Argo
Il viaggio di Hafez
Jan Potocki
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2013
pagine: 66
Potocki fu, com'è noto, un infaticabile viaggiatore, ma questo racconto orientale non riferisce su uno dei tanti viaggi del nobile polacco; è semmai un percorso alla ricerca della saggezza e della verità, assecondando i tempi e i costumi di una carovana orientale. Accompagnando Hafez in questo perplesso ragionare, anche il lettore si convincerà della provvisorietà del suo sapere: quasi mai la realtà corrisponde alle sue apparenze.
Il sogno di Chirone. Letteratura e potere nel primo Seicento
Simona Morando
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2013
pagine: 208
Il rapporto tra Achille e il centauro Chirone, messo in luce dalle fonti classiche e da una ricca iconografia antica e moderna, fonda un modello di interpretazione del dialogo tra il principe e il mondo delle lettere e delle scienze. Nel primo Seicento, ben dopo l'importante investitura della figura di Chirone nel "Principe" di Machiavelli, e dopo la perdita di autorevolezza dell'intellettuale presso le corti, il sapiente centauro, ritratto anche da Rubens, riprende parola in alcuni testi chiave, che ripensano il ruolo del poeta nei confronti del potere. Nella "Centaura" di Giovan Battista Andreini e nella dedica dell'"Adone" di Giovan Battista Marino l'emblema del maestro di Achille si presta a drammatizzare il ruolo del letterato, che prova a medicare i feriti rapporti tra una madre e un figlio, Maria de' Medici e Luigi XIII, e serve per definire biforme e quindi meravigliosamente mostruosa l'opera letteraria. Ma, in un perfetto gioco di dissimulazione, esso è utile anche per prendere le distanze dall'altro modello educativo di Achille, il virtuoso Fenice, il perfetto cortigiano, nella lettura di Castiglione. Al giovane Ferdinando II de' Medici anche Gabriello Chiabrera, contemporaneamente, rivolge autorevoli insegnamenti fingendosi Chirone. Ma la cifra del distacco e della solitudine del poeta, nella polvere della storia e delle corti, si fa ormai tangibile. Restano al letterato, che torna come il vecchio centauro nel suo antro boschivo, la severa disciplina delle lettere.
Il PCI in Puglia all'epoca dei «poli di sviluppo» (1962-1973)
Valerio Vetta
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2013
pagine: 224
All'inizio degli anni Sessanta, il Pci pugliese, con una fisionomia bracciantile e rurale, si confronta con i processi di industrializzazione e con l'affermazione dei governi di centro-sinistra. La ricerca di Valerio Vetta, inserendosi negli studi più recenti sulle culture politiche del Novecento rilette attraverso le differenze territoriali, esamina i cambiamenti avvenuti nel partito regionale di fronte alle sfide imposte dalle trasformazioni socio-economiche e dalla transizione politica. L'analisi del dibattito interno ai gruppi dirigenti, dell'insediamento organizzativo e del consenso elettorale, condotta sulla base di una ricca e inedita documentazione, evidenzia la progressiva acquisizione della "via italiana al socialismo" e, contestualmente, i tempi e i modi dello sviluppo del partito nelle realtà urbane.
I mimi
Marcel Schwob
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2013
pagine: 69
Marcel Schwob (Chaville 1867 - Parigi 1905) fu una presenza artistica originale segnalata con molto favore negli ambienti letterari francesi di fine Ottocento. Amico di André Gide, Jules Renard, Leon Daudet, Paul Valéry, Anatole France, fu prevalentemente valutato come raffinato erudito e solo più tardi è emersa la sua straordinaria capacità d'inventare nuova letteratura pur passando attraverso i frequentati sentieri della filologia e dell'erudizione. Tra le sue opere, molte delle quali sono ormai da anni tradotte in italiano, è giusto ricordare almeno Coeur doublé (1891), Le roi au masque d'or (1892), Le livre de Monelle (1894), Vies imaginaires (1896), La croisade des enfants (1896).
Prelibatezze della storia
Jean Vitaux
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2013
pagine: 183
Perché non raccontare la storia attraverso i piatti? Sia la piccola che la grande storia si è fatta attorno a tavole più o meno buone, in più o meno buona compagnia. Guerre o armistizi, leggi o trattati, diplomazia o spionaggio: le decisioni si prendono mangiando e talvolta dipendono da quel che si mangia. Organizzare un buon banchetto può essere un appello alla pace, mentre morire a tavola apparirà di pessimo gusto. Affrontare la storia attraverso la gastronomia significa anche studiare gli aspetti economici e sociologici del quotidiano, rendere tangibili le migrazioni delle popolazioni, comprendere le identità culturali. Quale frutto è all'origine della terza guerra punica? In che modo l'uovo è divenuto il simbolo della resistenza ugonotta? Dallo champagne di Churchill alla patata dei prussiani si è sempre "ciò che si mangia".
Una foglia verde oro. Poesia cipriota contemporanea
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2013
pagine: 416
Crescenzio Sangiglio ha selezionato il materiale poetico partendo dall'idea di fondo che Cipro è la patria di una produzione poetica assolutamente originale e autonoma, non la sede di una delle tante periferie della letteratura di lingua greca. Questo taglio ha consentito di recuperare in tutto il loro spessore spiccate personalità poetiche, dal "vate" Vassilis Michailidis fino agli esponenti delle ultime, vivacissime generazioni. La fedele traduzione cattura il lettore in una dimensione familiare e remota.
