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5 Continents Editions: Arte contemporanea

Nothing too beautiful for the gods. Altars and contemporary creation. Catalogo della mostra (Lens, 15 dicembre 2024-20 aprile 2025). Ediz. inglese e francese

Nothing too beautiful for the gods. Altars and contemporary creation. Catalogo della mostra (Lens, 15 dicembre 2024-20 aprile 2025). Ediz. inglese e francese

Jean-Hubert Martin, Bérengère Primat

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2025

pagine: 192

Un dialogo tra culture attraverso l’arte sacra. La globalizzazione ha messo fine all’idea che l’arte fosse un fenomeno esclusivo dell’Occidente. Il concetto stesso di “arte”, infatti, è stato inventato in Occidente per definire la versione colta della propria produzione materiale. Successivamente, è stato applicato ad altre civiltà, in particolare a quelle asiatiche e, in tempi più recenti, alle società africane e oceaniche prive di sistemi di scrittura. Indipendentemente dal fatto che queste culture possedessero o meno la nozione di arte, è innegabile che la loro produzione materiale, concepita per onorare le divinità, fosse creata con l’intento di realizzare qualcosa di esteticamente pregevole. Per lungo tempo, quest’apertura verso altre estetiche ha riguardato principalmente le arti del passato. Solo in tempi recenti si è iniziato a riconoscere l’esistenza di artisti viventi in queste regioni lontane, resi più vicini a noi grazie ai moderni mezzi di comunicazione. Questi “altri”, emersi negli anni Ottanta, non costituiscono un gruppo omogeneo. Si possono distinguere due categorie principali: da un lato, artisti che hanno abbracciato la modernità e si sottopongono alle strategie imposte dal mercato e dalle istituzioni di stampo occidentale; dall’altro, artisti che dedicano la loro attività a espressioni visive all’interno delle proprie comunità e in linea con le loro credenze, senza alcun contatto con il mercato dell’arte. L’arte aborigena australiana rappresenta una situazione intermedia tra queste: accanto a opere di carattere sacro, esiste una produzione destinata alla vendita, inizialmente promossa dai missionari. "Nothing too Beautiful for the Gods" (Niente è troppo bello per gli dei) si propone di mostrare la varietà delle opere ispirate alla spiritualità, da quelle utilizzate per i riti religiosi a quelle d’arte contemporanea che a esse si rifanno. Queste opere ibride sono spesso il frutto di un compromesso con la modernità. L’esposizione e il libro che l’accompagna riuniscono altari africani, caraibici e asiatici, artisti che ricoprono cariche religiose (Didi, Shiraga), opere di artisti credenti (Ramoun) e di artisti che si riferiscono esplicitamente alle religioni e alla spiritualità (Sooja Kim, El Anatsui, Vasquez de la Horra, Bedia, Boltanski, Viola). Mostra: Fondation Opale, Lens - Crans-Montana, Valais, Suisse dal 15 dicembre 2024 al 25 aprile 2025.
35,00

Plus léger que l'air. Le vol de la libellule, Uehara Michiko-Lighter than air. The flight of the dragonfly, Uehara Michiko. Catalogo della mostra (Ginevra, 30 ottobre 2024- 2 febbraio 2025)

Plus léger que l'air. Le vol de la libellule, Uehara Michiko-Lighter than air. The flight of the dragonfly, Uehara Michiko. Catalogo della mostra (Ginevra, 30 ottobre 2024- 2 febbraio 2025)

