Unicopli: Mappe dell'immaginario
Il secolo lungo di Gabriele Mucchi. Una biografia intellettuale e politica
Fabio Guidali
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2014
pagine: 339
Pittore, architetto, designer, traduttore, disegnatore, scrittore, Gabriele Mucchi (1899-2002) è una figura poco indagata a livello storiografico, nonostante egli potesse vantare esperienze artistiche e politiche che rappresentano una interessante chiave di lettura per la storia di un secolo inquieto. A partire da un'indagine meticolosa svolta principalmente sulle carte private di Mucchi, il libro rende conto della biografia di un uomo che ha attraversato tutti i più vivaci ambienti culturali europei della prima metà del Novecento giungendo a disegnare un percorso personale che lo avrebbe condotto alla resistenza partigiana e all'adesione al partito comunista. Il libro raccoglie, inoltre, le suggestioni della militanza politica di Mucchi. Il profilo che ne emerge è quello di un intellettuale a tutto tondo, le cui reti di relazioni colpiscono per pluralismo e vivacità, ma anche quello di un uomo di cultura lambito dalla febbre ideologica novecentesca che tuttavia, come si nota dalla sua attività interna alla Società europea di cultura, è stato in grado di approdare a un umanesimo di stampo liberale.
La democrazia divisa. Cultura e politica della sinistra democratica dal dopoguerra alle origini del centro-sinistra
Luca Polese Remaggi
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2011
pagine: 233
Con l'espressione "democrazia divisa", l'autore ha inteso sintetizzare i diversi percorsi dell'identità politica dei democratici italiani nel Novecento. Sospesa tra le opposte retoriche della rivoluzione e del liberalismo, la democrazia laica del dopoguerra ha dovuto affrontare dilemmi profondi strutturatisi a partire dai primi anni Venti. A cominciare da allora, due diversi modi di affrontare gli snodi della politica e della cultura novecentesca si sono in vario modo combinati, ora confluendo in formazioni politiche come quella azionista nel contesto della guerra e della Resistenza, ora dividendosi nel contesto della guerra fredda fino a dare vita nel 1953 ad un conflitto tra antifascismo e antitotalitarismo. A partire da allora, nel contesto della difficile transizione dal centrismo al centrosinistra, la democrazia laica ha visto ridursi la distanza tra le sue componenti interne nel segno di un discorso antimonopolista e antiautoritario che è stato la cifra del primo centrosinistra. Questi strumenti non sono stati tuttavia sufficienti per scardinare la democrazia incompiuta, la quale proprio all'inizio degli anni Sessanta consolidò in modo definitivo la propria fisionomia.
Intellettuali in viaggio. Università e ambienti culturali a Modena dal fascismo alla resistenza (1919-1945)
Giovanni Taurasi
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2009
pagine: 288
Il volume analizza i rapporti tra cultura e fascismo a Modena dal 1919 al 1945, con particolare attenzione alla storia dell'ateneo locale. Nel corso degli anni Trenta, il legame fra attività scientifica e militanza politica si rafforzò, con la totale fascistizzazione dell'ateneo e il generale adeguamento al clima politico. L'università fu in prima linea nella mobilitazione per la campagna antisemita (tra i dieci firmatari del Manifesto della razza, tre hanno insegnato presso l'ateneo modenese) e per quella bellica. Timidi segnali anticonformisti emersero fra gli ambienti studenteschi e vennero canalizzati dalle riviste dei Guf, che diedero voce alle invettive contro il conservatorismo fascista. L'entrata in guerra costituì il momento dirimente per il definitivo distacco di molti intellettuali modenesi dal regime. Lo spartiacque dell'8 settembre 1943 offrì - e impose - a studenti e docenti dell'ateneo la drammatica occasione per un esame di coscienza sulla propria esistenza e sulle proprie scelte, che mai come prima avrebbe unito così profondamente i destini individuali e collettivi di una comunità, spingendo molti di loro ad aderire alla Resistenza.
Il mito del primato italiano nella storiografia risorgimentale
Giuliano Albarani
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2008
pagine: 240
Nell'arco di tempo che intercorre fra la fondazione della Repubblica cisalpina e la proclamazione del Regno d'Italia si consuma nel nostro paese la parabola di un elitario ma significativo mito culturale quello dell'antico primato filosofico italico - che vede l'impiego della storia del pensiero come strumento di definizione dell'identità nazionale. Protagonisti di questa vicenda sono autori di estrazione sociale, provenienza geografica, formazione intellettuale e concezioni politiche eterogenee, accomunati tuttavia dalla volontà di conciliare l'attività culturale con l'impegno a favore delle sorti della nazione italiana. Essi si ripromettono di indirizzare, attraverso uno scavo storico-archeologico nel passato delle genti della penisola e l'individuazione di alcuni modelli di pensiero esemplari, lo sviluppo ideologico delle comunità intellettuali del paese, in vista e in funzione dell'auspicato approdo all'indipendenza e all'unità.
Politica del teatro e teatro della politica
Veronica Granata
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2008
pagine: 482
Il volume intende ricostruire il ruolo ricoperto dal teatro nella mediazione fra poteri, partiti e opinione pubblica durante l'età della Restaurazione. Prendendo le mosse dall'affermazione del teatro come ambito di espressione del potere monarchico durante il XVIII secolo, come fattore di politicizzazione durante la Rivoluzione e di propaganda durante l'Impero, lo studio esamina la moltiplicazione delle funzioni del teatro nella complessa realtà della monarchia costituzionale istituita dalla Carta del 1814 e dell'intensa lotta politica che precedette la Rivoluzione del luglio 1830. Arena aperta alla competizione dei partiti, luogo di espressione del dissenso per un pubblico estromesso dai diritti politici, specchio di una società in rapido mutamento, costruttore di miti e di modelli, il teatro conquistò in quegli anni a Parigi un'importanza non più eguagliata. Fondato in massima parte su un corpus ancora inedito di circa duemila verbali di censura conservati presso gli Archivi nazionali di Parigi, lo studio esamina il fenomeno dal punto di vista di un regime monarchico indotto a contemplare il teatro come uno spazio in cui osservare e saggiare gli umori di un intero Paese.
Le trasformazioni dell'umanesimo fra Quattrocento e Settecento. Evoluzione di un paradigma
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2008
pagine: 305
L'umanesimo, come movimento di intellettuali che alimenta il lungo Rinascimento costituisce il tema conduttore della ricerca che si presenta. Non più inteso come un paradigma immobile, bensì nel suo dinamismo, creatore di nuovi movimenti ereticali (Vermigli), e di movimenti storiografici (fino a Giuseppe De Leva, Benedetto Croce, Fernand Braudel) che si propongono nelle vesti di un "umanesimo moderno". A sua volta, la lezione inedita, di Alberto Tenenti, ricrea la sensibilità fiorente del Rinascimento per l'uomo contemporaneo. Un particolare interesse infine è stato offerto alla figura di Girolamo Cardano e alle intersezioni del suo pensiero con la sensibilità ereticale oltre che alla riscoperta del ruolo dell'immaginazione religiosa.