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Bollati Boringhieri: Temi

Il collasso di una democrazia. L'ascesa al potere di Mussolini (1919-1922)

Il collasso di una democrazia. L'ascesa al potere di Mussolini (1919-1922)

Federico Fornaro

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2022

pagine: 224

Uscita nominalmente vittoriosa, ma di fatto stremata, dalla prima guerra mondiale, l'Italia attraversò – esattamente cento anni fa – un periodo di forte turbolenza politica e sociale. Impoverita, percorsa da fermenti popolari diffusi, la nazione si affacciò nel 1919 alle urne per il primo voto postbellico. Il risultato fu un terremoto politico: i liberali, che prima della guerra erano la forza egemone del Parlamento, ne uscirono fortemente ridimensionati, mentre popolari e socialisti conquistarono 256 seggi su 508. I Fasci italiani di combattimento di Benito Mussolini non ottennero neppure un parlamentare. Solo tre anni dopo, in un paese percorso dalle violenze dello squadrismo fascista, Mussolini prendeva il potere e avviava il disfacimento del sistema democratico del paese con l'instaurazione di una dittatura che sarebbe durata vent'anni. Come poté una democrazia collassare in maniera così repentina? Quali furono le ragioni di una tale disfatta? In questo libro, Federico Fornaro indaga i limiti dell'azione tattica e strategica della sinistra, che assieme a quelli delle classi dirigenti liberali e cattoliche permettono di rileggere quegli anni cruciali della storia nazionale.
15,00

Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto

Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto

Francesco Filippi

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2020

pagine: 256

Dopo "Mussolini ha fatto anche cose buone", Francesco Filippi è ormai riconosciuto come una voce importante nel dibattito sul fascismo in Italia. Avendo effettuato il suo meticoloso e definitivo lavoro di «debunking» sulle numerose e ostinate leggende relative al ventennio fascista e alla figura del duce, ancora così diffuse nel nostro paese, Filippi dirige ora la sua affilata analisi verso i motivi che hanno portato tanti nostri concittadini a cadere vittime, ancora oggi, di una propaganda iniziata oltre due generazioni fa. Com'è possibile – ci si chiede in molti – che dopo tutto quello che è successo – dopo una guerra disastrosa, milioni di morti, l'infamia delle leggi razziali, la vergogna dell'occupazione coloniale, una politica interna economicamente fallimentare, una politica estera aggressiva e criminale, un'attitudine culturale liberticida, una sanguinosa e lunga guerra civile… –,oggi ci guardiamo intorno, ben addentro al terzo millennio, e ci scopriamo ancora fascisti? Ma cos'altro avrebbe dovuto succedere per convincere gli italiani che il fascismo è stato una rovina? Eppure ancora si moltiplicano le svastiche sui muri delle città, cresce l'antisemitismo, un diffuso sentimento razzista permea tutti i settori della società e il passare del tempo sembra aver edulcorato il ricordo del periodo più oscuro e violento d'Italia: a quanto pare la storia non ci ha insegnato abbastanza, non ci ha resi immuni. Per aiutarci a capire perché, Filippi in questo libro ci racconta molte cose: ci racconta com'è finita la guerra, cosa è stato fatto al termine del conflitto e cosa non è stato fatto, quali provvedimenti sono stati presi nei confronti dei responsabili, quali invece non sono stati presi, cosa hanno scritto gli intellettuali e gli storici e cosa non hanno scritto, cosa è stato insegnato alle nuove generazioni e cosa invece è stato omesso e perché. Soprattutto, ci mostra come noi italiani ci siamo raccontati e autoassolti nel nostro immaginario di cittadini democratici, senza mai fermarci a fare davvero i conti col passato. Che, infatti, non è passato.
12,00

Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo

Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo

Francesco Filippi

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2019

pagine: 160

Dopo oltre settant'anni dalla caduta del fascismo, mai come ora l'idra risolleva la testa, soprattutto su Internet, ma non solo. Frasi ripetute a mo' di barzelletta per anni, che parevano innocue e risibili fino a non molto tempo fa, si stanno sempre più facendo largo in Italia con tutt'altro obiettivo. E fanno presa. La storiografia ha indagato il fascismo e la figura di Mussolini in tutti i suoi dettagli e continua a farlo. Il quadro che è stato tracciato dalla grande maggioranza degli studiosi è quello di un regime dispotico, violento, miope e perlopiù incapace. L’accordo tra gli studiosi, che conoscono bene la storia, è piuttosto solido e i dati non mancano. Ma chi la storia non la conosce bene – e magari ha un’agenda politica precisa in mente – ha buon gioco a riprendere quelle antiche storielle e spacciarle per verità. È il meccanismo delle fake news, di cui tanto si parla in relazione a Internet; ma è anche il metodo propagandistico che fu tanto caro proprio ai fascisti di allora: «Dite il falso, ditelo molte volte e diventerà una verità comune». Per reagire a questo nuovo attacco non resta che la forza dello studio. Non resta che rispondere punto su punto, per mostrare la realtà storica che si cela dietro alle «sparate» della Rete. Perché una cosa è certa: Mussolini fu un pessimo amministratore, un modestissimo stratega, tutt’altro che un uomo di specchiata onestà, un economista inetto e uno spietato dittatore. Il risultato del suo regime ventennale fu un generale impoverimento della popolazione italiana, un aumento vertiginoso delle ingiustizie, la provincializzazione del paese e infine, come si sa, una guerra disastrosa. Basta un’ora per leggere questo volume, e sarà un’ora ben spesa, che darà a chiunque gli strumenti per difendersi dal rigurgito nostalgico che sta montando dentro e fuori il chiacchiericcio sguaiato dei social. Prefazione di Carlo Greppi.
12,00

Anoressia, bulimia e obesità

Anoressia, bulimia e obesità

Massimo Recalcati, Uberto Zuccardi Merli

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2006

pagine: 128

Il libro è opera di due psicoanalisti che da anni si dedicano a esplorare i cosiddetti disturbi alimentari. In un linguaggio chiaro e accessibile a tutti, gli autori rispondono ai quesiti fondamentali che l'anoressia-bulimia e l'obesità pongono non solo al clinico ma anche al soggetto che ne soffre e ai suoi familiari. Quale rapporto c'è tra anoressia, bulimia e obesità? Quali sono i problemi sottesi alla diagnosi differenziale? Quali sono le cause dei disturbi dell'alimentazione? Perché essi si manifestano prevalentemente nell'adolescenza e nei paesi del benessere? Perché l'anoressia-bulimia è una patologia femminile? Vi sono segnali che possono annunciare il rischio della malattia? Qual è la cura e come orientarsi nelle sue difficoltà? Che cosa fare con i familiari e la loro angoscia? Ne risulta una "conversazione" che aiuta a sgombrare il campo da molte delle approssimazioni che ancora circolano intorno a queste malattie, che sono sicuramente tra le forme più diffuse e più scabrose del disagio contemporaneo.
14,00

Tecnologie del sé

Tecnologie del sé

Michel Foucault

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 1992

pagine: XIV-192

Oltre alla ricostruzione delle tecniche della formazione del sé dalla Grecia antica all'età cristiana, si troverà qui il frutto di una ricerca collettiva che spazia dall'introduzione in Occidente delle tecniche orientali del sé al loro confronto con la tradizione puritana, per finire con un paragone tra il metodo di Foucault e quello di Freud.
16,00