Laure Schwartz-Arenales

Libro: Libro in brossura

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2024

pagine: 132

L’inestimabile leggerezza dei tessuti. Nel centenario del suo unico viaggio in Giappone, nel 1924, Alfred Baur, fondatore del Musée des Arts d’Extrême-Orient a Ginevra, rimase incantato dalla poesia effimera delle “immagini del mondo fluttuante” (ukiyo-e). Questo incontro ha ispirato la mostra e il libro omonimo, che celebrano il 160° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Svizzera e Giappone. L’opera di Uehara Michiko, virtuosa tessitrice di Okinawa, incarna la ricerca della leggerezza in chiave estetica e concettuale. Nel suo atelier inondato dal sole subtropicale, Uehara crea tessuti sublimi con fili sottili come “l’ala della libellula” (akezuba in lingua okinawese). Il rapporto simbiotico di Uehara con le fibre di seta e la natura si traduce in un’arte tessile definita come “aria tessuta”, un viaggio etereo e ritmato che trascende i confini e si connette con il mondo vivente. Il libro esplora il parallelismo tra la ricerca di Uehara e quella dell’esploratore svizzero Bertrand Piccard. Il suo aereo solare, simile a una libellula gigante, incarna l’unione di resistenza e leggerezza, tessendo un’armoniosa traiettoria tra umanità, terra e cielo. Lighter than Air è un’opera ricca di spunti di riflessione sull’arte, la natura, la tradizione e il dialogo interculturale. Un viaggio affascinante, attraverso la bellezza effimera delle stampe giapponesi e la maestria tessile di Uehara Michiko. Mostra: Fondation Baur, Musée des Arts d’Extrême-Orient, Ginevra dal 30 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025. Testi di: Laure Schwartz-Arenales; Bertrand Piccard; Uehara Michiko; Shukuko Voss-Tabe; Miyagawa Tomomi; Moroyama Masanori; Suzanne Lassalle.
40,00

Passenger of silence. My quest for the ancient arts in post-cultural revolution China

Passenger of silence. My quest for the ancient arts in post-cultural revolution China

Fabienne Verdier

Libro: Libro in brossura

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2024

pagine: 364

Un'artista che sfida la Rivoluzione Culturale per apprendere i segreti della pittura cinese. Era davvero ragionevole abbandonare tutto da un giorno all’altro e partire da sola nelle profondità della Cina comunista alla ricerca dei segreti dimenticati dell’antica arte cinese? Fabienne Verdier non se lo chiese mai: nei primi anni Ottanta, la brillante giovane studentessa di Belle Arti era praticamente posseduta dal desiderio di apprendere l’arte della pittura e della calligrafia, devastate dalla Rivoluzione Culturale. E quando straniera, sperduta nella provincia del Sichuan, si ritrovò in una scuola d’arte gestita dal Partito, fu determinata ad affrontare la situazione: la lingua e la diffidenza dei cinesi, l’intollerabile mancanza di privacy, la povertà e la desolazione, le malattie e il sistema amministrativo inquisitorio. Dimenticandosi completamente dell’Occidente, divenne allieva di grandi artisti che, sebbene disprezzati e marginalizzati, la introdussero ai segreti e alle tecniche di un’arte millenaria. Questa esperienza unica fu una vera e propria avventura, che generò un affascinante corpus di opere che combinano l’ispirazione dell’Asia orientale con l’arte contemporanea, come illustrato nel suo straordinario libro d’arte "L’unique trait de pinceau" (Albin Michel). Il presente libro, diario di viaggio autobiografico, è un’edizione inglese ampliata dell’originale pubblicato da Albin Michel; al volume, già riccamente illustrato, sono state aggiunte diverse fotografie a colori, oltre a un indice completo e un glossario. Postfazione di Corinna Thierolf.
40,00

