Città del Sole Edizioni: Tracce
La scissione comunista e le ragioni di Turati. Il Congresso di Livorno, 15-21 gennaio 1921
Mauro Del Bue
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 112
«Le ricostruzioni storiche di Mauro Del Bue hanno ormai una loro "identità" molto originale. Entrano in particolari minuti, così da rendere non solo la verità storica, ma anche l'atmosfera e le passioni dei protagonisti. Hanno lo stile del cronista e trasformano perciò la narrazione in un vivido reportage giornalistico. Seguono il ritmo di una rappresentazione teatrale, incalzante e drammatica. Il risultato è che eventi di un secolo fa sembrano a tratti svolgersi sotto i nostri occhi, acquistando la caratteristica non di un pallido ricordo lontano, ma della vivida realtà. Tutto è stato detto su Livorno (e lo sarà nei prossimi mesi per la ricorrenza del Centenario). Posso soltanto aggiungere qualche elemento di contorno, marginale ma forse utile. Come diceva Turati, è stato il "culto della violenza" ciò che ha diviso i socialisti dai comunisti. Così come il loro estremismo, l'intolleranza, la criminalizzazione dell'avversario politico. Ma tutto ciò non ha diviso i comunisti dai fascisti. Anzi, è stato comune a entrambi. E infatti a volte li ha avvicinati, perché gli estremi possono anche toccarsi e persino fondersi tra loro. Il metodo (in questo caso la violenza antidemocratica) può persino diventare più importante della sostanza, ovvero dell'obiettivo politico… …Leggendo questa cronaca di Livorno, nasce spontaneamente una domanda: cosa mai sarebbe accaduto se gli scissionisti avessero dato ragione a Turati in tempo utile, come d'altronde egli stesso aveva previsto e auspicato nel suo discorso?» Dalla Prefazione di Ugo Intini.
Rivolta fascista o di popolo? I partiti politici di fronte alla rivolta di Reggio e la strage di Gioia Tauro
Agostino Raso
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 232
Il libro segue il dibattito sviluppatosi sulla rivolta di Reggio Calabria tra la base reggina e i vertici della Democrazia Cristiana, partito di maggioranza relativa all'interno del governo di centrosinistra, e del Partito Comunista Italiano, partito d'opposizione. Dalla coincidenza tra la richiesta del capoluogo e la tutela degli interessi della città e dalla tensione che scaturisce tra il senso di appartenenza territoriale, ossia "la regginità", e l'adesione all'ideologia dei partiti emergono le ragioni del malessere e del dissenso che si levano dalla base reggina sia della DC che del PCI durante la rivolta. Tutto ciò sullo sfondo delle controverse vicende cittadine, che influiscono molto sui giudizi finali che le varie sezioni locali dei due partiti danno sulla rivolta e sui rispettivi gruppi dirigenziali al termine delle vicissitudini. La sottovalutazione del Pci, o la "via democratica al comunismo", spiana la strada ad un crogiuolo di eversione nera, neofascismo, 'ndrangheta e massoneria deviata che s'intrecciano con lo stragismo golpista di Junio Valerio Borghese. Dal territorio delle due sponde che si affacciano sullo Stretto è partita l'idea, e si è portata avanti, di un progetto di "rivoluzione nera" e di conquista golpista del Paese. Una mistura massomafiosa e stragista che è al centro di due dei misteri più tragici del Paese: la strage di Gioia Tauro e l'incidente stradale in cui persero la vita i cinque anarchici della Baracca.
