5 Continents Editions: Arte contemporanea
More than meets the eye. A tale of modern and contemporary art of Africa
Ousseynou Wade, Koffi Célestin Yao
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2025
pagine: 264
Un secolo di arte africana, dai suoi inizi al successo globale di oggi, tra visione ancestrale e espressione moderna. Il gruppo bancario svizzero a conduzione familiare CBH Compagnie Bancaire Helvétique SA da oltre quindici anni sta costruendo la propria collezione d’arte e l’arte africana moderna e contemporanea è uno dei suoi contenuti principali. Le opere presenti in questo catalogo (dipinti, sculture e fotografie) coprono un arco temporale di circa un secolo (dal 1929 al 2025) e tutte le opere sono state create da artisti nati o che hanno trascorso parte della loro vita nell’Africa subsahariana. Il successo crescente degli artisti africani è indubbiamente legato all’eredità artistica dei loro antenati, i cui colori sfolgoranti riflettono una visione del mondo profondamente originale che affronta temi sociali e ambientali. Nel corso degli anni Venti alcuni missionari e amministratori coloniali con una sensibilità per l’arte individuarono un certo numero di artisti interessanti, tuttavia, sebbene l’arte africana si sia sviluppata in Congo, Kenya e Sudafrica per tutto il XX secolo, il suo riconoscimento è arrivato solo negli anni Sessanta. La creazione di scuole d’arte nelle principali città del continente ha promosso la riappropriazione culturale attraverso nuove forme di espressione, nate dalla contaminazione tra le forme tradizionali africane e le sensibilità estetiche moderne, emerse dai nuovi contesti urbani. I movimenti artistici segnalati all’inizio del nuovo millennio hanno confermato e rafforzato la vitalità di questa forma d’arte. È in questo periodo che molte personalità creative sono emerse sulla scena artistica globale. Gli artisti contemporanei hanno rivolto la loro attenzione ai temi dell’identità e alle comunità afroamericane, e questo ha permesso all’Africa di trasmettere il proprio messaggio artistico al mondo intero. La mostra “More than Meets the Eye” al Musée Rath di Ginevra presenterà le opere di quasi 80 artisti. Mostra: Musée Rath, Ginevra, dal 15 ottobre al 23 novembre 2025 - Questo catalogo offre un'ampia panoramica e una preziosa prospettiva storica dell'arte africana moderna e contemporanea attraverso quasi un secolo (1929-2025). - Il libro sottolinea il ruolo cruciale delle scuole d'arte negli anni '60 nel promuovere la riappropriazione culturale e nuove forme di espressione artistica che fondono tradizione e modernità. - Presenta una varietà di espressioni artistiche, tra cui pittura, scultura e fotografia, offrendo una visione ricca e sfaccettata della creatività africana. - Il catalogo accompagna un'esposizione al prestigioso Musée Rath di Ginevra, conferendo un significato aggiuntivo e un legame tangibile con l’accurata selezione di opere d'arte esposte.
