Besa muci: Entropie
La cultura hip hop
Hugues Bazin
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2025
pagine: 287
Convenzionalmente si fa coincidere la nascita dell’hip hop con l’uscita del singolo Rapper’s Delight del gruppo newyorkese Sugar Hill Gang, nel 1979. In quel periodo, si parlava di rap riferendosi unicamente alla forma musicale della nuova cultura urbana afroamericana, mentre con il passare degli anni si è compreso che il rap andava di pari passo con altri linguaggi artistici, come la break dance e i graffiti, componendo il più variegato e complesso mondo della cultura hip hop: un mosaico via via arricchitosi di declinazioni “regionali” e sfaccettature stilistiche, che ha conquistato l’intero Occidente. In questo volume Hugues Bazin esamina il multiforme universo della cultura hip hop osservandone gli aspetti di natura sociologica e antropologica. Prefazione di Fabrizio Versienti.
Né eroe né guerriero. Ricordi e sfide di un magistrato
Francesco Mandoi
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2025
pagine: 252
I ricordi di un magistrato salentino, che ha vissuto la sua storia personale e professionale nel contrasto alle criminalità nazionali e internazionali, ci guidano a capire come questa sia una battaglia che non può essere solo giudiziaria, ma deve essere frutto di una profonda convinzione interiore. L’autore racconta gli aspetti più intimi e insoliti del suo impegno: le paure determinate dalla sfida a un potere oscuro, la sensazione di solitudine e di inadeguatezza, le emozioni che sempre si sono alternate nel suo lavoro, dall’ingresso in magistratura alla piena consapevolezza della necessità di una lotta coraggiosa alle mafie. Questo è anche il racconto di un coraggio che non è assenza di timore, ma volontà di resistere sapendo di essere sempre dalla parte della giustizia, nonostante rischi e difficoltà. Con una scrittura vibrante e lucida, l’autore ci invita a riflettere su quanto queste emozioni siano universali e capaci di svelare la fragilità e la forza che sono in ciascuno di noi. Un libro che non è solo una testimonianza, ma un invito a non voltarsi mai dall’altra parte e a credere sempre nella possibilità di un mondo migliore in cui ognuno può e deve fare la propria parte.
Una lotta contro la solitudine. Leonardo Sacco e il sogno di una Basilicata possibile (1954-1962)
Mimmo Calbi
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2024
pagine: 244
Tra il 1952 e il 1953, con un ristretto numero di giovani meridionalisti, Leonardo Sacco avvia con Marcello Fabbri un periodico (“La Città”) che si guadagna, fra gli altri, la considerazione di Gaetano Salvemini: “Finalmente un giornale meridionale senza fronzoli, senza filosofemi e senza retorica; continuate e non fatevi dissuadere a cambiare”. Poi, nel 1954, nasce “Basilicata” mentre la vicenda materana si ricollega alle tipiche esperienze del meridionalismo, quando cioè appare chiaro che le forze che occupano la macchina statale non tollerano più presenze autonome, e con qualche leggina speciale estromettono studiosi e tecnici non allineati con il governo. Ogni progetto innovativo viene depotenziato dall’invadente potere governativo e poi ridimensionato e dimenticato dalle mediocri ma interessate gestioni locali. Consapevole della crisi del centrismo e dell’insufficienza della sinistra tradizionale, il settimanale punta verso “una elaborazione dal basso di una nuova politica”. Su ciò insiste l’articolo di fondo del primo numero sperimentale del giornale, “una nuova classe dirigente, che sostiene “di preparare seriamente, modestamente, attentamente, una nuova classe politica e una nuova classe dirigente in Basilicata”, perché solo una forza politica autonoma avrebbe potuto dare solide basi alla nascente democrazia e impostare una lotta politica moderna e autenticamente popolare. Una simile operazione esigeva anzitutto una solida preparazione politica, economica, tecnica, che permettesse una conoscenza approfondita dei problemi e delle possibilità. La salvezza non poteva venire che dal di dentro: la democrazia non sarebbe sorta per gratuita concessione, e i rapporti tradizionali dell’arcaica società regionale non sarebbero mutati se i lucani non fossero mutati e non si fossero trasformati. Quello del gruppo di “Basilicata” insomma è un tentativo di affinare meglio una tradizione di gestione autonoma di organismi economici, di amministrazioni locali, di autogoverno in un contesto particolare e in un ambiente non leggibile o comprensibile nei termini schematici della lotta di classe.