L'utopia di un intellettuale. Giuseppe Valarioti (Rosarno, 1950-Nicotera, 1980)
Rocco Lentini
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 176
L'utopia, il disegno di una società perfetta, proiettata in una dimensione spazio-temporale indefinita e possibile, nella quale gli uomini avrebbero potuto realizzare una convivenza felice, ordinata, pacifica, e il bene collettivo. Questo fu l'impegno politico e intellettuale di Giuseppe Valarioti. Non un sogno, una speranza illusoria, effimera, irrealizzabile, piuttosto un desiderio, un progetto, poggiato su gambe robuste, da perseguire e raggiungere. Amò la Calabria e la sua storia, i contadini, i giovani, amò Medma e la sua storia antica. La difese e la voleva valorizzare per la elevazione culturale del nostro popolo. Amò la musica, le arti, la bellezza, che voleva fossero godute da tutti e soprattutto dai poveri. Difesa del patrimonio storico, ambientale, artistico, culturale sono tracce importanti del suo pensiero e di una lotta che dobbiamo continuare e perseguire. Di questa lotta è stato parte importante, senza mai tirarsi indietro, con il suo carico di intelligenza, la sua cultura, i suoi valori, la sua straordinaria visione prospettica. Le inquietudini di quel tempo, del nostro tempo, e le vicende in cui maturò il suo assassinio rilette a distanza di quarant'anni, fanno emergere un quadro d'insieme e intrecci tuttora al centro di vicende giudiziarie che segnano la Calabria non senza elementi di novità. Come sempre ciò che siamo è frutto di quanto non abbiamo compreso, di lotte perse o non combattute.
Così parlano le mafie. Viaggio nei linguaggi mafiosi di ieri e di oggi
Lara Ghiglione
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 144
Il saggio "Così parlano le mafie. Viaggio nei linguaggi mafiosi di ieri e di oggi" prova ad analizzare l'evoluzione dei linguaggi mafiosi mettendo a confronto le tre più imponenti organizzazioni criminali di stampo mafioso italiane: Cosa Nostra, Camorra e 'ndrangheta. Lo studio parte da alcuni aspetti che riguardano la tradizione e la cultura mafiosa per arrivare ad analizzare la capacità delle organizzazioni mafiose di adattarsi ai tempi e alle evoluzioni culturali e tecnologiche. Nel testo sono state inserite alcune interviste che permettono di leggere il fenomeno mafioso da varie prospettive: quella della magistratura (Anna Canepa); delle forze dell'ordine (Gen. Giuseppe Governale, direttore della Dia); della politica (Andrea Orlando, onorevole ed ex ministro della Giustizia) e del giornalismo d'inchiesta (Paolo Borrometi). Prefazione di Anna Canepa.
Parole per la Divina Commedia
Domenico Minuto
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 200
Nella fruizione dell'abisso di profondità mistica e di ispirazione poetica del Poema Sacro "ogne lingua devien tremando muta". E tuttavia ho osato dire «parole», fidando nella consuetudine di diletto interiore che da circa settant'anni traggo dai suoi versi. Questo volume ne raccoglie alcune, fra le più significative di un lungo percorso di meditazione e che ne testimoniano quasi ormai la conclusione. Lo faccio con la fiducia che questa "poca favilla", oltre che testimonianza del mio godimento, di altri.
Quanta storia in mezzo
Donatella Arcuri
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 88
L'opera rappresenta una tappa fondamentale del progetto "6 settembre 1943. Un futuro per la memoria", nato dalla collaborazione tra l'Associazione Solidal'è e la professoressa Donatella Arcuri. L'obiettivo del progetto è quello di dare nuova luce a una vicenda misconosciuta, il cannoneggiamento tedesco che ha avuto luogo nella cittadina della Piana di Gioia Tauro, a ridosso dello sbarco e dell'avanzata angloamericana in Calabria, l'unico eccidio nazista di civili nella regione, che provocò la morte di 17 persone e di 23 feriti: una strage di civili innocenti, di cui undici ragazzi. Un impegno condiviso, dunque, per ridare importanza, valore e una funzione alla memoria, in un piccolo paese del Sud Italia, affinché le giovani generazioni possano essere testimoni della propria storia, e per costruire una nuova e rinnovata coscienza civile. "Superare lo stadio del ricordo individuale, magari condiviso con qualcuno, ma certo non generalizzato, andare oltre le suggestioni personali, oltrepassare la frammentazione delle singole esperienze, ricostruire il quadro d'insieme di una comunità, sono questi gli obiettivi che si è assunta Donatella Arcuri offrendoci oggi questo lavoro a metà strada tra il romanzo e il saggio storico, tra la memorialistica e la cronaca, tra il diario e la testimonianza. Rimettere insieme, ricollegare e riunire i tanti frammenti e le tante piccole storie ricomponendo così il mosaico degli avvenimenti che si collocano tra febbraio e settembre di quell'anno, è ciò che è riuscito a fare questo piccolo libro...".