Écho. Fabienne Verdier. Carnets d'atelier (2011-2017)
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2025
pagine: 480
"Un'opera preziosa per artisti, studiosi e appassionati d'arte Il libro "Écho" contiene un centinaio di tavole di Fabienne Verdier, un misto di collage, disegni e testi. È il secondo volume dell'edizione di questi taccuini, che copre gli anni 2011-2017 e due grandi progetti: uno sui dipinti dei Maestri fiamminghi e uno sul dizionario analogico Le Robert con Alain Rey. Realizzato parallelamente al suo lavoro di pittrice, questo diario di bordo ci permette di entrare nel suo processo creativo. È anche un commento in simbiosi con le opere di altri artisti, scrittori e scienziati. È elaborato come una proposta aperta, che permette una diversa lettura della storia dell'arte, a partire da uno sguardo fondato sull'analogia, che rinnova il nostro pensiero sulla natura. Il testo di ogni tavola è trascritto e ampliato da testi che fanno eco a quelli dell'artista. “Come un alternarsi tra sonno e veglia, a volte dipingo, a volte leggo e scrivo. Dopo la mia esperienza in Cina, raccontata in Passenger of Silence, ecco in Écho alcune intuizioni che risuonano in me. Figlia dell'aria e della terra, osservo le forze all'opera nella natura che generano le forme. Queste risuonano nelle opere d'arte e permettono di elaborare nuove teorie scientifiche. A volte sono i testi, a volte le immagini dall'antichità ai giorni nostri a guidarci in questo diario di bordo, concepito come un dialogo con i miei contemporanei.” (Fabienne Verdier)
Ernst Gamperl. Urkraft. Ediz. inglese, francese e tedesca
Frank Matthias Kammel, Sarah Myerscough, Antonia Boström, Lord David Cholmondeley, Michele De Lucchi
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2025
pagine: 272
Il rapporto che Ernst Gamperl ha sviluppato con il legno come materiale vivo e il riconoscimento di un'ineluttabile serendipità sono fonte di ispirazione creativa e forze motrici del suo lavoro, un lavoro che ruota attorno al profondo legame dell'artista con la natura e al rispetto per la sua materia prima. Il legno lavorato da Gamperl proviene talvolta da alberi maestosi vecchi di decine o addirittura centinaia di anni, cresciuti in natura, ed è la natura che spesso ha fatto crollare queste inconfondibili creature. Gli alberi sono parte integrante della creazione, simboli di vita e forza che Gamperl ha studiato e "percepito" per molti anni in simbiosi con la loro essenza e natura. La sua capacità di combinare un approccio non convenzionale al materiale con una tecnica rivoluzionaria e un'interpretazione originale affinata nel corso di molti anni si traduce in opere che si distinguono per la loro eleganza e carisma. Gamperl spinge la tecnica ai suoi limiti nel creare sculture potenti che emozionano immancabilmente lo spettatore, che scopre qualcosa di mai incontrato prima.
Jivya Soma Mashe. Ediz. inglese e francese
Perdriolle Hervé
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2025
pagine: 264
Nothing too beautiful for the gods. Altars and contemporary creation. Catalogo della mostra (Lens, 15 dicembre 2024-20 aprile 2025). Ediz. inglese e francese
Jean-Hubert Martin, Bérengère Primat
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2025
pagine: 192
Un dialogo tra culture attraverso l’arte sacra. La globalizzazione ha messo fine all’idea che l’arte fosse un fenomeno esclusivo dell’Occidente. Il concetto stesso di “arte”, infatti, è stato inventato in Occidente per definire la versione colta della propria produzione materiale. Successivamente, è stato applicato ad altre civiltà, in particolare a quelle asiatiche e, in tempi più recenti, alle società africane e oceaniche prive di sistemi di scrittura. Indipendentemente dal fatto che queste culture possedessero o meno la nozione di arte, è innegabile che la loro produzione materiale, concepita per onorare le divinità, fosse creata con l’intento di realizzare qualcosa di esteticamente pregevole. Per lungo tempo, quest’apertura verso altre estetiche ha riguardato principalmente le arti del passato. Solo in tempi recenti si è iniziato a riconoscere l’esistenza di artisti viventi in queste regioni lontane, resi più vicini a noi grazie ai moderni mezzi di comunicazione. Questi “altri”, emersi negli anni Ottanta, non costituiscono un gruppo omogeneo. Si possono distinguere due categorie principali: da un lato, artisti che hanno abbracciato la modernità e si sottopongono alle strategie imposte dal mercato e dalle istituzioni di stampo occidentale; dall’altro, artisti che dedicano la loro attività a espressioni visive all’interno delle proprie comunità e in linea con le loro credenze, senza alcun contatto con il mercato dell’arte. L’arte aborigena australiana rappresenta una situazione intermedia tra queste: accanto a opere di carattere sacro, esiste una produzione destinata alla vendita, inizialmente promossa dai missionari. "Nothing too Beautiful for the Gods" (Niente è troppo bello per gli dei) si propone di mostrare la varietà delle opere ispirate alla spiritualità, da quelle utilizzate per i riti religiosi a quelle d’arte contemporanea che a esse si rifanno. Queste opere ibride sono spesso il frutto di un compromesso con la modernità. L’esposizione e il libro che l’accompagna riuniscono altari africani, caraibici e asiatici, artisti che ricoprono cariche religiose (Didi, Shiraga), opere di artisti credenti (Ramoun) e di artisti che si riferiscono esplicitamente alle religioni e alla spiritualità (Sooja Kim, El Anatsui, Vasquez de la Horra, Bedia, Boltanski, Viola). Mostra: Fondation Opale, Lens - Crans-Montana, Valais, Suisse dal 15 dicembre 2024 al 25 aprile 2025.
