Aragno: Biblioteca Aragno
Magia spirituale e magia demoniaca da Ficino a Campanella
Daniel P. Walker
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2002
pagine: 352
Mnemosyne. L'atlante delle immagini
Aby Warburg
Libro: Copertina rigida
editore: Aragno
anno edizione: 2002
pagine: 151
Carteggio
Friedrich Nietzsche, Jacob Burckhardt
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2002
pagine: 67
Arithmetices principia. Testo italiano e latino
Giuseppe Peano
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2001
pagine: 153
Dell'incertitudine e della vanità delle scienze
Cornelio Enrico Agrippa
Libro: Copertina morbida
editore: Aragno
anno edizione: 2000
pagine: 594
Nel rinnovato fervore di studi sul primo Rinascimento è oggetto di particolare attenzione l'interesse che tra il Quattrocento e il Cinquecento si accentuò per le indagini naturalistiche e le "scienze esatte" in coincidenza con la progrediente cognizione delle grandi correnti filosofiche dell'antichità e delle metodiche sperimentali d'ispirazione pitagorica e platonica. In questo periodo si distinse un medico di Colonia, Cornelio Agrippa di Nettesheim, componendo "De incertitudine ac vanitate scientiarum declamatio invectiva", seguita da una Apologia, l'una e l'altra notevoli per la vasta erudizione umanistica oltre che per l'esperienza fisiologica e per I'ispirazione tratta da grandi pensatori laici e religiosi del Quattrocento.
Usanze d'oggi
Aldo Palazzeschi
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2023
Poeta e scrittore, "acrobata" del verso libero teorizzato da Filippo Tommaso Marinetti, Aldo Palazzeschi contribuisce al movimento futurista con il manifesto Il controdolore (qui riproposto in appendice), la raccolta poetica L'incendiario e il romanzo Il codice di Perelà. Le veneri dell'iconoclastia di matrice futurista, seppur in forma mitigata, segneranno pressoché tutte le opere del fiorentino, inclusi gli scritti qui raccolti che, fra l'articolo di costume e il bozzetto aneddotico, confermano l'immagine - tramandataci dalle storie letterarie - di un Palazzeschi attento osservatore della vita di tutti i giorni, con la sua consueta dose di leggerezza mista a umana comprensione.
L'incantatore putrescente
Guillaume Apollinaire
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2023
Che ne sarà del mio cuore tra coloro che s'amano l'un l'altro? "Il tempo degli incantatori tornerà", tuona Apollinaire sulle labbra inaudite di Merlino. Ed è una profezia finalmente dissepolta. "L'Incantatore Putrescente", opera prima del poeta francese, cova le braci del suo ardore visionario, scaturigine di una poetica che fu midollo fetale del modernismo. Poema di amore, morte e resurrezione, egli riuniva qui, cantore anti-decadente di un esuberante fatalismo magico, le intuizioni estetiche di un principe del paradosso, al contempo avanguardista ruggente e Orfeo delicato. All'ombra di Merlino, intorno a cui confluisce sterminata la fauna umana e mostruosa dei miti di ogni epoca, egli intona la litania di una solitudine alchemica, l'enigma dell'uomo Apollinaire: un Natale funerario, ovvero la putrefazione sublime e mistica del poeta, amante e separato, eterno e morente, schivo di tutto e pontefice di ogni cosa. Nella foresta profonda e oscura, in un dramma che ha le leggi della poesia più pura, si fa quindi luce l'arcano palpitante dello stallo tra gli amanti, ovvero "la coscienza delle diverse eternità dell'uomo e della donna": lui, "un campo con il suo mietitore, un branco di porci con il suo guardiano"; lei, "la primavera inutile, l'oceano mai calmo". Si rimane ombre dissimili: è questo il destino degli amanti? Chi si dispera? Che ne è stato di quel cuore tra coloro che si amavano? Che ne sarà? Si annida una certezza: alla vita e all'arte serve una morte, non c'è scampo senza Lei. La primavera inutile è fiorita. Di quel tempo si vede l'ora.
Gilles de Rais. La stregoneria nel Poitou
Joris-Karl Huysmans
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2023
In quella pietra miliare della letteratura comparata che è La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, Mario Praz accenna in più occasioni alla controversa figura di Gilles de Rais - il celebre pluriomicida noto come Barbablù, già compagno d'armi di Giovanna d'Arco -, ora in rapporto al marchese de Sade, ora al personaggio della diabolique Hyacinthe di Là-bas di J.-K. Huysmans. E proprio in Là-bas, in cui si esplorano «le province più tenebrose e remote del satanismo e del sadismo, [...] le messe nere moderne che rinnovano i fasti del sabba», Huysmans abbozza il ritratto - poi rivisitato in altra sede, nel 1897, e qui offerto al lettore in traduzione - di quello che Praz definisce non a torto il «satanico contemporaneo di Giovanna d'Arco»: Gilles de Rais.