Pandemie e paradossi. Le alternative della Comunità ACE-Medicina Solidale
Lino Caserta
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 176
"La de-colonizzazione dell'immaginario dal dominio tecno-scientifico generatore di pandemie è destinata alla sterilità se l'impegno culturale e politico non verrà rideterminato considerando la dimensione sistemica del reale. L'interdipendenza e la complessità dei fenomeni obbliga a riconoscere, in una prospettiva di mutamento dei rapporti, la necessità di interventi coordinati su diversi livelli. Il risultato finale di queste azioni può esprimere un'organizzazione in cui l'ordine e le gerarchie dei valori precedenti possono risultare profondamente modificati. L'approccio civico appare il migliore interprete di questo tipo di impegno con la sua tensione a mantenere un giusto equilibrio tra le legittime esigenze economiche, i bisogni delle comunità, la salvaguardia dei beni comuni, gli effetti sociali e sul contesto ambientale. Il recupero della dimensione sistemica non costituisce solo una soluzione metodologica alla gestione della complessità ma può diventare ispiratore di pratiche politiche di rovesciamento dell'esistente. - La Medicina Solidale e Integrale della Comunità ACE è stata spesso descritta con termini quali miracolo, sogno o utopia. Si tratta di scelte linguistiche che rimandano al mondo dell'impossibile ma ciò che si intende rappresentare non appartiene al dominio della fantasia. Piuttosto, l'immaginazione è stata necessaria per determinare una diversa combinazione di regole così da dare concreta realizzazione a un altro ordine. La Medicina Solidale e Integrale è un luogo reale che ha la forza di sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che regolano l'attuale sistema pandemico delle disuguaglianze e della povertà diffusa. Non è un consolatorio prodotto della fantasia destinato a naufragare sugli scogli di un'impossibile terra promessa ma un vascello che naviga sicuro dell'approdo in luoghi da colonizzare. È speranza che si fa realtà. È il luogo della felicità di tutti, nessuno escluso. È la gioia della scoperta che un mondo più giusto è possibile."
L'invenzione del ribelle. Vita tortuosa di Bruno Misefari (1892-1936), cosiddetto «anarchico di Calabria»
Giuseppe Tripodi
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 368
Bruno Misefari è stato disertore della Grande Guerra ed anarchico in Svizzera. A Zurigo, con un centinaio di «correligionari», incappò in una montatura giudiziaria per la quale patì sei mesi di carcere preventivo. Nell'Italia del 1° Dopoguerra riprese, tra ininterrotte vessazioni poliziesche, gli studi di ingegneria a Napoli e continuò la sua militanza politica; conferenziere facondo, si distinse nella campagna contro la condanna a morte di Sacco e Vanzetti e in una brevissima esperienza di direzione sindacale a Taranto. Laureatosi nel 1923, dismise i panni del rivoluzionario e si dedicò a due progetti industriali: una vetreria a Villa San Giovanni e una industria quarzifera a Davoli. Progetti megalomani e dall'esito infausto nonostante l'ex anarchico, per perseguirli, abbia intrecciato complessi e indecorosi rapporti con le gerarchie fasciste, anche supreme, ed abiurato il proprio credo nella mani di Guido Leto, sbirro fascista di fortunata carriera conclusa a Salò.
San Giorgio in Levante. Il culto del santo cavaliere nella regione di Antiochia
Simone Cristoforetti
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 352
La passione di San Giorgio data ai primi anni del IV secolo, epoca dell'ultima ondata di persecuzioni dei cristiani sotto l'imperatore Diocleziano. Di quella passione il più antico resoconto pervenutoci compare in un manoscritto frammentario composto tra IV e VI secolo. Il culto di San Giorgio di Cappadocia, oggi famoso soprattutto come il cavaliere che uccise il dragone, ha conosciuto un culto tenace, sopravvissuto alle vicessitudini dei suoi luoghi d'origine. Nelle terre in cui il suo culto è diffuso, la regione di Antiochia spicca per la profonda venerazione che a San Giorgio tributano sia i cristiani ortodossi di lingua araba sia le varie comunità musulmane dell'area. Inoltre, fino a tempi non molto lontani, le comunità ebraiche locali, che fiorirono nella zona fino alla fine del periodo ottomano e durante il mandato francese della prima metà del XX secolo, omaggiavano anch'esse la figura di San Giorgio, identificandola con quella del profeta Elia. A supporto del tema principale di questo libro si pone un'indagine delle complesse interrelazioni storico-religiose nel variegato sistema delle comunità del Levante. Attraverso un approccio che tiene presente il valore della tradizione folclorica e il ricco e complesso passato religioso della regione, si affronta qui la pratica di un culto locale quale si presenta ai nostri giorni nelle sue molteplici sfaccettature. È un caso esemplare degli scambi interculturali che si sono prodotti in una regione mediterranea che per secoli ha saputo confrontarsi positivamente con il problema della convivenza di più religioni.