Plus léger que l'air. Le vol de la libellule, Uehara Michiko-Lighter than air. The flight of the dragonfly, Uehara Michiko. Catalogo della mostra (Ginevra, 30 ottobre 2024- 2 febbraio 2025)
Laure Schwartz-Arenales
Libro: Libro in brossura
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2024
pagine: 132
L’inestimabile leggerezza dei tessuti. Nel centenario del suo unico viaggio in Giappone, nel 1924, Alfred Baur, fondatore del Musée des Arts d’Extrême-Orient a Ginevra, rimase incantato dalla poesia effimera delle “immagini del mondo fluttuante” (ukiyo-e). Questo incontro ha ispirato la mostra e il libro omonimo, che celebrano il 160° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Svizzera e Giappone. L’opera di Uehara Michiko, virtuosa tessitrice di Okinawa, incarna la ricerca della leggerezza in chiave estetica e concettuale. Nel suo atelier inondato dal sole subtropicale, Uehara crea tessuti sublimi con fili sottili come “l’ala della libellula” (akezuba in lingua okinawese). Il rapporto simbiotico di Uehara con le fibre di seta e la natura si traduce in un’arte tessile definita come “aria tessuta”, un viaggio etereo e ritmato che trascende i confini e si connette con il mondo vivente. Il libro esplora il parallelismo tra la ricerca di Uehara e quella dell’esploratore svizzero Bertrand Piccard. Il suo aereo solare, simile a una libellula gigante, incarna l’unione di resistenza e leggerezza, tessendo un’armoniosa traiettoria tra umanità, terra e cielo. Lighter than Air è un’opera ricca di spunti di riflessione sull’arte, la natura, la tradizione e il dialogo interculturale. Un viaggio affascinante, attraverso la bellezza effimera delle stampe giapponesi e la maestria tessile di Uehara Michiko. Mostra: Fondation Baur, Musée des Arts d’Extrême-Orient, Ginevra dal 30 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025. Testi di: Laure Schwartz-Arenales; Bertrand Piccard; Uehara Michiko; Shukuko Voss-Tabe; Miyagawa Tomomi; Moroyama Masanori; Suzanne Lassalle.