Italiani prigionieri in Albania
Aldo Renato Terrusi
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2024
pagine: 127
Immediatamente dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, gli italiani civili e militari si trovarono intrappolati sul territorio albanese senza poter disporre della propria libertà, di potersi muovere, tanto meno di poter tornare in Patria. Le potenze interessate alla risoluzione della causa albanese (Unione Sovietica, Stati Uniti, Inghilterra, Francia) sembrava che non avessero alcun interesse né possibilità verso il nuovo governo di Enver Hoxha le cui pretese, a causa dell'occupazione Italiana, che comunque aveva portato un certo benessere in tutto il paese, esigevano pesanti risarcimenti. Il dissestato governo italiano, in estrema difficoltà, riuscì ad arrivare a un accordo umiliante col dittatore albanese, per cui migliaia di militari e moltissimi civili dovettero lavorare in Albania come ostaggi per risarcire i danni di guerra, spesso in condizioni pietose e degradanti per oltre dieci anni dopo la fine delle ostilità. Attraverso i ricordi, le testimonianze, le fotografie dell'epoca e i documenti originali del processo di Valona nel 1945, ritrovati presso l'Archivio di Stato di Tirana e l'Archivio di Stato di Roma, riviviamo alcune delle pagine più cupe della storia del Paese delle Aquile. Presentazione di Antonello Folco Biagini.
Rocco Scotellaro. Tra l’alba che non arriva e l’erba che più non trema
Michele Finizio
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2023
pagine: 104
È possibile rendere il pensiero e l'opera di Scotellaro un formidabile sentiero di riscatto? Oggi questa domanda ad alcuni appare fuori luogo, destinata a nessuna risposta. Tuttavia, uno spiraglio resta aperto nel tentativo di analizzare il lavoro di Scotellaro con gli occhiali del presente, uscendo dagli schemi e dalle categorie della critica poetica e letteraria che ancora, e naturalmente, caratterizzano molto il dibattito sull'intellettuale di Tricarico. Dalla morte di Scotellaro, molte cose sono cambiate in Italia e nel mondo. Ed è da questi mutamenti che possiamo trarre una qualche attualità dell'opera e del pensiero dell'intellettuale lucano. È nelle viscere delle profonde trasformazioni dell'ultimo secolo che scopriremo, in qualche modo, la "reincarnazione" storica del pensatore. Diciamolo subito, questa riflessione è fondata sull'azzardo e sulla provocazione. È il tentativo di trattare Scotellaro in contesti estremi e inusuali. Servirci del suo pensiero e della sua opera per una critica radicale al mondo di oggi. Più che un breve saggio forse è una conversazione con Scotellaro. Certo non è un libro "su Scotellaro", ma con Scotellaro. Prefazione di Patrizia Del Puente.
«Li poveri nobili coronei». Storie di migrazioni nel Regno di Napoli
Italo Sarro
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2022
pagine: 327
L’autore fa il punto sulla ben nota “migrazione” dei coronei avvenuta nel 1534 riportandola alla «verità effettuale e non all’immaginazione di essa». Alla luce di numerosi documenti inediti, egli ricostruisce i fatti accaduti, indica le città e i casali del Regno di Napoli che ospitarono i fuggiaschi, riporta la cronistoria delle decisioni assunte da Carlo V e sottopone al vaglio critico il loro tentativo di accreditarsi una diversa provenienza sociale.
Diario del capitano. Vito Menegazzi (Albania 1943-1945)
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2022
pagine: 200
Settembre 1943. Traditi dal generale Dalmazzo che consegna senza combattere tutte le divisioni della IX Armata ai tedeschi, decine di migliaia di soldati italiani da ogni parte dell’Albania si incamminano scortati da poche decine di tedeschi verso le stazioni ferroviarie bulgare per essere avviati agli innumerevoli lager d’Europa. Le divisioni Perugia e Firenze, disobbedendo all’ordine di consegnare le armi, si dirigono verso il mare nella speranza di un imbarco verso l’Italia, ma solo la Firenze, giunta a Kruja, vicino a Tirana, affronterà i tedeschi e poi sconfitta si frazionerà per organizzarsi nella guerriglia accanto ai partigiani albanesi. Il capitano Vito Menegazzi è uno dei militari che muovono da Dibra con la Firenze. La batteria di artiglieria che comanda, la VI, viene aggregata alla leggendaria I Brigata albanese del comandante Mehmet Shehu, entrando essa stessa nell’epos della leggenda. Va letto, il diario, sullo sfondo di un orizzonte che vedeva la morte per fame o congelamento lungo i sentieri dei dispersi in solitudine, i cui cadaveri denudati venivano spesso trovati da formazioni di passaggio. Vi appaiono a tratti, ugualmente stanchi, soldati e ufficiali incontrati e trascinati via dal caotico correre di rastrellamenti, offensive tedesche, bufere, incendi, cannonate... Vi appaiono silenziosi i muli, sempre presenti, costantemente nominati, essenziali all’esistenza degli uomini, falciati e senza medaglie, e il cane Alì, cui si promette l’Italia dove non arriva mai...
