Abscondita: Miniature
Pier Luigi Nervi
Giulio Carlo Argan
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 96
«Come ogni tecnica del pensiero umano anche la tecnica costruttiva non può seguire un rigido filo logico, ma s’intreccia con il complesso delle esperienze, finisce col diventare modo di intendere il mondo. Ciò che importa, secondo Pier Luigi Nervi è “seguire spontaneamente, con animo semplice e sereno, la estrinsecazione delle proprie capacità costruttive ed estetiche e soprattutto la propria naturale ispirazione. La quale, per essere inevitabilmente influenzata da quel complesso di fattori che costituiscono l’ambiente in cui viviamo, è più efficacemente espressiva del nostro tempo di quanto lo possano essere pochi elementi decorativi applicati, più che per intima convinzione, per seguire la moda del momento”». Con una nota di Cristiana Chiorino.
La «Porta magna» di Jacopo della Quercia
Luciano Bellosi
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 96
Nella «Porta magna» di San Petronio a Bologna, Jacopo della Quercia realizzò uno dei capolavori della scultura del Rinascimento: le dieci formelle a bassorilievo che raffigurano le Storie della Genesi, i diciotto Profeti nella strombatura, la Madonna col Bambino e i santi Ambrogio e Petronio nella lunetta, le cinque Scene del Nuovo Testamento sull’architrave. Luciano Bellosi, uno dei massimi storici contemporanei dell’arte, in questo mirabile saggio descrive e traccia la storia della meravigliosa opera e del suo autore. Così Bellosi, conclude il suo saggio: «Al grandioso e travagliato progetto Jacopo lavorò dal 1425 sino alla morte, avvenuta nel 1438, lasciandolo così incompiuto. Tuttavia, l’impronta che gli aveva dato fu tale che anche i portali minori, eseguiti nel Cinquecento, furono a esso conformati: non solo nelle fogge esteriori ma persino nell’esecuzione dei rilievi. Jacopo della Quercia, con quest’opera mirabile, aveva attinto una figurazione quasi senza tempo, capace di fare ancora un’impressione enorme sugli uomini del Cinquecento, Michelangelo compreso, che definì la Madonna “la più bella del Quattrocento”».
Architettura futurista
Antonio Sant'Elia
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 256
Cosa avrebbe realizzato un artista, un architetto geniale come Antonio Sant’Elia se non fosse caduto, combattendo eroicamente, sul fronte carsico il 10 ottobre 1916, all’età di ventotto anni? La domanda sorge spontanea di fronte alla grandiosa opera che ci ha lasciato: disegni inauditi, visionari, e studi di città che hanno influenzato e ispirato non solo architetti e designer come Le Corbusier nel progetto della sua città ideale, ma anche registi e scenografi: da Fritz Lang fino a Ridley Scott. «Noi dobbiamo inventare e fabbricare ex novo la città moderna simile ad un immenso cantiere tumultuante, agile, mobile, dinamico in ogni sua parte, e la casa moderna simile ad una macchina gigantesca». Così scrive Sant’Elia nel suo famoso Manifesto dell’architettura futurista, che qui presentiamo con i rari scritti che ci ha lasciato, e soprattutto con le tavole – riccamente annotate dalla curatrice Viviana Birolli – che riproducono i suoi disegni e i suoi progetti utopici, che hanno profondamente segnato l’architettura contemporanea.
Pop art. Interviste di Raphaël Sorin
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 128
«Quel che fai non conta. La gente continua a pensarla sempre allo stesso modo e ogni anno che passa è sempre più massificata. Coloro che si accaniscono maggiormente a parlare di individualità sono anche gli stessi che protestano contro le devianze. Magari tra qualche anno le cose andranno diversamente. Forse arriverà il giorno in cui ognuno penserà quel che vuole, e allora tutti la penseranno allo stesso modo; esattamente come mi sembra stia accadendo.» (Andy Warhol)
Confessione creatrice e altri scritti
Paul Klee
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 112
«L’arte è una similitudine della creazione. Essa è sempre un esempio, come il terrestre è un esempio cosmico. La liberazione degli elementi, il loro raggruppamento in sottoclassi composte, lo smembramento e la ricomposizione in un tutto da più parti contemporaneamente, la polifonia figurativa, il raggiungimento della quiete mediante la compensazione dei movimenti: sono tutti alti problemi formali, fondamentali per la conoscenza della forma, ma non ancora arte della cerchia superna. Nella cerchia superna, dietro la pluralità delle interpretazioni possibili, resta pur sempre un ultimo segreto – e la luce dell’intelletto miseramente impallidisce. Si potrebbe ancora ragionare dell’effetto benefico esercitato dall’arte, dicendo che la fantasia, mossa da stimoli istintivi, ci finge situazioni le quali sono più ricche di suggerimenti e incoraggiamenti delle situazioni terrestri a tutti note, o anche delle situazioni ultraterrene di cui siamo consapevoli. Dicendo che i simboli confortano lo spirito, affinché si renda conto che non gli è data solo la possibilità terrena, per quanto la si possa arricchire».