Passenger of silence. My quest for the ancient arts in post-cultural revolution China
Fabienne Verdier
Libro: Libro in brossura
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2024
pagine: 364
Un'artista che sfida la Rivoluzione Culturale per apprendere i segreti della pittura cinese. Era davvero ragionevole abbandonare tutto da un giorno all’altro e partire da sola nelle profondità della Cina comunista alla ricerca dei segreti dimenticati dell’antica arte cinese? Fabienne Verdier non se lo chiese mai: nei primi anni Ottanta, la brillante giovane studentessa di Belle Arti era praticamente posseduta dal desiderio di apprendere l’arte della pittura e della calligrafia, devastate dalla Rivoluzione Culturale. E quando straniera, sperduta nella provincia del Sichuan, si ritrovò in una scuola d’arte gestita dal Partito, fu determinata ad affrontare la situazione: la lingua e la diffidenza dei cinesi, l’intollerabile mancanza di privacy, la povertà e la desolazione, le malattie e il sistema amministrativo inquisitorio. Dimenticandosi completamente dell’Occidente, divenne allieva di grandi artisti che, sebbene disprezzati e marginalizzati, la introdussero ai segreti e alle tecniche di un’arte millenaria. Questa esperienza unica fu una vera e propria avventura, che generò un affascinante corpus di opere che combinano l’ispirazione dell’Asia orientale con l’arte contemporanea, come illustrato nel suo straordinario libro d’arte "L’unique trait de pinceau" (Albin Michel). Il presente libro, diario di viaggio autobiografico, è un’edizione inglese ampliata dell’originale pubblicato da Albin Michel; al volume, già riccamente illustrato, sono state aggiunte diverse fotografie a colori, oltre a un indice completo e un glossario. Postfazione di Corinna Thierolf.
Maria Lai. Tenendo per mano l'ombra-Maria Lai. Holding the shadow by the hand
Elena Pontiggia
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2024
pagine: 60
La sapienza della fiaba. Maria Lai ha sempre avuto un rapporto speciale con le fiabe. Le considerava una metafora dell’arte e un modo per comunicare con il pubblico in modo semplice e immediato. A partire dagli anni Ottanta, la fiaba diventa un elemento centrale della sua ricerca artistica. Libri creati dall’artista con tessuti riusati. Le fiabe di Maria Lai non sono soltanto storie per bambini, bensì profonde riflessioni sulla vita e sull’essere umano. Spesso si ispirano a miti e leggende sarde, che l’artista reinterpreta in chiave personale, aggiungendo elementi autobiografici e riflessioni filosofiche. Questa edizione di "Tenendo per mano l’ombra" è una riproduzione in stampa su carta della fiaba di Maria Lai del 1987. L’originale e composto da pagine di stoffa cucite insieme e collage di tessuti tinti, su cui l’artista ha ricamato figure geometriche, fili e altri materiali. La fiaba racconta la storia di un essere umano (e del suo doppio) che deve imparare ad accettare l’ombra, ovvero la parte oscura del mondo e di sé stesso. L’ombra, nella fiaba di Maria Lai, non è un elemento negativo da rifiutare, ma una parte integrante della personalità. Per vivere una vita serena e completa, e necessario imparare ad accettarla e a conviverci. Il saggio conclusivo di Elena Pontiggia accompagna il lettore in un’affascinante interpretazione della fiaba pagina per pagina, e mette in dialogo le scelte artistiche e stilistiche di Lai con una fitta rete di rimandi filosofici, letterari e artistici: da Kant a Manzoni, da Klee a Malevič.
Hidden portraits. Portraits cachés
Volker Hermes
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2024
pagine: 128
Hidden Portraits, Ritratti rivelati di Volker Hermes, ci invita a un viaggio affascinante attraverso l'arte del ritratto, esplorando i confini tra identità e maschere sociali. L'artista tedesco realizza collage fotografici basati su ritratti storici, nascondendo i volti dei soggetti con maschere, tessuti o parrucche elaborate. L'intrigante peculiarità di queste opere risiede nell'utilizzo esclusivo di elementi già presenti nei dipinti originali: nessuna aggiunta viene effettuata, solo una sapiente manipolazione di ciò che già esiste. Nell'intervento dell'artista, i volti scompaiono dietro la maschera, celando l'individualità e riconducendo l'attenzione verso i simboli di status e le convenzioni sociali dell'epoca. L'artista ci invita a riflettere su come il nostro sguardo contemporaneo, estraneo ai codici vestimentari del passato, percepisce queste immagini. La maschera diviene metafora della difficoltà di cogliere l'essenza di un individuo al di là delle apparenze e dei ruoli sociali. Nella sezione finale del libro Hermes rivela le immagini originali accompagnandole da brevi didascalie informative. L'opera di Hermes non si limita a una semplice manipolazione estetica, ma diventa occasione di profonda riflessione sul ruolo dell'arte come strumento di rappresentazione e sul complesso rapporto tra immagine e identità. Ritratti rivelati ci stimola a riconsiderare il nostro sguardo sui ritratti del passato, invitandoci a interrogarci sul significato intrinseco di queste opere e sul potere che esse hanno di plasmare la nostra percezione della storia e della società.