Taranto fa l'amore a senso unico
Gianluca Marinelli
Libro
editore: Argo
anno edizione: 2012
pagine: 112
In terra di letteratura. Poesia e poetica di Giovan Battista Marino
Marco Corradini
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2012
pagine: 336
Il decimo volume della Biblioteca Barocca si caratterizza per il tentativo di "socchiudere la porta dell'officina mariniana e gettarvi uno sguardo". La prima parte del libro ha un taglio analitico e tassonomico, e indaga il rapporto che il Marino stabilisce con le proprie fonti (nel caso specifico, i panegirici di Claudiano) e con archetipi letterari come i testi biblici e la Commedia dantesca, alla ricerca di alcune unità minime di cui il poeta si serve nella costruzione dei testi. I capitoli successivi si concentrano su un modello di fondamentale importanza per comprendere in profondità le ragioni della poetica di un autore che non volle esplicitarla in modo sistematico: gli scritti mariniani si rifanno con insistenza alla "Gerusalemme liberata", mettendo in mostra un atteggiamento oscillante tra il rovesciamento parodico e la sfida. Si giunge quindi a focalizzare l'attenzione sull'"Adone" e se ne offre una lettura che ambisce ad essere un'interpretazione generale del poema, nella convinzione che sia possibile individuare in esso un significato di fondo, e che tale significato sia di natura tragica. La sezione conclusiva scandaglia infine i legami che intercorrono fra l'opera di Marino e quella di due contemporanei, Guido Casoni e Agostino Mascardi.
La divinità che cura. Percorsi di salute e malattia nel candomblé di Bahia
Andrea Caprara
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2012
pagine: 157
La divinità che cura presenta i risultati di una ricerca etnografica svoltasi nella città di Bahia (Brasile) e focalizza il significato che la malattia acquista in tale contesto nonché il rapporto tra l'individuo, le divinità del candomblé e gli spazi terapeutici. Centrale è la ricostruzione delle reti che collegano tra loro le esperienze personali, la natura organica della malattia, la dimensione spirituale e religiosa connessa al contesto sociale della cultura afro-bahiana. Attraverso l'esame dei miti, della tradizione orale e dei rituali collettivi viene delineata, in particolare, la figura di Omolu, considerato a Bahia come la divinità del candomblé legata a tutte le malattie della pelle, a quelle contagiose, all'epilessia, al tema della morte e quindi agli spiriti degli antenati. È una divinità sempre presente non solo per il suo rapporto diretto con la salute e la malattia ma anche per le sue molteplici dimensioni simboliche, i suoi rapporti analogici, i diversi elementi sincretici, i continui giochi di inversione.
Il mio primo viaggio in Grecia
Konstantinos Kavafis
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2012
pagine: 75
Nell'estate del 1901 Konstandinos Kavafis, all'epoca trentottenne, lascia la natìa Alessandria d'Egitto per visitare per la prima volta la sua patria culturale e ideale, la Grecia. Colui che sarà considerato il più grande poeta della letteratura neoellenica non ha ancora raggiunto la notorietà e, scrivendo il diario del suo viaggio, non si propone di fare opera letteraria. "Quanto segue", dichiara infatti il poeta nella sua guardinga premessa, " vuole essere un diario di fatti, non d'impressioni o di idee". Proprio per questo, però, il puntiglioso diario di viaggio del poeta alessandrino si presta oggi a molteplici letture. Ci restituisce un'inedita immagine dell'Atene della belle époque, tra modesti spettacoli teatrali, signore del bel mondo ed eleganti ufficiali, ma ci fa anche conoscere da vicino scrittori come Xenòpulos e pittori come Roilòs e Iakovìdis. Sulla sua attività di poeta, Kavafis quasi tace, ma il lettore che ha dimestichezza con i versi dell'alessandrino trova non pochi tratti che rendono più familiare l'autore di "Itaca".
Storia dell'Albania e degli albanesi
Georges Castellan
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2012
pagine: 224
Gli albanesi sono stati per decenni i nostri "vicini-remoti", i dirimpettai silenziosi che ci parlavano solo attraverso i roboanti comunicati di Radio Tirana. Ma l'Albania non nasce con la dittatura di Enver Hoxha, è un piccolo paese abitato da un popolo coraggioso che può vantare una grande storia. Tra i primi popoli insediatisi nei Balcani, gli albanesi hanno conosciuto l'occupazione romana, quella bizantina, poi la secolare dominazione ottomana fin quando, nel 1912, l'Albania ottiene l'indipendenza. Le vicende successive al primo conflitto mondiale sono più note: l'effimero regno di Zog, l'occupazione dell'Italia fascista, la resistenza e la vittoria del movimento comunista guidato da Enver Hoxha. Infine, dopo il 1992 e il crollo del regime enverista, il difficile percorso verso la democrazia tra mille difficoltà finanziarie compiuto parallelamente ai fratelli separati del Kosovo. Popolo fiero, molto legato alle sue tradizioni, buone e cattive, merita più dell'ignoranza e degli stereotipi dei media europei.