Il Cenacolo di Leonardo
Johann Wolfgang Goethe
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 112
«Dai suoi scritti, vediamo come il temperamento dolce e tranquillo del nostro Leonardo fosse incline ad accogliere in sé le manifestazioni più diverse e più turbolente. La sua dottrina insiste dapprima su forme generalmente belle, ma poi al contempo anche sulla precisa attenzione a ogni anomalia, fino all'orribile. Si consideri l'Ultima Cena, dove Leonardo ha raffigurato tredici personaggi, dall'adolescente al vegliardo: uno pacatamente rassegnato, uno spaventato, undici eccitati e turbati dal pensiero di un tradimento in seno alla famiglia. Qui si osserva l'atteggiamento più mite e più composto fino alla esternazione delle più violente passioni. Se tutto questo doveva essere preso dalla natura, quale fu l'attenzione alle occasioni, quale il tempo richiesto per scovare tanti particolari e rielaborarli nell'insieme! Perciò non è affatto inverosimile che Leonardo abbia atteso all'opera per sedici anni, senza giungere a conclusione né col traditore né col Dio fatto uomo, e proprio perché entrambi sono soltanto concetti, che non si vedono con gli occhi». Con uno scritto di Marco Carminati.
Epistolario (1962-1978)
Antonio Calderara
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 128
Antonio Calderara (Abbiategrasso 1903-Vacciago 1978) elaborò il suo linguaggio espressivo nel vivace contesto milanese, passando da un primo periodo figurativo, influenzato dal gruppo Novecento e dal Realismo magico ma anche da Morandi, Guidi e Donghi, ad uno astratto, in linea con le ricerche di grandi maestri internazionali, come Albers, Mavigner e Bill, e con i lavori di Gruppo 1, Punto, Nuove Tendenze e Zero. Il volume, a cura di Paola Bacuzzi ed Eraldo Misserini, raccoglie gli scambi epistolari tra Calderara, artisti italiani e stranieri – come Fontana, Dadamaino, Alviani, De Lussigny –, critici, studiosi e direttori di gallerie – come Argan, Fagiolo dell’Arco, Belloli, Bucarelli. Questa selezione di lettere, conservate nell’archivio Calderara e finora inedite, rende testimonianza della ricchezza e varietà delle relazioni dell’artista, in cui emergono confronti sulla poetica, commenti sul contesto artistico italiano ed europeo degli anni sessanta e settanta, racconti dell’origine della Collezione Calderara di Vacciago, ma anche condivisione di momenti di vita personale con chi gli era divenuto amico. Ne emerge il ritratto di un uomo libero, curioso, sempre alla ricerca, aperto al dialogo e alla novità. Calderara non ha lasciato testi teorici, queste lettere costituiscono dunque una preziosa testimonianza delle sue idee e della sua poetica, diventando uno strumento fondamentale per una maggior conoscenza e comprensione dell’uomo e dell’artista.
Arte e astrologia nel palazzo Schifanoja di Ferrara
Aby Warburg
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
«Già da parecchio tempo vedevo chiaramente che un'analisi iconologica particolare degli affreschi di Palazzo Schifanoja avrebbe dovuto rivelare la duplice tradizione medioevale del mondo figurativo delle divinità antiche. Qui possiamo, seguendo le fonti, chiarire fino nei particolari tanto l'influenza della sistematica dottrina delle divinità olimpiche, come la tramandavano i dotti mitografi medioevali dell'Europa occidentale, quanto anche l'influenza della mitologia astrale, come essa si conservava imperturbata nei testi e nelle immagini della pratica astrologica. La serie degli affreschi murali di Palazzo Schifanoja a Ferrara rappresentava le immagini dei dodici mesi. Il simbolismo complesso e fantastico di queste figure ha resistito finora a ogni tentativo di elucidazione; dimostrerò, estendendo il campo di osservazione a Oriente, che esse sono elementi sopravvissuti di una concezione astrale del mondo delle divinità greche. Sono di fatto null'altro che simboli delle stelle fisse i quali, errando per secoli dalla Grecia attraverso l'Asia minore, l'Egitto, la Mesopotamia, l'Arabia e la Spagna, certo hanno perduto in pieno la chiarezza dei loro contorni greci». Il saggio è corredato dalle riproduzioni dell'intero ciclo degli affreschi del Salone di Rappresentanza di Palazzo Schifanoja. Con uno scritto di Fritz Saxl.