Stregatura. Mentalità religiosa e stregoneria nel Mezzogiorno di antico regime
Maria Antonietta Epifani
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2022
pagine: 185
Il soprannaturale è il tema di fondo di Stregatura, che ci guida alla scoperta di una società diversa, dominata dal flagello della povertà e della malattia. Questo lavoro prende spunto dall’analisi di una serie di documenti processuali conservati nell’archivio vescovile di Oria. La divinazione, la medicina popolare, gli incantesimi, le preghiere e i filtri d’amore caratterizzano l’universo magico femminile: si crede nella loro efficacia perché si tratta di un aiuto altro nei periodi di crisi esistenziale, ma allo stesso tempo questo è lo spazio elettivo del demonio. Nonostante la “caccia alle streghe”, attraverso cui si è voluto distruggere il pensiero, la libertà, il desiderio e l’appartenenza a se stessi, il soprannaturale sopravvive perché confinato nella dimensione dell’immaginario, universo che non potrà mai essere sottratto all’uomo.
Ciao Shqipëria! Il secolo dei media nei rapporti culturali italo-albanesi
Vito Saracino
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2021
pagine: 344
Questo lavoro di ricerca si propone come una lunga cronistoria che interseca aspetti storici, culturali e educativi che riguardano i rapporti fra Italia e Albania nel campo dei media. L’autore approfondisce, in particolare, tutte le fasi che hanno portato l’Italia a diventare il partner maggiormente presente in Albania, influenzandone lo sviluppo nel settore dell’informazione. Dalla diffusione, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, dei primi giornali in lingua italiana nell’area illirica, si passa poi ad analizzare il crescente interesse da parte dei cittadini albanesi riguardo il medium radiofonico, giunto oltre Adriatico grazie alle frequenze di Radio Bari e che si rafforza fino a diventare nel 1938, con le trasmissioni di propaganda fascista, uno strumento fondamentale durante l’occupazione. Non manca un focus sul cinema, che sotto il regime di Enver Hoxha riveste un ruolo decisamente propagandistico, e una vasta e approfondita riflessione sullo sviluppo della televisione, dai suoi timidi esordi negli anni Sessanta fino alla proliferazione delle emittenti private nel periodo post-comunista. Prefazione di Gabriele Balbi.
L'insediamento albanese di Pianiano
Italo Sarro
Libro: Copertina morbida
editore: Besa muci
anno edizione: 2021
pagine: 332
Questo saggio racconta la vicenda di quarantadue famiglie albanesi cattoliche di rito latino che, fuggite per motivi religiosi da Bria, un paese del vilajet di Scutari, furono accolte nel 1756 nello Stato pontificio nel disabitato paese di Pianiano. Papa Benedetto XIV concesse loro case e terreni in enfiteusi perpetua affinché potessero provvedere al sostentamento e fossero in grado di pagare le imposte. L'insediamento in un territorio flagellato dalla malaria fu difficile e si stabilizzò soltanto dopo un lungo contenzioso con la Camera Apostolica, che si concluse nel 1770 con la riassegnazione dei terreni. A causa di una truffa ordita ai loro danni, però, gli albanesi furono condannati da un tribunale a pagare un debito inesistente: privi dei propri beni, dopo il 1803 abbandonarono Pianiano per cercare fortuna nei paesi vicini.
I villaggi del dio Rodon. Frammenti di vita rurale albanese
Luigi Za
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2021
pagine: 192
In questo volume è presentata un’indagine di comunità svolta in un’area rurale dell’Albania. La zona è il promontorio di Capo Rodoni, subito a nord di Durazzo, suggestiva per paesaggio, clima, vegetazione, boschi. Importante scalo commerciale per secoli, dall’antichità al Medio Evo, ha visto poi sbiadire questo suo ruolo a seguito di complesse vicende storiche. Nella seconda metà del Novecento l’area è stata un rilevante punto strategico militare, quindi pressoché chiuso a ogni accesso. I villaggi al suo interno hanno conosciuto un’esclusione quasi totale dal resto del paese, subendo un progressivo depauperamento economico, sociale, culturale. L’indagine è nata per promuovere nell’area un piano di sviluppo socio-economico, suscettibile di essere eventuale punto di riferimento per altre aree interne dell’Albania. Premessa di Lucia Nadin.
L'immigrazione albanese in Istria (secoli XV-XVIII)
Matteo Mandalà
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2021
pagine: 152
Spinto dal desiderio di comprendere i nessi causali che caratterizzano la natura composita della storia dell’emigrazione dei popoli balcanici, in particolare quella degli albanesi, Matteo Mandalà ha condotto negli ultimi decenni una ricerca approfondita negli archivi civili ed ecclesiastici: in questo volume l’autore traccia la linea dell’identità culturale di una parte della raggiera di quell’emigrazione. Da filologo, Mandalà va alla ricerca dei frequenti corti circuiti che si sono verificati nella travagliata storia del popolo albanese, rifiutando la visione romantica della storia dell’emigrazione degli arbëreshë, puntellata spesso da vistose falsificazioni e semplificazioni dei fatti storici. L’approccio di questo studio è pluridisciplinare e non ignora alcun aspetto storico di tale migrazione, in modo particolare quello statistico, economico, demografico e sociale, unendo diverse sfaccettature che definiscono lungo i secoli i tratti di una società multietnica.