Maria Lai. Tenendo per mano l'ombra-Maria Lai. Holding the shadow by the hand

Maria Lai. Tenendo per mano l'ombra-Maria Lai. Holding the shadow by the hand

Elena Pontiggia

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2024

pagine: 60

La sapienza della fiaba. Maria Lai ha sempre avuto un rapporto speciale con le fiabe. Le considerava una metafora dell’arte e un modo per comunicare con il pubblico in modo semplice e immediato. A partire dagli anni Ottanta, la fiaba diventa un elemento centrale della sua ricerca artistica. Libri creati dall’artista con tessuti riusati. Le fiabe di Maria Lai non sono soltanto storie per bambini, bensì profonde riflessioni sulla vita e sull’essere umano. Spesso si ispirano a miti e leggende sarde, che l’artista reinterpreta in chiave personale, aggiungendo elementi autobiografici e riflessioni filosofiche. Questa edizione di "Tenendo per mano l’ombra" è una riproduzione in stampa su carta della fiaba di Maria Lai del 1987. L’originale e composto da pagine di stoffa cucite insieme e collage di tessuti tinti, su cui l’artista ha ricamato figure geometriche, fili e altri materiali. La fiaba racconta la storia di un essere umano (e del suo doppio) che deve imparare ad accettare l’ombra, ovvero la parte oscura del mondo e di sé stesso. L’ombra, nella fiaba di Maria Lai, non è un elemento negativo da rifiutare, ma una parte integrante della personalità. Per vivere una vita serena e completa, e necessario imparare ad accettarla e a conviverci. Il saggio conclusivo di Elena Pontiggia accompagna il lettore in un’affascinante interpretazione della fiaba pagina per pagina, e mette in dialogo le scelte artistiche e stilistiche di Lai con una fitta rete di rimandi filosofici, letterari e artistici: da Kant a Manzoni, da Klee a Malevič.
35,00

Hidden portraits. Portraits cachés

Hidden portraits. Portraits cachés

Volker Hermes

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2024

pagine: 128

Hidden Portraits, Ritratti rivelati di Volker Hermes, ci invita a un viaggio affascinante attraverso l'arte del ritratto, esplorando i confini tra identità e maschere sociali. L'artista tedesco realizza collage fotografici basati su ritratti storici, nascondendo i volti dei soggetti con maschere, tessuti o parrucche elaborate. L'intrigante peculiarità di queste opere risiede nell'utilizzo esclusivo di elementi già presenti nei dipinti originali: nessuna aggiunta viene effettuata, solo una sapiente manipolazione di ciò che già esiste. Nell'intervento dell'artista, i volti scompaiono dietro la maschera, celando l'individualità e riconducendo l'attenzione verso i simboli di status e le convenzioni sociali dell'epoca. L'artista ci invita a riflettere su come il nostro sguardo contemporaneo, estraneo ai codici vestimentari del passato, percepisce queste immagini. La maschera diviene metafora della difficoltà di cogliere l'essenza di un individuo al di là delle apparenze e dei ruoli sociali. Nella sezione finale del libro Hermes rivela le immagini originali accompagnandole da brevi didascalie informative. L'opera di Hermes non si limita a una semplice manipolazione estetica, ma diventa occasione di profonda riflessione sul ruolo dell'arte come strumento di rappresentazione e sul complesso rapporto tra immagine e identità. Ritratti rivelati ci stimola a riconsiderare il nostro sguardo sui ritratti del passato, invitandoci a interrogarci sul significato intrinseco di queste opere e sul potere che esse hanno di plasmare la nostra percezione della storia e della società.
35,00

Si loin, si proche-So distant, so near. Ji-Young Demol Park. Lee Lee Nam

Si loin, si proche-So distant, so near. Ji-Young Demol Park. Lee Lee Nam

Libro: Libro in brossura

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2024

pagine: 128

In occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Svizzera e la Corea del Sud, questo libro, catalogo dell'omonima mostra alla Fondation Baur di Ginevra, in versione bilingue francese ed inglese, offre una visione unica del lavoro di due artisti coreani contemporanei, Ji-Young Demol Park e Lee Lee Nam, e della loro rappresentazione del paesaggio, in particolare della montagna. L'evocazione della natura si snoda attraverso i legami intessuti nei secoli tra culture e oggetti, materiali, colori e motivi. Ceramiche decorate color giada e pino, linee d'orizzonte azzurrate con ossido di cobalto, porcellane con rivestimenti bianchi come la neve o la luna, riecheggiano nell'opera dei due artisti, i cui sguardi si incrociano e si riflettono nei paesaggi del grande pittore Jeong Seon (1676-1759). Ma ciò che unisce le montagne bagnate dall'inchiostro di Ji-Young Demol Park e i paesaggi virtuali di Lee Lee Nam, nonostante le loro differenze, è sia l'originalità del loro rapporto con questo patrimonio sia la forza dei rispettivi universi, orientati verso un certo reincanto della natura. Come Jeong Seon, il pittore delle "vedute autentiche" e delle Montagne di Diamante, i due artisti si interrogano e combinano costantemente un vasto corpus artistico che si estende ben oltre la loro Corea natale, trasformando la loro interpretazione delle montagne in un mezzo di meditazione, un legame rivelatore con la bellezza del mondo, passato e presente.
29,00

Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo poetico-The body poetic

Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo poetico-The body poetic

Libro: Libro in brossura

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2022

pagine: 256

Il volume accompagna la mostra di apertura del grande progetto “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo” presso il palazzo delle esposizioni di Roma. Tema cardine della pubblicazione è come in Pasolini il corpo sia stato il luogo dell’incarnazione della parola. Quest’interpretazione risuona come inedita poiché in nessun altro poeta, scrittore, intellettuale o autore cinematografico il corpo ha fatto spazio alla parola in maniera così autentica. Le sezioni della mostra, che si riflettono nell’impianto del volume, sono dedicate al volto, alla voce, ai costumi, al rapporto di Pasolini con le donne, e alla derisione. Tutto ruota attorno alla dimensione radicale che Pasolini, come poeta e autore, ha vissuto con la totalità del suo corpo. Ha attraversato e sperimentato il mondo con una fisicità che talvolta aveva il significato di pienezza e splendore, tal altra di tragedia, ma risuonando sempre di un amore estremo per la vita e il reale.
28,00

Maria Lai. Ricucire il dolore, tessere la speranza

Maria Lai. Ricucire il dolore, tessere la speranza

Micol Forti

Libro: Libro in brossura

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2022

pagine: 96

Viene presentata, in occasione della mostra presso la Cantina Antichi Poderi di Jerzu, una significativa antologia della produzione artistica dell’artista sarda legata alla tematica dell’arte sacra: presepi, via crucis, ceramiche, tele, etc. Un testo di Micol Forti, curatore della Collezione di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani ci apre a un mondo ancora tutto da esplorare. Un libro, pubblicato in lingua italiana e in lingua inglese, che non mancherà di suscitare interesse fra gli amanti di questa grande artista italiana.
25,00

Eloge de la Lumière. Pierre Soulages, Tanabe Chikuunsai. Ediz. inglese e francese

Eloge de la Lumière. Pierre Soulages, Tanabe Chikuunsai. Ediz. inglese e francese

Libro: Libro in brossura

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2021

pagine: 96

Catturando il chiarore scaturito dalla notte alcune opere, di una bellezza unica, come per incanto rivelano i colori dell’ombra. Le collezioni della Fondation Baur, Museo delle arti dell’Estremo Oriente, abbondano di queste perle rare attirando visitatori da tutto il mondo. Nelle vetrine dedicate al grès cinese dell’epoca Song (960-1279), le ciotole tenmoku dai rivestimenti iridati, simili al “manto delle lepri” e alle “gocce di olio”, ne sono la straordinaria testimonianza; più vicino a noi, l’eccezionale insieme di porcellane monocrome dei secoli XVII e XVIII ci fanno scoprire le “polveri del tè” o gli “specchi neri” dai riflessi ondeggianti. Negli spazi dalle luci soffuse riservati all’arte giapponese, un gran numero di oggetti riuniti da Alfred Baur diffonde un’estetica crepuscolare, così celebrata dal romanziere Tanizaki Junichiro nel suo celebre “Elogio dell’ombra”. Come pure il nero profondo degli oggetti di lacca in particolare (foderi di sciabola, scatole da tè, da incenso, servizi da scrivania), dalle superfici cesellate, lucide o traforate, ravviva polveri e fili d’oro, incrostazioni di metallo, di madreperla e di smalti. Sulla scia di questo patrimonio in chiaroscuro la Fondation Baur ha organizzato una mostra di alcuni capolavori del maestro dei “neri luminosi”, Pierre Soulages. La complicità della sua arte, legata allo “spessore del silenzio”, secondo le parole di Tanizaki, nella cultura visiva dell’arcipelago si collega ai “colori delle tenebre” e, sebbene puramente casuale, non è meno evidente. Le sue opere sono state a volte associate alla calligrafia o alla lacca e potrebbero anche dialogare con la “pittura del rovescio” (urazaishiki). L’obiettivo di questa mostra è quello di proporre un diverso approccio con il Paese del Sol levante, nato questa volta nelle linee pure, nel suono e nella luce che filtrano attraverso le foreste di bambù: la “scultura astratta” creata, secondo Pierre Soulages, dalla “scrittura dei rami nello spazio” dialoga con le lunghe canne e i nodi del bambù modellato in chiaroscuro da un artista d’eccellenza, Tanabe Chikuunsai IV. Erede delle tradizioni e delle tecniche ancestrali, quarto della sua generazione, egli lavora sul vegetale con uno sguardo nuovo, scultoreo e luminoso.
23,00