Quaderno di schizzi pedagogici
Paul Klee
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 112
La prima edizione del Pädagogisches Skizzenbuch di Paul Klee fu redatta nel 1924, e apparve l’anno successivo come secondo volume della collana Bauhausbücher curata da Walter Gropius e László Moholy-Nagy. Una riedizione seguì poco dopo, nel 1927. A Gropius e Moholy-Nagy doveva esser chiaro fin dall’inizio che queste «premesse fondamentali» come venne detto alla presentazione del libro «di una parte dell’insegnamento teorico allo Staatliches Bauhaus di Weimar costituivano una componente essenziale della concezione artistico-didattica di Klee e dell’istituto». Il Pädagogisches Skizzenbuch viene qui riprodotto integralmente. La sua veste non è dovuta solo a Paul Klee, autore dei disegni e delle riflessioni teoriche, ma anche al progetto grafico di Moholy-Nagy, che si può considerare pionieristico. Si pone il problema (sollevato anche allora) se la soluzione adottata da Moholy-Nagy risponda appieno alle esigenze della spiritualità del pensiero e del disegno di Paul Klee, o se la spiccata personalità dell’artista tipografico non contribuisca a suggerirne un’interpretazione diversa. Va peraltro ricordato che Klee autorizzò questa forma. Dunque il libro si presenta anche come un prodotto di quella cooperazione di «forze di diverso indirizzo» che fu una caratteristica del Bauhaus insistentemente affermata da Klee come potenziale di feconda dialettica interna e di produttività.
Ritratto d'artista
Egon Schiele
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2023
"Prima o poi nascerà una fede nei miei quadri, nei miei scritti, nei concetti che esprimo con parsimonia, ma nella forma più pregnante. I quadri che ho realizzato finora saranno forse solo dei preamboli, non lo so. Ne sono così insoddisfatto, se li passo in rassegna. Hanno torto quanti pensano che dipingere sia meglio di niente. Dipingere è una capacità. Io penso all'accostamento dei colori più caldi, che sfumano, che si liquefanno, rifrangono, stanno in rilievo, carica terra di Siena grumosa con verdi o grigi, e accanto una stella di un azzurro freddo, bianca, biancoazzurra. Sono diventato esperto e ho fatto i calcoli rapidamente, ho osservato ogni cifra e ho cercato di desumere. Il pittore può anche guardare. Ma vedere è qualcosa di più. Stabilire un contatto con un'immagine che ci riguarda, è molto. La volontà di un artista?". Con uno scritto di Rudolf Leopold.
La nuova architettura e il Bauhaus
Walter Gropius
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2023
pagine: 96
«Nutro la convinzione che la Nuova Architettura sia destinata ad assumere una portata molto più ampia di quella che oggi ha l’attività edilizia; ritengo inoltre che attraverso lo studio dei suoi vari aspetti procederemo verso una ancor più ampia e profonda concezione del design come grande organismo unitario, specchio dell’indivisibilità, dell’immensità e della fondamentale unità della vita stessa, di cui esso è parte integrante. Sembra che il dominio della macchina, la conquista di una nuova idea di spazio e il lavoro pionieristico della ricerca di un comune denominatore per le nuove forme del costruire abbiano quasi esaurito le forze creative degli architetti di questa generazione. La prossima porterà a compimento il perfezionamento di queste forme, rendendo possibile la loro generalizzazione.»
Quando anche le donne si misero a dipingere
Anna Banti
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2023
pagine: 112
«Non credo facile stabilire quando le donne si siano messe a dipingere. Anche il caso marginalissimo di una monaca miniatrice è una pura ipotesi. Il Trecento fiorentino la respingerebbe, come suggestione diabolica. Magari carico di prole femminile, mai che un pittore pensasse a farsi macinare i colori da una figlioletta. Pensate: una Laudomia di Bicci, una Ginevra di Fredi? Vengono i brividi solo a pensarlo. E, per carità, nessun nome femminile fra i contemporanei di Pollaiolo, di Botticelli. Poi, sulla metà del secolo XVI, qualcosa cambiò. Certi padri cominciarono a vezzeggiare le loro bambinette, che, furbette, non tardarono a profittarne». Così scrive Anna Banti introducendo i dodici «ritratti» di altrettante artiste-donne – Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Fede Galizia, Elisabetta Sirani, Rosalba Carriera, Giulia Lama, Berthe Morisot, Maria Bashkirtseva, Suzanne Valadon, Marie Laurencin, Edita Walterowna Broglio, Vanessa Bell –, in cui, talvolta in poche righe fulminanti, riesce a far emergere, vivide, la loro arte e la loro vita.