Stranieri morali. Guerra e pace tra le culture

Stranieri morali. Guerra e pace tra le culture

Milena Santerini

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2025

pagine: 240

Ci dividiamo oggi volentieri in tribù, ma non ci separiamo in gruppi ostili solo in base alla lingua o alla provenienza etnica: anche le differenze di mentalità ci mettono gli uni contro gli altri e ci rendono «stranieri morali», pur vivendo fianco a fianco. Le culture wars di oggi alimentano i conflitti armati, contrappongono le identità, dividono i sessi, fanno discutere e censurare, stravolgono la storia e spesso cancellano diritti e libertà. Milena Santerini esplora alcuni dei conflitti culturali più evidenti partendo dalla demitizzazione dell'idea stessa di cultura, un concetto mai statico, bensì in continua trasformazione. Oggi, in un mondo sempre più connesso, crescono le emozioni ostili e il disimpegno di attenzione, di cura e di solidarietà. La censura cancella l'altro, percepito troppo spesso come minaccia, e la memoria diventa un campo di battaglia. Mentre mentalità autoritarie pretendono di riaffermare la supremazia bianca, le minoranze oppresse rischiano un wokismo vittimista e intollerante. Emblematico in questo contesto è il confronto maschi/femmine, complicato dal nuovo ruolo delle donne; il rapporto tra sex e gender rappresenta visioni diverse del mondo, ma anche tra i femminismi si affermano sguardi differenti su cosa sia una donna. E mentre gli immigrati sono bersaglio di uno storytelling tossico, di discriminazione ed esclusione, le guerre combattute sul terreno usano armi vere, fatte di metallo, acciaio e sangue. Ma tutte le contrapposizioni affondano le loro radici in un bagaglio culturale che legittima la violenza. Esplorare i territori dell'altro come i propri è dunque l'unica strada per ricomporre le fratture che ci minacciano.
16,00

Dialogo tra una femminista e un misogino

Dialogo tra una femminista e un misogino

Maddalena Melandri

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2025

pagine: 96

Vienna, 1903. Al tavolo di un caffè va in scena un dialogo impossibile tra la pensatrice femminista Lea Melandri e il filosofo misogino e razzista Otto Weininger. È l'anno di uscita del suo Sesso e carattere, scritto che avrà ampia risonanza tra pensatori come Wittgenstein, Cioran, Musil, Joyce, Svevo, e che teorizza nero su bianco che la donna è «soltanto materia», «assenza di senso». Pochi mesi dopo, Otto Weininger, appena ventitreenne, si sparerà nella stessa stanza d'albergo in cui era morto Beethoven. In Italia sarà Sibilla Aleramo a leggere tra le prime Sesso e carattere e a diffonderlo, quando, a ridosso della pubblicazione della prima traduzione italiana, nel 1912, scriverà: «È un libro che desidero da molto tempo di leggere, perché deve essere ciò che di più intelligente finora è stato scritto contro la donna». Più di un secolo dopo, Lea Melandri vede in Weininger l'intellettuale che meglio di tutti aveva dato voce con lucidità visionaria alla Ragione su cui si era retta fino ad allora la civiltà greco-romana e poi cristiana, da Platone a Kant; il primo a rendersi conto che i «valori» in cui aveva creduto si stavano eclissando. Nella breve parabola tragica del giovane filosofo viennese Melandri vede incarnarsi il crepuscolo dell'Illuminismo: il lascito di un intellettuale incapace di sfuggire all'annodamento tra il sessismo, quale fondamento della Ragione classica, e la religione. Un immaginario corpo a corpo che è anche un viaggio nel tempo alla scoperta delle radici della cultura patriarcale, e dell'eredità che ancora le sopravvive.
12,00

Vivere per sempre. L'Aldilà ai tempi di ChatGPT

Davide Sisto

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2025

pagine: 176

Nel 2018, con "La morte si fa social", Davide Sisto ha introdotto, tra i primi in Italia, il tema della morte digitale. Da allora il rapporto tra morte e nuove tecnologie si è intrecciato sempre più saldamente alle nostre vite e l'irruzione nell'infosfera dell'intelligenza artificiale ha reso le cose ancora più paradossali. Se nel 2018 l'attore principale era Facebook – che coi suoi profili di persone decedute, di cui regolarmente l'algoritmo ci ricorda il compleanno, rappresenta «il più grande cimitero del mondo» –, con le nuove tecnologie chiunque può accedere a servizi che promettono di «parlare col caro estinto» come fosse ancora tra noi. L'impatto di queste tecnologie sul nostro rapporto con la morte – e dunque con la vita – è sempre più inquietante. Col passare del tempo nella società si fa strada il «foreverismo», l'idea che si possa in qualche modo «vivere per sempre», almeno digitalmente parlando: app che ci promettono un'eternità digitale ed esorcizzano la morte finiscono col negare a chi resta la consolazione dell'elaborazione del lutto. Il tempo stesso si sta congelando in un eterno presente. In "Vivere per sempre" Davide Sisto, con uno stile diretto e profondo, rilegge il nostro rapporto con la fine, dalla rimozione culturale della morte alla sua spettacolarizzazione, mostrando come la tecnologia stia cambiando sempre di più il modo in cui viviamo, ricordiamo e, soprattutto, moriamo e veniamo ricordati.
14,00