Si loin, si proche-So distant, so near. Ji-Young Demol Park. Lee Lee Nam
Libro: Libro in brossura
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2024
pagine: 128
In occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Svizzera e la Corea del Sud, questo libro, catalogo dell'omonima mostra alla Fondation Baur di Ginevra, in versione bilingue francese ed inglese, offre una visione unica del lavoro di due artisti coreani contemporanei, Ji-Young Demol Park e Lee Lee Nam, e della loro rappresentazione del paesaggio, in particolare della montagna. L'evocazione della natura si snoda attraverso i legami intessuti nei secoli tra culture e oggetti, materiali, colori e motivi. Ceramiche decorate color giada e pino, linee d'orizzonte azzurrate con ossido di cobalto, porcellane con rivestimenti bianchi come la neve o la luna, riecheggiano nell'opera dei due artisti, i cui sguardi si incrociano e si riflettono nei paesaggi del grande pittore Jeong Seon (1676-1759). Ma ciò che unisce le montagne bagnate dall'inchiostro di Ji-Young Demol Park e i paesaggi virtuali di Lee Lee Nam, nonostante le loro differenze, è sia l'originalità del loro rapporto con questo patrimonio sia la forza dei rispettivi universi, orientati verso un certo reincanto della natura. Come Jeong Seon, il pittore delle "vedute autentiche" e delle Montagne di Diamante, i due artisti si interrogano e combinano costantemente un vasto corpus artistico che si estende ben oltre la loro Corea natale, trasformando la loro interpretazione delle montagne in un mezzo di meditazione, un legame rivelatore con la bellezza del mondo, passato e presente.
Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo poetico-The body poetic
Libro: Libro in brossura
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2022
pagine: 256
Il volume accompagna la mostra di apertura del grande progetto “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo” presso il palazzo delle esposizioni di Roma. Tema cardine della pubblicazione è come in Pasolini il corpo sia stato il luogo dell’incarnazione della parola. Quest’interpretazione risuona come inedita poiché in nessun altro poeta, scrittore, intellettuale o autore cinematografico il corpo ha fatto spazio alla parola in maniera così autentica. Le sezioni della mostra, che si riflettono nell’impianto del volume, sono dedicate al volto, alla voce, ai costumi, al rapporto di Pasolini con le donne, e alla derisione. Tutto ruota attorno alla dimensione radicale che Pasolini, come poeta e autore, ha vissuto con la totalità del suo corpo. Ha attraversato e sperimentato il mondo con una fisicità che talvolta aveva il significato di pienezza e splendore, tal altra di tragedia, ma risuonando sempre di un amore estremo per la vita e il reale.
Maria Lai. Ricucire il dolore, tessere la speranza
Micol Forti
Libro: Libro in brossura
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2022
pagine: 96
Viene presentata, in occasione della mostra presso la Cantina Antichi Poderi di Jerzu, una significativa antologia della produzione artistica dell’artista sarda legata alla tematica dell’arte sacra: presepi, via crucis, ceramiche, tele, etc. Un testo di Micol Forti, curatore della Collezione di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani ci apre a un mondo ancora tutto da esplorare. Un libro, pubblicato in lingua italiana e in lingua inglese, che non mancherà di suscitare interesse fra gli amanti di questa grande artista italiana.