Riopelle. The call of northen landscapes and indigenous cultures

Riopelle. The call of northen landscapes and indigenous cultures

Libro: Copertina morbida

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 288

Il volume, che accompagna l'omonima mostra (Montreal Museum of Fine Arts, Montreal, 19 settembre 2020-7 febbraio 2021), ha l'obiettivo di esplorare l'interesse di Riopelle per il nord del Canada e la sua produzione artistica dedicata a questo tema. Ponendo in particolare rilievo le bellissime serie da lui realizzate negli anni '70, siano esse opere d'arte o materiali d'archivio, si ha modo di esplorare un periodo particolarmente dinamico durante il quale Jean Paul Riopelle organizzò diversi viaggi in quei territori per pescare, cacciare e immergersi in un contatto diretto con la natura. Il Canada settentrionale, la sua vegetazione, ma anche le comunità indigene che vi risiedevano hanno costituito motivi di forte ispirazione per l'artista, hanno segnato le sue influenze intellettuali e artistiche, e ne hanno riempito l'immaginazione. Il presente volume consentirà di dare uno sguardo a opere meno conosciute e inedite, nonché di seguire lo sviluppo della parabola artistica di Riopelle fortemente legata al nord, ai territori boreali e polari così come alle culture - materiali e non - degli indigeni canadesi. Viene inoltre messo in luce come l'opera di Riopelle prenda le distanze da opere che ritraggono la natura come elemento identitario della nazione canadese: l'artista è portatore di una visione unica e personale, capace di evocare visivamente quel particolare territorio in un dialogo tra il reale e l'immaginario. Le oltre cento opere presentate nel libro (pitture, sculture, stampe e lavori realizzati con tecnica mista) saranno inserite in una narrazione costituita da quattro sezioni principali (Canadian Nordicity as Viewed from Paris; The Experience of the North;Borrowing from the North; The North and Art) i cui temi verranno approfonditi grazie a contributi scritti da specialisti nel settore.
45,00

Yinca Shonibare, MBE. Looking up... Ediz. francese

Yinca Shonibare, MBE. Looking up... Ediz. francese

Libro: Copertina morbida

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2010

pagine: 175

Yinka Shonibare MBE (Member of the British Empire) artista nigeriano nato a Londra nel 1962, dove vive attualmente, ama fondere universi diversi in un medesimo spazio, traducendo nelle sue opere il multiculturalismo da cui egli stesso discende e che informa il mondo contemporaneo. Attraverso una riflessione sull'identità e la memoria, amalgama le sue due culture in un'estetica inedita. Quando agli inizi degli anni '90 introduce il batik nell'universo vittoriano e ne riveste la borghesia, rappresentata da manichini senza testa, trova il gesto artistico che lo rende immediatamente riconoscibile. Bozzetti, sculture, fotografie e video, le opere di Yinka Shonibare costituiscono il filo d'Arianna che ci accompagna nella scoperta di opere di rado mostrate, appartenenti alla storia artistica del Principato. In particolare Monte Carlo fu ed è tuttora sede propizia di un'attività artistica particolarmente feconda per le arti teatrali. Il percorso porta alla luce la raccolta dei bozzetti di Visconti per l'Opera di Monte Carlo, i favolosi decori luminosi d'Eugène Frey, la curiosa collezione di quadri trasparenti del marchese Périer du Mouriez e altri "artificialia" che evocano le camere delle meraviglie del XVII e XVIII secolo, precursori dei musei europei.
29,00

Collection. Musée d'art contemporain de Lyon

Collection. Musée d'art contemporain de Lyon

PERCEBOIS; RASPAIL

Libro: Copertina rigida

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2009

pagine: 655

80,00

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