La fortezza automatica. Se l'IA decide chi può varcare i confini

Fabio Chiusi

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2025

pagine: 192

Un lessico nuovo – fatto di droni, sensori, riconoscimento facciale e big data – ha preso piede nel racconto delle frontiere. E a questo si accompagna una promessa ricorrente, parlando di migrazioni: che la tecnologia risolverà tutto. Algoritmi, sensori e intelligenza artificiale sapranno finalmente distinguere chi ha diritto di passare e chi no, e così le «frontiere intelligenti» saranno più efficienti, più sicure, più giuste. Ma dietro questa illusione di neutralità si cela una verità molto meno rassicurante. Oggi l'ossessione per il controllo dei confini sta accelerando l'automazione delle politiche migratorie. Le nuove tecnologie – dal riconoscimento biometrico all'analisi predittiva dei dati – non si limitano più a supportare le decisioni umane, ma sempre più spesso le prendono al posto nostro. E lo fanno sulla base di logiche opache, escludenti, profondamente inique. La fortezza automatica non racconta un progetto del futuro, ma un presente che è già realtà. Sviluppata in tutto l'Occidente, l'automazione delle politiche migratorie affonda le radici in un immaginario securitario e discriminatorio. Fabio Chiusi ne ricostruisce le premesse ideologiche e storiche, passando dal presente delle deportazioni di massa statunitensi basate sull'IA e guardando ai progetti di ricerca europei che prefigurano un futuro ancora più automatizzato, in cui le frontiere diventano laboratori di sperimentazione tecnologica: spazi eccezionali dove il diritto viene sospeso e l'efficienza sostituisce la giustizia. Contro l'ideologia tecnocratica che vorrebbe affidare la mobilità umana a dispositivi tecnologici avanzati, questo libro somma analisi storica, critica ideologica e inchiesta giornalistica, e smonta una narrazione pericolosa, mostrando come l'innovazione, quando è al servizio della disuguaglianza, non libera ma incatena.
14,00

Una democrazia senza popolo. Astensionismo e deriva plebiscitaria nell'Italia contemporanea

Una democrazia senza popolo. Astensionismo e deriva plebiscitaria nell'Italia contemporanea

Federico Fornaro

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2025

pagine: 176

La democrazia non gode di buona salute. Sono molti i fattori che ne stanno erodendo le fondamenta e che mettono in serio pericolo la tenuta delle istituzioni. Non si tratta di una questione teorica, lontana dal sentire della gente: è un problema che tocca da vicino la nostra vita quotidiana, la nostra società, minando il futuro di ciascuno di noi. Da anni sono al lavoro quattro silenziosi «tarli del legno» che stanno scavando nel tessuto vivo delle democrazie: le diseguaglianze sempre più marcate (economiche e non solo), la perdita di memoria storica, l'uso spregiudicato delle fake news con il conseguente avvelenamento delle fonti della conoscenza e la mancata fiducia nel futuro. Analizzati a fondo, cifre alla mano, questi fattori determinano un crescente distacco dalla politica da parte di molti, evidente nelle percentuali sempre più alte di astensionismo alle urne. In questo panorama storico, l'Italia appare un paese malato di rancore e di sfiducia, brodo di coltura ideale peri soggetti illiberali e nazional-populisti. Contro questa deriva politica deve essere chiaro che la democrazia va difesa ogni giorno, dando risposte ai problemi della vita quotidiana delle persone nel segno dell'eguaglianza e della giustizia sociale. Quanto è stato faticosamente raggiunto in Italia dopo il fascismo e la guerra non va mai dato per scontato, o il pericolo di vederlo svanire si potrebbe fare più concreto che mai, con un lento scivolamento verso forme di democrazia illiberale.
14,00

