue memorie del secolo scorso: l'elite intellettuale dell'Europa centrale affascinata dagli esperimenti artistici esistenziali e politici tra le due guerre mondiali; la tragedia nello sradicamento e della deportazione; il terrore nei diabolici laboratori del totalitarismo novecentesco. Lo scrittore Paul Auster le ha definite senza mezzi termini: "un capolavoro di autobiografia... Uno dei più commoventi e potenti libri che abbia mai letto" e non deve essere estraneo a questo giudizio il fatto che è come se questa autobiografia mostrasse quante vite potessero coesistere in una nel secolo di Wat, quante esistenze diverse potessero trascorrere in una sola quando "mio secolo" significava passare dall'avanguardia dadaista al comunismo alla conversione religiosa, dall'occupazione nazista alle prigioni staliniane ai boulevard di Parigi, tra Varsavia e Leopoli, l'URSS e l'Europa occidentale. Wat, però, è in ogni vicenda un poeta. Il suo lungo resoconto orale, depositato nella conversazione con l'amico premio Nobel Czeslaw Milosz e poi trascritto dopo il suicidio del protagonista, è filtrato da una speciale spiritualità e il suo orizzonte è il sublime. Un modo di vedere la storia come storia di un'anima: caduta, espiazione, catarsi. Un modo di guardare al secolo come visione del "diavolo nella storia". Prefazione di Czeslaw Milosz.
28,00

La libertà dell'editore. Memorie, discorsi, stoccate

La libertà dell'editore. Memorie, discorsi, stoccate

Klaus Wagenbach

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2013

pagine: 181

"Un libro che racconta la sopravvivenza di una famiglia cattolica durante il nazismo e l'impatto di un giovane con la situazione degli anni del dopoguerra, un libro sulla passione del fare libri (e su chi la ostacola) e sull'Italia vista dal difuori (con simpatia). "La sopravvivenza. Per sopravvivere fu fondamentale saper individuare le persone di cui ci si poteva fidare e quelle di cui era meglio non fidarsi. È chiaro che fino agli ultimi giorni della guerra ci furono dei pazzi che marciavano per strada con stivali chiodati e a chiunque gli venisse incontro urlavano in faccia provocatoriamente "Heil Hitler!", oppure vaneggiavano di una "prodigiosa arma del Führer". Intanto, ormai da un bel po', la maggior parte dei cittadini era diventata stranamente silenziosa. Si sperava nella fine della guerra e, nello stesso tempo, si temeva la vendetta di chi fino a poco prima, considerato inferiore, era stato assassinato, umiliato e derubato. "Ma dopo l'8 maggio 1945 fu comodo spacciare proprio questo prudente silenzio per la menzogna secondo cui si era stati contrari da sempre. Nelle città più piccole questo ritocco a posteriori dei curricula e delle carriere di partito non fu così facile, ma perfino lì continuò ad esserci una considerevole maggioranza di complici tolleranti. Io non fui tollerante, bensì furibondo, fino agli anni Sessanta-Settanta. "Il mio unico sogno era infatti quello di approfittare della libertà offertaci dalla pace, con la lettura, la partecipazione politica..."
16,00

Consegna su richiesta. Marsiglia 1940-1941. Artisti, dissidenti ed ebrei in fuga dai nazisti

Consegna su richiesta. Marsiglia 1940-1941. Artisti, dissidenti ed ebrei in fuga dai nazisti

Varian Fry

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2013

pagine: 311

"Nell'agosto del 1940 lasciai New York per una missione segreta in Francia, una missione che molti dei miei amici consideravano pericolosa. Partii con le tasche piene di elenchi di uomini e donne che dovevo soccorrere e con la testa piena di suggerimenti su come farlo". Siamo nel pieno dell'occupazione tedesca e la Francia, che è stata la generosa ospite di tanti rifugiati politici da tutte le tirannie fin dai tempi della rivoluzione bolscevica, è ora sottomessa a una vergognosa complicità: la "consegna su richiesta". Le clausole della resa la impegnano a restituire ai nazisti gli stranieri rifugiati in Francia, se i comandi tedeschi lo pretendono. Gli Usa, in quel momento, non erano ancora entrati in guerra ma "un gruppo di cittadini americani, convinti che i democratici dovessero aiutare i democratici, senza badare alla nazionalità, creò subito l'Emergency Rescue Committee", con l'obiettivo di esfiltrare il maggior numero di "rifugiati politici e intellettuali prima che la Gestapo, l'Ovra e la Seguridad li prendessero". L'agente dell'operazione fu l'autore di questa memoria. In tredici mesi, entrò in contatto con tanti comuni eroi indimenticabili, costituendo una rete clandestina e caricandosi del destino di vita o di morte di grandi nomi dell'arte, della scienza e della cultura. Furono salvati in più di 1.500. Questo libro ce ne restituisce tra l'altro i ritratti presi in momenti fatali, assieme alle avventure della clandestinità.
16,00

Il cappello dell'ammiraglio

Il cappello dell'ammiraglio

Giovanni Iudica

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2011

pagine: 216

"La vita stessa, quasi una fantasia" è, nelle parole dell'autore, l'argomento di questa scrittura. Una memoria, un lungo ricordo, una cronaca delle infinite peripezie, minimali ma fondamentali nell'esistenza, che occorsero a un fanciullo, socialmente fortunato e culturalmente ben dotato, nel decennio corrente dalla fine degli anni Quaranta del Novecento agli anni brillanti del Boom economico. Così ricca dei fatti della fantasia e del colore della vita stessa, da smarrirsi il confine preciso tra le due e da immediatamente comprendere come l'infanzia sia un romanzo di formazione quando la memoria permette di abbracciarla in un penetrante sguardo narrativo. E quindi "Il cappello dell'ammiraglio" (il titolo viene dal copricapo, quasi un talismano, che accompagnò il protagonista da quando bambino sognante immaginava avventure sul mare delle sue vacanze fino al treno che lo portava giovane a studiare in Inghilterra) è nello stesso tempo il documento di una nicchia di storia sociale: la storia di una famiglia borghese a cavallo della modernizzazione dell'Italia, e il romanzo di un bambino dalla fantasia galoppante: una fantasia capace di stimolare le avventure dell'innocenza. E, poiché facilmente l'infanzia si fissa nell'immagine di un luogo geografico, il romanzo, volendo, è anche la rappresentazione, trasfigurata negli occhi di un bambino, del paesino di riviera ove, come un circolo concluso che dà un senso al tempo, ogni estate ritornava la villeggiatura della famiglia.
16,00

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