Alvaro e Belmoro nel dedalo tantalico una lettura surrealista
Francesco Idotta, Maria Grazia Sfameni
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 104
"È così" dissi "Magnitudo mi piace. Vi ho trovato gente la cui forza andrebbe adoperata. [...]". "Gente vecchia", replicò il dolonese. "Abituata a creare avvenimenti quotidiani in ogni atto, in ogni gesto. [...]. È un problema. Hanno il senso della personalità e dell'individualità, ma si sono ridotti allo stato di massa. [...]". Perché Alvaro, perché Belmoro, perché adesso? È davvero possibile leggere Alvaro, dopo quasi un secolo dalla pubblicazione del suo primo romanzo, e farlo con occhi e mente finalmente nuovi? Che cosa definisce ciò che è vecchio e ciò che è nuovo? Che cosa è compiuto e che cosa non può esserlo perché, per sua natura, destinato a rigenerarsi ciclicamente? Rileggere l'opera di Corrado Alvaro in un momento storico nel quale la cultura umanistica cede il passo all'omologazione accademica, non è solo un atto di onestà intellettuale nei confronti di uno degli scrittori più acuti del panorama europeo contemporaneo. Leggere Corrado Alvaro, e liberarlo dai lacci del provincialismo tout court, è il bisogno impellente di un nuovo respiro culturale, il quale sappia guardare oltre il limite di ciò che è tangibile e dare nuova vita a "chi per lungo silenzio parea fioco", come direbbe Dante. Per farlo, però, è necessario recuperare la scintilla dell'atto creativo, il genio, la follia: unica in grado di carpire la Verità, o almeno ci si può provare. Ma come farlo? Accostandosi, con sguardo a volte spregiudicato, a un breve romanzo d'esordio, che ha in sé la forza di un'opera matura, e a un ultimo capolavoro, il quale non poteva che rimanere incompiuto perché si rivelasse fino in fondo la grandezza del suo autore.
Eros-Ethos-Logos: tre dimensioni, una persona
Emanuele Mastrandrea
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 128
La persona è un ente-in-relazione. Tale concetto è il filo rosso che attraversa questo saggio, in cui la persona è presentata come una tri-unità inscindibile costituita dall'eros, dall'ethos e dal logos e che si inscrive in una visione personalista esistenziale che si rivolge alla bioetica, alla sessuologia, alla filosofia, alla psicologia e alla teologia, con relative implicazioni anche in ambito educativo e terapeutico, secondo una concezione del sapere complessa e interdisciplinare. Tale concezione è in linea con l'idea di promuovere una definizione anti-riduzionista dell'essere umano, provando a tracciare in tal senso un possibile itinerarium antropologicum. Un itinerario consapevole dell'impossibilità di pronunciare una parola definitiva sulla persona, nelle cui profondità più insondabili ci si può provare a immergere solo rispettando quel mysterium di cui è portatrice e in cui risiede la sua irripetibile apparizione sulla scena del mondo e la sua meravigliosa pluridimensionale unicità.
Lezioni (frontali) di storia
Antonino Romeo
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 136
Dieci lezioni per ripercorrere altrettante vicende della storia contemporanea ed evidenziare il ruolo che in esse hanno svolto i singoli individui, a volte personaggi di vertice, altre volte persone comuni che, con il loro impegno quotidiano, hanno costruito il mondo in cui oggi viviamo. Dieci lezioni per ribadire l'idea che non è il presente l'unico tempo della storia, ma che in ogni ruga del passato c'è il fascino, grande e dolente, di un'umanità in cammino.