La Costituzione a pezzi. Come cambiare la nostra Carta restando antifascisti

La Costituzione a pezzi. Come cambiare la nostra Carta restando antifascisti

Anna Mastromarino

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2025

pagine: 160

Le riforme costituzionali attualmente in discussione in Italia sono al cuore del dibattito politico, in vista di possibili referendum costituzionali ai quali tutti noi cittadini saremo chiamati a rispondere. Per capire quello che sta succedendo bisogna conoscere le vicende degli ultimi anni. Attraverso la storia italiana e l'analisi di esperienze straniere, Anna Mastromarino fornisce in questo libro gli strumenti per comprendere a cosa serva una costituzione, come sia corretto «usarla» e quali spinte inducano una società a darsi delle regole condivise. Perché una costituzione non è un testo immutabile ed eterno, è un patto condiviso tra tutti i cittadini e le cittadine per operare all'interno di regole certe e impedire soprusi da parte del potere. E la Costituzione italiana è un'opera certo mirabile, ma è un po' retorico definirla «la più bella del mondo» e difenderne la lettera se poi non sappiamo cogliere sino in fondo le sue sfide quotidiane. Un paese democratico può cambiare la propria costituzione al mutare dei tempi, ma solo se c'è un progetto chiaro e condiviso e un obiettivo da raggiungere che migliori la vita di tutti. È dunque necessario passare dalla sacralità alla ritualità quotidiana della Costituzione, anche nel caso la si voglia cambiare: perché modificarla è possibile, a patto di sapere dove vogliamo andare e da dove siamo partiti.
14,00

La vergogna del giusto e dell'ingiusto. Storie e pensieri di un'emozione inattuale

La vergogna del giusto e dell'ingiusto. Storie e pensieri di un'emozione inattuale

Marco Bouchard

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2025

pagine: 160

Ambigua e poliedrica, la vergogna ci riguarda tutti: attraversa la storia dell'umanità, si manifesta nei primi mesi della nostra vita e non ci abbandona mai, fino all'ultimo respiro. Capace di trasformarsi in strumento di riscatto o di devastazione, può aprire la strada alla redenzione, come accade all'assassino che riconosce l'orrore del suo delitto, o condurre a scelte moralmente discutibili, come nel caso del pavido che, per paura del giudizio dei compagni, si rende colpevole degli atti più riprovevoli. La vergogna, dunque, è «buona» quando rivela la nostra vulnerabilità e si fa forza trasformativa. Ma è anche «cattiva» quando ci annichilisce, riducendoci al silenzio per conformarci ai valori più meschini della collettività. È perciò un'emozione legata a doppio filo allo sguardo dell'altro, che ci scopre e ci espone, svelandoci non solo agli altri, ma anche a noi stessi. Si manifesta nel viso, nella voce e nel corpo e ci distingue dagli animali: il rossore è segno evidente di un'emozione che è solo umana. Tra delitti efferati compiuti per paura del disonore e la «vergogna dei giusti» di cui parla Primo Levi, e a partire dal suo etimo (la «gogna» medievale), Marco Bouchard esplora le infinite pieghe della vergogna, scavando nel suo ruolo di strumento sociale, tra controllo e coesione. Con una prosa che fonde pensiero civile, riferimenti letterari e vicende di cronaca, il libro traccia la mappa di questo sentimento universale e offre una riflessione profonda su come la vergogna modelli l'umanità e le sue relazioni. Dal pensiero di Braithwaite sulla vergogna reintegrativa ai personaggi delle opere di Roth, McEwan ed Ernaux, passando per le riflessioni teologiche di Bonhoeffer e il richiamo a passi biblici e mitologici, e a precedenti giudiziari, ogni pagina illumina un aspetto meno ovvio della vergogna, mostrando come questo sentimento complesso e sfuggente sia legato, in modo imprescindibile, all'idea stessa di convivenza civile.
14,00

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