CEDAM: Problemi attuali della giustizia penale
L'udienza di convalida dell'arresto in flagranza o del fermo. Dal genus alla species
Katia La Regina
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2011
pagine: XIV-476
L'udienza di convalida dell'arresto in flagranza o del fermo, pur potendo considerarsi come l'emblema degli strumenti preordinati alla verifica di legittimità di un atto compiuto in sostituzione, è solo una delle molteplici manifestazioni dell'istituto della convalida. Inquadrata all'interno di un fenomeno più complesso, l'udienza svela la propria essenza di strumento che aspira ad offrire un livello di tutela più elevato rispetto ai moduli procedimentali appartenenti al medesimo genus. Tuttavia, abbandonata l'ottica di comparazione, il meccanismo progettato a garanzia dell'inviolabilità della libertà personale mostra il volto di un presidio fragile. Per tale ragione, l'incremento delle occasioni di ricorso all'istituto di cui all'art. 391 c.p.p., generato dall'erosione dei confini del concetto di flagranza e dalla tendenza all'ampliamento delle ipotesi che legittimano l'esercizio del potere precautelare, può dirsi foriera di squilibri nel sistema.
Le attività del giudice nelle indagini preliminari. Tra giurisdizione e controllo giudiziale
Fabio Alonzi
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2011
pagine: XIV-418
Con questo nome compare per la prima volta nella rubrica dell'art. 328 c.p.p. ma chi è davvero il Giudice per le indagini preliminari? Chi è questo "nuovo giudice" di questo "nuovo processo" e quali sono i suoi compiti e quale il perimetro dei poteri attribuitigli? Che il suo poliedrico lavoro sia esercitato ad acta e non ad processum ci svela - data la struttura del nuovo processo - un'ovvietà se non ci interroghiamo piuttosto su quale sia la qualità effettiva del suo lavoro. Ma interrogarsi sui limiti funzionali di questa inedita figura processuale significa imbattersi inevitabilmente in una serie di problemi definitori che non hanno nulla di nominalistico, ma che affondano nella sostanza costituzionale e, dunque, nella carne viva del processo. Per verificare, ad esempio, se quella svolta dal Giudice in materia di libertà personale sia davvero una definizione del concetto stesso di "giurisdizione" ragionevolmente estratta, non dal vocabolario astratto dei dogmi, ma dalla materia pulsante della nostra Carta, passando attraverso le forme concrete che in essa vanno assumendo i concetti di giudice terzo, di contradditorio e tutti altri arnesi del giusto processo intorno ai quali quotidianamente si affaccendano gli operatori del diritto, fino a scoprire, per questa via, come molte delle attività poste in essere da questo giudice non possiedono affatto i contenuti minimi richiesti per la loro sussunzione nell'alveo di una giurisdizione correttamente intesa.
La messa alla prova
Marilena Colamussi
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2011
pagine: VIII-282
Il volume inquadra la "messa alla prova" nel giudizio minorile. Il percorso muove dall'esame dei profili soggettivi e oggettivi per descrivere ruoli, condizioni, tempi e spazi processuali. Laddove è possibile, l'approccio è interdisciplinare; mentre, la disamina dell'attuazione normativa e giurisprudenziale si sviluppa con costante riferimento ai risultati emersi da ricerche di diritto applicato degli ultimi quindici anni. Non mancano spunti de iure condendo, nel quadro delle linee provenienti dai trattati internazionali (rimasti però ancora sulla carta), anche nell'ottica della mediazione penale quale spazio autonomo da estendere agli adulti.
Il segreto di Stato nel processo penale
Carlo Bonzano
Libro
editore: CEDAM
anno edizione: 2010
pagine: XII-302
La ritrosia legislativa ad elaborare una disciplina organica del segreto di Stato ha troppo spesso finito per alterare i delicati equilibri sottesi ai rapporti tra accertamento giudiziale del fatto e tutela della sicurezza nazionale. L'ultima riforma di settore (legge n. 124 del 2007) sembra rispondere all'insopprimibile esigenza, ripetutamente segnalata dalla giurisprudenza costituzionale, di attuare una definitiva "conversione" degli arcana imperii in un autentico segreto dello Stato repubblicano. Eppure, la relativa disciplina processuale, come dimostrano le recentissime vicende giudiziarie concernenti le extraordinary renditions ed il dossieraggio illegale, continua ad apparire esposta a pericolose disfunzioni applicative. Ragionando in un'ottica di sistema, pertanto, appare indispensabile muovere da un'analisi speculativa del dato positivo per giungere a riconoscere nel segreto di Stato un limite probatorio capace di tutelare in termini oggettivi ed assoluti la salus rei publicae, pur senza trasformarsi in un inamovibile ostacolo al legittimo esercizio delle funzioni giudiziarie.